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Portfolio – Wild Thought. Johannes Brus, Ottmar Hörl
Il pensiero guida della mostra si sviluppa a partire dal concetto coniato dall’etnologo francese Claude Lévi-Strauss (1908-2009): “pensiero selvaggio”. Lévi-Strauss definì le strutture di pensiero delle culture primitive e illetterate come strutture mentali facenti parte ancora oggi delle società industrializzate dei nostri tempi
Comunicato stampa
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La Biblioteca Nazionale Marciana ospiterà nelle sue Sale Monumentali (ingresso dal Museo Correr, Piazza San Marco - Ala Napolenica, Venezia) dal 12 maggio al 28 luglio prossimi la mostra “Portfolio – Wild Thought. Johannes Brus, Ottmar Hörl” con il contributo di Dierk Maass, in concomitanza con la 58. Esposizione Internazionale d’Arte de La Biennale di Venezia. La mostra è organizzata e curata da Manfred Möller, Minerva Edition.
Johannes Brus espone grandi sculture: un rinoceronte, una composizione con leone, una testa d’elefante e un cavallo. Le sue opere vengono arricchite da degli unicum e da scatti fotografici elaborati fotochimicamente.
Ottmar Hörl, che è conosciuto in tutto il mondo per le sue esposizioni in luoghi pubblici di opere realizzate in serie, espone dipinti di grandi dimensioni, sculture-diamante (due grandi sculture nere), l’Ensamble für Enthusiasten – Ensamble per entusiasta, un omaggio al naturalista Alexander von Humboldt e la scultura a grandezza naturale Mann mit Fernglas - Uomo con binocolo.
In occasione della mostra la casa editrice d’arte Edition Minerva ha realizzato il portfolio “Mappenwerk”: una custodia di grande formato contenente degli unicum di alta qualità e arricchita di opere grafiche. Ogni custodia, rilegata in pelle, contiene relativamente 10 o 11 grafiche di formato 50x68 cm, in pregiata carta realizzata a mano. Gli esemplari contenuti nella “Mappenwerk” verranno esposti in mostra, per la prima volta, nelle vetrine espositive della Biblioteca Nazionale Marciana in concomitanza con la 58° Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia.
Concept
Il pensiero guida della mostra si sviluppa a partire dal concetto coniato dall’etnologo francese Claude Lévi-Strauss (1908-2009): “pensiero selvaggio”. Lévi-Strauss definì le strutture di pensiero delle culture primitive e illetterate come strutture mentali facenti parte ancora oggi delle società industrializzate dei nostri tempi.
Il “pensiero selvaggio” viene determinato, in maniera significativa, da un incessante richiesta di ordine. Da questa richiesta scaturiscono le inclinazioni, le essenze, gli oggetti e i fenomeni di ogni tipo che si collegano l’uno con l’altro attraverso un contesto globale e “magico”. Come sostiene Lévi questo pensiero non-empirico si fonda su un “bricolage”, una combinazione improvvisata di singole impressioni dei sensi e di eventi passati che, con l’aiuto della fantasia, vanno a comporre immagini concrete e storie.
Le voluminose ricerche di comparazione culturale, condussero Lévi alla conclusione che la struttura logica del (presunto) primitivo “pensiero selvaggio” e il pensiero dei moderni, in fondo, non abbiano una così grande differenza qualitativa.
In questo modo il concetto del “pensiero selvaggio” trova applicazione anche nell’arte moderna.
Gli artisti
Johannes Brus
Lo scultore e fotografo Johannes Brus è nato nel 1942 a Gelsenkirchen. Ha studiato dal 1964 al 1971 alla Staatlichen Kunstakademie in Duessldorf. Dal 1986 al 2007 è stato Professore alla Hochschule fuer Bildende Kuenste in Braunschweig. Insieme ad altri è stato insignito nel 1979 del Premio Villa Romana a Firenze. Le sue opere sono state presentate in numerose mostre in Germania e all’estero.
Ottmar Hörl
Ottmar Hörl, nato nel 1950 a Nauheim, è un artista concettuale, scultore che si occupa di installazioni, arte d’azione e arte oggettuale. Dal 1975 al 1979 ha studiato alla Staedelschule a Francoforte sul Meno. È stato Professore all’Akademie der Bildende Knste di Norimberga e presidente dal 2005 al 2018. In più di oltre 100 grandi mostre, come per esempio la Biennale d’Architettura di Venezia del 2014, le opere di Hörl sono state presentate ad un pubblico internazionale.
Dierk Maass
Il fotografo Dierk Maass, nato nel 1943 a Hildesheim, Germania, ora residente a Salenstein in Svizzera, contribuisce con una sua opera fotografica.
Johannes Brus espone grandi sculture: un rinoceronte, una composizione con leone, una testa d’elefante e un cavallo. Le sue opere vengono arricchite da degli unicum e da scatti fotografici elaborati fotochimicamente.
Ottmar Hörl, che è conosciuto in tutto il mondo per le sue esposizioni in luoghi pubblici di opere realizzate in serie, espone dipinti di grandi dimensioni, sculture-diamante (due grandi sculture nere), l’Ensamble für Enthusiasten – Ensamble per entusiasta, un omaggio al naturalista Alexander von Humboldt e la scultura a grandezza naturale Mann mit Fernglas - Uomo con binocolo.
In occasione della mostra la casa editrice d’arte Edition Minerva ha realizzato il portfolio “Mappenwerk”: una custodia di grande formato contenente degli unicum di alta qualità e arricchita di opere grafiche. Ogni custodia, rilegata in pelle, contiene relativamente 10 o 11 grafiche di formato 50x68 cm, in pregiata carta realizzata a mano. Gli esemplari contenuti nella “Mappenwerk” verranno esposti in mostra, per la prima volta, nelle vetrine espositive della Biblioteca Nazionale Marciana in concomitanza con la 58° Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia.
Concept
Il pensiero guida della mostra si sviluppa a partire dal concetto coniato dall’etnologo francese Claude Lévi-Strauss (1908-2009): “pensiero selvaggio”. Lévi-Strauss definì le strutture di pensiero delle culture primitive e illetterate come strutture mentali facenti parte ancora oggi delle società industrializzate dei nostri tempi.
Il “pensiero selvaggio” viene determinato, in maniera significativa, da un incessante richiesta di ordine. Da questa richiesta scaturiscono le inclinazioni, le essenze, gli oggetti e i fenomeni di ogni tipo che si collegano l’uno con l’altro attraverso un contesto globale e “magico”. Come sostiene Lévi questo pensiero non-empirico si fonda su un “bricolage”, una combinazione improvvisata di singole impressioni dei sensi e di eventi passati che, con l’aiuto della fantasia, vanno a comporre immagini concrete e storie.
Le voluminose ricerche di comparazione culturale, condussero Lévi alla conclusione che la struttura logica del (presunto) primitivo “pensiero selvaggio” e il pensiero dei moderni, in fondo, non abbiano una così grande differenza qualitativa.
In questo modo il concetto del “pensiero selvaggio” trova applicazione anche nell’arte moderna.
Gli artisti
Johannes Brus
Lo scultore e fotografo Johannes Brus è nato nel 1942 a Gelsenkirchen. Ha studiato dal 1964 al 1971 alla Staatlichen Kunstakademie in Duessldorf. Dal 1986 al 2007 è stato Professore alla Hochschule fuer Bildende Kuenste in Braunschweig. Insieme ad altri è stato insignito nel 1979 del Premio Villa Romana a Firenze. Le sue opere sono state presentate in numerose mostre in Germania e all’estero.
Ottmar Hörl
Ottmar Hörl, nato nel 1950 a Nauheim, è un artista concettuale, scultore che si occupa di installazioni, arte d’azione e arte oggettuale. Dal 1975 al 1979 ha studiato alla Staedelschule a Francoforte sul Meno. È stato Professore all’Akademie der Bildende Knste di Norimberga e presidente dal 2005 al 2018. In più di oltre 100 grandi mostre, come per esempio la Biennale d’Architettura di Venezia del 2014, le opere di Hörl sono state presentate ad un pubblico internazionale.
Dierk Maass
Il fotografo Dierk Maass, nato nel 1943 a Hildesheim, Germania, ora residente a Salenstein in Svizzera, contribuisce con una sua opera fotografica.
08
maggio 2019
Portfolio – Wild Thought. Johannes Brus, Ottmar Hörl
Dall'otto maggio al 28 luglio 2019
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
BIBLIOTECA NAZIONALE MARCIANA
Venezia, Piazza San Marco, 7, (Venezia)
Venezia, Piazza San Marco, 7, (Venezia)
Autore
Curatore