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Play
GC2 Contemporay dedica la sua prima collettiva di questo nuovo ciclo alla presentazione dei suoi giovani ed all’aspetto più ludico e libero della loro produzione artistica.
Comunicato stampa
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Dopo l’inaugurazione del nuovo spazio espositivo di Vico San Lorenzo con la mostra personale di una delle grandi novità del parter di artisti in permanenza, Franco Passalaqua, GC2 Contemporay dedica la sua prima collettiva di questo nuovo ciclo alla presentazione dei suoi giovani ed all’aspetto più ludico e libero della loro produzione artistica. Il titolo quindi non è niente di più semplice: “PLAY”
PLAY perché l’arte è un gioco, ma anche la cosa più seria del mondo.In pedagogial'attività ludica è infatti la forma di espressione privilegiata dal bambino, lo strumento attraverso il quale si rapporta a se stesso, esplora il mondo circostante, ha la possibilità di ricombinare in maniera personale e creativa le informazioni e i segnali che gli vengono dall'ambiente. Il gioco è un'azione che il bambino compie intenzionalmente per inserirsi nella realtà e per manipolarla ed ha per caratteristica centrale di essere orientato verso la creatività, dunque verso il cambiamento, verso il possibile.
Attraverso il gioco si cresce, ed è attraverso la sperimentazione più libera e ludica che un artista fa le scoperte più importanti della propria vita artistica. Immaginiamo Lucio Fontana alle prese con il suo primo taglio o Alberto Burri con le sue prime combustioni e immaginiamo lo stupore fanciullesco che può essere legato a certi irripetibili attimi. GC2 Contemporary, con questa mostra vuole mostrare al pubblico i suoi 6 giovani artisti e la loro capacità di giocare e di sperimentare. Quelle proposte in questa mostra sono opere uniche nella loro produzione, lontane dalla serialità richiesta dal mercato, rare per le iconografie presentate ed accomunate dall’ironia come forte minimo comun denominatore.
“Ho impiegato tutta la vita per imparare a dipingere come un bambino” dichiarava Pablo Picasso in un celebre aforisma. La sua frase si riferiva al segno in maniera predominante ma anche alla libertà mentale nella concezione del l’opera. Infatti si può dipingere come un bambino ma anche concepire un’opera come se si fosse bambini, realizzare una scultura pensando a quando si era bambini o raffigurare icone di quando eravamo bambini. Ma il gioco non è una prerogativa soltanto dei bambini, il calcio ad esempio è in grado di emozionare milioni di persone e di andare oltrela dimensione del campo acquistando anche funzioni politiche e sociali . Il gioco si riferisce in generale a una realtà chiusa in sé stessa con le sue regole e senza alcuno scopo pratico se non quello di allontanarsi dalla vita reale creandosi liberamente un mondo senza leggi morali ed innocente che Nietzsche, nelle opere giovanili, riconduce a un fenomeno estetico poiché l'arte è capace di dare un senso alla bruttezza dell'esistenza.
Un gioco quindi sia per il creatore che per il fruitore di questa mostra che si troverà entrando in galleria, immerso nel mondo di sei artisti che dialogano tra loro
Alessandro Calizza, Cristiano Carotti,Desiderio, Marco Piantoni, Volodymyr Kuznetsov e Sergio Silvi presenteranno una serie di lavori realizzati appositamente per PLAY ed una selezione di opere della recente produzione. Lo spettatore si troverà di fronte ad una grande istallazione corale in cui contiguità e labilità di confine tra i progetti saranno le costanti di questa caleidoscopica mostra fatta di grandi tele, sculture, istallazioni site specific, grandi ricami e anche qualche sorpresa.
PLAY perché l’arte è un gioco, ma anche la cosa più seria del mondo.In pedagogial'attività ludica è infatti la forma di espressione privilegiata dal bambino, lo strumento attraverso il quale si rapporta a se stesso, esplora il mondo circostante, ha la possibilità di ricombinare in maniera personale e creativa le informazioni e i segnali che gli vengono dall'ambiente. Il gioco è un'azione che il bambino compie intenzionalmente per inserirsi nella realtà e per manipolarla ed ha per caratteristica centrale di essere orientato verso la creatività, dunque verso il cambiamento, verso il possibile.
Attraverso il gioco si cresce, ed è attraverso la sperimentazione più libera e ludica che un artista fa le scoperte più importanti della propria vita artistica. Immaginiamo Lucio Fontana alle prese con il suo primo taglio o Alberto Burri con le sue prime combustioni e immaginiamo lo stupore fanciullesco che può essere legato a certi irripetibili attimi. GC2 Contemporary, con questa mostra vuole mostrare al pubblico i suoi 6 giovani artisti e la loro capacità di giocare e di sperimentare. Quelle proposte in questa mostra sono opere uniche nella loro produzione, lontane dalla serialità richiesta dal mercato, rare per le iconografie presentate ed accomunate dall’ironia come forte minimo comun denominatore.
“Ho impiegato tutta la vita per imparare a dipingere come un bambino” dichiarava Pablo Picasso in un celebre aforisma. La sua frase si riferiva al segno in maniera predominante ma anche alla libertà mentale nella concezione del l’opera. Infatti si può dipingere come un bambino ma anche concepire un’opera come se si fosse bambini, realizzare una scultura pensando a quando si era bambini o raffigurare icone di quando eravamo bambini. Ma il gioco non è una prerogativa soltanto dei bambini, il calcio ad esempio è in grado di emozionare milioni di persone e di andare oltrela dimensione del campo acquistando anche funzioni politiche e sociali . Il gioco si riferisce in generale a una realtà chiusa in sé stessa con le sue regole e senza alcuno scopo pratico se non quello di allontanarsi dalla vita reale creandosi liberamente un mondo senza leggi morali ed innocente che Nietzsche, nelle opere giovanili, riconduce a un fenomeno estetico poiché l'arte è capace di dare un senso alla bruttezza dell'esistenza.
Un gioco quindi sia per il creatore che per il fruitore di questa mostra che si troverà entrando in galleria, immerso nel mondo di sei artisti che dialogano tra loro
Alessandro Calizza, Cristiano Carotti,Desiderio, Marco Piantoni, Volodymyr Kuznetsov e Sergio Silvi presenteranno una serie di lavori realizzati appositamente per PLAY ed una selezione di opere della recente produzione. Lo spettatore si troverà di fronte ad una grande istallazione corale in cui contiguità e labilità di confine tra i progetti saranno le costanti di questa caleidoscopica mostra fatta di grandi tele, sculture, istallazioni site specific, grandi ricami e anche qualche sorpresa.
14
novembre 2015
Play
Dal 14 novembre al primo dicembre 2015
arte contemporanea
Location
GALLERIA GC2 CONTEMPORARY
Terni, Vico San Lorenzo, 5, (Terni)
Terni, Vico San Lorenzo, 5, (Terni)
Orario di apertura
da martedì a sabato 9-13 e 16-19.30
Vernissage
14 Novembre 2015, h 18
Autore
Curatore