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Portraits
La mostra offre uno sguardo affascinante e complesso sul concetto di ritratto fotografico nell’arte contemporanea. Gli artisti presentano interpretazioni uniche e diversificate della forma classica del ritratto, inserendosi nei confini della fotografia e della rappresentazione dell’identità umana.
Comunicato stampa
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Martedì 30 aprile alle ore 18, in via Galliari 15/C, A PICK GALLERY inaugura la collettiva Portraits con opere di James Scott Brooks, Marco De Rosa, Leila Erdman-Tabukashvili, Maria Elisa Ferraris, Silvia Margaria, Paola Mongelli, Manfred Peckl, Marco Tagliafico.
La mostra Portraits offre uno sguardo affascinante e complesso sul concetto di ritratto fotografico nell’arte contemporanea. Attraverso un’ampia varietà di opere, gli artisti presentano interpretazioni uniche e diversificate della forma classica del ritratto, inserendosi nei confini della fotografia e della rappresentazione dell’identità umana.
Nell’ambito storico, il ritratto ha sempre rivestito un ruolo fondamentale nell’arte, sia come espressione dell’individuo sia come strumento di potere e autorità. Dalle opere classiche dei maestri rinascimentali alla rivoluzione dell’arte moderna, il ritratto ha subito molteplici trasformazioni, riflettendo i cambiamenti sociali, culturali e tecnologici delle epoche.
In Portraits, gli artisti reinterpretano questo genere con un'ampia varietà di approcci. Alcuni si attengono ai canoni tradizionali, catturando l’essenza di un volto attraverso tecniche classiche di composizione e illuminazione. Altri, invece, sfidano le convenzioni, utilizzando la fotografia per esplorare concetti di identità, memoria e percezione.
Attraverso la manipolazione digitale, l’uso di oggetti simbolici o l’assenza fisica del soggetto, le opere in mostra offrono una riflessione profonda sulla natura stessa del ritratto e sulla complessità dell’essere umano. Le immagini possono essere suggestive, enigmatiche o provocatorie, invitando lo spettatore a interrogarsi sulla propria percezione dell’identità e della rappresentazione visiva.
Portraits rappresenta dunque un’opportunità per esplorare la ricchezza e la diversità del ritratto fotografico contemporaneo, offrendo uno spaccato affascinante della creatività umana e delle molteplici possibilità offerte dalla fotografia come mezzo espressivo.
Il lavoro di James Scott Brooks (Exeter, UK, 1974) parte dalla ricerca di ritratti di omonimi dell’artista. La serie, Eleven time James Brooks, nasce dalle fotografie delle undici persone e prende forma riportando lo scatto fotografico su carta millimetrata asportandone una parte. Dai fori, appaiono i ritratti di ‘altri James Brooks’ che rivelano quanto l'uso di internet abbia modificato la nostra percezione dell'identità e dell'individualità.
Marco De Rosa (Roma, 1991) propone la videoinstallazione Capocantiere dove delinea il ritratto attraverso elementi e situazioni della quotidianità. L'artista mostra le figure che lo affascinano, che diventano presenza immaginaria di un elemento comune e quotidiano, rappresentando frammenti di mondi diversi che riportano alla mente ricordi di vita comuni ad ognuno di noi.
Con i lavori di Leila Erdman-Tabukashvili (Siberia, 1995) emerge il clima politico degli ultimi anni, con un punto di vista inedito sulla guerra russo-ucraina che evidenzia le drammatiche sofferenze subite da chi vive in prima persona il conflitto. La sua ricerca si snoda tra foto e video. L’artista visita e fotografa accademie militari e di polizia, scuole per internati in Siberia e scatta una serie di ritratti a personaggi capaci di farci sentire le difficoltà legate alla quotidianità e di esplorare le trasformazioni dell’anima umana.
Maria Elisa Ferraris (Torino, 1995) con la serie Make it home presenta la narrazione di un viaggio a Cipro - ad oggi il Paese europeo con la più alta percentuale di richiedenti asilo rispetto alla popolazione locale, dove storia recente e passata si mescolano indistintamente - dove l’artista ha indagato, attraverso un ritorno all’individuo, ai piccoli racconti, agli spazi silenziosi, le contraddizioni di un territorio sognato: l’Europa.
Silvia Margaria (Savigliano, CN, 1985) attraverso la fotografia, la parola e il gesto, valorizza le storie e traccia i profili di alcune donne liguri della Resistenza: Clelia Corradini, Ines Negri, Franca Lanzone, Paola Garelli, Luigia Comotto e la congregazione delle suore “Maria bambina” di Pietra Ligure. Donne coraggiose che diventano con questo lavoro bandiere di umanità.
Paola Mongelli (Torino, 1972) parte da una ricerca sul vuoto e sull’assenza. Le opere in mostra raccontano la dialettica tra luce e buio, chiamata a restituire con le immagini l’intensità dell’esperienza visiva ed emotiva. Un racconto per immagini che vede la relazione tra uomo e natura in una dimensione in cui l’esplorazione del sé e l’osservazione del mondo finiscono per sovrapporsi.
Manfred Peckl (Wels – Austria, 1968) nelle sue opere sono costituite prevalentemente da manifesti pubblicitari, quali scarti visivi della società dei consumi. Separa colori, lettere e figure, taglia e sminuzza tutto in strisce sottilissime che vengono pazientemente accostate per dar vita a nuovi mondi. In questi scenari poetici di urgenza, emergono volti e figure che aggrediscono lo sguardo e lanciano messaggi di attualità.
Marco Tagliafico (Alessandria, 1985) elabora per la mostra una nuova serie di opere - a partire da un lavoro del 2019 - sul tema del ritratto. Pone la figura umana al centro dei suoi paesaggi in un continuo oscillare tra percezione visiva e realtà, con un oscuramento pittorico tipico della sua cifra stilistica.
In occasione della quinta edizione di The Phair e all’interno dell'Extended Programme di Exposed, prima edizione del Festival di Fotografia di Torino – TAG – Torino Art Galleries propone due eventi:
3-4-5 maggio, ore 10-12, TAG Art Coffee Breakfast
4 maggio, ore 19-23, TAG Art Night
La mostra sarà visibile fino al 1 giugno 2024.
La mostra Portraits offre uno sguardo affascinante e complesso sul concetto di ritratto fotografico nell’arte contemporanea. Attraverso un’ampia varietà di opere, gli artisti presentano interpretazioni uniche e diversificate della forma classica del ritratto, inserendosi nei confini della fotografia e della rappresentazione dell’identità umana.
Nell’ambito storico, il ritratto ha sempre rivestito un ruolo fondamentale nell’arte, sia come espressione dell’individuo sia come strumento di potere e autorità. Dalle opere classiche dei maestri rinascimentali alla rivoluzione dell’arte moderna, il ritratto ha subito molteplici trasformazioni, riflettendo i cambiamenti sociali, culturali e tecnologici delle epoche.
In Portraits, gli artisti reinterpretano questo genere con un'ampia varietà di approcci. Alcuni si attengono ai canoni tradizionali, catturando l’essenza di un volto attraverso tecniche classiche di composizione e illuminazione. Altri, invece, sfidano le convenzioni, utilizzando la fotografia per esplorare concetti di identità, memoria e percezione.
Attraverso la manipolazione digitale, l’uso di oggetti simbolici o l’assenza fisica del soggetto, le opere in mostra offrono una riflessione profonda sulla natura stessa del ritratto e sulla complessità dell’essere umano. Le immagini possono essere suggestive, enigmatiche o provocatorie, invitando lo spettatore a interrogarsi sulla propria percezione dell’identità e della rappresentazione visiva.
Portraits rappresenta dunque un’opportunità per esplorare la ricchezza e la diversità del ritratto fotografico contemporaneo, offrendo uno spaccato affascinante della creatività umana e delle molteplici possibilità offerte dalla fotografia come mezzo espressivo.
Il lavoro di James Scott Brooks (Exeter, UK, 1974) parte dalla ricerca di ritratti di omonimi dell’artista. La serie, Eleven time James Brooks, nasce dalle fotografie delle undici persone e prende forma riportando lo scatto fotografico su carta millimetrata asportandone una parte. Dai fori, appaiono i ritratti di ‘altri James Brooks’ che rivelano quanto l'uso di internet abbia modificato la nostra percezione dell'identità e dell'individualità.
Marco De Rosa (Roma, 1991) propone la videoinstallazione Capocantiere dove delinea il ritratto attraverso elementi e situazioni della quotidianità. L'artista mostra le figure che lo affascinano, che diventano presenza immaginaria di un elemento comune e quotidiano, rappresentando frammenti di mondi diversi che riportano alla mente ricordi di vita comuni ad ognuno di noi.
Con i lavori di Leila Erdman-Tabukashvili (Siberia, 1995) emerge il clima politico degli ultimi anni, con un punto di vista inedito sulla guerra russo-ucraina che evidenzia le drammatiche sofferenze subite da chi vive in prima persona il conflitto. La sua ricerca si snoda tra foto e video. L’artista visita e fotografa accademie militari e di polizia, scuole per internati in Siberia e scatta una serie di ritratti a personaggi capaci di farci sentire le difficoltà legate alla quotidianità e di esplorare le trasformazioni dell’anima umana.
Maria Elisa Ferraris (Torino, 1995) con la serie Make it home presenta la narrazione di un viaggio a Cipro - ad oggi il Paese europeo con la più alta percentuale di richiedenti asilo rispetto alla popolazione locale, dove storia recente e passata si mescolano indistintamente - dove l’artista ha indagato, attraverso un ritorno all’individuo, ai piccoli racconti, agli spazi silenziosi, le contraddizioni di un territorio sognato: l’Europa.
Silvia Margaria (Savigliano, CN, 1985) attraverso la fotografia, la parola e il gesto, valorizza le storie e traccia i profili di alcune donne liguri della Resistenza: Clelia Corradini, Ines Negri, Franca Lanzone, Paola Garelli, Luigia Comotto e la congregazione delle suore “Maria bambina” di Pietra Ligure. Donne coraggiose che diventano con questo lavoro bandiere di umanità.
Paola Mongelli (Torino, 1972) parte da una ricerca sul vuoto e sull’assenza. Le opere in mostra raccontano la dialettica tra luce e buio, chiamata a restituire con le immagini l’intensità dell’esperienza visiva ed emotiva. Un racconto per immagini che vede la relazione tra uomo e natura in una dimensione in cui l’esplorazione del sé e l’osservazione del mondo finiscono per sovrapporsi.
Manfred Peckl (Wels – Austria, 1968) nelle sue opere sono costituite prevalentemente da manifesti pubblicitari, quali scarti visivi della società dei consumi. Separa colori, lettere e figure, taglia e sminuzza tutto in strisce sottilissime che vengono pazientemente accostate per dar vita a nuovi mondi. In questi scenari poetici di urgenza, emergono volti e figure che aggrediscono lo sguardo e lanciano messaggi di attualità.
Marco Tagliafico (Alessandria, 1985) elabora per la mostra una nuova serie di opere - a partire da un lavoro del 2019 - sul tema del ritratto. Pone la figura umana al centro dei suoi paesaggi in un continuo oscillare tra percezione visiva e realtà, con un oscuramento pittorico tipico della sua cifra stilistica.
In occasione della quinta edizione di The Phair e all’interno dell'Extended Programme di Exposed, prima edizione del Festival di Fotografia di Torino – TAG – Torino Art Galleries propone due eventi:
3-4-5 maggio, ore 10-12, TAG Art Coffee Breakfast
4 maggio, ore 19-23, TAG Art Night
La mostra sarà visibile fino al 1 giugno 2024.
30
aprile 2024
Portraits
Dal 30 aprile al primo giugno 2024
arte contemporanea
Location
A PICK GALLERY
Torino, via Bernardino Galliari, 15/C, (Torino)
Torino, via Bernardino Galliari, 15/C, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato 15.30-20
Vernissage
30 Aprile 2024, ore 18
Sito web
Autore