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PlayArts 2005 – Mestieri (dis)umani
Sempre all’insegna della contaminazione dei generi artistici, questa seconda serata vedrà la mostra fotografica “Mestieri (dis)umani” di Daniele Forconi affiancare lo spettacolo tutto romano “Cocci de Roma” di Maurizio Fabbri rappresentato secondo la più fedele tradizione capitolina
Comunicato stampa
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Secondo appuntamento della Rassegna PlayArts - Arte, Musica e Cultura - che lo scorso 29 novembre ha visto la sua inaugurazione presso il Classico Village a Roma.
Sempre all’insegna della contaminazione dei generi artistici, questa seconda serata vedrà la mostra fotografica “Mestieri (dis)umani” di Daniele Forconi affiancare lo spettacolo tutto romano “Cocci de Roma” di Maurizio Fabbri rappresentato secondo la più fedele tradizione capitolina.
Il tema che accomuna le due forme d’arte è quello dei “mestieri di una volta” - che nella Città Eterna hanno sempre assunto un sapore tutto particolare - e, attraverso essi, della tradizione popolare romanesca.
Lo “stracciarolo robivecchi”, l’arrotino, il venditore di castagne, il “bancarellaro” di Porta Portese, il calzolaio o il barbiere vecchia maniera, fanno parte della nostra tradizione che lo sviluppo e la tecnologia hanno messo a repentaglio portandoli quasi alla sparizione.
Forse oggi, che ad una dimensione umana del lavoro si sostituisce un mondo fatto di quattro mura e formichine davanti ad un monitor, la loro scomparsa neanche si noterebbe.
E invece, sono proprio le grida della signora al mercato “’nnamo che la cicoria è fresca!”, o le chiacchiere scambiate con un calzolaio che sa tutto sul cuoio o il lento pedalare di un vecchio arrotino che nelle vie della nostra città urla "Ombrellaio, arrotino….arroto forbici, coltelli.…riparo cucine a gasse…" a suggerirci quali siano in realtà i veri “mestieri disumani”.
Una parte di essi, quindi, ancora resiste e la mostra, da cui prende appunto il nome la serata, renderà loro omaggio con immagini fotografiche “rubate” nelle calde giornate delle famose “ottobrate” romane.
I “Cocchi de Roma” Maurizio Fabbri e Aleksandar Caric “Zar”, invece, con lo spettacolo “Cocci de Roma” ricomporranno per noi a mo’ di mosaico quel gusto tutto romano che vive in canzoni, serenate, testi e poesie.
Lo spettacolo nasce da una raccolta di serenate romanesche che vanno dal ‘500 al primo Novecento, passando per il melò fino ai brani allegri e scanzonati della Roma popolare e ciarlatana.
La parte musicale vive in simbiosi con la parte teatrale composta da poesie, sonetti, racconti e testi fra i maggiori autori della letteratura romanesca (Belli, Zanazzo, Pascarella, Trilussa, Giuliani, Petrolini, Balzani).
Il carattere frammentato dello spettacolo dà vita ad una classica raccolta di perle, o “cocci” emotivi, che la tradizione culturale romana ha prodotto nel tempo.
La personale interpretazione di questa tradizione da parte dei “Cocchi de Roma” porta a rivivere quelle emozioni, come nel caso del binomio amore-morte che sembra essere uno dei principali temi che pervadono la musica, la poesia e il teatro romanesco.
Forse anche nella saggezza di qualche proverbio talvolta si nascondono “cocci”, reperti, espressioni e modi di dire di un popolo, quello romano, sempre pronto a rimodellarsi e ad aggiungere qualcosa di ricco al suo già fastoso paniere culturale.
Cocci de Roma,
pezzi de ‘no straccio,
intriso de sangue, vino e de passione vera…..
….Roma città aperta. Se oprano le porte,
stateve alegri e tristi, vivete l’emozioni,
qui se racconta de amore vero
e de bojaccia morte.
(Maurizio Fabbri)
Daniele Forconi, fin da adolescente manifesta una personalità eclettica passando dalla musica alla letteratura, dall’arte alla filosofia orientale, dalla calligrafia cinese alle arti marziali, dalla comunicazione visiva alla fotografia.
Come fotografo partecipa all'esposizione collettiva "Look Around <-> Strike a Pose", agli studi di Cinecittà Campus e al Lavatoio Contumaciale. Vince il premio LHOTD indetto dalla "Lomographic Society International".
Talvolta attraverso la sperimentazione estrema, talvolta attraverso un racconto più intimistico, motivo conduttore della sua ricerca è la continua scoperta e superamento di nuovi traguardi, l'espressione dell'energia che ogni essere umano porta dentro e, proprio in quanto umano, senza falsificazioni e sofisticazioni, mantenendo la propria emotività e passionalità.
Maurizio Fabbri, è attore, regista, clown. Professionista dal 1982, ha sviluppato la sua esperienza artistica tra teatro, teatro di strada, teatro per ragazzi, circo, cinema e televisione.
Con il Teatro Stabile di Roma ha lavorato in vari spettacoli dall’85 al ‘92 per le regie di M. Scaparro, G. Zampieri, R. Guicciardini. Scritturato in molte compagnie teatrali, ha poi lavorato nei più prestigiosi teatri europei e mondiali.
Nel Teatro di strada è stato sempre presente con il suo clown “Ciccio” lavorando nei più importanti festival nazionali ed esibendosi sia da solo che in compagnia di altri artisti.
Ha partecipato come caratterista nei leggendari film della Commedia all’italiana (Carlo Verdone, Neri Parenti, Sergio Corbucci, Bruno Corbucci, Christian De Sica, Carlo Vanzina).
E’ attivo nel campo della pedagogia con laboratori, stage, conferenze-spettacolo sul teatro comico, il clown, il buffone, la Commedia dell’Arte, il mimo-clown, l’arte di strada.
In qualità di Regista ha diretto nel 2001 “La stazione di Hemm” e nel 2002 “Il Conte Ory”.
E’ socio fondatore dell’ Associazione Teatro Circostanzaperta.
Aleksandar Caric “Zar”, musicista polistrumentista e attore, è yugoslavo di Novi Sad. È stato attivo negli anni ’80 con il suo gruppo “CirKo della primavera” proponendo l’improvvisazione radicale tra la musica e il teatro. Dal ’91 vive e lavora in Italia. Ha partecipato a numerosi seminari e laboratori sul lavoro dell’attore e sulla musica improvvisata. Si occupa di musica e teatro nelle forme più diverse. E’ fondatore con Serena Galella del “Tatamata Teatro”, gruppo attivo nel teatro di strada. Tra i suoi ultimi lavori: “Stereo Telefon” ricerche sulle musiche e tradizioni popolari che portano allo spettacolo multimediale (in collaborazione con Branislav Petric). Dal 2003 è direttore artistico dell’ “IFUS” , festival internazionale di musica in strada a Novi Sad. Ha partecipato a numerosi Festival e manifestazioni nazionali ed europee.
Sempre all’insegna della contaminazione dei generi artistici, questa seconda serata vedrà la mostra fotografica “Mestieri (dis)umani” di Daniele Forconi affiancare lo spettacolo tutto romano “Cocci de Roma” di Maurizio Fabbri rappresentato secondo la più fedele tradizione capitolina.
Il tema che accomuna le due forme d’arte è quello dei “mestieri di una volta” - che nella Città Eterna hanno sempre assunto un sapore tutto particolare - e, attraverso essi, della tradizione popolare romanesca.
Lo “stracciarolo robivecchi”, l’arrotino, il venditore di castagne, il “bancarellaro” di Porta Portese, il calzolaio o il barbiere vecchia maniera, fanno parte della nostra tradizione che lo sviluppo e la tecnologia hanno messo a repentaglio portandoli quasi alla sparizione.
Forse oggi, che ad una dimensione umana del lavoro si sostituisce un mondo fatto di quattro mura e formichine davanti ad un monitor, la loro scomparsa neanche si noterebbe.
E invece, sono proprio le grida della signora al mercato “’nnamo che la cicoria è fresca!”, o le chiacchiere scambiate con un calzolaio che sa tutto sul cuoio o il lento pedalare di un vecchio arrotino che nelle vie della nostra città urla "Ombrellaio, arrotino….arroto forbici, coltelli.…riparo cucine a gasse…" a suggerirci quali siano in realtà i veri “mestieri disumani”.
Una parte di essi, quindi, ancora resiste e la mostra, da cui prende appunto il nome la serata, renderà loro omaggio con immagini fotografiche “rubate” nelle calde giornate delle famose “ottobrate” romane.
I “Cocchi de Roma” Maurizio Fabbri e Aleksandar Caric “Zar”, invece, con lo spettacolo “Cocci de Roma” ricomporranno per noi a mo’ di mosaico quel gusto tutto romano che vive in canzoni, serenate, testi e poesie.
Lo spettacolo nasce da una raccolta di serenate romanesche che vanno dal ‘500 al primo Novecento, passando per il melò fino ai brani allegri e scanzonati della Roma popolare e ciarlatana.
La parte musicale vive in simbiosi con la parte teatrale composta da poesie, sonetti, racconti e testi fra i maggiori autori della letteratura romanesca (Belli, Zanazzo, Pascarella, Trilussa, Giuliani, Petrolini, Balzani).
Il carattere frammentato dello spettacolo dà vita ad una classica raccolta di perle, o “cocci” emotivi, che la tradizione culturale romana ha prodotto nel tempo.
La personale interpretazione di questa tradizione da parte dei “Cocchi de Roma” porta a rivivere quelle emozioni, come nel caso del binomio amore-morte che sembra essere uno dei principali temi che pervadono la musica, la poesia e il teatro romanesco.
Forse anche nella saggezza di qualche proverbio talvolta si nascondono “cocci”, reperti, espressioni e modi di dire di un popolo, quello romano, sempre pronto a rimodellarsi e ad aggiungere qualcosa di ricco al suo già fastoso paniere culturale.
Cocci de Roma,
pezzi de ‘no straccio,
intriso de sangue, vino e de passione vera…..
….Roma città aperta. Se oprano le porte,
stateve alegri e tristi, vivete l’emozioni,
qui se racconta de amore vero
e de bojaccia morte.
(Maurizio Fabbri)
Daniele Forconi, fin da adolescente manifesta una personalità eclettica passando dalla musica alla letteratura, dall’arte alla filosofia orientale, dalla calligrafia cinese alle arti marziali, dalla comunicazione visiva alla fotografia.
Come fotografo partecipa all'esposizione collettiva "Look Around <-> Strike a Pose", agli studi di Cinecittà Campus e al Lavatoio Contumaciale. Vince il premio LHOTD indetto dalla "Lomographic Society International".
Talvolta attraverso la sperimentazione estrema, talvolta attraverso un racconto più intimistico, motivo conduttore della sua ricerca è la continua scoperta e superamento di nuovi traguardi, l'espressione dell'energia che ogni essere umano porta dentro e, proprio in quanto umano, senza falsificazioni e sofisticazioni, mantenendo la propria emotività e passionalità.
Maurizio Fabbri, è attore, regista, clown. Professionista dal 1982, ha sviluppato la sua esperienza artistica tra teatro, teatro di strada, teatro per ragazzi, circo, cinema e televisione.
Con il Teatro Stabile di Roma ha lavorato in vari spettacoli dall’85 al ‘92 per le regie di M. Scaparro, G. Zampieri, R. Guicciardini. Scritturato in molte compagnie teatrali, ha poi lavorato nei più prestigiosi teatri europei e mondiali.
Nel Teatro di strada è stato sempre presente con il suo clown “Ciccio” lavorando nei più importanti festival nazionali ed esibendosi sia da solo che in compagnia di altri artisti.
Ha partecipato come caratterista nei leggendari film della Commedia all’italiana (Carlo Verdone, Neri Parenti, Sergio Corbucci, Bruno Corbucci, Christian De Sica, Carlo Vanzina).
E’ attivo nel campo della pedagogia con laboratori, stage, conferenze-spettacolo sul teatro comico, il clown, il buffone, la Commedia dell’Arte, il mimo-clown, l’arte di strada.
In qualità di Regista ha diretto nel 2001 “La stazione di Hemm” e nel 2002 “Il Conte Ory”.
E’ socio fondatore dell’ Associazione Teatro Circostanzaperta.
Aleksandar Caric “Zar”, musicista polistrumentista e attore, è yugoslavo di Novi Sad. È stato attivo negli anni ’80 con il suo gruppo “CirKo della primavera” proponendo l’improvvisazione radicale tra la musica e il teatro. Dal ’91 vive e lavora in Italia. Ha partecipato a numerosi seminari e laboratori sul lavoro dell’attore e sulla musica improvvisata. Si occupa di musica e teatro nelle forme più diverse. E’ fondatore con Serena Galella del “Tatamata Teatro”, gruppo attivo nel teatro di strada. Tra i suoi ultimi lavori: “Stereo Telefon” ricerche sulle musiche e tradizioni popolari che portano allo spettacolo multimediale (in collaborazione con Branislav Petric). Dal 2003 è direttore artistico dell’ “IFUS” , festival internazionale di musica in strada a Novi Sad. Ha partecipato a numerosi Festival e manifestazioni nazionali ed europee.
13
dicembre 2005
PlayArts 2005 – Mestieri (dis)umani
13 dicembre 2005
fotografia
performance - happening
serata - evento
performance - happening
serata - evento
Location
LINUX CLUB
Roma, Via Giuseppe Libetta, 15, (Roma)
Roma, Via Giuseppe Libetta, 15, (Roma)
Vernissage
13 Dicembre 2005, ore 22
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