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Plain Chords of Spectral Bliss
Rielaborando suggestioni derivate dalle caratteristiche degli elementi interni ed esterni di DISPLAY, la mostra presenta opere nuove e recenti di Maarten Van Roy, ed è concepita come un’esplorazione nella materia e nel tempo attraverso paesaggi naturali, astronomici e interiori.
Comunicato stampa
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Esplode una supernova e si frantuma.
Esisterà pure un modo per raccoglierne i resti, tra una galassia e l’altra.
Above us, stars. Beneath us, constellations .
Viaggi interstellari originano da una crepa, dalla polvere che si accumula sulle superfici – e in questo le opere di Maarten Van Roy ricordano le nebulose, sono agglomerati, assemblaggi, concrezioni e superfetazioni di materia e anni trascorsi. Le immagini e le cose stratificano eclissandosi reciprocamente, inaugurando infine nuove morfogenesi. Cielo e terra possono somigliarsi così profondamente nel disordine e nel mistero del mondo, dove nascono accordi e dissonanze: viste da vicino, le macchie di cera su un tavolino sono una costellazione, le pieghe di una maglia sgualcita sono una terra deserta, una crepa sul vetro un portale per l’altrove: un vuoto scomodo dove passato e presente turbinano e collidono.
La ricerca di Maarten Van Roy si sviluppa come una breve odissea nei paesaggi quotidiani, terrestri o astronomici. Come nel linguaggio architettonico, gli spazi, gli angoli, le superfici ed il suolo sono campi esistenziali e semantici dell’opera. Rielaborando suggestioni derivate dalle caratteristiche degli elementi interni ed esterni di DISPLAY – dalla sua collocazione rispetto al centro urbano, alla profonda scheggia sul vetro della porta d’ingresso, Maarteen Van Roy concepisce la disposizione di ogni opera come un’interazione locale e situata, vincolata alla natura dei luoghi quanto in balìa di contingenze e imprevisti. Le opere espandono o sottraggono lo spazio, agiscono come poli di attrazione dello sguardo. Van Roy orchestra le mosse di un universo suo soltanto, dove il caos e la complessità dettano alla vita ritmi scostanti, e dove le forme e le funzioni delle cose sfumano o si trascendono. Le opere sono come buchi neri, densità e concentrazioni di massa, corpi che sprofondano in sé stessi – morte e rinascita di una stella. Forse è vero che anche loro sono destinate a consumarsi e scomparire, a meno che qualcuno non ne raccolga le briciole.
–––––––––––––––––
Maarten Van Roy (b. 1985, Bonheiden, BE), vive e lavora a Bruxelles e Colonia. Tra le mostre personali e collettive più recenti: 2024, Body Moving, with Max Kesteloot, 10N Gallery, Menorca, ES; 2023, Mine of You with Me, Avee Gallery, Kortrijk, BE; The Postcard Party, CC Strombeek, Strombeek-Bever, BE; Lavender Snows, La Traverse, Marseille, FR; Haberdashery Show, 10N Gallery / La Mercerie, Brussels, BE; 2022, Chambers, FLAT$, Brussels, BE; AQUATURF, Triphasé, Brussels, BE; 2021, Shannon‘s Law, with Pierre Clement, 10N Gallery, Brussels, BE; Shallow Shallow, Spazio Orr, Brescia, IT; Black Hole, Blind Spot, Dead Angle, artothek - Raum für junge Kunst, Cologne, DE; Twilight Objects, Pas une Orange, Barcelona, ES; Ricominciare dal Silenzio, co_atto, Milan, IT; Ganz viel jeden Tag, Byvier / Michael Horbach Stiftung, Cologne, DE; Fête Permanente, Espace Voltaire, Paris, FR; ECHO, Avee Gallery, Kortrijk, BE.
https://www.maartenvanroy.com
ENGLISH
A supernova explodes and is blown to pieces.
There must be a way to gather its remnants, scattered among the galaxies.
Above us, stars. Beneath us, constellation .
Interstellar travel originates from fractures, from the dust and dirt settling on surfaces – likewise, Maarten Van Roy's works appear as nebulae, they are clusters, assemblages, concretions, overlapping matter and time. Layers and layers of images and things eclipse, introducing new morphogenesis. Sky and earth can be profoundly close to each other in the chaos and mystery of the world, where chords and harmonies and dissonances arise : seen up close, the wax stains on a table top form a constellation, a crumpled t-shirt evokes a desert land, a crack in a pane of glass is a portal to somewhere else: a void in which past and present violently collide.
Maarten Van Roy develops his practice as an odyssey through everyday skyscapes and landscapes. As in architectural language, the spaces, angles, surfaces and the bare floor are existential and semantic properties of the works. Taking the cue from the internal and external features of DISPLAY – from its urban location to the chipped glass of the entrance door – he conceives the installation process as a local and situated action. It is bound to the exhibition environment as much as at the mercy of the unplanned. The works subsequently amplify and condense the space, acting like dynamic magnets for the gaze. Like a conductor, Van Roy propels his own universe, where chaos and complexity mark hectic rhythms of life and personal narratives, and where the forms and functions of things blur or transcend themselves. His works recall black holes, they are densities and concentrations of mass, bodies sinking into themselves – stars dying and then reconfiguring. Perhaps it is true that even they are destined to consume themselves and disappear unless someone gathers their crumbs.
–––––––––––––––––
Maarten Van Roy (b. 1985, Bonheiden, BE), lives and works in Brussels and Cologne. Recent solo and group exhibitions include: 2024, Body Moving, with Max Kesteloot, 10N Gallery, Menorca, ES; 2023, Mine of You with Me, Avee Gallery, Kortrijk, BE; The Postcard Party, CC Strombeek, Strombeek-Bever, BE; Lavender Snows, La Traverse, Marseille, FR; Haberdashery Show, 10N Gallery / La Mercerie, Brussels, BE; 2022, Chambers, FLAT$, Brussels, BE; AQUATURF, Triphasé, Brussels, BE; 2021, Shannon‘s Law, with Pierre Clement, 10N Gallery, Brussels, BE; Shallow Shallow, Spazio Orr, Brescia, IT; Black Hole, Blind Spot, Dead Angle, artothek - Raum für junge Kunst, Cologne, DE; Twilight Objects, Pas une Orange, Barcelona, ES; Ricominciare dal Silenzio, co_atto, Milan, IT; Ganz viel jeden Tag, Byvier / Michael Horbach Stiftung, Cologne, DE; Fête Permanente, Espace Voltaire, Paris, FR; ECHO, Avee Gallery, Kortrijk, BE.
https://www.maartenvanroy.com
Esisterà pure un modo per raccoglierne i resti, tra una galassia e l’altra.
Above us, stars. Beneath us, constellations .
Viaggi interstellari originano da una crepa, dalla polvere che si accumula sulle superfici – e in questo le opere di Maarten Van Roy ricordano le nebulose, sono agglomerati, assemblaggi, concrezioni e superfetazioni di materia e anni trascorsi. Le immagini e le cose stratificano eclissandosi reciprocamente, inaugurando infine nuove morfogenesi. Cielo e terra possono somigliarsi così profondamente nel disordine e nel mistero del mondo, dove nascono accordi e dissonanze: viste da vicino, le macchie di cera su un tavolino sono una costellazione, le pieghe di una maglia sgualcita sono una terra deserta, una crepa sul vetro un portale per l’altrove: un vuoto scomodo dove passato e presente turbinano e collidono.
La ricerca di Maarten Van Roy si sviluppa come una breve odissea nei paesaggi quotidiani, terrestri o astronomici. Come nel linguaggio architettonico, gli spazi, gli angoli, le superfici ed il suolo sono campi esistenziali e semantici dell’opera. Rielaborando suggestioni derivate dalle caratteristiche degli elementi interni ed esterni di DISPLAY – dalla sua collocazione rispetto al centro urbano, alla profonda scheggia sul vetro della porta d’ingresso, Maarteen Van Roy concepisce la disposizione di ogni opera come un’interazione locale e situata, vincolata alla natura dei luoghi quanto in balìa di contingenze e imprevisti. Le opere espandono o sottraggono lo spazio, agiscono come poli di attrazione dello sguardo. Van Roy orchestra le mosse di un universo suo soltanto, dove il caos e la complessità dettano alla vita ritmi scostanti, e dove le forme e le funzioni delle cose sfumano o si trascendono. Le opere sono come buchi neri, densità e concentrazioni di massa, corpi che sprofondano in sé stessi – morte e rinascita di una stella. Forse è vero che anche loro sono destinate a consumarsi e scomparire, a meno che qualcuno non ne raccolga le briciole.
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Maarten Van Roy (b. 1985, Bonheiden, BE), vive e lavora a Bruxelles e Colonia. Tra le mostre personali e collettive più recenti: 2024, Body Moving, with Max Kesteloot, 10N Gallery, Menorca, ES; 2023, Mine of You with Me, Avee Gallery, Kortrijk, BE; The Postcard Party, CC Strombeek, Strombeek-Bever, BE; Lavender Snows, La Traverse, Marseille, FR; Haberdashery Show, 10N Gallery / La Mercerie, Brussels, BE; 2022, Chambers, FLAT$, Brussels, BE; AQUATURF, Triphasé, Brussels, BE; 2021, Shannon‘s Law, with Pierre Clement, 10N Gallery, Brussels, BE; Shallow Shallow, Spazio Orr, Brescia, IT; Black Hole, Blind Spot, Dead Angle, artothek - Raum für junge Kunst, Cologne, DE; Twilight Objects, Pas une Orange, Barcelona, ES; Ricominciare dal Silenzio, co_atto, Milan, IT; Ganz viel jeden Tag, Byvier / Michael Horbach Stiftung, Cologne, DE; Fête Permanente, Espace Voltaire, Paris, FR; ECHO, Avee Gallery, Kortrijk, BE.
https://www.maartenvanroy.com
ENGLISH
A supernova explodes and is blown to pieces.
There must be a way to gather its remnants, scattered among the galaxies.
Above us, stars. Beneath us, constellation .
Interstellar travel originates from fractures, from the dust and dirt settling on surfaces – likewise, Maarten Van Roy's works appear as nebulae, they are clusters, assemblages, concretions, overlapping matter and time. Layers and layers of images and things eclipse, introducing new morphogenesis. Sky and earth can be profoundly close to each other in the chaos and mystery of the world, where chords and harmonies and dissonances arise : seen up close, the wax stains on a table top form a constellation, a crumpled t-shirt evokes a desert land, a crack in a pane of glass is a portal to somewhere else: a void in which past and present violently collide.
Maarten Van Roy develops his practice as an odyssey through everyday skyscapes and landscapes. As in architectural language, the spaces, angles, surfaces and the bare floor are existential and semantic properties of the works. Taking the cue from the internal and external features of DISPLAY – from its urban location to the chipped glass of the entrance door – he conceives the installation process as a local and situated action. It is bound to the exhibition environment as much as at the mercy of the unplanned. The works subsequently amplify and condense the space, acting like dynamic magnets for the gaze. Like a conductor, Van Roy propels his own universe, where chaos and complexity mark hectic rhythms of life and personal narratives, and where the forms and functions of things blur or transcend themselves. His works recall black holes, they are densities and concentrations of mass, bodies sinking into themselves – stars dying and then reconfiguring. Perhaps it is true that even they are destined to consume themselves and disappear unless someone gathers their crumbs.
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Maarten Van Roy (b. 1985, Bonheiden, BE), lives and works in Brussels and Cologne. Recent solo and group exhibitions include: 2024, Body Moving, with Max Kesteloot, 10N Gallery, Menorca, ES; 2023, Mine of You with Me, Avee Gallery, Kortrijk, BE; The Postcard Party, CC Strombeek, Strombeek-Bever, BE; Lavender Snows, La Traverse, Marseille, FR; Haberdashery Show, 10N Gallery / La Mercerie, Brussels, BE; 2022, Chambers, FLAT$, Brussels, BE; AQUATURF, Triphasé, Brussels, BE; 2021, Shannon‘s Law, with Pierre Clement, 10N Gallery, Brussels, BE; Shallow Shallow, Spazio Orr, Brescia, IT; Black Hole, Blind Spot, Dead Angle, artothek - Raum für junge Kunst, Cologne, DE; Twilight Objects, Pas une Orange, Barcelona, ES; Ricominciare dal Silenzio, co_atto, Milan, IT; Ganz viel jeden Tag, Byvier / Michael Horbach Stiftung, Cologne, DE; Fête Permanente, Espace Voltaire, Paris, FR; ECHO, Avee Gallery, Kortrijk, BE.
https://www.maartenvanroy.com
18
maggio 2024
Plain Chords of Spectral Bliss
Dal 18 maggio al 30 giugno 2024
arte contemporanea
Location
DISPLAY
Parma, Vicolo al Leon d'Oro, 4A, (PR)
Parma, Vicolo al Leon d'Oro, 4A, (PR)
Orario di apertura
0-24
Vernissage
18 Maggio 2024, 6 PM
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico