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Post-avanguardia
Raccogliendo la complessa eredità del Novecento, tra gestuale e informale, tra azione e materia, idea e rappresentazione, cinquantacinque artisti contemporanei, con oltre cento opere di grande formato, rielaborano stili, tecniche e contenuti, in un suggestivo ed articolato affresco del Post-moderno.
Comunicato stampa
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La Galleria Zamenhof di Milano presenta una ricca e articolata anteprima della mostra intitolata “Post-Avanguardia – Prospettive post-moderne nell'arte contemporanea”, che verrà allestita in due spazi museali (al Castello degli Estensi di Ferrara alla fine di aprile 2010 e alla Pinacoteca Civica di Imperia nell'estate 2010) e avrà il corredo di un importante catalogo pubblicato dall'Editoriale Giorgio Mondadori, a cura di Paolo Levi e Virgilio Patarini, con la collaborazione di un agguerrito drappello di giovani curatori: Valentina Calzia, Valentina Carrera, Davide Corsetti, Sabrina Falzone, Matteo Govoni, Stefano Quatrini.
A Milano, a cura di Stefano Quatrini, il 16 dicembre viene presentato un nutrito corpus di opere, ponendo innanzitutto in primo piano e approfondendo l'opera di cinque tra i più giovani (Simone Boscolo, Valentina Carrera, Davide Corsetti, Fabio Cuman e Virgilio Patarini) dei trenta protagonisti delle mostre di Ferrara e Imperia. Di costoro vengono presentate una decina di opere ciascuno, collocate nelle quattro ampie sale della galleria che per l'occasione raddoppia gli spazi espositivi, invadendo il cortile con una installazione di cinque grandi sculture di Cuman e aprendo un nuovo spazio di oltre 100 mq al primo piano. Accanto alle opere delle cinque 'teste di serie' verranno inoltre presentate circa cinquanta opere di altrettanti autori emergenti, molti dei quali saranno in mostra anche a Ferrara e Imperia, tra questi tre artisti della società italiana d'arte contemporanea 'Artisse'. Questi i cinquanta artisti che esporranno accanto a Boscolo, Carrera, Corsetti, Cuman e Patarini: Stefano Accorsi, Francesco Baini, Diego Bazzano, Marco Bellagamba, Walter Bernardi, Andrea Borgonovo, Roberto Borotto, Annamaria Bracci, Enzo Briscese, Aftab Ahmed Butt, Mauro Capelli, Edgar Caracristi, Giorgio Carluccio, Noemi Caserta, Leonardo Chionna (Artisse), Giuseppe De Michele, Nicola Domenici, Marie Es-Borrat, Carlo Fontanella, Omar Galletti, Paola Gamba, Luca Gobbetti, Emilio Gualandris, Lauro Lessio, Roberto Lorenzini, Italo Mazzei, Ezio Mazzella, Maurizio Molteni, Patrizia Murazzano, Vincenzo Musardo (Artisse), Mauro Orietti, Giuseppe Orsenigo, Fiammetta Pancera, Moreno Panozzo, Polo Positivo, Luigi Profeta, Emanuele Racca, Simona Ragazzi, Leila Rahimian, Luciana Schiazza, Giulio Serafini (Artisse), Franco Simonelli, Linda Spiller, Ivo Stazio, Edoardo Stramacchia, Mariangela Tirnetta, Alefh Tonetto, Maria Chiara Tonucci, Fabrizio Trotta, Federica Varotto, Bernarda Visentini, Danilo Viviani.
In merito ai contenuti e all'aspetto in qualche modo 'programmatico' di questa mostra, scrive Virgilio Patarini, ideatore del progetto: - Il termine “avanguardia” è mutuato dal gergo militare e suggerisce una metafora bellica. Nel Novecento si succedono una moltitudine di 'avanguardie': sparuti drappelli di artisti che dovrebbero aprire il campo all'invasione vera e propria. Ma il grosso delle truppe, l'esercito, la fanteria non arriva mai. No, così non va. Così la guerra non si vince. Si vive in uno stato di perenne guerriglia. Destabilizzante, snervante. Alla fine persino noioso. Ecco, noi stiamo facendo questo: stiamo cercando di mettere insieme un esercito, stiamo cercando di organizzarlo, di strutturarlo. Siamo l'esercito, le truppe. La fanteria. Molti di noi ci lasceranno la pelle (in senso artistico e metaforico, naturalmente) Ma quelli che sopravviveranno invaderanno, finalmente, il territorio. L'anno scorso alla Galleria Zamenhof hanno esposto oltre cento artisti: il primo reggimento. È evidente che il termine 'Post-Avanguardia' richiama alla mente la 'Trans-Avanguardia'. E infondo, in qualche modo, anche noi partiamo da lì.. Achille Bonito Oliva aveva capito tutto: “Trans-Avanguardia” è una parola-manifesto. L'idea di 'attraversare' le avanguardie è un'autentica folgorazione. Semplice, geniale e foriera di sviluppi straordinari. Peccato che poi il suo inventore l'abbia declinata a scopi commerciali e limitata ai “Fantastici 4 + 1”. In definitiva abbiamo perso quasi trent'anni. L'esercito di cui parlavo prima si poteva costituire già negli anni Ottanta. Il problema è che avrebbe dovuto essere guidato da due generali, due consoli (Bonito Oliva e Barilli), che però, invece di coalizzarsi, si sono fatti la guerra tra di loro. Infondo il termine “Post-Avanguardia”, che poi non abbiamo inventato, ma semplicemente mutuato, rubato da discipline attigue alla storia dell'arte contemporanea, è idealmente un doppio tributo: al “Post-moderno” di Barilli e alla “Trans-Avanguardia” di Bonito Oliva. Nella speranza che non sia troppo tardi -.
A Milano, a cura di Stefano Quatrini, il 16 dicembre viene presentato un nutrito corpus di opere, ponendo innanzitutto in primo piano e approfondendo l'opera di cinque tra i più giovani (Simone Boscolo, Valentina Carrera, Davide Corsetti, Fabio Cuman e Virgilio Patarini) dei trenta protagonisti delle mostre di Ferrara e Imperia. Di costoro vengono presentate una decina di opere ciascuno, collocate nelle quattro ampie sale della galleria che per l'occasione raddoppia gli spazi espositivi, invadendo il cortile con una installazione di cinque grandi sculture di Cuman e aprendo un nuovo spazio di oltre 100 mq al primo piano. Accanto alle opere delle cinque 'teste di serie' verranno inoltre presentate circa cinquanta opere di altrettanti autori emergenti, molti dei quali saranno in mostra anche a Ferrara e Imperia, tra questi tre artisti della società italiana d'arte contemporanea 'Artisse'. Questi i cinquanta artisti che esporranno accanto a Boscolo, Carrera, Corsetti, Cuman e Patarini: Stefano Accorsi, Francesco Baini, Diego Bazzano, Marco Bellagamba, Walter Bernardi, Andrea Borgonovo, Roberto Borotto, Annamaria Bracci, Enzo Briscese, Aftab Ahmed Butt, Mauro Capelli, Edgar Caracristi, Giorgio Carluccio, Noemi Caserta, Leonardo Chionna (Artisse), Giuseppe De Michele, Nicola Domenici, Marie Es-Borrat, Carlo Fontanella, Omar Galletti, Paola Gamba, Luca Gobbetti, Emilio Gualandris, Lauro Lessio, Roberto Lorenzini, Italo Mazzei, Ezio Mazzella, Maurizio Molteni, Patrizia Murazzano, Vincenzo Musardo (Artisse), Mauro Orietti, Giuseppe Orsenigo, Fiammetta Pancera, Moreno Panozzo, Polo Positivo, Luigi Profeta, Emanuele Racca, Simona Ragazzi, Leila Rahimian, Luciana Schiazza, Giulio Serafini (Artisse), Franco Simonelli, Linda Spiller, Ivo Stazio, Edoardo Stramacchia, Mariangela Tirnetta, Alefh Tonetto, Maria Chiara Tonucci, Fabrizio Trotta, Federica Varotto, Bernarda Visentini, Danilo Viviani.
In merito ai contenuti e all'aspetto in qualche modo 'programmatico' di questa mostra, scrive Virgilio Patarini, ideatore del progetto: - Il termine “avanguardia” è mutuato dal gergo militare e suggerisce una metafora bellica. Nel Novecento si succedono una moltitudine di 'avanguardie': sparuti drappelli di artisti che dovrebbero aprire il campo all'invasione vera e propria. Ma il grosso delle truppe, l'esercito, la fanteria non arriva mai. No, così non va. Così la guerra non si vince. Si vive in uno stato di perenne guerriglia. Destabilizzante, snervante. Alla fine persino noioso. Ecco, noi stiamo facendo questo: stiamo cercando di mettere insieme un esercito, stiamo cercando di organizzarlo, di strutturarlo. Siamo l'esercito, le truppe. La fanteria. Molti di noi ci lasceranno la pelle (in senso artistico e metaforico, naturalmente) Ma quelli che sopravviveranno invaderanno, finalmente, il territorio. L'anno scorso alla Galleria Zamenhof hanno esposto oltre cento artisti: il primo reggimento. È evidente che il termine 'Post-Avanguardia' richiama alla mente la 'Trans-Avanguardia'. E infondo, in qualche modo, anche noi partiamo da lì.. Achille Bonito Oliva aveva capito tutto: “Trans-Avanguardia” è una parola-manifesto. L'idea di 'attraversare' le avanguardie è un'autentica folgorazione. Semplice, geniale e foriera di sviluppi straordinari. Peccato che poi il suo inventore l'abbia declinata a scopi commerciali e limitata ai “Fantastici 4 + 1”. In definitiva abbiamo perso quasi trent'anni. L'esercito di cui parlavo prima si poteva costituire già negli anni Ottanta. Il problema è che avrebbe dovuto essere guidato da due generali, due consoli (Bonito Oliva e Barilli), che però, invece di coalizzarsi, si sono fatti la guerra tra di loro. Infondo il termine “Post-Avanguardia”, che poi non abbiamo inventato, ma semplicemente mutuato, rubato da discipline attigue alla storia dell'arte contemporanea, è idealmente un doppio tributo: al “Post-moderno” di Barilli e alla “Trans-Avanguardia” di Bonito Oliva. Nella speranza che non sia troppo tardi -.
16
dicembre 2009
Post-avanguardia
Dal 16 dicembre 2009 al 10 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
ZAMENHOF
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica ore 15-19
Vernissage
16 Dicembre 2009, ore 18.30
Autore
Curatore