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PPS Meetings#3 – Magick
Per il terzo appuntamento di “PPS//Meetings”, ciclo di mostre personali ed eventi a cura di Helga Marsala, Orazio Battaglia, modicano trapiantato a Roma, Duncan Marquiss, scozzese, e il critico romano Emanuela Nobile Mino, in veste di guest curator, danno vita a un piccolo focus sul tema del magico. Un paesaggio costellato di segni, apparizioni, suggestioni, assemblati all’interno di una mostra che funziona come un’unica installazione a più livelli.
Comunicato stampa
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Due artisti e due curatori, per un unico progetto, un’installazione a più voci concepita come riflessione intorno al potere del Magico e alla sua relazione sottile e profonda con i luoghi. In particolare quelli che disegnano il paesaggio siciliano.
Per il terzo appuntamento di “PPS//Meetings”, ciclo di mostre personali ed eventi a cura di Helga Marsala, Orazio Battaglia, modicano trapiantato a Roma, Duncan Marquiss, scozzese, e il critico romano Emanuela Nobile Mino, in veste di guest curator, danno vita a un piccolo focus sul tema del magico. Un paesaggio costellato di segni, apparizioni, suggestioni, assemblati all’interno di una mostra che funziona come un’unica installazione a più livelli.
Orazio Battaglia attraversa idealmente la Sicilia da un punto all’altro, soffermandosi su alcuni luoghi strategici, nel tentativo di catturare energie spirituali e alchemiche da tradurre in immagini. Ne deriva una cartografia dell’isola assolutamente personale, intrisa di potenze sotterranee. Le dimensioni del sacro e del misterico, la percezione della Natura come crogiolo di forze trasmutative, l’intreccio di vita e morte, reiterato nel mito, nelle tradizioni popolari, nelle scritture religiose e nel pensiero filosofico, tornano come temi nodali di questo viaggio incontro ai luoghi e allo loro aura magica.
Scorci rarefatti, quasi immateriali, di città quali Trapani, Catania, Cefalù, Messina, Agrigento, ricorrono in una serie composta da pastelli, acquerelli e un piccolo dipinto a olio. I pastelli sono concepiti come monocromi, nero su nero, giallo su giallo, bianco su bianco: superfici da cui l’immagine affiora, magicamente, grazie a una lettura lenta distribuita nel tempo.
I lavori su carta realizzati con zolfo, passito di Pantelleria o Marsala, riprendono iconografie Sacre (le Tre Sante, in cui si fondono i caratteri iconografici di Santa Lucia, Santa Rosalia e Sant’Agata, patrone di Siracusa, Palermo e Catania), figure allegoriche (L’Impiccato dei tarocchi), e scorci di paesaggi siciliani, dando vita a un processo di “cucina alchemica” direttamente sul foglio.
Un’installazione, composta da tra ampolle in vetro sigillate a cera, raccoglie campioni d’acqua dei tre mari che bagnano la Sicilia, formando sul pavimento un ideale triangolo, a un tempo evocazione della forma dell’isola e simbolo ancestrale dagli innumerevoli risvolti mitologici, filosofici, religiosi. Un labirinto, tracciato sul pavimento con del nastro argentato, guida e insieme confonde lo spettatore all’interno di un percorso immaginario colmo di valenze simboliche.
Il video di Duncan Marquiss, A Nothing with a Vengeance, fornisce un’ulteriore finestra d’indagine all’interno del percorso. Girato nel 2007 a Scicli, in occasione di una residenza presso la Galleria Civica Montevergini, il film si sofferma sulle cave e i vicoli della cittadina, precipitandoli in atmosfere gotiche. Evocando ritualità collettive ancestrali e movimenti esplorativi del sacro, Marquiss animai di ombre i luoghi ripresi con la telecamera: silhouette di uomini e donne che danzano, lottano e copulano.
Riferimenti dichiarati sono il film di Maya Deren The Very Eye of Night e la versione animata del Signore degli Anelli, realizzata da Ralf Bakshi. Il titolo è invece una citazione dal libro “The Devils of Loudun" di Aldous Huxley, in cui l’autore ipotizza un raffronto tra stati di intossicazione ed esperienze estatiche.
Su un monitor, come ulteriore apertura e diramazione, scorrono in loop i contributo video selezionati da Emanuela Nobile Mino per A Kind Of Magic, una playlist realizzata nel 2009 a partire da materiali d’autore recuperati su Youtube. Tra incantesimi, esperimenti, illusioni ottiche, piccoli prodigi del quotidiano, la compilation affronta il tema del magico soprattutto in relazione al video: il frapporsi di un medium - quale una macchina da presa - tra l’occhio e la realtà, determina un’azione di filtraggio che altera la percezione del dato, determinando una serie di modificazioni “oniriche”, a volte sorprendenti ancorché semplici. “A Kind of Magic riflette sull'ingannevole natura del rapporto interattivo che automaticamente si crea tra visione e percezione, occhio e mente, opera e spettatore, realtà e sogno, materia e fantasma”.
Completano il progetto una seria di frasi di celebri scrittori, artisti, poeti – selezionate dalla curatrici - tutte in qualche modo riferibili al magico, attraverso chiavi e prospettive differenti: André Breton, Jean Cocteau, Marcel Duchamp, Novalis, René Char.
evento collaterale
“Bound”, un progetto di Federico Lupo:
Giampiero Riggio + Aldo Ammirata
sound performance // electronics + voce + tastiere + chitarra + violoncello
20 gennaio 2011
[Palazzo Riso, secondo piano - ore 20]
Un live set sviluppato attraverso una trama di loop, registrazioni ambientali smaterializzate e filtrate dall'elettronica. Sono piccoli frammenti di una collezione privata, raccolta negli ultimi anni da Giampiero Riggio, che, attraverso le texture cupe e stratificate del violoncello di Aldo Ammirata, tenterà qui di costruire un paesaggio sonoro dal carattere a volte randomico, a volte ritmato.
Alternando incursioni melodiche dal sapore malinconico, notturno e infantile, a sprazzi emotivi che lasciano il posto a frammenti di un vissuto personale, Riggio e Ammirata tratteggiano un racconto a tinte fosche, costellato di visioni emotivamente coinvolgenti.
Affidato a intrecci onirici, armonie rarefatte e ritmi improvvisamente incalzanti, l’incedere immaginativo si perde tra i rami di un bosco, le acque di un lago, le pareti di una stanza che vengono giù, sgretolandosi poco a poco. Ne deriva una narrazione intrisa di potenza magica, un luogo sonoro in cui vengono messe a nudo fragilità personali connesse alle forze misteriose della natura. I suoi influssi protettivi e salvifici, come pure quelli più oscuri e sotterranei, sono linfa simbolica da cui si generano la struttura musicale e la tessitura compositiva di voce e strumenti.
Per il terzo appuntamento di “PPS//Meetings”, ciclo di mostre personali ed eventi a cura di Helga Marsala, Orazio Battaglia, modicano trapiantato a Roma, Duncan Marquiss, scozzese, e il critico romano Emanuela Nobile Mino, in veste di guest curator, danno vita a un piccolo focus sul tema del magico. Un paesaggio costellato di segni, apparizioni, suggestioni, assemblati all’interno di una mostra che funziona come un’unica installazione a più livelli.
Orazio Battaglia attraversa idealmente la Sicilia da un punto all’altro, soffermandosi su alcuni luoghi strategici, nel tentativo di catturare energie spirituali e alchemiche da tradurre in immagini. Ne deriva una cartografia dell’isola assolutamente personale, intrisa di potenze sotterranee. Le dimensioni del sacro e del misterico, la percezione della Natura come crogiolo di forze trasmutative, l’intreccio di vita e morte, reiterato nel mito, nelle tradizioni popolari, nelle scritture religiose e nel pensiero filosofico, tornano come temi nodali di questo viaggio incontro ai luoghi e allo loro aura magica.
Scorci rarefatti, quasi immateriali, di città quali Trapani, Catania, Cefalù, Messina, Agrigento, ricorrono in una serie composta da pastelli, acquerelli e un piccolo dipinto a olio. I pastelli sono concepiti come monocromi, nero su nero, giallo su giallo, bianco su bianco: superfici da cui l’immagine affiora, magicamente, grazie a una lettura lenta distribuita nel tempo.
I lavori su carta realizzati con zolfo, passito di Pantelleria o Marsala, riprendono iconografie Sacre (le Tre Sante, in cui si fondono i caratteri iconografici di Santa Lucia, Santa Rosalia e Sant’Agata, patrone di Siracusa, Palermo e Catania), figure allegoriche (L’Impiccato dei tarocchi), e scorci di paesaggi siciliani, dando vita a un processo di “cucina alchemica” direttamente sul foglio.
Un’installazione, composta da tra ampolle in vetro sigillate a cera, raccoglie campioni d’acqua dei tre mari che bagnano la Sicilia, formando sul pavimento un ideale triangolo, a un tempo evocazione della forma dell’isola e simbolo ancestrale dagli innumerevoli risvolti mitologici, filosofici, religiosi. Un labirinto, tracciato sul pavimento con del nastro argentato, guida e insieme confonde lo spettatore all’interno di un percorso immaginario colmo di valenze simboliche.
Il video di Duncan Marquiss, A Nothing with a Vengeance, fornisce un’ulteriore finestra d’indagine all’interno del percorso. Girato nel 2007 a Scicli, in occasione di una residenza presso la Galleria Civica Montevergini, il film si sofferma sulle cave e i vicoli della cittadina, precipitandoli in atmosfere gotiche. Evocando ritualità collettive ancestrali e movimenti esplorativi del sacro, Marquiss animai di ombre i luoghi ripresi con la telecamera: silhouette di uomini e donne che danzano, lottano e copulano.
Riferimenti dichiarati sono il film di Maya Deren The Very Eye of Night e la versione animata del Signore degli Anelli, realizzata da Ralf Bakshi. Il titolo è invece una citazione dal libro “The Devils of Loudun" di Aldous Huxley, in cui l’autore ipotizza un raffronto tra stati di intossicazione ed esperienze estatiche.
Su un monitor, come ulteriore apertura e diramazione, scorrono in loop i contributo video selezionati da Emanuela Nobile Mino per A Kind Of Magic, una playlist realizzata nel 2009 a partire da materiali d’autore recuperati su Youtube. Tra incantesimi, esperimenti, illusioni ottiche, piccoli prodigi del quotidiano, la compilation affronta il tema del magico soprattutto in relazione al video: il frapporsi di un medium - quale una macchina da presa - tra l’occhio e la realtà, determina un’azione di filtraggio che altera la percezione del dato, determinando una serie di modificazioni “oniriche”, a volte sorprendenti ancorché semplici. “A Kind of Magic riflette sull'ingannevole natura del rapporto interattivo che automaticamente si crea tra visione e percezione, occhio e mente, opera e spettatore, realtà e sogno, materia e fantasma”.
Completano il progetto una seria di frasi di celebri scrittori, artisti, poeti – selezionate dalla curatrici - tutte in qualche modo riferibili al magico, attraverso chiavi e prospettive differenti: André Breton, Jean Cocteau, Marcel Duchamp, Novalis, René Char.
evento collaterale
“Bound”, un progetto di Federico Lupo:
Giampiero Riggio + Aldo Ammirata
sound performance // electronics + voce + tastiere + chitarra + violoncello
20 gennaio 2011
[Palazzo Riso, secondo piano - ore 20]
Un live set sviluppato attraverso una trama di loop, registrazioni ambientali smaterializzate e filtrate dall'elettronica. Sono piccoli frammenti di una collezione privata, raccolta negli ultimi anni da Giampiero Riggio, che, attraverso le texture cupe e stratificate del violoncello di Aldo Ammirata, tenterà qui di costruire un paesaggio sonoro dal carattere a volte randomico, a volte ritmato.
Alternando incursioni melodiche dal sapore malinconico, notturno e infantile, a sprazzi emotivi che lasciano il posto a frammenti di un vissuto personale, Riggio e Ammirata tratteggiano un racconto a tinte fosche, costellato di visioni emotivamente coinvolgenti.
Affidato a intrecci onirici, armonie rarefatte e ritmi improvvisamente incalzanti, l’incedere immaginativo si perde tra i rami di un bosco, le acque di un lago, le pareti di una stanza che vengono giù, sgretolandosi poco a poco. Ne deriva una narrazione intrisa di potenza magica, un luogo sonoro in cui vengono messe a nudo fragilità personali connesse alle forze misteriose della natura. I suoi influssi protettivi e salvifici, come pure quelli più oscuri e sotterranei, sono linfa simbolica da cui si generano la struttura musicale e la tessitura compositiva di voce e strumenti.
20
gennaio 2011
PPS Meetings#3 – Magick
Dal 20 gennaio al 03 febbraio 2011
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
performance - happening
serata - evento
Location
RISO – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA – PALAZZO BELMONTE RISO
Palermo, Via Vittorio Emanuele, 365, (Palermo)
Palermo, Via Vittorio Emanuele, 365, (Palermo)
Biglietti
con il biglietto della mostra “PPS Paesaggio e popolo della Sicilia”: 6 euro, 1 euro residenti Palermo e provincia
Vernissage
20 Gennaio 2011, ore 19
Autore
Curatore