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polimi.world
Testimonianze internazionali di architetti e designer politecnici. 1950 – 2005
Comunicato stampa
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Mostra prodotta dal Politecnico di Milano
Dipartimento di Progettazione dell’Architettura
Facoltà di Architettura Civile
a cura di
Federico Bucci
Claudio Camponogara
Massimo Fortis
Raffaella Neri
progettazione grafica
Marco Strina
organizzazione e coordinamento
Liana Frola
Annette Tosto
con Chiara Tovaglieri
hanno collaborato
Alessio Barbieri
Andrea Bogani
Giovanni De Netto
La mostra polimi.world. Testimonianze internazionali di architetti e designer politecnici negli ultimi 50 anni che verrà aperta il 17 ottobre alle ore 10.30, presso lo spazio mostre del Politecnico di Milano-Bovisa – via Durando 10 – in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2005-2006, propone – in 25 pannelli fotografici – un’itinerario attraverso alcune tra le più significative opere della storia dell’architettura contemporanea. Il senso di questa iniziativa infatti, non è tanto quello di censire le realizzazioni all’estero degli architetti e designer laureati al Politecnico di Milano, bensì di provare a verificare i differenti esiti internazionali di una formazione con una ben precisa matrice tecnica e culturale.
Le ville venezuelane di Gio Ponti e il suo Denver Art Museum, i negozi, gli uffici e le fabbriche realizzate per la Olivetti in Europa e America Latina da Franco Albini, Ignazio Gardella, i BBPR e Marco Zanuso, le scuole di Vittorio Garatti a Cuba, gli allestimenti di Achille Castiglioni e gli interni di Vico Magistretti, il Museo d’Orsay di Gae Aulenti a Parigi e il Museo di Groningen di Mendini, le più celebrate opere di Renzo Piano, Vittorio Gregotti, Aldo Rossi e Giorgio Grassi, fino alle esperienze europee di Antonio Citterio e delle più giovani generazioni, non sono semplicemente le fortunate realizzazioni internazionali di alcuni dei protagonisti della cultura architettonica italiana, ma nella specificità dei singoli percorsi nei diversi contesti storico-geografici, individuano un caratteristico modo di fare architettura che partendo da un razionale contatto con la storia e con le tradizioni costruttive, approda a soluzioni di grande raffinatezza poetica.
Quanto di questo intreccio tra razionalità e poesia sia frutto della formazione e del lavoro (molti sono i docenti) al Politecnico di Milano, non è dato saperlo con certezza, se non avviando un approfondito studio che, nel panorama architettonico attuale, avrebbe il merito di indicare un’alternativa possibile a quella “internazionale del gesto artistico” a cui appartengono poche grandi firme.
In queste opere “milanesi” sparse in tutto il mondo, c’è invece un’identità ben riconoscibile, che la mostra intende mettere in evidenza, anche attraverso il semplice accostamento di una serie di immagini proposte in successione cronologica.
Dipartimento di Progettazione dell’Architettura
Facoltà di Architettura Civile
a cura di
Federico Bucci
Claudio Camponogara
Massimo Fortis
Raffaella Neri
progettazione grafica
Marco Strina
organizzazione e coordinamento
Liana Frola
Annette Tosto
con Chiara Tovaglieri
hanno collaborato
Alessio Barbieri
Andrea Bogani
Giovanni De Netto
La mostra polimi.world. Testimonianze internazionali di architetti e designer politecnici negli ultimi 50 anni che verrà aperta il 17 ottobre alle ore 10.30, presso lo spazio mostre del Politecnico di Milano-Bovisa – via Durando 10 – in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2005-2006, propone – in 25 pannelli fotografici – un’itinerario attraverso alcune tra le più significative opere della storia dell’architettura contemporanea. Il senso di questa iniziativa infatti, non è tanto quello di censire le realizzazioni all’estero degli architetti e designer laureati al Politecnico di Milano, bensì di provare a verificare i differenti esiti internazionali di una formazione con una ben precisa matrice tecnica e culturale.
Le ville venezuelane di Gio Ponti e il suo Denver Art Museum, i negozi, gli uffici e le fabbriche realizzate per la Olivetti in Europa e America Latina da Franco Albini, Ignazio Gardella, i BBPR e Marco Zanuso, le scuole di Vittorio Garatti a Cuba, gli allestimenti di Achille Castiglioni e gli interni di Vico Magistretti, il Museo d’Orsay di Gae Aulenti a Parigi e il Museo di Groningen di Mendini, le più celebrate opere di Renzo Piano, Vittorio Gregotti, Aldo Rossi e Giorgio Grassi, fino alle esperienze europee di Antonio Citterio e delle più giovani generazioni, non sono semplicemente le fortunate realizzazioni internazionali di alcuni dei protagonisti della cultura architettonica italiana, ma nella specificità dei singoli percorsi nei diversi contesti storico-geografici, individuano un caratteristico modo di fare architettura che partendo da un razionale contatto con la storia e con le tradizioni costruttive, approda a soluzioni di grande raffinatezza poetica.
Quanto di questo intreccio tra razionalità e poesia sia frutto della formazione e del lavoro (molti sono i docenti) al Politecnico di Milano, non è dato saperlo con certezza, se non avviando un approfondito studio che, nel panorama architettonico attuale, avrebbe il merito di indicare un’alternativa possibile a quella “internazionale del gesto artistico” a cui appartengono poche grandi firme.
In queste opere “milanesi” sparse in tutto il mondo, c’è invece un’identità ben riconoscibile, che la mostra intende mettere in evidenza, anche attraverso il semplice accostamento di una serie di immagini proposte in successione cronologica.
17
ottobre 2005
polimi.world
Dal 17 al 28 ottobre 2005
architettura
Location
POLITECNICO DI MILANO – CAMPUS BOVISA
Milano, Via Giovanni Durando, 10, (Milano)
Milano, Via Giovanni Durando, 10, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 9-19
Vernissage
17 Ottobre 2005, ore 10.30
Curatore