Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Pompeo Forgione – Fluido imprevedibile
L’artista italiano è salutato dalla critica europea come una delle figure innovative dell’arte contemporanea per la capacità di movimentare segni e forme catturati da una pagana sacralità che cosparge gli spazi raccontati attraverso mistiche memorie.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Questa mostra dal titolo “Fluido imprevedibile” si impone come evento di singolare importanza culturale in una città d’arte come Milano, capace di dettare e dare un significato interessante e più intrigante del fare arte nel terzo millennio. Forgione, artista di peso, è salutato dalla critica europea come una delle figure innovative dell’arte contemporanea per la capacità di movimentare segni e forme catturati da una pagana sacralità che cosparge gli spazi raccontati attraverso mistiche memorie.
Nel testo del catalogo “Bei Thomas” (1986) della galleria Thomas di Monaco di Baviera Giorgio Verzotti scriveva: … “nelle opere su carta o su tela libera, nei disegni o nei collages l’artista esprime e delinea con forza sagome precise, risolute e pienamente risolte, che solo con una certa forzatura possono essere assegnate a un significato univoco e pacificato”. Il critico d’arte Carlo Franza ( 2011 ) ribadisce che oggi Pompeo Forgione tronca le discussioni sulle intenzioni e i messaggi dell’arte e impone allo spettatore un linguaggio il più possibile formale nel descrivere la fenomenologia. La sua è stata una traversata distintiva attraverso decenni di sperimentalismi e stili, per approdare a scenari immateriali capaci di offrirci inediti repertori di visione ove si racconta di guerrieri del nostro tempo, di feticci mitologici, del tempo infinito del mondo, di stereotipi sessuali che incalzano i miti della mascolinità e della femminilità, di caccia al tesoro di oggetti riciclati che si riattivano in combine dando loro nuova vita oppure rivelandone l'assurdità, di scenografie, di giochi di identità, di messaggi minimal e frontalità etnografiche. Con Pompeo Forgione “ la storia dell'arte sembra un gigantesco archivio di reificazione delle forme e la metamorfosi degli dei trova una parentela con il museo immaginario”.
Emanuele Magri scrive “le ultime opere di Pompeo Forgione presentano il percorso nascosto e misterioso dell’acqua e mettono in rilievo le tracce, le forme e gli scarti industriali legati al consumismo di oggi”. Sagome sporche di fango emergono dalle torbide acque del fiume come fantasmi. Le diatomee, indicatori di vita, sono “ disegnate sull’acqua” e sopravvivono nonostante i continui interventi dell’uomo. Tutto questo, ribadito dall’artista, è legato al movimento della vita a un fluido imprevedibile; “siamo cullati e scossi dall’acqua che intanto scorre, si ricicla e poi ritorna”.
Biografia dell'artista
Pompeo Forgione è nato a Benevento nel 1957, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 1980. Oggi vive a Milano dove è titolare della cattedra di Discipline Plastiche al Liceo Artistico di Brera. Nel 1981 inizia ad esporre a Napoli con una collettiva e poi una personale. Svolge questa attività in modo professionale e con l’urgenza della scoperta a tutto campo specie con forti rapporti tedeschi. Espone in città italiane ed estere ( Roma,Napoli, Triennale Bovisa di Milano, Benevento, Teglio, Monreale ,Milano ,Monaco di Baviera, Dortmund, Colonia, Berlino, Basilea ecc.) con personali (nel 1986 nella Galleria Thomas di Monaco di Baviera); è presente alla fiera d’arte di Basilea (1986 e 1987) e partecipa a collettive di peso con importanti esponenti dell' arte moderna e contemporanea: Allen,Anzingher, Basquiat, Christian, Disler, Gauerke, Hacher, Hampel, Haring, Ikemura, Jetelova, Kumrow,Macdonald, De Maria, Meyer, Mira, Oroschkoff, Paladino, DePalma, Penck, Salomè, Schwarz, Sevilla, Tatafiore,Wawrin, Zimmer (vedi catalogo IM A 11 Galerie Thomas 1988 ).
Illustri critici hanno scritto del suo lavoro su quotidiani, cataloghi e riviste d’arte tra cui Giorgio Verzotti, Carlo Franza, Michele Bonuomo, Guido Giuffrè, Giuseppe Manigrasso, Lorenza Trucchi, Antonio Petrilli, Elio Grazioli, Von Raineir Wanzelius, Horst Mùller, Diego Palma, F.Fabris,Emanuele Magri ecc.
Nel testo del catalogo “Bei Thomas” (1986) della galleria Thomas di Monaco di Baviera Giorgio Verzotti scriveva: … “nelle opere su carta o su tela libera, nei disegni o nei collages l’artista esprime e delinea con forza sagome precise, risolute e pienamente risolte, che solo con una certa forzatura possono essere assegnate a un significato univoco e pacificato”. Il critico d’arte Carlo Franza ( 2011 ) ribadisce che oggi Pompeo Forgione tronca le discussioni sulle intenzioni e i messaggi dell’arte e impone allo spettatore un linguaggio il più possibile formale nel descrivere la fenomenologia. La sua è stata una traversata distintiva attraverso decenni di sperimentalismi e stili, per approdare a scenari immateriali capaci di offrirci inediti repertori di visione ove si racconta di guerrieri del nostro tempo, di feticci mitologici, del tempo infinito del mondo, di stereotipi sessuali che incalzano i miti della mascolinità e della femminilità, di caccia al tesoro di oggetti riciclati che si riattivano in combine dando loro nuova vita oppure rivelandone l'assurdità, di scenografie, di giochi di identità, di messaggi minimal e frontalità etnografiche. Con Pompeo Forgione “ la storia dell'arte sembra un gigantesco archivio di reificazione delle forme e la metamorfosi degli dei trova una parentela con il museo immaginario”.
Emanuele Magri scrive “le ultime opere di Pompeo Forgione presentano il percorso nascosto e misterioso dell’acqua e mettono in rilievo le tracce, le forme e gli scarti industriali legati al consumismo di oggi”. Sagome sporche di fango emergono dalle torbide acque del fiume come fantasmi. Le diatomee, indicatori di vita, sono “ disegnate sull’acqua” e sopravvivono nonostante i continui interventi dell’uomo. Tutto questo, ribadito dall’artista, è legato al movimento della vita a un fluido imprevedibile; “siamo cullati e scossi dall’acqua che intanto scorre, si ricicla e poi ritorna”.
Biografia dell'artista
Pompeo Forgione è nato a Benevento nel 1957, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 1980. Oggi vive a Milano dove è titolare della cattedra di Discipline Plastiche al Liceo Artistico di Brera. Nel 1981 inizia ad esporre a Napoli con una collettiva e poi una personale. Svolge questa attività in modo professionale e con l’urgenza della scoperta a tutto campo specie con forti rapporti tedeschi. Espone in città italiane ed estere ( Roma,Napoli, Triennale Bovisa di Milano, Benevento, Teglio, Monreale ,Milano ,Monaco di Baviera, Dortmund, Colonia, Berlino, Basilea ecc.) con personali (nel 1986 nella Galleria Thomas di Monaco di Baviera); è presente alla fiera d’arte di Basilea (1986 e 1987) e partecipa a collettive di peso con importanti esponenti dell' arte moderna e contemporanea: Allen,Anzingher, Basquiat, Christian, Disler, Gauerke, Hacher, Hampel, Haring, Ikemura, Jetelova, Kumrow,Macdonald, De Maria, Meyer, Mira, Oroschkoff, Paladino, DePalma, Penck, Salomè, Schwarz, Sevilla, Tatafiore,Wawrin, Zimmer (vedi catalogo IM A 11 Galerie Thomas 1988 ).
Illustri critici hanno scritto del suo lavoro su quotidiani, cataloghi e riviste d’arte tra cui Giorgio Verzotti, Carlo Franza, Michele Bonuomo, Guido Giuffrè, Giuseppe Manigrasso, Lorenza Trucchi, Antonio Petrilli, Elio Grazioli, Von Raineir Wanzelius, Horst Mùller, Diego Palma, F.Fabris,Emanuele Magri ecc.
13
ottobre 2012
Pompeo Forgione – Fluido imprevedibile
Dal 13 al 17 ottobre 2012
arte contemporanea
Location
CIRCOLO DELLA STAMPA – PALAZZO BOCCONI
Milano, Corso Venezia, 48, (Milano)
Milano, Corso Venezia, 48, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle 19.00
Vernissage
13 Ottobre 2012, ore 17.00
Autore
Curatore