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Poiesis – Madre Terra
Nella sezione dedicata all’ARTE VISIVA, il festival diretto da Francesca Merloni, si propone, da una parte, di dare uno sguardo complessivo ed internazionale, dall’altra di stringere un rapporto stretto con la realtà locale della produzione artistica e culturale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
POIESIS MADRE TERRA
ARTE VISIVA
ALESSANDRO BERGONZONI,THIERRY BOUËT,
PAOLO BURONI, RICHARD LONG, HA SCHULT,
ed anche GUELFO, E. MANNUCCI, A. MEZZANOTTE, Q. RUGGERI, G. UNCINI
L’edizione 2010 di POIESIS è dedicata a Madre Terra, tema ed idea che possono essere declinate in numerose, eclettiche ed attuali interpretazioni. Non si tratta solamente di un richiamo alla componente fisica (nel senso di facente parte della φυσις greca, la natura) della nostra società, ma anche di un monito verso la salvaguardia dell’energia primigenia e creatrice che è alla base di noi e della nostra vita.
Nella sezione dedicata all’ARTE VISIVA, il festival diretto da Francesca Merloni, si propone, da una parte, di dare uno sguardo complessivo ed internazionale, dall’altra di stringere un rapporto stretto con la realtà locale della produzione artistica e culturale. Per questi motivi, nei tre giorni di POIESIS e in diversi luoghi di Fabriano, si potranno ammirare sia le opere di artisti di livello mondiale, sia l’arte di cinque maestri (ormai scomparsi) che hanno riconosciuto nelle terre fabrianesi la loro Madre.
Si tratta di un percorso ricco e articolato che inizia dalla piazza antistante la Pinacoteca con Campetto Line, il lavoro di grandi dimensioni (15 m circa di lunghezza) dell’artista inglese Richard Long, esponente di primo piano a livello internazionale della Land Art, molto attento agli aspetti naturali del mondo che ci circonda.
Si prosegue poi con due installazioni di forte impatto visivo che, fra dialogo e opposizione, attraversano il centro della città. Da un lato, la rappresentazione della distruzione dei Trash People del tedesco HA Schult, 120 figure di soldati, ad altezza d'uomo, realizzate con materiali di scarto industriali e di consumo urbano; dall’altra, la speranza di vita, trasmessa dalle gigantografie di neonati fotografati entro un’ora dalla nascita, nella famosa serie del fotografo francese Thierry Bouët.
Da citare, inoltre, la proiezione nella Sala Audio dello Spedale Santa Maria del Buon Gesù del video Angkor di Christian Holl, artista francese, unico nel suo genere, capace di cogliere il suono della Terra.
Anche Alessandro Bergonzoni, noto comico, scrittore, autore e attore di teatro, proporrà una sua installazione allo Spedale Santa Maria del Buon Gesù.
Un doveroso omaggio del Festival alla città sarà invece rappresentato dall’esposizione Fabriano, terra di artisti: Guelfo, Mannucci, Mezzanotte, Ruggeri e Uncini, a Palazzo Zuccari, che presenterà alcune tra le principali opere dei grandi artisti fabrianesi, oggi scomparsi.
Non poteva mancare, come per le edizioni precedenti, Paolo Buroni che riproporrà le sue meravigliose proiezioni di luci sulle architetture di Fabriano, dove musica ed immagini creeranno un suggestivo inno a Madre Terra.
Gli appuntamenti:
ALESSANDRO BERGONZONI, Neonare: infinito di nuovo nato
Inaugurazione, venerdì 21 maggio, ore 16,00
Spedale Santa Maria del Buon Gesù, Piazza Giovanni Paolo II
Una stanza degli Incubatoi, per toccare con mano i figli di carta, (i fogli prematuri, opere prima), liberi e libri, eterni quaderni dipinti, che hanno come madre la terra che si sfoglia, che cambia e muta ma senza stare in silenzio. Un’installazione con attorno ancora carta, da muro, scritta e segnata. Una mostra fatta da sette postazioni per entrare a far p’arte. (Alessandro Bergonzoni)
THIERRY BOUËT, Newborns
Inaugurazione, venerdì 21 maggio, ore 16.00
Portico di san Francesco, piazzetta del Podestà e altri luoghi di Fabriano
Cinquanta pannelli fotografici (2m x2m) rappresentanti neonati fotografati un’ora dalla nascita
Le opere saranno in mostra a Fabriano dal 21 al 23 maggio 2010.
PAOLO BURONI, Mutazioni
Piazza del Comune, 21, 22 e 23 maggio 2010, ore 22,15
Proiezioni come quadri di luce sulle architetture di Fabriano. Un inno a Madre Terra da parte di un’artista che ha caratterizzato dal suo inizio il Festival POIESIS.
CHRISTIAN HOLL, Angkor
Proiezione Video Angkor
Spedale Santa Maria del Buon Gesù, Sala Audio, Piazza Giovanni Paolo II
La proiezione sarà trasmessa a ciclo continuo per tutta la durata del Festival.
RICHARD LONG, Campetto line
Inaugurazione, venerdì 21 maggio, ore 16.00
Piazza San Giovanni Paolo II, davanti alla Pinacoteca,
Campetto Line, 2005 (courtesy of Galleria Lorcan O’Neill, Roma)
Sampietrini e pietre pugliesi, 13,78 m x 1,8 m
L’opera sarà in mostra a Fabriano dal 21 maggio al 2 giugno 2010.
HA SCHULT, Trash People
Inaugurazione, venerdì 21 maggio, ore 16.00
Portico di San Francesco, piazzetta del Podestà e via Bartolo da Sassoferrato
Trash People, 120 figure (1.80 m), materiali di scarto industriali e rifiuti urbani: lattine, tastiere di computer, scatole, vecchi circuiti elettrici
L’opera sarà in mostra a Fabriano dal 21 al 23 maggio 2010.
FABRIANO, TERRA DI ARTISTI: Guelfo, Mannucci, Mezzanotte, Ruggeri e Uncini
Inaugurazione, venerdì 21 maggio, ore 16,00
Palazzo Zuccari, piazzetta del Podestà, 8
Gli artisti al Festival:
Alessandro Bergonzoni
Nato a Bologna nel 1958, già nei primi spettacoli sviluppa i temi comici che saranno fondamentali nei suoi successivi lavori: il rifiuto del reale, l’esplorazione linguistica e l’assurdo come mondo comico. Impegnato in esperienze radio-televisive e teatrali, è alla ricerca di un continuo confronto sui temi della comicità, da lui sentita come prodotto artistico primario e fondamentale. Nel febbraio 2009, a Napoli, ha inaugurato la sua prima personale d’arte. Presente a Fabriano nella duplice veste di attore ed artista.
Thierry Bouët, eletto nel 2000 come uno dei 5 migliori fotografi al mondo, esporrà alcune sue foto della serie Newborns negli stessi luoghi di Fabriano di Schult. Le sue gigantografie di foto di neonati, ritraendo l’innocenza, la semplicità e l’energia con la quale veniamo tutti al mondo, saranno il contraltare all’umanità corrotta dell’artista tedesco e rappresentano, forse più di tutte le altre opere presenti a Fabriano, la vera radice generatrice che dobbiamo preservare.
Paolo Buroni, nato a Cagli nel 1954 (Pesaro), è noto in tutto il mondo per le sue multiproiezioni; un critico americano lo ha definito "the urban invader", per l'impulso che ha di invadere con le immagini lo spazio urbano, gli edifici, le piazze. La sua caratteristica costante e significativa è il coinvolgimento delle tre dimensioni spaziali e l'interazione tra immagini proiettate e le strutture architettoniche.
Christian Holl, dotato di una batteria di microfoni e un computer portatile di ultima generazione, va alla ricerca dei suoni della natura: dalla Cambogia al Madagascar, dall’Antartide a Salvador de Bahia. Nel 2005, per i 60 anni dell’UNESCO, ha composto la musica e la colonna sonora del video Angkor, il cui percorso fotografico è di Francis Demange, esaltando i suoni della natura, l’acqua e la terra della città millenaria dei Khmer, Angkor, in Cambogia.
Richard Long, uno dei massimi esponenti della Land Art, crea partendo dalla raccolta di materiali naturali (pietre, bastoni) e proprio nella terra trova la location perfetta per trasmettere il suo messaggio. L’opera Campetto Line, che si estenderà per 15 metri in piazza Giovanni Paolo II, è composta infatti da sampietrini e da pietra pugliese. Dalla terra, con la terra e per la terra.
HA Schult, uno dei padri dell’impegno ecologista nell’arte, assembla materiali di scarto quali bottiglie e lattine in figure umane di taglia reale, le Trash People. Al contrario di Long, quindi, la sua ricerca parte dall’artificiale per giungere a rappresentare lo spirito “inquinato” dei nostri tempi. Le sue mastodontiche installazioni si trovano in luoghi dal grande fascino storico-artistico e a Fabriano la scelta per le sue 120 statue è caduta su Piazzetta del Podestà e su via Bartolo da Sassoferrato.
I Fabrianesi, esposti a Palazzo Zuccari, saranno:
Guelfo, artista eclettico, è fabrianese di nascita e proprio nella cattedrale di Fabriano si trova una sua opera. Portando avanti una ricerca sul mistero dell’esistenza, ha creato immagini fantastiche, poetiche, surreali e che ci parlano dell’uomo e del cosmo.
Edgardo Mannucci, scultore e orafo, incarna il senso più scientifico del tema Madre Terra, poiché proprio dopo la bomba di Hiroshima, iniziò a creare opere che rimandano direttamente all’energia vitale che nasce dalla materia incandescente.
Angelo Mezzanotte, fotografo, aveva il suo studio proprio a Fabriano e da qui si muoveva per realizzare dei servizi fotografici sui territori circostanti. Particolarmente affezionato ai Monti Sibillini, ha saputo portare sulla pellicola sia la spiritualità dei luoghi sia la loro componente fisica.
Quirino Ruggeri, scultore, può essere considerato come il “primitivo” tra i 5 artisti in questione. Affascinato dapprima dai maestri del Tre-Quattrocento italiano, si dedicò successivamente allo studio delle culture primitive e quindi all’archetipo della Grande Madre.
Giuseppe Uncini, scultore, è probabilmente il più famoso artista contemporaneo fabrianese. Ha sempre rivendicato il ruolo sociale dell’arte e, per questo motivo, i materiali da lui utilizzati sono semplici e poveri: legno, tufo, cenere e terra, soprattutto.
ARTE VISIVA
ALESSANDRO BERGONZONI,THIERRY BOUËT,
PAOLO BURONI, RICHARD LONG, HA SCHULT,
ed anche GUELFO, E. MANNUCCI, A. MEZZANOTTE, Q. RUGGERI, G. UNCINI
L’edizione 2010 di POIESIS è dedicata a Madre Terra, tema ed idea che possono essere declinate in numerose, eclettiche ed attuali interpretazioni. Non si tratta solamente di un richiamo alla componente fisica (nel senso di facente parte della φυσις greca, la natura) della nostra società, ma anche di un monito verso la salvaguardia dell’energia primigenia e creatrice che è alla base di noi e della nostra vita.
Nella sezione dedicata all’ARTE VISIVA, il festival diretto da Francesca Merloni, si propone, da una parte, di dare uno sguardo complessivo ed internazionale, dall’altra di stringere un rapporto stretto con la realtà locale della produzione artistica e culturale. Per questi motivi, nei tre giorni di POIESIS e in diversi luoghi di Fabriano, si potranno ammirare sia le opere di artisti di livello mondiale, sia l’arte di cinque maestri (ormai scomparsi) che hanno riconosciuto nelle terre fabrianesi la loro Madre.
Si tratta di un percorso ricco e articolato che inizia dalla piazza antistante la Pinacoteca con Campetto Line, il lavoro di grandi dimensioni (15 m circa di lunghezza) dell’artista inglese Richard Long, esponente di primo piano a livello internazionale della Land Art, molto attento agli aspetti naturali del mondo che ci circonda.
Si prosegue poi con due installazioni di forte impatto visivo che, fra dialogo e opposizione, attraversano il centro della città. Da un lato, la rappresentazione della distruzione dei Trash People del tedesco HA Schult, 120 figure di soldati, ad altezza d'uomo, realizzate con materiali di scarto industriali e di consumo urbano; dall’altra, la speranza di vita, trasmessa dalle gigantografie di neonati fotografati entro un’ora dalla nascita, nella famosa serie del fotografo francese Thierry Bouët.
Da citare, inoltre, la proiezione nella Sala Audio dello Spedale Santa Maria del Buon Gesù del video Angkor di Christian Holl, artista francese, unico nel suo genere, capace di cogliere il suono della Terra.
Anche Alessandro Bergonzoni, noto comico, scrittore, autore e attore di teatro, proporrà una sua installazione allo Spedale Santa Maria del Buon Gesù.
Un doveroso omaggio del Festival alla città sarà invece rappresentato dall’esposizione Fabriano, terra di artisti: Guelfo, Mannucci, Mezzanotte, Ruggeri e Uncini, a Palazzo Zuccari, che presenterà alcune tra le principali opere dei grandi artisti fabrianesi, oggi scomparsi.
Non poteva mancare, come per le edizioni precedenti, Paolo Buroni che riproporrà le sue meravigliose proiezioni di luci sulle architetture di Fabriano, dove musica ed immagini creeranno un suggestivo inno a Madre Terra.
Gli appuntamenti:
ALESSANDRO BERGONZONI, Neonare: infinito di nuovo nato
Inaugurazione, venerdì 21 maggio, ore 16,00
Spedale Santa Maria del Buon Gesù, Piazza Giovanni Paolo II
Una stanza degli Incubatoi, per toccare con mano i figli di carta, (i fogli prematuri, opere prima), liberi e libri, eterni quaderni dipinti, che hanno come madre la terra che si sfoglia, che cambia e muta ma senza stare in silenzio. Un’installazione con attorno ancora carta, da muro, scritta e segnata. Una mostra fatta da sette postazioni per entrare a far p’arte. (Alessandro Bergonzoni)
THIERRY BOUËT, Newborns
Inaugurazione, venerdì 21 maggio, ore 16.00
Portico di san Francesco, piazzetta del Podestà e altri luoghi di Fabriano
Cinquanta pannelli fotografici (2m x2m) rappresentanti neonati fotografati un’ora dalla nascita
Le opere saranno in mostra a Fabriano dal 21 al 23 maggio 2010.
PAOLO BURONI, Mutazioni
Piazza del Comune, 21, 22 e 23 maggio 2010, ore 22,15
Proiezioni come quadri di luce sulle architetture di Fabriano. Un inno a Madre Terra da parte di un’artista che ha caratterizzato dal suo inizio il Festival POIESIS.
CHRISTIAN HOLL, Angkor
Proiezione Video Angkor
Spedale Santa Maria del Buon Gesù, Sala Audio, Piazza Giovanni Paolo II
La proiezione sarà trasmessa a ciclo continuo per tutta la durata del Festival.
RICHARD LONG, Campetto line
Inaugurazione, venerdì 21 maggio, ore 16.00
Piazza San Giovanni Paolo II, davanti alla Pinacoteca,
Campetto Line, 2005 (courtesy of Galleria Lorcan O’Neill, Roma)
Sampietrini e pietre pugliesi, 13,78 m x 1,8 m
L’opera sarà in mostra a Fabriano dal 21 maggio al 2 giugno 2010.
HA SCHULT, Trash People
Inaugurazione, venerdì 21 maggio, ore 16.00
Portico di San Francesco, piazzetta del Podestà e via Bartolo da Sassoferrato
Trash People, 120 figure (1.80 m), materiali di scarto industriali e rifiuti urbani: lattine, tastiere di computer, scatole, vecchi circuiti elettrici
L’opera sarà in mostra a Fabriano dal 21 al 23 maggio 2010.
FABRIANO, TERRA DI ARTISTI: Guelfo, Mannucci, Mezzanotte, Ruggeri e Uncini
Inaugurazione, venerdì 21 maggio, ore 16,00
Palazzo Zuccari, piazzetta del Podestà, 8
Gli artisti al Festival:
Alessandro Bergonzoni
Nato a Bologna nel 1958, già nei primi spettacoli sviluppa i temi comici che saranno fondamentali nei suoi successivi lavori: il rifiuto del reale, l’esplorazione linguistica e l’assurdo come mondo comico. Impegnato in esperienze radio-televisive e teatrali, è alla ricerca di un continuo confronto sui temi della comicità, da lui sentita come prodotto artistico primario e fondamentale. Nel febbraio 2009, a Napoli, ha inaugurato la sua prima personale d’arte. Presente a Fabriano nella duplice veste di attore ed artista.
Thierry Bouët, eletto nel 2000 come uno dei 5 migliori fotografi al mondo, esporrà alcune sue foto della serie Newborns negli stessi luoghi di Fabriano di Schult. Le sue gigantografie di foto di neonati, ritraendo l’innocenza, la semplicità e l’energia con la quale veniamo tutti al mondo, saranno il contraltare all’umanità corrotta dell’artista tedesco e rappresentano, forse più di tutte le altre opere presenti a Fabriano, la vera radice generatrice che dobbiamo preservare.
Paolo Buroni, nato a Cagli nel 1954 (Pesaro), è noto in tutto il mondo per le sue multiproiezioni; un critico americano lo ha definito "the urban invader", per l'impulso che ha di invadere con le immagini lo spazio urbano, gli edifici, le piazze. La sua caratteristica costante e significativa è il coinvolgimento delle tre dimensioni spaziali e l'interazione tra immagini proiettate e le strutture architettoniche.
Christian Holl, dotato di una batteria di microfoni e un computer portatile di ultima generazione, va alla ricerca dei suoni della natura: dalla Cambogia al Madagascar, dall’Antartide a Salvador de Bahia. Nel 2005, per i 60 anni dell’UNESCO, ha composto la musica e la colonna sonora del video Angkor, il cui percorso fotografico è di Francis Demange, esaltando i suoni della natura, l’acqua e la terra della città millenaria dei Khmer, Angkor, in Cambogia.
Richard Long, uno dei massimi esponenti della Land Art, crea partendo dalla raccolta di materiali naturali (pietre, bastoni) e proprio nella terra trova la location perfetta per trasmettere il suo messaggio. L’opera Campetto Line, che si estenderà per 15 metri in piazza Giovanni Paolo II, è composta infatti da sampietrini e da pietra pugliese. Dalla terra, con la terra e per la terra.
HA Schult, uno dei padri dell’impegno ecologista nell’arte, assembla materiali di scarto quali bottiglie e lattine in figure umane di taglia reale, le Trash People. Al contrario di Long, quindi, la sua ricerca parte dall’artificiale per giungere a rappresentare lo spirito “inquinato” dei nostri tempi. Le sue mastodontiche installazioni si trovano in luoghi dal grande fascino storico-artistico e a Fabriano la scelta per le sue 120 statue è caduta su Piazzetta del Podestà e su via Bartolo da Sassoferrato.
I Fabrianesi, esposti a Palazzo Zuccari, saranno:
Guelfo, artista eclettico, è fabrianese di nascita e proprio nella cattedrale di Fabriano si trova una sua opera. Portando avanti una ricerca sul mistero dell’esistenza, ha creato immagini fantastiche, poetiche, surreali e che ci parlano dell’uomo e del cosmo.
Edgardo Mannucci, scultore e orafo, incarna il senso più scientifico del tema Madre Terra, poiché proprio dopo la bomba di Hiroshima, iniziò a creare opere che rimandano direttamente all’energia vitale che nasce dalla materia incandescente.
Angelo Mezzanotte, fotografo, aveva il suo studio proprio a Fabriano e da qui si muoveva per realizzare dei servizi fotografici sui territori circostanti. Particolarmente affezionato ai Monti Sibillini, ha saputo portare sulla pellicola sia la spiritualità dei luoghi sia la loro componente fisica.
Quirino Ruggeri, scultore, può essere considerato come il “primitivo” tra i 5 artisti in questione. Affascinato dapprima dai maestri del Tre-Quattrocento italiano, si dedicò successivamente allo studio delle culture primitive e quindi all’archetipo della Grande Madre.
Giuseppe Uncini, scultore, è probabilmente il più famoso artista contemporaneo fabrianese. Ha sempre rivendicato il ruolo sociale dell’arte e, per questo motivo, i materiali da lui utilizzati sono semplici e poveri: legno, tufo, cenere e terra, soprattutto.
21
maggio 2010
Poiesis – Madre Terra
Dal 21 al 23 maggio 2010
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
SEDI VARIE – Fabriano
Fabriano, (Ancona)
Fabriano, (Ancona)
Sito web
www.poiesis-fabriano.it
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