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Playlist – Datti tempo
Le Playlist provengono unicamente dalle riflessioni e dalle libere scelte dei critici, che siano esse basate sulla stretta attualità, o qualcosa come un ‘best of’, o un percorso in cui video d’arte, cinema, videoclip, si sovrappongono e si confondono …
Comunicato stampa
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DATTI TEMPO a cura di Cecilia Guida
In una famosa scena del film “Safety Last” (1923) il protagonista, Harold Lloyd, è impegnato in una folle scalata di un grattacielo per una trovata pubblicitaria; a un certo punto rimane sospeso nel vuoto e si salva aggrappandosi alle lancette di un orologio mezzo divelto. Questa immagine mi sembra una rappresentazione divertente dell’importanza o addirittura del nostro attaccamento al tempo. Tendiamo a pensare al tempo solo in termini di attività da svolgere. Tale percezione è un retaggio culturale della società industriale che però l’uso di internet e la conseguente contrazione dei tempi della ricerca e della comunicazione hanno amplificato. La variabile temporale è la principale unità di misura della nostra produttività e raramente prestiamo attenzione al passar del tempo in sé e per sé e, quando accade, questo assume un’accezione negativa, diventa attesa di qualcosa che vorremmo immediatamente. “Datti tempo” è una selezione di video d’artista storici e contemporanei, spezzoni di film e videoclip che focalizzano sul senso e sull’esperienza interiore del tempo. L’idea che li accomuna è quella di prendere una pausa dall’ansia del fare e darsi tempo per riflettere, cercare di capire e appropriarsi di un pensiero o di un ricordo.
I video sono legati tra loro sulla base di libere associazioni (seguendo il meccanismo di youtube, ovvero di un’ideale affinità di tipo concettuale) e riflettono sullo scorrere del tempo inteso come pura durata (One Year Performance 1980-1981 di Techching Hsieh e One Year Performance 1983-1984 con Linda Montano), introspezione (Wavelength di Michael Snow), comprensione (Fake Stone di Sislej Xhafa), meditazione (Lost in meditation di Cesare Viel), cambiamento della forma delle cose (Beech Forest di Viola Yesiltac e On the Turn di Barbara Fassler), percorso (Donat to Spiral di Deborah Logorio) e ricordo (Souvenir d’Italia di PetriPaselli). Se l’inizio della playlist è silenzioso e divertente, il finale diventa sonoro e triste. La selezione si chiude con un riferimento alla temporaneità della vita e con i Pink Floyd che cantano: “Il tempo è andato, la canzone è finita anche se avrei altro da dire”.
Si ringraziano gli artisti, il Magazzino d’Arte Moderna di Roma, la Galleria Francesca Minini e Care of di Milano.
Video selezionati:
Safety Last di Harold Lloyd, 1923 Can’t Stop dei Red Hot Chili Peppers (ispirato alle sculture di un minuto di Erwin Wurm) Alice in Wonderland di Norman McLeod, 1993 Sislej Xhafa, Fake Stone, 2003 Michael Snow, Wavelength, 1967 Cesare Viel, Lost in meditation, 1999 Modern Times di Charlie Chaplin, 1936 Tehching Hsieh, One Year Performance 1980-1981, 1980-81 Linda Montano e Tehching Hsieh, One Year Performance 1983-1984, 1983-84 Barbara Fassler, On the Turn, 2004 Viola Yesiltac, Beech Forest, 2007 Deborah Ligorio, Donut to Spiral, 2004 Sans soleil di Chris Marker, 1983 PetriPaselli, Souvenir d’Italia, 2008 The Perfect Human di Jorgen Leth, 1967 Le cinque variazioni di Lars von Trier, 2003 La Jetée di Chris Marker, 1962 Memento di Christopher Nolan, 2000 Il settimo sigillo di Ingmar Bergman, 1957 Time dei Pink Floyd
In una famosa scena del film “Safety Last” (1923) il protagonista, Harold Lloyd, è impegnato in una folle scalata di un grattacielo per una trovata pubblicitaria; a un certo punto rimane sospeso nel vuoto e si salva aggrappandosi alle lancette di un orologio mezzo divelto. Questa immagine mi sembra una rappresentazione divertente dell’importanza o addirittura del nostro attaccamento al tempo. Tendiamo a pensare al tempo solo in termini di attività da svolgere. Tale percezione è un retaggio culturale della società industriale che però l’uso di internet e la conseguente contrazione dei tempi della ricerca e della comunicazione hanno amplificato. La variabile temporale è la principale unità di misura della nostra produttività e raramente prestiamo attenzione al passar del tempo in sé e per sé e, quando accade, questo assume un’accezione negativa, diventa attesa di qualcosa che vorremmo immediatamente. “Datti tempo” è una selezione di video d’artista storici e contemporanei, spezzoni di film e videoclip che focalizzano sul senso e sull’esperienza interiore del tempo. L’idea che li accomuna è quella di prendere una pausa dall’ansia del fare e darsi tempo per riflettere, cercare di capire e appropriarsi di un pensiero o di un ricordo.
I video sono legati tra loro sulla base di libere associazioni (seguendo il meccanismo di youtube, ovvero di un’ideale affinità di tipo concettuale) e riflettono sullo scorrere del tempo inteso come pura durata (One Year Performance 1980-1981 di Techching Hsieh e One Year Performance 1983-1984 con Linda Montano), introspezione (Wavelength di Michael Snow), comprensione (Fake Stone di Sislej Xhafa), meditazione (Lost in meditation di Cesare Viel), cambiamento della forma delle cose (Beech Forest di Viola Yesiltac e On the Turn di Barbara Fassler), percorso (Donat to Spiral di Deborah Logorio) e ricordo (Souvenir d’Italia di PetriPaselli). Se l’inizio della playlist è silenzioso e divertente, il finale diventa sonoro e triste. La selezione si chiude con un riferimento alla temporaneità della vita e con i Pink Floyd che cantano: “Il tempo è andato, la canzone è finita anche se avrei altro da dire”.
Si ringraziano gli artisti, il Magazzino d’Arte Moderna di Roma, la Galleria Francesca Minini e Care of di Milano.
Video selezionati:
Safety Last di Harold Lloyd, 1923 Can’t Stop dei Red Hot Chili Peppers (ispirato alle sculture di un minuto di Erwin Wurm) Alice in Wonderland di Norman McLeod, 1993 Sislej Xhafa, Fake Stone, 2003 Michael Snow, Wavelength, 1967 Cesare Viel, Lost in meditation, 1999 Modern Times di Charlie Chaplin, 1936 Tehching Hsieh, One Year Performance 1980-1981, 1980-81 Linda Montano e Tehching Hsieh, One Year Performance 1983-1984, 1983-84 Barbara Fassler, On the Turn, 2004 Viola Yesiltac, Beech Forest, 2007 Deborah Ligorio, Donut to Spiral, 2004 Sans soleil di Chris Marker, 1983 PetriPaselli, Souvenir d’Italia, 2008 The Perfect Human di Jorgen Leth, 1967 Le cinque variazioni di Lars von Trier, 2003 La Jetée di Chris Marker, 1962 Memento di Christopher Nolan, 2000 Il settimo sigillo di Ingmar Bergman, 1957 Time dei Pink Floyd
05
febbraio 2009
Playlist – Datti tempo
05 febbraio 2009
arte contemporanea
incontro - conferenza
serata - evento
incontro - conferenza
serata - evento
Location
NEON>CAMPOBASE
Bologna, Via Francesco Zanardi, 2/5, (Bologna)
Bologna, Via Francesco Zanardi, 2/5, (Bologna)
Vernissage
5 Febbraio 2009, ore 20.00-23.00
Autore
Curatore