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Plastikal(mente) nell’inconscio
E’ la comunicazione tra la mente e l’inconscio, restringendo il campo di tale dialogo/scontro all’elemento definito, all’occhio del ciclone di questa comunicazione, la definizione del termine plasticamente che istiga, in tale limite, sia l’inconscio che la mente alla reciproca provocazione.
Comunicato stampa
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Plastikal(MENTE) nell'INCONSCIO.
Si tratta di una comunicazione tra la mente e l'inconscio, attraverso le opere d'arte presentate e le arti performative, restringendo il campo di tale dialogo/scontro ad un risultato ben definito.
A tal proposito, l'elemento di questa restrizione, l'occhio del ciclone di questa comunicazione, è la definizione del termine “plastikal(mente)” plasticamente (doppia definizione in questo caso), che istiga, in tale limite, sia l'inconscio che la mente alla reciproca provocazione.
La definizione del termine plasticamente colloca in sé una certa pluralità di interpretazioni, ed è proprio con le arti visive che avviene questa scomposizione. Infatti sono le arti stesse che espongono al pubblico questo risultato, queste interpretazioni, questo dialogo tra la mente e l'inconscio.
Ogni artista racconta con le proprie opere una sfaccettatura di interpretazione delle diverse definizioni di plastikal(mente).
Plastikal(mente): PLASTICA, MENTE, LA MENTE DI PLASTICA, LA PLASTICA CHE MENTE, PLASTICITA' della mente, PLASTICAMENTE artificiale,
PROIEZIONI SINUOSE DELLA MENTE E DELL'INCONSCIO SUI MATERIALI ARTIFICIALI E NATURALI.
MOSTRA:
JOY QUINTAS
La mente e l'inconscio si scontrano e dialogano nella plasticità delle forme in un risultato di emozioni e immagini distorte, senza comprendere del tutto se è dalla mente o dall'inconscio che esplodono le proiezioni metaforiche del turbamento e della delicatezza interiori.
CECILIA GATTULLO
La leggerezza solleva un vortice strisciante a terra. Come se la serpentina creata dal vento, che solleva a fatica in aria la polvere urbana e le emozioni smarrite per strada, acquisisse un potere improvviso per andare sopra le teste e ricascare giù senza preavviso.
VIRGINIA BACCI
La scatola stenopeica accetta il dono del corpo umano, e lo restituisce in un'alterazione morfologica, cogliendo e rendendo visibile la nudità del gesto senza attingere alla mente e all’inconscio, ma esclusivamente alle parole che solo il corpo stesso sa pronunciare e donare.
SEVERINO MAGRI
La memoria resuscita attraverso storie antiche e attuali, risollevandosi dalle battaglie viscerali, lasciando tracce di sé sui corpi tesi, sulle loro scie trascinate, e sul pensiero dell'accaduto e mai dimenticato. La mente traccia un confine da superare tra il paradiso e l'inferno dell'inconscio. Il tutto tutelato delicatamente dal materiale dell'elaborazione degli umani contro le armi del tempo.
ROSSELLA FERRERO
Si tratta di una comunicazione tra la sinuosità della luce e il potere dell'ombra. In questo caso nessun elemento in questione tiranneggia sull'altro. Essi sono complementari alla manifestazione di ciò che li unisce e li fa comunicare.
ALEX KOVA
I ritratti di un sentimento cieco. La cecità si appropria del corpo o dei corpi di un reato, del reato di abbandonarsi e lasciarsi affondare da un sentimento e da una vita di plastica.
MONIQUE THOMAS
La storia viene tramandata nella frammentarietà dei materiali e dei tratti. Un'interruzione s'infiltra nelle linee taglienti del continuum di un'identikit dei volti e dei corpi in adorazione dell'inconscio, mentre la mente costruisce il loro tempio. È necessario seguire l'inconscio per poter aprire la porta di questo tempio e leggere la storia tramandata.
THERESA VAN CHERRY
Una vera e propria denuncia contro i mondi di plastica. Una constatazione di un fatto, un futuro probabile dell'ultima estinzione. L'umanità affannata nella ricerca del suo ruolo su questo pianeta, ed allo stesso tempo, creando bellezza e distruzione, si discosta dal proprio inconscio verso una continua esaltazione dei suoi bisogni materiali e personali semina la distruzione preparandosi una desolante fine.
ARTI PERFORMATIVE
La presentazione delle arti performative insegue la tematica dl progetto stesso. La plasticità del corpo s'interseca con la plasticità della mente e dell'inconscio. La ricerca studiata e spontanea sul mondo contaminato e arricchito dal groviglio dei filamenti sinaptici del nostro cervello e delle nostre emozioni partorisce un risultato imprevedibile e costruito allo stesso tempo. La tecnologia e l'anima si scontrano e dialogano tra di loro svelando e oscurando le tracce dell'artificiale e del naturale.
17/05
1. Joy Quintas – ( Plasticamente arte )
2. Andrea Roccioletti e Rossella Ferrero - ( Calore Colore )
3. Virginia Bacci, Cecilia Gattullo, Alex Kova - ( Le tracce )
18/05
1. Virginia Bacci - ( Negativo Positivo )
2. Interazione: Il pubblico e gli Artisti ( il Segno )
13/06 - 15/06
Marrtina Massa e Francesco Art_Scandale - ( Onirica )
28/06 ( Finissage )
Virginia Bacci, Alex Kova, Bruno Ferreira Da Veiga
- ( Il Corpo e L'Anima ) interazione con il pubblico.
Si tratta di una comunicazione tra la mente e l'inconscio, attraverso le opere d'arte presentate e le arti performative, restringendo il campo di tale dialogo/scontro ad un risultato ben definito.
A tal proposito, l'elemento di questa restrizione, l'occhio del ciclone di questa comunicazione, è la definizione del termine “plastikal(mente)” plasticamente (doppia definizione in questo caso), che istiga, in tale limite, sia l'inconscio che la mente alla reciproca provocazione.
La definizione del termine plasticamente colloca in sé una certa pluralità di interpretazioni, ed è proprio con le arti visive che avviene questa scomposizione. Infatti sono le arti stesse che espongono al pubblico questo risultato, queste interpretazioni, questo dialogo tra la mente e l'inconscio.
Ogni artista racconta con le proprie opere una sfaccettatura di interpretazione delle diverse definizioni di plastikal(mente).
Plastikal(mente): PLASTICA, MENTE, LA MENTE DI PLASTICA, LA PLASTICA CHE MENTE, PLASTICITA' della mente, PLASTICAMENTE artificiale,
PROIEZIONI SINUOSE DELLA MENTE E DELL'INCONSCIO SUI MATERIALI ARTIFICIALI E NATURALI.
MOSTRA:
JOY QUINTAS
La mente e l'inconscio si scontrano e dialogano nella plasticità delle forme in un risultato di emozioni e immagini distorte, senza comprendere del tutto se è dalla mente o dall'inconscio che esplodono le proiezioni metaforiche del turbamento e della delicatezza interiori.
CECILIA GATTULLO
La leggerezza solleva un vortice strisciante a terra. Come se la serpentina creata dal vento, che solleva a fatica in aria la polvere urbana e le emozioni smarrite per strada, acquisisse un potere improvviso per andare sopra le teste e ricascare giù senza preavviso.
VIRGINIA BACCI
La scatola stenopeica accetta il dono del corpo umano, e lo restituisce in un'alterazione morfologica, cogliendo e rendendo visibile la nudità del gesto senza attingere alla mente e all’inconscio, ma esclusivamente alle parole che solo il corpo stesso sa pronunciare e donare.
SEVERINO MAGRI
La memoria resuscita attraverso storie antiche e attuali, risollevandosi dalle battaglie viscerali, lasciando tracce di sé sui corpi tesi, sulle loro scie trascinate, e sul pensiero dell'accaduto e mai dimenticato. La mente traccia un confine da superare tra il paradiso e l'inferno dell'inconscio. Il tutto tutelato delicatamente dal materiale dell'elaborazione degli umani contro le armi del tempo.
ROSSELLA FERRERO
Si tratta di una comunicazione tra la sinuosità della luce e il potere dell'ombra. In questo caso nessun elemento in questione tiranneggia sull'altro. Essi sono complementari alla manifestazione di ciò che li unisce e li fa comunicare.
ALEX KOVA
I ritratti di un sentimento cieco. La cecità si appropria del corpo o dei corpi di un reato, del reato di abbandonarsi e lasciarsi affondare da un sentimento e da una vita di plastica.
MONIQUE THOMAS
La storia viene tramandata nella frammentarietà dei materiali e dei tratti. Un'interruzione s'infiltra nelle linee taglienti del continuum di un'identikit dei volti e dei corpi in adorazione dell'inconscio, mentre la mente costruisce il loro tempio. È necessario seguire l'inconscio per poter aprire la porta di questo tempio e leggere la storia tramandata.
THERESA VAN CHERRY
Una vera e propria denuncia contro i mondi di plastica. Una constatazione di un fatto, un futuro probabile dell'ultima estinzione. L'umanità affannata nella ricerca del suo ruolo su questo pianeta, ed allo stesso tempo, creando bellezza e distruzione, si discosta dal proprio inconscio verso una continua esaltazione dei suoi bisogni materiali e personali semina la distruzione preparandosi una desolante fine.
ARTI PERFORMATIVE
La presentazione delle arti performative insegue la tematica dl progetto stesso. La plasticità del corpo s'interseca con la plasticità della mente e dell'inconscio. La ricerca studiata e spontanea sul mondo contaminato e arricchito dal groviglio dei filamenti sinaptici del nostro cervello e delle nostre emozioni partorisce un risultato imprevedibile e costruito allo stesso tempo. La tecnologia e l'anima si scontrano e dialogano tra di loro svelando e oscurando le tracce dell'artificiale e del naturale.
17/05
1. Joy Quintas – ( Plasticamente arte )
2. Andrea Roccioletti e Rossella Ferrero - ( Calore Colore )
3. Virginia Bacci, Cecilia Gattullo, Alex Kova - ( Le tracce )
18/05
1. Virginia Bacci - ( Negativo Positivo )
2. Interazione: Il pubblico e gli Artisti ( il Segno )
13/06 - 15/06
Marrtina Massa e Francesco Art_Scandale - ( Onirica )
28/06 ( Finissage )
Virginia Bacci, Alex Kova, Bruno Ferreira Da Veiga
- ( Il Corpo e L'Anima ) interazione con il pubblico.
17
maggio 2019
Plastikal(mente) nell’inconscio
Dal 17 maggio al 28 giugno 2019
arte contemporanea
Location
LABGALLERY THIS IS MY CHURCH
Torino, Via Principe Tommaso, 52a, (Torino)
Torino, Via Principe Tommaso, 52a, (Torino)
Orario di apertura
martedì ore 17:30 - 20:30
giovedì ore 17:30 - 20:30
venerdì ore 18:00 - 21:00
sabato 18:00 - 21:00
Vernissage
17 Maggio 2019, h 19:30
Autore
Curatore