Fiumicino, 5 aprile ’04 - La società Aeroporti di Roma , primo gestore aeroportuale italiano a capitale privato, già da tre anni annovera fra i suoi obiettivi strategici la realizzazione di iniziative culturali all'aeroporto "Leonardo da Vinci" di Fiumicino . Infatti, come afferma Paolo Savona , Vice Presidente di ADR e ideatore del programma culturale PLAYON: “ Aeroporti di Roma sta costruendo nel principale scalo italiano un percorso culturale di conoscenza che integra importanti creazioni artistiche ai concetti tipici del viaggio, del movimento e della celebrazione ” .

Nell’ambito del progetto culturale PLAYON , realizzato dalla società Aeroporti di Roma, il 16 Aprile 2004, alle ore 11.00, il prof. Paolo Savona presenterà al pubblico e alla stampa una mostra fotografica di Luca Maria Patella, appositamente allestita in una sala del Terminal A - Partenze nazionali dell’aeroporto di Fiumicino.

La mostra - intitolata “La fotografia dalla a alla z ” - propone il percorso dell’artista in quarant’anni di ricerca sul mezzo espressivo fotografico, attraverso 50 opere che vanno dalle fotografie miste a stampa fino alle immagini realizzate con tecnologia digitale.

Il catalogo, interamente ideato dall’artista, sarà pubblicato nella collana editoriale Libri Scheiwiller - PLAYON .

Alla mostra si affianca la presentazione del libro di poesie “ Dove si ferma il mare ”, edito da Scheiwiller e prima pubblicazione in lingua italiana del poeta cinese Yang Lian , candidato al Nobel per la letteratura. Il libro, corredato dal testo a fronte in cinese e dalla versione inglese, contiene anche tre saggi: il primo, dello stesso Yang Lian, sull’importanza della traduzione; il secondo, di Claudia Pozzana, sulla propria esperienza di traduttrice ed il terzo, di Jacopo Ricciardi, sul significato che ha per i giovani la lettura di poesie.


Luca Maria
PATELLA

La fotografia
dalla (a) alla (z)

Luca Maria Patella, uno dei più reputati nomi italiani della ricerca artistica, agisce in campo visivo, letterario e teorico. Il suo lavoro è un’attenta indagine sui modi dell’opera fotografica dell’artista – dal 1964 al 2004 – che comprende anche alcune fotografie, realizzate dal vero, ma: “senza macchina fotografica, senza pellicola a colori, e senza interventi naturali”.

Egli ha usato creativamente le laboriose e complesse tecniche dell’archeologia fotografica (da William Henry Fox Talbot, a Louis Ducas du Hauron), utilizzando la “camera oscura” ed altri apparecchi costruiti appositamente dall’artista.

Come afferma Michel Baudson (A.i.c.a. Paris, Bruxelles) “Luca Maria Patella è un precursore dell’introduzione della Fotografia e dei Media nell’Arte, non solo italiana (1962-2004): per promuoverne la dimensione Concettuale e Multimediale. Il suo non è un “uso” della fotografia, ma una vastissima ricerca “in prima persona”, dalle invenzioni tecnologiche alla riattivazione dell’archeofotografia, sino alla virtualità digitale (...)”.

Le sue opere si trovano nella Galleria d’Arte Moderna di Roma, nella Bibliothèque Nazionale de Paris, nel M.O.M.A di New York, nel Muhka di Antwerpen, nello Stedelijk Museum di Amsterdam e nella Polaroid Corporation di Boston. Ha partecipato – fra l’altro - a sei edizioni della Biennale Internazionale d’Arte di Venezia.

Recentemente gli sono stati conferiti il “Premio internazionale per la Poesia – Vincenzo Cardarelli – 2002” e il “Premio per l’Interdisciplinarità 2003” del D.A.M.S. di Bologna.