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Plan S
Plan S presenta il lavoro di cinque artisti alle prese con la definizione di una propria dimensione “altra”
Comunicato stampa
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Se e quando ci ricordiamo di averne una, la nostra dimensione spirituale ci appare sempre piú fragile e vuota. Semi-esperienze e paralleli
continui con un altrove dalle forme annacquate e inconsistenti (eppure arrogantemente ispirate a questa o quella filosofia, religione,
scuola di pensiero) definiscono l’altezza, larghezza e profonditá di una perenne insoddisfazione. Quest’insieme di frustrazioni quotidiane,
accuratamente progettate per presentarsi come piccoli successi, rinforza il desiderio di un sovrannaturale che sempre piú spesso andiamo
a cercare nella riconfigurazione delle immagini e delle informazioni che ci circondano. Tacche ascendenti su un bicchiere sempre
e comunque mezzo vuoto, questi brandelli di conoscenza finiscono col creare una miriade di dimensioni spirituali, moltiplicando di conseguenza
la forma stessa di un altrove che assomiglia ormai ad una pagina di MySpace: personalizzato ma non troppo, trascendente
ma non troppo, altrove ma non troppo.
Plan S presenta il lavoro di cinque artisti alle prese con la definizione di una propria dimensione “altra”. Tobias Collier sembra perso
in elucubrazioni astronomiche inintellegibili. Il suo lavoro é in realtá una riflessione sugli aspetti formali e le implicazioni percettive del
complesso apparato di forme ed immagini alla base di ogni illustrazione scientifica. Collier arriva a mettere in dubbio la validitá di questi
strumenti “esatti” suggerendo nuove possibili chiavi di lettura e punti di partenza. La miriade di minuscoli segni che affolla i disegni e
le istallazioni di Timothy Hull é anch’essa un punto di partenza. Formalmente ispirati ai tessuti africani, i suoi lavori ritraggono luoghi
e personaggi chiave dell’esoterismo, come G.I.Gurdjieff, il mistico russo ritenuto da molti il fondatore del pensiero New Age. Lo stile
di Hull scava in profonditá nell’identitá dei soggetti e dei luoghi, suggerendo l’ equazione forma-contenuto attraverso un patterning
studiatamente ipnotico e involuto, teso a mistificare e demistificare al contempo. L’incapacitá di abbandonarsi incondizionatamente al
sovrannaturale appare ancor piú chiara nelle esilaranti avventure on-video di Shana Moulton. Nella serie “Whispering Pines”, lo stropicciato
alter-ego dell’artista passa da un’esperienza ultraterrena all’altra, mescolando metodi e discipline in un’affannosa ricerca spirituale
perennemente destinata a sfociare in comica surrealtá. Nel suo video “revolution”, Damien Roach trasporta lo spettatore in un piccolo
universo parallelo, racchiuso fra i riflessi e le sfaccettature di un cristallo in continua ed ipnotica rotazione. Il lavoro di questo artista ha
la capacitá di richiamare la nostra attenzione sulle potenzialitá nascoste degli oggetti comuni, senza mai perdere d’occhio le loro caratteristiche
e potenzialitá originarie. Michael Bell-Smith manifesta nel video “Up and Above” la sua personalissima visione di un altrove
tanto stereotipato e prevedibile da ricordare un’eterna successione di fondali di videogames a 8bit.
La complessitá di questi lavori e l’efficacia della loro conversazione é evidente proprio nell’intrinseca ambivalenza fra serio e faceto, erudizione
e approssimazione, rispetto e parodia. Nessun approccio al raggiungimento di una piú completa dimensione spirituale sembra
essere al sicuro da critiche e scimmiottamenti, ma il desiderio di qualcosa d’ “altro” é tanto reale ed evidente quanto l’efficacia di questo
salutare scetticismo.
Ringraziamenti: Foxy Production - New York, Sies + Hoeke - Dusseldorf
continui con un altrove dalle forme annacquate e inconsistenti (eppure arrogantemente ispirate a questa o quella filosofia, religione,
scuola di pensiero) definiscono l’altezza, larghezza e profonditá di una perenne insoddisfazione. Quest’insieme di frustrazioni quotidiane,
accuratamente progettate per presentarsi come piccoli successi, rinforza il desiderio di un sovrannaturale che sempre piú spesso andiamo
a cercare nella riconfigurazione delle immagini e delle informazioni che ci circondano. Tacche ascendenti su un bicchiere sempre
e comunque mezzo vuoto, questi brandelli di conoscenza finiscono col creare una miriade di dimensioni spirituali, moltiplicando di conseguenza
la forma stessa di un altrove che assomiglia ormai ad una pagina di MySpace: personalizzato ma non troppo, trascendente
ma non troppo, altrove ma non troppo.
Plan S presenta il lavoro di cinque artisti alle prese con la definizione di una propria dimensione “altra”. Tobias Collier sembra perso
in elucubrazioni astronomiche inintellegibili. Il suo lavoro é in realtá una riflessione sugli aspetti formali e le implicazioni percettive del
complesso apparato di forme ed immagini alla base di ogni illustrazione scientifica. Collier arriva a mettere in dubbio la validitá di questi
strumenti “esatti” suggerendo nuove possibili chiavi di lettura e punti di partenza. La miriade di minuscoli segni che affolla i disegni e
le istallazioni di Timothy Hull é anch’essa un punto di partenza. Formalmente ispirati ai tessuti africani, i suoi lavori ritraggono luoghi
e personaggi chiave dell’esoterismo, come G.I.Gurdjieff, il mistico russo ritenuto da molti il fondatore del pensiero New Age. Lo stile
di Hull scava in profonditá nell’identitá dei soggetti e dei luoghi, suggerendo l’ equazione forma-contenuto attraverso un patterning
studiatamente ipnotico e involuto, teso a mistificare e demistificare al contempo. L’incapacitá di abbandonarsi incondizionatamente al
sovrannaturale appare ancor piú chiara nelle esilaranti avventure on-video di Shana Moulton. Nella serie “Whispering Pines”, lo stropicciato
alter-ego dell’artista passa da un’esperienza ultraterrena all’altra, mescolando metodi e discipline in un’affannosa ricerca spirituale
perennemente destinata a sfociare in comica surrealtá. Nel suo video “revolution”, Damien Roach trasporta lo spettatore in un piccolo
universo parallelo, racchiuso fra i riflessi e le sfaccettature di un cristallo in continua ed ipnotica rotazione. Il lavoro di questo artista ha
la capacitá di richiamare la nostra attenzione sulle potenzialitá nascoste degli oggetti comuni, senza mai perdere d’occhio le loro caratteristiche
e potenzialitá originarie. Michael Bell-Smith manifesta nel video “Up and Above” la sua personalissima visione di un altrove
tanto stereotipato e prevedibile da ricordare un’eterna successione di fondali di videogames a 8bit.
La complessitá di questi lavori e l’efficacia della loro conversazione é evidente proprio nell’intrinseca ambivalenza fra serio e faceto, erudizione
e approssimazione, rispetto e parodia. Nessun approccio al raggiungimento di una piú completa dimensione spirituale sembra
essere al sicuro da critiche e scimmiottamenti, ma il desiderio di qualcosa d’ “altro” é tanto reale ed evidente quanto l’efficacia di questo
salutare scetticismo.
Ringraziamenti: Foxy Production - New York, Sies + Hoeke - Dusseldorf
31
maggio 2007
Plan S
Dal 31 maggio al 30 giugno 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA PIANISSIMO
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Orario di apertura
Mar – Sab: 15.00 – 19.00
Vernissage
31 Maggio 2007, ore 18
Autore
Curatore