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Portfolio giovane fotografia italiana
Renato Barbato, Selva Barni, Andras Calamandrei, Tine Fehr, Rosalia Filippetti, Sara Fontanesi, Aimara Garlaschelli, Claudio Gobbi, Federica La Rosa, Teodoro Lupo, Matilde Montanari, Claudio Sabatino
Comunicato stampa
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L’esposizione, ideata dalla Galleria Civica di Modena, rappresenta l’esito del VI° concorso nazionale di fotografia che ha registrato in quest’occasione l’adesione di quattrocento candidati. Tra questi la Commissione selezionatrice, composta da Olivo Barbieri, Walter Guadagnini, Franco Fontana e Franco Vaccari, ha individuato quindici autori presenti nella Galleria Sottopasso della Stua.
In mostra sono immagini non solo legate alle tradizioni e ai generi fotografici ma, anche, alle linee di tendenza della ricerca fotografica contemporanea nel nostro Paese. Lo testimoniano tanto le foto a colori di Renato Barbato, “Vinales 2003”, che ritraggono situazioni di realtà e quotidianità oppure quelle monocromatiche di Selva Barni, “Ritratti iracheni”, scattate a Bagdad e che ritraggono uomini in posa e bagnanti nel fiume Tigri. Un ulteriore richiamo alla quotidianità è presente nelle foto a colori di Sara Fontanesi -“Compito… in classe” - che immortalano gli ambienti scolastici. Il paesaggio è un altro tema presente in mostra: “Serie 7 # 0 5” di Federica la Rosa, è la rappresentazione di atmosfere enigmatiche e di linee essenziali costituite da pieni e vuoti in una dinamica che nasconde e svela l’immagine. Di altro avviso Teodoro Lupo che in “Due 11 e 26 Berlin - Falkenberg” e “Due 18 e 30 Berlin - Marzahn” propone scatti a colori che raffigurano paesaggi naturali che s’intrecciano con il mondo industriale.
In Tine Fehr, “Amrum 1971 - Capocotta 2001”, è la memoria il suo segno narrativo che vive nell’analogia con le foto scattate trent’anni prima dalla madre: una sorta di omaggio e di ritorno agli affetti e al tempo che scorre. Amalia Violi propone invece in “Ippopotamo” una natura dove l’attenzione si concentra sugli animali immersi in una dimensione colorata e fantastica. Immagini in movimento sono quelle monocromatiche di Rosalia Filippetti (“Movimenti marginali”), la cui percezione del mondo è data da incontri fugaci quotidiani dove il movimento rappresenta una visione distorta, non più limpida, della realtà. Di tutt’altro genere sono gli scatti eseguiti da Aimara Garlaschelli: “Il bel paese” rappresenta
l’Italia trasmessa dai mass media che, ossessivamente e morbosamente, inseguono le immagini dell’orrore con la complicità di un pubblico affascinato dalla violenza. Il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza perdono così la propria innocenza trasformandosi in merce. Diversi ancora, gli scatti realizzati da Claudio Gobbi - “Persistenze” - dove l’atmosfera degli ambienti raffigurati è resa vivace da un particolare uso dei colori, o le fotografie in bianco e nero di Mario Spada relative alle fasi di addestramento di un Pitbull.
L’autoritratto, ma anche gli aspetti narrativi e autobiografici, è quanto sviluppa Matilde Montanari in “Proiezioni di un desiderio”: un lavoro che nasce da un sentimento di appartenenza, all’interno di spazi domestici e personali in cui prende forma il proprio corpo, riflesso in uno specchio, quale motivo di un dialogo, di rinvio alla rimembranza . Di Andras Calamandrei - “Esautorazioni” -, sono le fotografie notturne a colori che hanno come oggetto spazi pubblici e luoghi banali della vita quotidiana: autolavaggi, parcheggi, stazioni ferroviarie, giardini pubblici. Le riprese sono state effettuate durante la notte perché nel momento dello spopolamento, tipico delle ore di riposo, gli spazi conosciuti della geografia quotidiana assumono profili inediti difficilmente riscontrabili nel corso della giornata. Ne “La mano del santo” di Claudio Sabatino è l’elemento religioso, in un contesto quotidiano, a caratterizzare le sue immagini nelle strade della periferia di Napoli. Sabatino, infatti, sceglie di guardare queste icone poichè esse sono la metafora delle persone che abitano la periferia napoletana, rendendone fisica la loro quotidianità. Infine Matteo Serri che in “U Monaceu” presenta immagini di grande effetto, foto enigmatiche per un lavoro centrato sul concetto della casualità e sulla dualistica figura del mondo e del suo contrario.
In mostra sono immagini non solo legate alle tradizioni e ai generi fotografici ma, anche, alle linee di tendenza della ricerca fotografica contemporanea nel nostro Paese. Lo testimoniano tanto le foto a colori di Renato Barbato, “Vinales 2003”, che ritraggono situazioni di realtà e quotidianità oppure quelle monocromatiche di Selva Barni, “Ritratti iracheni”, scattate a Bagdad e che ritraggono uomini in posa e bagnanti nel fiume Tigri. Un ulteriore richiamo alla quotidianità è presente nelle foto a colori di Sara Fontanesi -“Compito… in classe” - che immortalano gli ambienti scolastici. Il paesaggio è un altro tema presente in mostra: “Serie 7 # 0 5” di Federica la Rosa, è la rappresentazione di atmosfere enigmatiche e di linee essenziali costituite da pieni e vuoti in una dinamica che nasconde e svela l’immagine. Di altro avviso Teodoro Lupo che in “Due 11 e 26 Berlin - Falkenberg” e “Due 18 e 30 Berlin - Marzahn” propone scatti a colori che raffigurano paesaggi naturali che s’intrecciano con il mondo industriale.
In Tine Fehr, “Amrum 1971 - Capocotta 2001”, è la memoria il suo segno narrativo che vive nell’analogia con le foto scattate trent’anni prima dalla madre: una sorta di omaggio e di ritorno agli affetti e al tempo che scorre. Amalia Violi propone invece in “Ippopotamo” una natura dove l’attenzione si concentra sugli animali immersi in una dimensione colorata e fantastica. Immagini in movimento sono quelle monocromatiche di Rosalia Filippetti (“Movimenti marginali”), la cui percezione del mondo è data da incontri fugaci quotidiani dove il movimento rappresenta una visione distorta, non più limpida, della realtà. Di tutt’altro genere sono gli scatti eseguiti da Aimara Garlaschelli: “Il bel paese” rappresenta
l’Italia trasmessa dai mass media che, ossessivamente e morbosamente, inseguono le immagini dell’orrore con la complicità di un pubblico affascinato dalla violenza. Il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza perdono così la propria innocenza trasformandosi in merce. Diversi ancora, gli scatti realizzati da Claudio Gobbi - “Persistenze” - dove l’atmosfera degli ambienti raffigurati è resa vivace da un particolare uso dei colori, o le fotografie in bianco e nero di Mario Spada relative alle fasi di addestramento di un Pitbull.
L’autoritratto, ma anche gli aspetti narrativi e autobiografici, è quanto sviluppa Matilde Montanari in “Proiezioni di un desiderio”: un lavoro che nasce da un sentimento di appartenenza, all’interno di spazi domestici e personali in cui prende forma il proprio corpo, riflesso in uno specchio, quale motivo di un dialogo, di rinvio alla rimembranza . Di Andras Calamandrei - “Esautorazioni” -, sono le fotografie notturne a colori che hanno come oggetto spazi pubblici e luoghi banali della vita quotidiana: autolavaggi, parcheggi, stazioni ferroviarie, giardini pubblici. Le riprese sono state effettuate durante la notte perché nel momento dello spopolamento, tipico delle ore di riposo, gli spazi conosciuti della geografia quotidiana assumono profili inediti difficilmente riscontrabili nel corso della giornata. Ne “La mano del santo” di Claudio Sabatino è l’elemento religioso, in un contesto quotidiano, a caratterizzare le sue immagini nelle strade della periferia di Napoli. Sabatino, infatti, sceglie di guardare queste icone poichè esse sono la metafora delle persone che abitano la periferia napoletana, rendendone fisica la loro quotidianità. Infine Matteo Serri che in “U Monaceu” presenta immagini di grande effetto, foto enigmatiche per un lavoro centrato sul concetto della casualità e sulla dualistica figura del mondo e del suo contrario.
05
febbraio 2004
Portfolio giovane fotografia italiana
Dal 05 febbraio al 13 marzo 2004
fotografia
Location
GALLERIA SOTTOPASSO DELLA STUA
Padova, Largo Europa, (Padova)
Padova, Largo Europa, (Padova)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 11.00-13.00 / 15.00-19.00
chiuso domenica
Vernissage
5 Febbraio 2004, ore 18,30
Sito web
cnf.padovanet.it
Autore