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Poesia e destino. La fortuna italiana del Werther
La mostra è dedicata al successo italiano del romanzo I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang Goethe – da Leopardi e Foscolo fino ai nostri giorni.
Comunicato stampa
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La Casa di Goethe, unico museo tedesco all’estero, presenta la mostra “Destino e Poesia. La fortuna italiana del Werther” dedicata al successo italiano del celebre romanzo epistolare I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang Goethe.
L’esposizione sarà in contemporanea con la grande mostra „Goethe: Verwandlung der Welt“ [Metamorfosi del mondo] della Bundeskunsthalle di Bonn ( 17.05-15.09.19), realizzata a sua volta in cooperazione con la Casa di Goethe, la Klassik Stiftung Weimar, il Frankfurter Goethehaus e il Goethe Museum Düsseldorf e patrocinata dal presidente della Repubblica Federale tedesca Frank-Walter Steinmeier
Ispirato dall’infelice amore di Goethe per Charlotte Buff , Goethe scrive il Werther in quattro settimane con uno stile e una sicurezza infallibile. Uscito nel 1774 a Lipsia il libro – che si può definire la prima opera generazionale nella letteratura - ha un successo clamoroso e supera subito ogni frontiera. I giovani dell’epoca iniziano a vestirsi alla Werther, frac azzurro e panciotto giallo canarino. Non pochi si suicidano con il libretto in tasca, in un gesto emulativo come su un’onda irresistibile di likes e condivisione. Non era questa certo l’intenzione dell’autore che invece nella presa di coscienza wertheriana della fatua e mortale vita vuole dirci che con l’arte si riscatta la vita. Goethe sacrifica Werther per poi diventare il poeta che fu. Fino ad oggi il capolavoro giovanile non cessa di emozionare i suoi lettori – e soprattutto i giovani.
Anche durante il viaggio in Italia (1786-1788) il poeta è confrontato con l’enorme successo del suo romanzo. Il 1 febbraio 1788 scrive da Via del Corso 18, oggi sede della Casa di Goethe: “Qui mi stanno seccando con le traduzioni del Werther: me le fanno leggere, mi chiedono qual è la migliore, e anche se la storia è vera o no! E’ una calamità che non mi darebbe tregua neppure in India.”
Una sezione della mostra romana curata dalla direttrice del museo Maria Gazzetti racconta la storia editoriale del romanzo tedesco attraverso edizioni e illustrazioni provenienti da musei e biblioteche tedeschi ma ne mostra anche il successo da bestseller grazie a oggetti cult d’epoca quali una preziosa tazza con i ritratti di Lotte e Werther attorno al 1775 proveniente dal Goethehaus di Francoforte.
E’ esposta una scelta delle più significative edizioni del Werther conservate nella ricca biblioteca specializzata della Casa di Goethe tra cui la prima edizione tedesca del 1774 ma ci sono soprattutto le prime traduzioni in italiano (come quella stampata a Poschiavo nel 1782). In mostra anche il noto acquerello “Goethe al Golfo di Napoli” di J. H. W. Tischbein (Napoli, Museo di San Martino) con il poeta vestito “alla Werther” assieme ad altre opere e illustrazioni di artisti italiani.
Una parte importante del racconto della fortuna italiana del Werther riguarda due grandi poeti italiani:
Ugo Foscolo e Giacomo Leopardi. Due pezzi forti nella mostra: Da Recanati viene l’esemplare originale della traduzione del Werther di Michiel Salom appartenuto e letto da Leopardi. E‘ noto che l`opera Ultime lettere di Jacopo Ortis (1799) di Ugo Foscolo si riferisce esplicitamente all’opera di Goethe. L’ originale della emozionante lettera che Foscolo scrisse nel 1802 a Goethe, presentandosi come giovane scrittore e annunciandogli l`invio di un suo “primo volumetto” , è stata messa a disposizione dal „ Goethe und Schiller Archiv“ di Weimar e rappresenta un altro punto culminante della mostra, uno dei suoi documenti storici più significativi.
Il libro di Goethe è stato fonte di ispirazione per la letteratura italiana - da Monti a Guido Gozzano e Giovanni Giudici per finire con le edizioni curate da Paola Capriolo e Aldo Busi.
L’ultima sezione si dedica al contemporaneo con alcuni esempi della storia editoriale delle edizioni italiane del Novecento e chiude colle fotografie della giovane artista Maria di Stefano. Da due anni, ispirata dal “genio moderno di quest’opera” lavora ad un “Hommage a Werther” in forma di ritratti di coetanei. Una di questa immagini è stata scelta per la locandina-invito della mostra.
Una stazione audio permette di riscoprire lo stile e la sicurezza infallibile di questo capolavoro della letteratura mondiale. Neri Marcorè ha letto alcuni brani del Werther in esclusiva per la Casa di Goethe.
Un “punto selfie” permette di scattare un ricordo della visita su uno sfondo di una immagine del percorso wertheriano.
L’esposizione sarà in contemporanea con la grande mostra „Goethe: Verwandlung der Welt“ [Metamorfosi del mondo] della Bundeskunsthalle di Bonn ( 17.05-15.09.19), realizzata a sua volta in cooperazione con la Casa di Goethe, la Klassik Stiftung Weimar, il Frankfurter Goethehaus e il Goethe Museum Düsseldorf e patrocinata dal presidente della Repubblica Federale tedesca Frank-Walter Steinmeier
Ispirato dall’infelice amore di Goethe per Charlotte Buff , Goethe scrive il Werther in quattro settimane con uno stile e una sicurezza infallibile. Uscito nel 1774 a Lipsia il libro – che si può definire la prima opera generazionale nella letteratura - ha un successo clamoroso e supera subito ogni frontiera. I giovani dell’epoca iniziano a vestirsi alla Werther, frac azzurro e panciotto giallo canarino. Non pochi si suicidano con il libretto in tasca, in un gesto emulativo come su un’onda irresistibile di likes e condivisione. Non era questa certo l’intenzione dell’autore che invece nella presa di coscienza wertheriana della fatua e mortale vita vuole dirci che con l’arte si riscatta la vita. Goethe sacrifica Werther per poi diventare il poeta che fu. Fino ad oggi il capolavoro giovanile non cessa di emozionare i suoi lettori – e soprattutto i giovani.
Anche durante il viaggio in Italia (1786-1788) il poeta è confrontato con l’enorme successo del suo romanzo. Il 1 febbraio 1788 scrive da Via del Corso 18, oggi sede della Casa di Goethe: “Qui mi stanno seccando con le traduzioni del Werther: me le fanno leggere, mi chiedono qual è la migliore, e anche se la storia è vera o no! E’ una calamità che non mi darebbe tregua neppure in India.”
Una sezione della mostra romana curata dalla direttrice del museo Maria Gazzetti racconta la storia editoriale del romanzo tedesco attraverso edizioni e illustrazioni provenienti da musei e biblioteche tedeschi ma ne mostra anche il successo da bestseller grazie a oggetti cult d’epoca quali una preziosa tazza con i ritratti di Lotte e Werther attorno al 1775 proveniente dal Goethehaus di Francoforte.
E’ esposta una scelta delle più significative edizioni del Werther conservate nella ricca biblioteca specializzata della Casa di Goethe tra cui la prima edizione tedesca del 1774 ma ci sono soprattutto le prime traduzioni in italiano (come quella stampata a Poschiavo nel 1782). In mostra anche il noto acquerello “Goethe al Golfo di Napoli” di J. H. W. Tischbein (Napoli, Museo di San Martino) con il poeta vestito “alla Werther” assieme ad altre opere e illustrazioni di artisti italiani.
Una parte importante del racconto della fortuna italiana del Werther riguarda due grandi poeti italiani:
Ugo Foscolo e Giacomo Leopardi. Due pezzi forti nella mostra: Da Recanati viene l’esemplare originale della traduzione del Werther di Michiel Salom appartenuto e letto da Leopardi. E‘ noto che l`opera Ultime lettere di Jacopo Ortis (1799) di Ugo Foscolo si riferisce esplicitamente all’opera di Goethe. L’ originale della emozionante lettera che Foscolo scrisse nel 1802 a Goethe, presentandosi come giovane scrittore e annunciandogli l`invio di un suo “primo volumetto” , è stata messa a disposizione dal „ Goethe und Schiller Archiv“ di Weimar e rappresenta un altro punto culminante della mostra, uno dei suoi documenti storici più significativi.
Il libro di Goethe è stato fonte di ispirazione per la letteratura italiana - da Monti a Guido Gozzano e Giovanni Giudici per finire con le edizioni curate da Paola Capriolo e Aldo Busi.
L’ultima sezione si dedica al contemporaneo con alcuni esempi della storia editoriale delle edizioni italiane del Novecento e chiude colle fotografie della giovane artista Maria di Stefano. Da due anni, ispirata dal “genio moderno di quest’opera” lavora ad un “Hommage a Werther” in forma di ritratti di coetanei. Una di questa immagini è stata scelta per la locandina-invito della mostra.
Una stazione audio permette di riscoprire lo stile e la sicurezza infallibile di questo capolavoro della letteratura mondiale. Neri Marcorè ha letto alcuni brani del Werther in esclusiva per la Casa di Goethe.
Un “punto selfie” permette di scattare un ricordo della visita su uno sfondo di una immagine del percorso wertheriano.
23
maggio 2019
Poesia e destino. La fortuna italiana del Werther
Dal 23 maggio al 20 settembre 2019
arte antica
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
CASA DI GOETHE
Roma, Via Del Corso, 18, (Roma)
Roma, Via Del Corso, 18, (Roma)
Biglietti
intero € 6; ridotto € 5
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 10-18
Vernissage
23 Maggio 2019, h 19.00
Autore
Curatore