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Politics > 1956 – 1976
La mostra, a cura di Lorenzo Fiorucci, prende avvio dalla scultura di Floriano Bodini “La guerra” emblema dei fatti politici e artistici che si sviluppano dopo il conflitto la fine del conflitto bellico e che rimane in sottotraccia come filo rosso per tutti gli anni a seguire sia come minaccia costante che come pratica adottata nel mondo per affermare nuovi valori.
Comunicato stampa
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Inaugura sabato 22 giugno 2019 alle ore 18.00 la mostra POLITICS > 1956 • 1976 presso il Palazzo dell'Arsenale di Iseo con la partecipazione del Museo Floriano Bodini di Gemonio e di Montrasio Arte di Monza.
La mostra, a cura di Lorenzo Fiorucci, prende avvio dalla scultura di Floriano Bodini “La guerra” emblema dei fatti politici e artistici che si sviluppano dopo il conflitto la fine del conflitto bellico e che rimane in sottotraccia come filo rosso per tutti gli anni a seguire sia come minaccia costante che come pratica adottata nel mondo per affermare nuovi valori. La mostra si articola in un percorso che coinvolge le opere di artisti come Giuseppe Banchieri, Mino Ceretti, Gianfranco Ferroni, Giuseppe Guerreschi, Bepi Romagnoni e Tino Vaglieri. Protagonisti a partire dalla fine degli anni Cinquanta di una pittura che trae origine dalla realtà sociale che andava rapidamente modificandosi tentando una loro personale interpretazione marcando una distanza rispetto anche alla generazione precedente che andava esemplandosi sul modello neorealista di Renato Guttuso e di cui, gli artisti qui esposti, hanno cercato con linguaggi inizialmente omogenei e poi mano a mano sempre più diversificati di rimanere fedeli ad una ricerca pittorica che mettesse l'uomo e il modificarsi della società al centro della loro ricerca. La mostra consente anche di misurare le evoluzioni linguistiche di questi artisti che hanno operato prevalentemente in area milanese facendo emergere le proprie identità in un arco di tempo che copre un ventennio. Numerose mostre sono state dedicate a questi artisti, raggruppati sotto l’etichetta talvolta restrittiva di “realismo esistenziale” che si deve a Marco Valsecchi, altri critici forse più vicini all'esperienza iniziale di questi artisti hanno preferito collocare questi lavori sotto l'idea di Ralismo Integrale (Emilio Tadini) altri più partigianeria hanno scelto di indicare Realismo Sociale (Mario De Micheli) o all'inverso Realismo Cattolico (Giorgio Kaisserlian e Fortunato Bellonzi) a testimonianza di come il dibattito fosse aperto e accesso e come la pittura di questi artisti fosse oggetto di una contesa. Una breve ma fondamentale parentesi nei loro percorsi, che procederanno poi secondo grandi differenze formali e compositive. La volontà di approfondire come la tematica socio-politica abbia avuto in questo periodo una forte presenza nei lavori di questi artisti, anima il percorso dell’esposizione. L’arco temporale degli accadimenti politici va dal 1956 (fatti d’Ungheria), passando per la guerra
in Corea e il Vietnam fino il movimento sessantottino che si interseca con gli anni di Piombo (1976).
La mostra POLITICS > 1956 • 1976 è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale strutturato in diversi capitoli. Il quadro generale è tracciato da Chiara Gatti per l’Italia, da Marco Tonelli per l’Europa, mentre Maurizio Guerri propone un’analisi filosofica della specificità del “realismo esistenziale” rispetto agli altri “realismi” del tempo mentre Lorenzo Fiorucci mette a fuoco l'interesse della critica politicizzata nei confronti degli esordi di questi artisti. Testi specifici dedicati ad ogni artista sono a cura di Alessandro Botta, Alberto Crespi, Luca Pietro Nicoletti, Maria Rossa; un testo di Sara Bodini delinea le ragioni di un archivio.
La mostra, a cura di Lorenzo Fiorucci, prende avvio dalla scultura di Floriano Bodini “La guerra” emblema dei fatti politici e artistici che si sviluppano dopo il conflitto la fine del conflitto bellico e che rimane in sottotraccia come filo rosso per tutti gli anni a seguire sia come minaccia costante che come pratica adottata nel mondo per affermare nuovi valori. La mostra si articola in un percorso che coinvolge le opere di artisti come Giuseppe Banchieri, Mino Ceretti, Gianfranco Ferroni, Giuseppe Guerreschi, Bepi Romagnoni e Tino Vaglieri. Protagonisti a partire dalla fine degli anni Cinquanta di una pittura che trae origine dalla realtà sociale che andava rapidamente modificandosi tentando una loro personale interpretazione marcando una distanza rispetto anche alla generazione precedente che andava esemplandosi sul modello neorealista di Renato Guttuso e di cui, gli artisti qui esposti, hanno cercato con linguaggi inizialmente omogenei e poi mano a mano sempre più diversificati di rimanere fedeli ad una ricerca pittorica che mettesse l'uomo e il modificarsi della società al centro della loro ricerca. La mostra consente anche di misurare le evoluzioni linguistiche di questi artisti che hanno operato prevalentemente in area milanese facendo emergere le proprie identità in un arco di tempo che copre un ventennio. Numerose mostre sono state dedicate a questi artisti, raggruppati sotto l’etichetta talvolta restrittiva di “realismo esistenziale” che si deve a Marco Valsecchi, altri critici forse più vicini all'esperienza iniziale di questi artisti hanno preferito collocare questi lavori sotto l'idea di Ralismo Integrale (Emilio Tadini) altri più partigianeria hanno scelto di indicare Realismo Sociale (Mario De Micheli) o all'inverso Realismo Cattolico (Giorgio Kaisserlian e Fortunato Bellonzi) a testimonianza di come il dibattito fosse aperto e accesso e come la pittura di questi artisti fosse oggetto di una contesa. Una breve ma fondamentale parentesi nei loro percorsi, che procederanno poi secondo grandi differenze formali e compositive. La volontà di approfondire come la tematica socio-politica abbia avuto in questo periodo una forte presenza nei lavori di questi artisti, anima il percorso dell’esposizione. L’arco temporale degli accadimenti politici va dal 1956 (fatti d’Ungheria), passando per la guerra
in Corea e il Vietnam fino il movimento sessantottino che si interseca con gli anni di Piombo (1976).
La mostra POLITICS > 1956 • 1976 è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale strutturato in diversi capitoli. Il quadro generale è tracciato da Chiara Gatti per l’Italia, da Marco Tonelli per l’Europa, mentre Maurizio Guerri propone un’analisi filosofica della specificità del “realismo esistenziale” rispetto agli altri “realismi” del tempo mentre Lorenzo Fiorucci mette a fuoco l'interesse della critica politicizzata nei confronti degli esordi di questi artisti. Testi specifici dedicati ad ogni artista sono a cura di Alessandro Botta, Alberto Crespi, Luca Pietro Nicoletti, Maria Rossa; un testo di Sara Bodini delinea le ragioni di un archivio.
22
giugno 2019
Politics > 1956 – 1976
Dal 22 giugno al 25 agosto 2019
arte moderna
Location
FONDAZIONE L’ARSENALE
Iseo, Vicolo Malinconia, 2, (Brescia)
Iseo, Vicolo Malinconia, 2, (Brescia)
Orario di apertura
Dal martedì al venerdì 16 - 18
Sabato e festivi 10 - 12 / 16 - 18
Vernissage
22 Giugno 2019, ore 18.00
Autore
Curatore