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Poesie Nere. Tra le Opere di Ennio Onnis
Nell’Atelier dell’artista Ennio Onnis, in compagnia dei suoi dipinti e delle sue sculture, un aperitivo poetico che indaga tutte le sfumature della “cronica nera”: con il libro DOGMA, Raineri Vivaldelli Editore, le letture di Ivo De Palma, i testi di Ivan Fassio, Silvia Rosa, Valeria Bianchi Mian.
Comunicato stampa
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POESIE NERE
Nell'Atelier dell'artista Ennio Onnis, in compagnia dei suoi dipinti e delle sue sculture, un aperitivo poetico che indaga tutte le sfumature della "nerezza": la vita e la morte, le ombre dell'animo, le profondità psichiche, le inquietudini e i fantasmi che ci abitano.
Letture e testi di Valeria Bianchi Mian, Ivan Fassio, Ennio Onnis e Silvia Rosa.
Interviene l'attore Ivo De Palma: reading di poesie di autori moderni e contemporanei.
In Via Saluzzo 13 a Torino, ore 18.00
Dalla Prefazione di Ivan Fassio
Il Corpo del Concetto – Nelle parole di Ennio Onnis, per DOGMA, Raineri Vivaldelli Editori
Il Corpo del Concetto
Nelle parole di Ennio Onnis
L'arte e la poesia abitano un interstizio encefalico, uno spazio della corteccia, in cui la tela della rappresentazione è costantemente lacerata. Ciò non significa che le situazioni non si formulino, che le storie non si producano, che le scenografie non si arredino. Al contrario, quel divario lascia trapelare concretamente ogni effigie, come se fosse condensata dal respiro dell'autore, forgiata dalle fauci infuocate della storia o liberata da una coscienza vacillante.
La risoluzione delle immagini si impone nitidamente, come a seguito di un devastante colpo, di un atto di violenza rivelata, di uno smascheramento sacrificale. I tempi sono tragici: la parola li ascolta e inscena.
Come ignorata da ogni altro dominio della realtà, la fine imminente è qui colta ed esorcizzata, schernita e oggettivata, simbolizzata. Nella nave del mondo, pesante di vita e alleggerita dalle forze gravitazionali, ci dibattiamo inermi e colpevoli: la pietà è morta, strangolata dalle nostre stesse mani, invalidata dall'impalpabile mostro globale che abbiamo generato.
I numeri, logiche fondamenta, non obbediscono ad alcuna regola: dal terrore economico tutte le certezze sono sgretolate. Allo stesso modo, ogni processo razionale è bloccato sul baratro in una statica e perturbante vertigine.
La quotidianità ritorna nei nostri pensieri sotto forma di risata straniante, di guizzo scanzonato, a riportare una pace sospesa, ironica e liberatoria. È una distrazione necessaria, talvolta involontaria, che si oppone alla maledizione del presente.
Dall'artificiale stato in cui viviamo, la realtà è mutata in divoratrice di esistenze: attraversiamo trasfigurazioni mistiche durante il nostro viaggio siderale, evaporazioni e sublimazioni animose e animali.
Il fiato della coscienza è danneggiato, in ogni dove. Ennio Onnis ne è consapevole: ha inventato il luogo in cui attingere l'autentica adesione tra concetto e concrezione, il contratto fondatore che unisce spirito e carne. Mistero tremendo e fascinoso, in equilibrio tra filosofia e religione, la macchina che ci macina deve essere scomposta in qualche area della mente, affinché la notizia dello smantellamento ideale giunga agli altri uomini. In orizzontale e in verticale, inesorabile, sbatte e contorce la coda un ipotetico rettile, non vero né reale per dogma, alla periferia di un'ipnotica città-archivio-discarica: di tecnologie sempre residuali, fonti di noia e niente più. Noi siamo pronti a batterci, cavallerescamente, con immaginazione, invenzione e inedite fabbricazioni cerebrali...
Ivan Fassio
Nell'Atelier dell'artista Ennio Onnis, in compagnia dei suoi dipinti e delle sue sculture, un aperitivo poetico che indaga tutte le sfumature della "nerezza": la vita e la morte, le ombre dell'animo, le profondità psichiche, le inquietudini e i fantasmi che ci abitano.
Letture e testi di Valeria Bianchi Mian, Ivan Fassio, Ennio Onnis e Silvia Rosa.
Interviene l'attore Ivo De Palma: reading di poesie di autori moderni e contemporanei.
In Via Saluzzo 13 a Torino, ore 18.00
Dalla Prefazione di Ivan Fassio
Il Corpo del Concetto – Nelle parole di Ennio Onnis, per DOGMA, Raineri Vivaldelli Editori
Il Corpo del Concetto
Nelle parole di Ennio Onnis
L'arte e la poesia abitano un interstizio encefalico, uno spazio della corteccia, in cui la tela della rappresentazione è costantemente lacerata. Ciò non significa che le situazioni non si formulino, che le storie non si producano, che le scenografie non si arredino. Al contrario, quel divario lascia trapelare concretamente ogni effigie, come se fosse condensata dal respiro dell'autore, forgiata dalle fauci infuocate della storia o liberata da una coscienza vacillante.
La risoluzione delle immagini si impone nitidamente, come a seguito di un devastante colpo, di un atto di violenza rivelata, di uno smascheramento sacrificale. I tempi sono tragici: la parola li ascolta e inscena.
Come ignorata da ogni altro dominio della realtà, la fine imminente è qui colta ed esorcizzata, schernita e oggettivata, simbolizzata. Nella nave del mondo, pesante di vita e alleggerita dalle forze gravitazionali, ci dibattiamo inermi e colpevoli: la pietà è morta, strangolata dalle nostre stesse mani, invalidata dall'impalpabile mostro globale che abbiamo generato.
I numeri, logiche fondamenta, non obbediscono ad alcuna regola: dal terrore economico tutte le certezze sono sgretolate. Allo stesso modo, ogni processo razionale è bloccato sul baratro in una statica e perturbante vertigine.
La quotidianità ritorna nei nostri pensieri sotto forma di risata straniante, di guizzo scanzonato, a riportare una pace sospesa, ironica e liberatoria. È una distrazione necessaria, talvolta involontaria, che si oppone alla maledizione del presente.
Dall'artificiale stato in cui viviamo, la realtà è mutata in divoratrice di esistenze: attraversiamo trasfigurazioni mistiche durante il nostro viaggio siderale, evaporazioni e sublimazioni animose e animali.
Il fiato della coscienza è danneggiato, in ogni dove. Ennio Onnis ne è consapevole: ha inventato il luogo in cui attingere l'autentica adesione tra concetto e concrezione, il contratto fondatore che unisce spirito e carne. Mistero tremendo e fascinoso, in equilibrio tra filosofia e religione, la macchina che ci macina deve essere scomposta in qualche area della mente, affinché la notizia dello smantellamento ideale giunga agli altri uomini. In orizzontale e in verticale, inesorabile, sbatte e contorce la coda un ipotetico rettile, non vero né reale per dogma, alla periferia di un'ipnotica città-archivio-discarica: di tecnologie sempre residuali, fonti di noia e niente più. Noi siamo pronti a batterci, cavallerescamente, con immaginazione, invenzione e inedite fabbricazioni cerebrali...
Ivan Fassio
09
giugno 2017
Poesie Nere. Tra le Opere di Ennio Onnis
09 giugno 2017
arte contemporanea
Location
ATELIER DI ENNIO ONNIS
Torino, Via Saluzzo, 13, (Torino)
Torino, Via Saluzzo, 13, (Torino)
Orario di apertura
venerdì dalle 18 alle 21
Vernissage
9 Giugno 2017, ore 18.00
Autore