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Post- Pop: cattivi soggetti
L’inaugurazione di Post-Pop Cattivi Soggetti sarà animata da un “work in progress” composto da un mix di fotografia e pittura manuale a cura di Massimo Costantini e Studio Azzurro Fotografia: i primi 30 visitatori saranno ritratti da Gianni Basso e Massimo Sangiorgi e i dettagli dei loro visi, opp
Comunicato stampa
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La strategia del gambero
Quando la Pop Art ha fatto la sua irruzione nella scena dell’arte contemporanea a molti parve che si fosse raggiunto con quella esperienza un punto di non ritorno, conquistando finalmente la mitica Thule, il confine estremo delle potenzialità espressive dell’arte contemporanea. Un’arte finalmente “popolare” nel senso pieno della parola: di facile accesso per tutti, sia per la semplicità di fruizione intellettuale dei contenuti che per la economica reperibilità dei prodotti, specie nella declinazione di Andy Warhol. Infatti all’opera unica si sostituì in molti casi il multiplo, la riproduzione meccanica dell’opera numerata e autorizzata, agevolandone così la diffusione materiale. Era un’illusione. Le esperienze successive come la Pittura Analitica o l’avventura dei cosiddetti Anacronisti riproposero con forza l’urgenza e la necessità del contributo manuale dell’artista alla realizzazione dell’opera. L’artista che oggi volesse recuperare gli elementi vitali dell’arte pop non potrebbe non affrontare e tentare di superare questa apparente aporia: rifondare un’arte di facile, diretta e agile fruizione senza prescindere del tutto dal “fatto a mano”. Ed è quello che fanno gli artisti di questa mostra, ovvero per fare un passo avanti oltre il Pop, ne fanno due indietro, recuperando tecniche pittoriche di esecuzione più tradizionali: la strategia del gambero.
Virgilio Patarini
Quando la Pop Art ha fatto la sua irruzione nella scena dell’arte contemporanea a molti parve che si fosse raggiunto con quella esperienza un punto di non ritorno, conquistando finalmente la mitica Thule, il confine estremo delle potenzialità espressive dell’arte contemporanea. Un’arte finalmente “popolare” nel senso pieno della parola: di facile accesso per tutti, sia per la semplicità di fruizione intellettuale dei contenuti che per la economica reperibilità dei prodotti, specie nella declinazione di Andy Warhol. Infatti all’opera unica si sostituì in molti casi il multiplo, la riproduzione meccanica dell’opera numerata e autorizzata, agevolandone così la diffusione materiale. Era un’illusione. Le esperienze successive come la Pittura Analitica o l’avventura dei cosiddetti Anacronisti riproposero con forza l’urgenza e la necessità del contributo manuale dell’artista alla realizzazione dell’opera. L’artista che oggi volesse recuperare gli elementi vitali dell’arte pop non potrebbe non affrontare e tentare di superare questa apparente aporia: rifondare un’arte di facile, diretta e agile fruizione senza prescindere del tutto dal “fatto a mano”. Ed è quello che fanno gli artisti di questa mostra, ovvero per fare un passo avanti oltre il Pop, ne fanno due indietro, recuperando tecniche pittoriche di esecuzione più tradizionali: la strategia del gambero.
Virgilio Patarini
03
novembre 2010
Post- Pop: cattivi soggetti
Dal 03 al 28 novembre 2010
arte contemporanea
Location
ZAMENHOF
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Orario di apertura
dal mercoledì alla domenica ore 15-19. lunedì e martedì chiuso.
Vernissage
3 Novembre 2010, ore 18.00
Autore
Curatore