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Praga è bella
la mostra “Praga è bella” presenterà una selezione di lavori degli studenti del Dipartimento di fotografia della Facoltà di arte visiva (FAMU) di Praga. La mostra raccoglie gli scatti che mostrano angoli insoliti e scoprono nuove località della capitale ceca.
Comunicato stampa
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Si svolge nella galleria del Centro Ceco di Milano la mostra “Praga è bella” che presenterà una selezione di lavori degli studenti del Dipartimento di fotografia della Facoltà di arte visiva (FAMU) di Praga. La mostra raccoglie gli scatti che mostrano angoli insoliti e scoprono nuove località della capitale ceca, la quale è considerata una delle più belle città al mondo. La mostra si tiene in occasione dei 40 anni dalla fondazione del dipartimento di fotografia al FAMU di Praga. L’Inaugurazione si terrà giovedì 12 maggio alle ore 18.30 presso la Galleria del Centro Ceco in via G.B. Morgagni 20, Milano (M1 Lima). All´inaugurazione saranno presenti la direttrice del Dipartimento di fotografia Štěpánská Šimlová ed il Doc. Mgr. Martin Stecker, direttore dell’atelier della fotografia classica. La mostra sarà aperta al pubblico dal 13 maggio al 17 giugno 2016.
“Praga è bella” – questa frase, per molti versi banale, però sempre vera, i praghesi l'ascoltano spesso dai turisti. Ogni tanto ho però la sensazione che gli italiani pronuncino questa frase con una comprensione diversa – come se ci fosse un certo legame, come se fossero molto più sensibili alle bellezze di questa città. Ricordo che una volta sono sceso dall'aereo diretto da Praga a Venezia, ed un italiano che era con me in volo ha chiamato qualcuno: “Sono appena ritornato di Praga, la più bella città del mondo.“ Anche se non sono un patriota praghese e non fui d´accordo con lui, poiché faccio parte dei cechi che pensano che in Italia ci siano città più belle che Praga – però fu molto piacevole sentirlo. I legami culturali sono frequenti. Praga è stata soggetto del libro di Angela Maria Ripelino “Praga magica”, Umberto Eco ha situato parzialmente a Praga il suo romanzo “Il cimitero di Praga”, ed anche suo romanzo famoso “Il nome della rosa” inizia a Praga. Praga è stata fortemente influenzata dalla cultura italiana. La parte importante dell'architettura barocca praghese riflette l'influenza di Francesco Borromini e Guarino Guarini – menziono proprio loro, perché le loro architetture si vedono su alcune fotografie degli studenti del dipartimento di fotografia della Facoltà di arte cinematografica e televisiva (FAMU) della Accademia di belle arti di Praga. Fotografia che non è mai descrittiva però sempre un interpretazione della realtà. In questo senso è interessante vedere come gli studenti anche internazionali, e non solo cechi, visualmente colgono la città di Praga. A cura di Robert Silverio
Il dipartimento di fotografia del FAMU, fondato nel 1975, festeggia il suo 40 ° compleanno in un momento in cui il suo mezzo di fondazione originale è diventato un fossile storico e quando, per la prima volta, la maggior parte dei suoi insegnanti sono stati istruiti al di fuori del dipartimento. La domanda su che cosa dovrebbe essere studiato qui e come diventa sempre più prominente.
Tutto insieme porta cambiamenti, che sono naturalmente graduali e progressivi, ma possono essere ben tracciati nelle più recenti opere di studenti e neolaureati. La fotografia qui non solo classicamente documenta, compone, costruisce e concettualizza, ma anche sputa, ruota, si trasforma e recita. Il mezzo dell'immagine tecnica e statica è ora un semplice punto di partenza, che cerca sempre di nuovo la propria forma, a volte solo per essere completamente lasciata alle spalle o portata come contrasto. Il campo espanso dello studio fotografico comincia ad essere infinito e richiede una revisione costante ed innovazione della sua stessa, medesima definizione, che termina in tautologia. La scuola è un mezzo dal nome Famugrafie.
Studiare fotografia significa, al giorno d'oggi, non solo collegarsi ad una lunga e ricca tradizione culturale e sociale, ma anche sviluppare una pratica che non è derivata da un paradigma semplice ed unico, ma richiede di sviluppare costantemente i vostri propri temporanei paradigmi. E la provvisorietà deve essere assunta come categoria centrale e vitale della presentazione pratica ed esposizione pedagogica. Se però vogliamo chiedere ciò che caratterizza gli studenti di fotografia al FAMU negli anni in corso, arriva una risposta semplice: le definizioni reali sono essi stessi, qui ed ora, in tutta l'ampiezza e la varietà dei loro interessi e talenti. A cura di Pavel Vančát
“Praga è bella” – questa frase, per molti versi banale, però sempre vera, i praghesi l'ascoltano spesso dai turisti. Ogni tanto ho però la sensazione che gli italiani pronuncino questa frase con una comprensione diversa – come se ci fosse un certo legame, come se fossero molto più sensibili alle bellezze di questa città. Ricordo che una volta sono sceso dall'aereo diretto da Praga a Venezia, ed un italiano che era con me in volo ha chiamato qualcuno: “Sono appena ritornato di Praga, la più bella città del mondo.“ Anche se non sono un patriota praghese e non fui d´accordo con lui, poiché faccio parte dei cechi che pensano che in Italia ci siano città più belle che Praga – però fu molto piacevole sentirlo. I legami culturali sono frequenti. Praga è stata soggetto del libro di Angela Maria Ripelino “Praga magica”, Umberto Eco ha situato parzialmente a Praga il suo romanzo “Il cimitero di Praga”, ed anche suo romanzo famoso “Il nome della rosa” inizia a Praga. Praga è stata fortemente influenzata dalla cultura italiana. La parte importante dell'architettura barocca praghese riflette l'influenza di Francesco Borromini e Guarino Guarini – menziono proprio loro, perché le loro architetture si vedono su alcune fotografie degli studenti del dipartimento di fotografia della Facoltà di arte cinematografica e televisiva (FAMU) della Accademia di belle arti di Praga. Fotografia che non è mai descrittiva però sempre un interpretazione della realtà. In questo senso è interessante vedere come gli studenti anche internazionali, e non solo cechi, visualmente colgono la città di Praga. A cura di Robert Silverio
Il dipartimento di fotografia del FAMU, fondato nel 1975, festeggia il suo 40 ° compleanno in un momento in cui il suo mezzo di fondazione originale è diventato un fossile storico e quando, per la prima volta, la maggior parte dei suoi insegnanti sono stati istruiti al di fuori del dipartimento. La domanda su che cosa dovrebbe essere studiato qui e come diventa sempre più prominente.
Tutto insieme porta cambiamenti, che sono naturalmente graduali e progressivi, ma possono essere ben tracciati nelle più recenti opere di studenti e neolaureati. La fotografia qui non solo classicamente documenta, compone, costruisce e concettualizza, ma anche sputa, ruota, si trasforma e recita. Il mezzo dell'immagine tecnica e statica è ora un semplice punto di partenza, che cerca sempre di nuovo la propria forma, a volte solo per essere completamente lasciata alle spalle o portata come contrasto. Il campo espanso dello studio fotografico comincia ad essere infinito e richiede una revisione costante ed innovazione della sua stessa, medesima definizione, che termina in tautologia. La scuola è un mezzo dal nome Famugrafie.
Studiare fotografia significa, al giorno d'oggi, non solo collegarsi ad una lunga e ricca tradizione culturale e sociale, ma anche sviluppare una pratica che non è derivata da un paradigma semplice ed unico, ma richiede di sviluppare costantemente i vostri propri temporanei paradigmi. E la provvisorietà deve essere assunta come categoria centrale e vitale della presentazione pratica ed esposizione pedagogica. Se però vogliamo chiedere ciò che caratterizza gli studenti di fotografia al FAMU negli anni in corso, arriva una risposta semplice: le definizioni reali sono essi stessi, qui ed ora, in tutta l'ampiezza e la varietà dei loro interessi e talenti. A cura di Pavel Vančát
12
maggio 2016
Praga è bella
Dal 12 maggio al 17 giugno 2016
architettura
fotografia
fotografia
Location
ISTITUTO CULTURALE CECO
Milano, Via Giovanni Battista Morgagni, 20, (Milano)
Milano, Via Giovanni Battista Morgagni, 20, (Milano)
Orario di apertura
Lun. – Giov. 13.00 - 18.00, Ven. 10.00 - 16.00, ultimo sabato del mese 10.00 – 17.00
Vernissage
12 Maggio 2016, ore 18.30
Autore
Curatore