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Prasad Hettiarachchi They come from North. Visioni e narrazioni di una città estinta
Artista raffinato e engagé, da anni Hettiarachchi osserva e rappresenta le grandi trasformazioni sociali ed urbane causate dalla nuova colonizzazione indiana e cinese dello Sri Lanka.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Kaiya Collective e Terzo Paesaggio in collaborazione con 5e6, Fondazione Pianoterra, Hypereden, Associazione 1+1+1, Frigoriferi Milanesi e Carme, presentano They come from North, residenza artistica itinerante di Prasad Hettiarachchi, artista multidisciplinare originario di Colombo
(Sri Lanka).
La residenza si svolgerà dal 3 Giugno al 5 Luglio a Milano, Roma e Brescia e presenterà per la prima volta in Italia l’opera di Hettiarachchi in una personale arricchita da una palinsesto di eventi collaterali.
They come from North
Personale di Prasad Hettiarachchi
La personale presentata in Italia include la maggior parte della produzione dell’artista a partire dalle opere del 2019 fino ad arrivare alla nuova serie
They come from North
Artista raffinato e engagé, da anni Hettiarachchi osserva e rappresenta le grandi trasformazioni sociali ed urbane causate dalla nuova colonizzazione indiana e cinese dello Sri Lanka.
I Visitatori arrivano da un Nord che non rappresenta più (o almeno non solo) gli ex colonizzatori europei o gli Stati Uniti bensì le nuove potenze mondiali quali Cina e India, interessate a sfruttare le risorse naturali e sociali dello Sri Lanka snodo centrale per la Nuova Via della Seta.
Fuoco generativo della sua ricerca è Colombo e in particolare l’impatto del recente sviluppo urbanistico ed architettonico sullo storico quartiere popolare di Slave Island vittima di una gentrificazione sempre più aggressiva.
Nelle illustrazioni dedicate a Slave Island è lo spazio vuoto a dominare e a configurare un astratto landscape dove in un raffinato gioco di rimandi simbolici e complesse stratificazioni le architetture tradizionali galleggiano a fianco di minacciosi cantieri, inquietanti creature e corpi mutanti.
E’ il mondo immaginario dove trovano rifugio gli abitanti costretti all’isolamento da un’urbanizzazione selvaggia che ha dissolto i legami sociali.
I ganci di imponenti gru afferrano, come artigli di rapaci, misteriosi sacchi intrecciati ai capelli degli abitanti. Sacchi nei quali si depositano memorie, sogni, aspirazioni e paure di un popolo espropriato ma al tempo stesso complice della trasformazione del proprio paese.
Il sacco, simbolo di un’ambigua resistenza è anche scultura. Realizzata in cartapesta è al tempo stesso leggera e pregna della memoria contenuta nei vecchi giornali che la compongono.
Nella serie The Architect è forte il rimando all’India, geograficamente vicina e storicamente legata allo Sri Lanka da un viscerale rapporto irto di tensioni e contraddizioni.
La figura di Gandhi sembra rivivere nel corpo degli architetti, nuovi Guru di un selvaggio sviluppo urbanistico. Appoggiati come asceti a pali da cantiere, hanno corpi e mantelli ricamati da un'intricata e anarchica trama architettonica dove antichi simboli ( il cigno, il loto) ormai ridotti a vuoti simulacri navigano tra autostrade, tubature, pale eoliche e minacciose gru. Tondi occhiali da sole schermano i loro occhi, nascondendo lo sguardo rapace ed indagatore.
Agli occhi nascosti degli Architetti si contrappongono gli occhi raddoppiati dei protagonisti della serie They come from North. Sopra le loro teste bolle trasparenti contengono le foto dei cantieri cinesi che hanno invaso l'isola.
Rimane centrale in tutte le opere la riflessione sull’ambiguità dell’uomo e di un potere che insinuandosi nelle coscienze sostituisce il pensiero critico con nuovi sogni in forma di palazzi, autostrade e scintillanti infrastrutture di una modernità globalizzata.
La visione di Hettiarachchi impregnata da un'interpretazione in chiave orientale e postcoloniale dell'ideologia marxista e del pensiero gramsciano si fa così arte politica e riflessione critica.
Biografia Prasad Hettiarachchi
Hettiarachchi originario del quartiere Rajagiriya (Colombo) eredita la passione per l’arte dal padre, artigiano del legno specializzato nella costruzioni di lanterne rituali.
Si forma in Pittura Murale e Archeologia presso la Postgraduate Institute of Archaeology, University of Kelaniya, e dopo una breve parentesi nel mondo della pubblicità nel 2010 decide di dedicarsi interamente all’arte.
Collabora inizialmente con il Theertha Artists’ Collective per poi concentrarsi in una ricerca personale che lo porta a sperimentare diverse tecniche e linguaggi.
Alla produzione di raffinate illustrazioni ispirate all’arte della miniature si aggiungono negli anni l’arte murale, l’intaglio, la scultura, la videoarte, il design e la Land Art.
Dal 2016 al 2022 in collaborazione con il Central Cultural Fund (Matara District Project) realizza importanti interventi di restauro di dipinti di antichi templi buddisti.
Dal 2022 entra a far parte di Kaiya Collective, collettivo di artisti multidisciplinari.
Partecipa ai side projects Tropicale Urbano e La stagione delle grandi cacce, nati intorno al lungometraggio Still Here di Suranga Katugampala di cui insieme ad Alessandra Orlando è scenografo.
E’ illustratore del concept book Crazy Fish Sing
Crazy Fish Sing
Crazy Fish Sing è un libro d'arte visiva che trae ispirazione da Still Here, un film di Suranga Katugampala. Situato in un territorio sperimentale al confine tra il noir e il documentario, il film è girato a Colombo, nello Sri Lanka, e a Milano, in Italia. Muovendosi attraverso geografie reali, immaginarie e affettive, Crazy Fish Sing offre una prospettiva unica sulla realizzazione di Still Here e su alcuni temi di questo film, come l’ibridità culturale, l’urbanizzazione e il realismo.
Il progetto promosso da Terzo Paesaggio in collaborazione con Kaiya Collective, 5e6film, Fondazione Pianoterra, Stony Brook University e pubblicato da Yogurt Editions, è realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito di Italian Council (12a edizione, 2023), il programma di promozione internazionale dell’arte contemporanea italiana.
Suranga Katugampala
Suranga Katugampala, nato in Sri Lanka e formatosi in Italia, fa parte di quella generazione di artisti con un background internazionale che sta rivitalizzando l’arte contemporanea italiana. Partendo da un’osservazione del reale Katugampala sperimenta una pratica cinematografica partecipativa e transdisciplinare dove la riflessione sui generi, in particolare il neo-noir e il cinema erotico si unisce ad un’anatomia del territorio, creando una cifra stilistica che sfugge ad ogni categorizzazione. Assieme a compagni di avventura Suranga fonda il collettivo / casa di produzione, Kaiya Collective, con l'ambizione di esplorare pratiche cinematografiche che costantemente interrogano il senso contemporaneo di immagine e suono. Sviluppa diversi progetti di video-installazione, come "A city born from the indian Ocean", e "La stagione delle grandi cacce". Ha appena finito di post produrre il suo nuovo film, che sarà battezzato nel 2024.
GLI APPUNTAMENTI
Milano
They come from North
Personale di Prasad Hettiarachchi
Spazio 1+1+1, Frigoriferi Milanesi Via Piranesi 12 Milano
3 __ 11 giugno 2024
Orario apertura 10.30 - 19.00
Lunedì 3 Giugno ore 18.30
Vernissage con accompagnamento musicale di Roberto Dell’Era
RSVP info@kaiyacollective.com
Simona Cella t. +39 3493832612
Mercoledì 5 Giugno 18.30
Immagine e contemplazione. L'eredità del pensiero critico di Ananda K. Coomaraswamy nell'arte contemporanea srilankese
Collegamento video con Pudu Jayagoda, politologo
Giovedì 6 Giugno 18. 30
Making New Land. Paesaggio e arte tra psicogeografia e mappe emotive
Prasad Hettiarachchi in conversazione con Marta Bertani, architetta e paesaggista e Fabrice Dubosc, ricercatore di narrazioni decoloniali
Lunedì 10 Giugno ore 2130
Cinema espanso a cura di Kaiya Collective
Mudec Museo delle culture Via Tortona 56
Martedì 4 Giugno, ore 18.30
Presentazione del concept book Crazy Fish Sing
Still Here: il potenziale decoloniale e disobbediente del cinema espanso
Conversazione con
Suranga Katugampala, regista
Prasad Hettiarachchi, artista visuale
Marta Bertani, architetta e paesaggista
Fabrice Dubosc, ricercatore di narrazioni decoloniali
Simona Cella, critica cinematografica
Terzo Paesaggio Padiglione Chiaravalle Via S. Bernardo 17, Chiaravalle
8 Giugno ore 18.30
Saravita Box Pop
Workshop di costruzione di un prototipo personalizzabile di Saravita Box.
Euro 5
15 Giugno ore 21.00
Mysterious object at moon
Camminata notturna ai margini della città
Light design by Prasad Hettiarachi
Music by Saravita Box Pop
Ritrovo Monastero Buddista
Via dell’Assunta 56
ROMA
They come from North
Personale di Prasad Hettiarachchi
Fondazione Pianoterra Via Giusti, 24
18- 23 Giugno
BRESCIA
They come from North
Personale di Prasad Hettiarachchi
Carme, Via delle Battaglie 61/1
27 Giugno - 5 Luglio
Kaiya Collective e Terzo Paesaggio in collaborazione con 5e6, Fondazione Pianoterra, Hypereden, Associazione 1+1+1, Frigoriferi Milanesi e Carme, presentano They come from North, residenza artistica itinerante di Prasad Hettiarachchi, artista multidisciplinare originario di Colombo
(Sri Lanka).
La residenza si svolgerà dal 3 Giugno al 5 Luglio a Milano, Roma e Brescia e presenterà per la prima volta in Italia l’opera di Hettiarachchi in una personale arricchita da una palinsesto di eventi collaterali.
They come from North
Personale di Prasad Hettiarachchi
La personale presentata in Italia include la maggior parte della produzione dell’artista a partire dalle opere del 2019 fino ad arrivare alla nuova serie
They come from North
Artista raffinato e engagé, da anni Hettiarachchi osserva e rappresenta le grandi trasformazioni sociali ed urbane causate dalla nuova colonizzazione indiana e cinese dello Sri Lanka.
I Visitatori arrivano da un Nord che non rappresenta più (o almeno non solo) gli ex colonizzatori europei o gli Stati Uniti bensì le nuove potenze mondiali quali Cina e India, interessate a sfruttare le risorse naturali e sociali dello Sri Lanka snodo centrale per la Nuova Via della Seta.
Fuoco generativo della sua ricerca è Colombo e in particolare l’impatto del recente sviluppo urbanistico ed architettonico sullo storico quartiere popolare di Slave Island vittima di una gentrificazione sempre più aggressiva.
Nelle illustrazioni dedicate a Slave Island è lo spazio vuoto a dominare e a configurare un astratto landscape dove in un raffinato gioco di rimandi simbolici e complesse stratificazioni le architetture tradizionali galleggiano a fianco di minacciosi cantieri, inquietanti creature e corpi mutanti.
E’ il mondo immaginario dove trovano rifugio gli abitanti costretti all’isolamento da un’urbanizzazione selvaggia che ha dissolto i legami sociali.
I ganci di imponenti gru afferrano, come artigli di rapaci, misteriosi sacchi intrecciati ai capelli degli abitanti. Sacchi nei quali si depositano memorie, sogni, aspirazioni e paure di un popolo espropriato ma al tempo stesso complice della trasformazione del proprio paese.
Il sacco, simbolo di un’ambigua resistenza è anche scultura. Realizzata in cartapesta è al tempo stesso leggera e pregna della memoria contenuta nei vecchi giornali che la compongono.
Nella serie The Architect è forte il rimando all’India, geograficamente vicina e storicamente legata allo Sri Lanka da un viscerale rapporto irto di tensioni e contraddizioni.
La figura di Gandhi sembra rivivere nel corpo degli architetti, nuovi Guru di un selvaggio sviluppo urbanistico. Appoggiati come asceti a pali da cantiere, hanno corpi e mantelli ricamati da un'intricata e anarchica trama architettonica dove antichi simboli ( il cigno, il loto) ormai ridotti a vuoti simulacri navigano tra autostrade, tubature, pale eoliche e minacciose gru. Tondi occhiali da sole schermano i loro occhi, nascondendo lo sguardo rapace ed indagatore.
Agli occhi nascosti degli Architetti si contrappongono gli occhi raddoppiati dei protagonisti della serie They come from North. Sopra le loro teste bolle trasparenti contengono le foto dei cantieri cinesi che hanno invaso l'isola.
Rimane centrale in tutte le opere la riflessione sull’ambiguità dell’uomo e di un potere che insinuandosi nelle coscienze sostituisce il pensiero critico con nuovi sogni in forma di palazzi, autostrade e scintillanti infrastrutture di una modernità globalizzata.
La visione di Hettiarachchi impregnata da un'interpretazione in chiave orientale e postcoloniale dell'ideologia marxista e del pensiero gramsciano si fa così arte politica e riflessione critica.
Biografia Prasad Hettiarachchi
Hettiarachchi originario del quartiere Rajagiriya (Colombo) eredita la passione per l’arte dal padre, artigiano del legno specializzato nella costruzioni di lanterne rituali.
Si forma in Pittura Murale e Archeologia presso la Postgraduate Institute of Archaeology, University of Kelaniya, e dopo una breve parentesi nel mondo della pubblicità nel 2010 decide di dedicarsi interamente all’arte.
Collabora inizialmente con il Theertha Artists’ Collective per poi concentrarsi in una ricerca personale che lo porta a sperimentare diverse tecniche e linguaggi.
Alla produzione di raffinate illustrazioni ispirate all’arte della miniature si aggiungono negli anni l’arte murale, l’intaglio, la scultura, la videoarte, il design e la Land Art.
Dal 2016 al 2022 in collaborazione con il Central Cultural Fund (Matara District Project) realizza importanti interventi di restauro di dipinti di antichi templi buddisti.
Dal 2022 entra a far parte di Kaiya Collective, collettivo di artisti multidisciplinari.
Partecipa ai side projects Tropicale Urbano e La stagione delle grandi cacce, nati intorno al lungometraggio Still Here di Suranga Katugampala di cui insieme ad Alessandra Orlando è scenografo.
E’ illustratore del concept book Crazy Fish Sing
Crazy Fish Sing
Crazy Fish Sing è un libro d'arte visiva che trae ispirazione da Still Here, un film di Suranga Katugampala. Situato in un territorio sperimentale al confine tra il noir e il documentario, il film è girato a Colombo, nello Sri Lanka, e a Milano, in Italia. Muovendosi attraverso geografie reali, immaginarie e affettive, Crazy Fish Sing offre una prospettiva unica sulla realizzazione di Still Here e su alcuni temi di questo film, come l’ibridità culturale, l’urbanizzazione e il realismo.
Il progetto promosso da Terzo Paesaggio in collaborazione con Kaiya Collective, 5e6film, Fondazione Pianoterra, Stony Brook University e pubblicato da Yogurt Editions, è realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito di Italian Council (12a edizione, 2023), il programma di promozione internazionale dell’arte contemporanea italiana.
Suranga Katugampala
Suranga Katugampala, nato in Sri Lanka e formatosi in Italia, fa parte di quella generazione di artisti con un background internazionale che sta rivitalizzando l’arte contemporanea italiana. Partendo da un’osservazione del reale Katugampala sperimenta una pratica cinematografica partecipativa e transdisciplinare dove la riflessione sui generi, in particolare il neo-noir e il cinema erotico si unisce ad un’anatomia del territorio, creando una cifra stilistica che sfugge ad ogni categorizzazione. Assieme a compagni di avventura Suranga fonda il collettivo / casa di produzione, Kaiya Collective, con l'ambizione di esplorare pratiche cinematografiche che costantemente interrogano il senso contemporaneo di immagine e suono. Sviluppa diversi progetti di video-installazione, come "A city born from the indian Ocean", e "La stagione delle grandi cacce". Ha appena finito di post produrre il suo nuovo film, che sarà battezzato nel 2024.
GLI APPUNTAMENTI
Milano
They come from North
Personale di Prasad Hettiarachchi
Spazio 1+1+1, Frigoriferi Milanesi Via Piranesi 12 Milano
3 __ 11 giugno 2024
Orario apertura 10.30 - 19.00
Lunedì 3 Giugno ore 18.30
Vernissage con accompagnamento musicale di Roberto Dell’Era
RSVP info@kaiyacollective.com
Simona Cella t. +39 3493832612
Mercoledì 5 Giugno 18.30
Immagine e contemplazione. L'eredità del pensiero critico di Ananda K. Coomaraswamy nell'arte contemporanea srilankese
Collegamento video con Pudu Jayagoda, politologo
Giovedì 6 Giugno 18. 30
Making New Land. Paesaggio e arte tra psicogeografia e mappe emotive
Prasad Hettiarachchi in conversazione con Marta Bertani, architetta e paesaggista e Fabrice Dubosc, ricercatore di narrazioni decoloniali
Lunedì 10 Giugno ore 2130
Cinema espanso a cura di Kaiya Collective
Mudec Museo delle culture Via Tortona 56
Martedì 4 Giugno, ore 18.30
Presentazione del concept book Crazy Fish Sing
Still Here: il potenziale decoloniale e disobbediente del cinema espanso
Conversazione con
Suranga Katugampala, regista
Prasad Hettiarachchi, artista visuale
Marta Bertani, architetta e paesaggista
Fabrice Dubosc, ricercatore di narrazioni decoloniali
Simona Cella, critica cinematografica
Terzo Paesaggio Padiglione Chiaravalle Via S. Bernardo 17, Chiaravalle
8 Giugno ore 18.30
Saravita Box Pop
Workshop di costruzione di un prototipo personalizzabile di Saravita Box.
Euro 5
15 Giugno ore 21.00
Mysterious object at moon
Camminata notturna ai margini della città
Light design by Prasad Hettiarachi
Music by Saravita Box Pop
Ritrovo Monastero Buddista
Via dell’Assunta 56
ROMA
They come from North
Personale di Prasad Hettiarachchi
Fondazione Pianoterra Via Giusti, 24
18- 23 Giugno
BRESCIA
They come from North
Personale di Prasad Hettiarachchi
Carme, Via delle Battaglie 61/1
27 Giugno - 5 Luglio
(Sri Lanka).
La residenza si svolgerà dal 3 Giugno al 5 Luglio a Milano, Roma e Brescia e presenterà per la prima volta in Italia l’opera di Hettiarachchi in una personale arricchita da una palinsesto di eventi collaterali.
They come from North
Personale di Prasad Hettiarachchi
La personale presentata in Italia include la maggior parte della produzione dell’artista a partire dalle opere del 2019 fino ad arrivare alla nuova serie
They come from North
Artista raffinato e engagé, da anni Hettiarachchi osserva e rappresenta le grandi trasformazioni sociali ed urbane causate dalla nuova colonizzazione indiana e cinese dello Sri Lanka.
I Visitatori arrivano da un Nord che non rappresenta più (o almeno non solo) gli ex colonizzatori europei o gli Stati Uniti bensì le nuove potenze mondiali quali Cina e India, interessate a sfruttare le risorse naturali e sociali dello Sri Lanka snodo centrale per la Nuova Via della Seta.
Fuoco generativo della sua ricerca è Colombo e in particolare l’impatto del recente sviluppo urbanistico ed architettonico sullo storico quartiere popolare di Slave Island vittima di una gentrificazione sempre più aggressiva.
Nelle illustrazioni dedicate a Slave Island è lo spazio vuoto a dominare e a configurare un astratto landscape dove in un raffinato gioco di rimandi simbolici e complesse stratificazioni le architetture tradizionali galleggiano a fianco di minacciosi cantieri, inquietanti creature e corpi mutanti.
E’ il mondo immaginario dove trovano rifugio gli abitanti costretti all’isolamento da un’urbanizzazione selvaggia che ha dissolto i legami sociali.
I ganci di imponenti gru afferrano, come artigli di rapaci, misteriosi sacchi intrecciati ai capelli degli abitanti. Sacchi nei quali si depositano memorie, sogni, aspirazioni e paure di un popolo espropriato ma al tempo stesso complice della trasformazione del proprio paese.
Il sacco, simbolo di un’ambigua resistenza è anche scultura. Realizzata in cartapesta è al tempo stesso leggera e pregna della memoria contenuta nei vecchi giornali che la compongono.
Nella serie The Architect è forte il rimando all’India, geograficamente vicina e storicamente legata allo Sri Lanka da un viscerale rapporto irto di tensioni e contraddizioni.
La figura di Gandhi sembra rivivere nel corpo degli architetti, nuovi Guru di un selvaggio sviluppo urbanistico. Appoggiati come asceti a pali da cantiere, hanno corpi e mantelli ricamati da un'intricata e anarchica trama architettonica dove antichi simboli ( il cigno, il loto) ormai ridotti a vuoti simulacri navigano tra autostrade, tubature, pale eoliche e minacciose gru. Tondi occhiali da sole schermano i loro occhi, nascondendo lo sguardo rapace ed indagatore.
Agli occhi nascosti degli Architetti si contrappongono gli occhi raddoppiati dei protagonisti della serie They come from North. Sopra le loro teste bolle trasparenti contengono le foto dei cantieri cinesi che hanno invaso l'isola.
Rimane centrale in tutte le opere la riflessione sull’ambiguità dell’uomo e di un potere che insinuandosi nelle coscienze sostituisce il pensiero critico con nuovi sogni in forma di palazzi, autostrade e scintillanti infrastrutture di una modernità globalizzata.
La visione di Hettiarachchi impregnata da un'interpretazione in chiave orientale e postcoloniale dell'ideologia marxista e del pensiero gramsciano si fa così arte politica e riflessione critica.
Biografia Prasad Hettiarachchi
Hettiarachchi originario del quartiere Rajagiriya (Colombo) eredita la passione per l’arte dal padre, artigiano del legno specializzato nella costruzioni di lanterne rituali.
Si forma in Pittura Murale e Archeologia presso la Postgraduate Institute of Archaeology, University of Kelaniya, e dopo una breve parentesi nel mondo della pubblicità nel 2010 decide di dedicarsi interamente all’arte.
Collabora inizialmente con il Theertha Artists’ Collective per poi concentrarsi in una ricerca personale che lo porta a sperimentare diverse tecniche e linguaggi.
Alla produzione di raffinate illustrazioni ispirate all’arte della miniature si aggiungono negli anni l’arte murale, l’intaglio, la scultura, la videoarte, il design e la Land Art.
Dal 2016 al 2022 in collaborazione con il Central Cultural Fund (Matara District Project) realizza importanti interventi di restauro di dipinti di antichi templi buddisti.
Dal 2022 entra a far parte di Kaiya Collective, collettivo di artisti multidisciplinari.
Partecipa ai side projects Tropicale Urbano e La stagione delle grandi cacce, nati intorno al lungometraggio Still Here di Suranga Katugampala di cui insieme ad Alessandra Orlando è scenografo.
E’ illustratore del concept book Crazy Fish Sing
Crazy Fish Sing
Crazy Fish Sing è un libro d'arte visiva che trae ispirazione da Still Here, un film di Suranga Katugampala. Situato in un territorio sperimentale al confine tra il noir e il documentario, il film è girato a Colombo, nello Sri Lanka, e a Milano, in Italia. Muovendosi attraverso geografie reali, immaginarie e affettive, Crazy Fish Sing offre una prospettiva unica sulla realizzazione di Still Here e su alcuni temi di questo film, come l’ibridità culturale, l’urbanizzazione e il realismo.
Il progetto promosso da Terzo Paesaggio in collaborazione con Kaiya Collective, 5e6film, Fondazione Pianoterra, Stony Brook University e pubblicato da Yogurt Editions, è realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito di Italian Council (12a edizione, 2023), il programma di promozione internazionale dell’arte contemporanea italiana.
Suranga Katugampala
Suranga Katugampala, nato in Sri Lanka e formatosi in Italia, fa parte di quella generazione di artisti con un background internazionale che sta rivitalizzando l’arte contemporanea italiana. Partendo da un’osservazione del reale Katugampala sperimenta una pratica cinematografica partecipativa e transdisciplinare dove la riflessione sui generi, in particolare il neo-noir e il cinema erotico si unisce ad un’anatomia del territorio, creando una cifra stilistica che sfugge ad ogni categorizzazione. Assieme a compagni di avventura Suranga fonda il collettivo / casa di produzione, Kaiya Collective, con l'ambizione di esplorare pratiche cinematografiche che costantemente interrogano il senso contemporaneo di immagine e suono. Sviluppa diversi progetti di video-installazione, come "A city born from the indian Ocean", e "La stagione delle grandi cacce". Ha appena finito di post produrre il suo nuovo film, che sarà battezzato nel 2024.
GLI APPUNTAMENTI
Milano
They come from North
Personale di Prasad Hettiarachchi
Spazio 1+1+1, Frigoriferi Milanesi Via Piranesi 12 Milano
3 __ 11 giugno 2024
Orario apertura 10.30 - 19.00
Lunedì 3 Giugno ore 18.30
Vernissage con accompagnamento musicale di Roberto Dell’Era
RSVP info@kaiyacollective.com
Simona Cella t. +39 3493832612
Mercoledì 5 Giugno 18.30
Immagine e contemplazione. L'eredità del pensiero critico di Ananda K. Coomaraswamy nell'arte contemporanea srilankese
Collegamento video con Pudu Jayagoda, politologo
Giovedì 6 Giugno 18. 30
Making New Land. Paesaggio e arte tra psicogeografia e mappe emotive
Prasad Hettiarachchi in conversazione con Marta Bertani, architetta e paesaggista e Fabrice Dubosc, ricercatore di narrazioni decoloniali
Lunedì 10 Giugno ore 2130
Cinema espanso a cura di Kaiya Collective
Mudec Museo delle culture Via Tortona 56
Martedì 4 Giugno, ore 18.30
Presentazione del concept book Crazy Fish Sing
Still Here: il potenziale decoloniale e disobbediente del cinema espanso
Conversazione con
Suranga Katugampala, regista
Prasad Hettiarachchi, artista visuale
Marta Bertani, architetta e paesaggista
Fabrice Dubosc, ricercatore di narrazioni decoloniali
Simona Cella, critica cinematografica
Terzo Paesaggio Padiglione Chiaravalle Via S. Bernardo 17, Chiaravalle
8 Giugno ore 18.30
Saravita Box Pop
Workshop di costruzione di un prototipo personalizzabile di Saravita Box.
Euro 5
15 Giugno ore 21.00
Mysterious object at moon
Camminata notturna ai margini della città
Light design by Prasad Hettiarachi
Music by Saravita Box Pop
Ritrovo Monastero Buddista
Via dell’Assunta 56
ROMA
They come from North
Personale di Prasad Hettiarachchi
Fondazione Pianoterra Via Giusti, 24
18- 23 Giugno
BRESCIA
They come from North
Personale di Prasad Hettiarachchi
Carme, Via delle Battaglie 61/1
27 Giugno - 5 Luglio
Kaiya Collective e Terzo Paesaggio in collaborazione con 5e6, Fondazione Pianoterra, Hypereden, Associazione 1+1+1, Frigoriferi Milanesi e Carme, presentano They come from North, residenza artistica itinerante di Prasad Hettiarachchi, artista multidisciplinare originario di Colombo
(Sri Lanka).
La residenza si svolgerà dal 3 Giugno al 5 Luglio a Milano, Roma e Brescia e presenterà per la prima volta in Italia l’opera di Hettiarachchi in una personale arricchita da una palinsesto di eventi collaterali.
They come from North
Personale di Prasad Hettiarachchi
La personale presentata in Italia include la maggior parte della produzione dell’artista a partire dalle opere del 2019 fino ad arrivare alla nuova serie
They come from North
Artista raffinato e engagé, da anni Hettiarachchi osserva e rappresenta le grandi trasformazioni sociali ed urbane causate dalla nuova colonizzazione indiana e cinese dello Sri Lanka.
I Visitatori arrivano da un Nord che non rappresenta più (o almeno non solo) gli ex colonizzatori europei o gli Stati Uniti bensì le nuove potenze mondiali quali Cina e India, interessate a sfruttare le risorse naturali e sociali dello Sri Lanka snodo centrale per la Nuova Via della Seta.
Fuoco generativo della sua ricerca è Colombo e in particolare l’impatto del recente sviluppo urbanistico ed architettonico sullo storico quartiere popolare di Slave Island vittima di una gentrificazione sempre più aggressiva.
Nelle illustrazioni dedicate a Slave Island è lo spazio vuoto a dominare e a configurare un astratto landscape dove in un raffinato gioco di rimandi simbolici e complesse stratificazioni le architetture tradizionali galleggiano a fianco di minacciosi cantieri, inquietanti creature e corpi mutanti.
E’ il mondo immaginario dove trovano rifugio gli abitanti costretti all’isolamento da un’urbanizzazione selvaggia che ha dissolto i legami sociali.
I ganci di imponenti gru afferrano, come artigli di rapaci, misteriosi sacchi intrecciati ai capelli degli abitanti. Sacchi nei quali si depositano memorie, sogni, aspirazioni e paure di un popolo espropriato ma al tempo stesso complice della trasformazione del proprio paese.
Il sacco, simbolo di un’ambigua resistenza è anche scultura. Realizzata in cartapesta è al tempo stesso leggera e pregna della memoria contenuta nei vecchi giornali che la compongono.
Nella serie The Architect è forte il rimando all’India, geograficamente vicina e storicamente legata allo Sri Lanka da un viscerale rapporto irto di tensioni e contraddizioni.
La figura di Gandhi sembra rivivere nel corpo degli architetti, nuovi Guru di un selvaggio sviluppo urbanistico. Appoggiati come asceti a pali da cantiere, hanno corpi e mantelli ricamati da un'intricata e anarchica trama architettonica dove antichi simboli ( il cigno, il loto) ormai ridotti a vuoti simulacri navigano tra autostrade, tubature, pale eoliche e minacciose gru. Tondi occhiali da sole schermano i loro occhi, nascondendo lo sguardo rapace ed indagatore.
Agli occhi nascosti degli Architetti si contrappongono gli occhi raddoppiati dei protagonisti della serie They come from North. Sopra le loro teste bolle trasparenti contengono le foto dei cantieri cinesi che hanno invaso l'isola.
Rimane centrale in tutte le opere la riflessione sull’ambiguità dell’uomo e di un potere che insinuandosi nelle coscienze sostituisce il pensiero critico con nuovi sogni in forma di palazzi, autostrade e scintillanti infrastrutture di una modernità globalizzata.
La visione di Hettiarachchi impregnata da un'interpretazione in chiave orientale e postcoloniale dell'ideologia marxista e del pensiero gramsciano si fa così arte politica e riflessione critica.
Biografia Prasad Hettiarachchi
Hettiarachchi originario del quartiere Rajagiriya (Colombo) eredita la passione per l’arte dal padre, artigiano del legno specializzato nella costruzioni di lanterne rituali.
Si forma in Pittura Murale e Archeologia presso la Postgraduate Institute of Archaeology, University of Kelaniya, e dopo una breve parentesi nel mondo della pubblicità nel 2010 decide di dedicarsi interamente all’arte.
Collabora inizialmente con il Theertha Artists’ Collective per poi concentrarsi in una ricerca personale che lo porta a sperimentare diverse tecniche e linguaggi.
Alla produzione di raffinate illustrazioni ispirate all’arte della miniature si aggiungono negli anni l’arte murale, l’intaglio, la scultura, la videoarte, il design e la Land Art.
Dal 2016 al 2022 in collaborazione con il Central Cultural Fund (Matara District Project) realizza importanti interventi di restauro di dipinti di antichi templi buddisti.
Dal 2022 entra a far parte di Kaiya Collective, collettivo di artisti multidisciplinari.
Partecipa ai side projects Tropicale Urbano e La stagione delle grandi cacce, nati intorno al lungometraggio Still Here di Suranga Katugampala di cui insieme ad Alessandra Orlando è scenografo.
E’ illustratore del concept book Crazy Fish Sing
Crazy Fish Sing
Crazy Fish Sing è un libro d'arte visiva che trae ispirazione da Still Here, un film di Suranga Katugampala. Situato in un territorio sperimentale al confine tra il noir e il documentario, il film è girato a Colombo, nello Sri Lanka, e a Milano, in Italia. Muovendosi attraverso geografie reali, immaginarie e affettive, Crazy Fish Sing offre una prospettiva unica sulla realizzazione di Still Here e su alcuni temi di questo film, come l’ibridità culturale, l’urbanizzazione e il realismo.
Il progetto promosso da Terzo Paesaggio in collaborazione con Kaiya Collective, 5e6film, Fondazione Pianoterra, Stony Brook University e pubblicato da Yogurt Editions, è realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito di Italian Council (12a edizione, 2023), il programma di promozione internazionale dell’arte contemporanea italiana.
Suranga Katugampala
Suranga Katugampala, nato in Sri Lanka e formatosi in Italia, fa parte di quella generazione di artisti con un background internazionale che sta rivitalizzando l’arte contemporanea italiana. Partendo da un’osservazione del reale Katugampala sperimenta una pratica cinematografica partecipativa e transdisciplinare dove la riflessione sui generi, in particolare il neo-noir e il cinema erotico si unisce ad un’anatomia del territorio, creando una cifra stilistica che sfugge ad ogni categorizzazione. Assieme a compagni di avventura Suranga fonda il collettivo / casa di produzione, Kaiya Collective, con l'ambizione di esplorare pratiche cinematografiche che costantemente interrogano il senso contemporaneo di immagine e suono. Sviluppa diversi progetti di video-installazione, come "A city born from the indian Ocean", e "La stagione delle grandi cacce". Ha appena finito di post produrre il suo nuovo film, che sarà battezzato nel 2024.
GLI APPUNTAMENTI
Milano
They come from North
Personale di Prasad Hettiarachchi
Spazio 1+1+1, Frigoriferi Milanesi Via Piranesi 12 Milano
3 __ 11 giugno 2024
Orario apertura 10.30 - 19.00
Lunedì 3 Giugno ore 18.30
Vernissage con accompagnamento musicale di Roberto Dell’Era
RSVP info@kaiyacollective.com
Simona Cella t. +39 3493832612
Mercoledì 5 Giugno 18.30
Immagine e contemplazione. L'eredità del pensiero critico di Ananda K. Coomaraswamy nell'arte contemporanea srilankese
Collegamento video con Pudu Jayagoda, politologo
Giovedì 6 Giugno 18. 30
Making New Land. Paesaggio e arte tra psicogeografia e mappe emotive
Prasad Hettiarachchi in conversazione con Marta Bertani, architetta e paesaggista e Fabrice Dubosc, ricercatore di narrazioni decoloniali
Lunedì 10 Giugno ore 2130
Cinema espanso a cura di Kaiya Collective
Mudec Museo delle culture Via Tortona 56
Martedì 4 Giugno, ore 18.30
Presentazione del concept book Crazy Fish Sing
Still Here: il potenziale decoloniale e disobbediente del cinema espanso
Conversazione con
Suranga Katugampala, regista
Prasad Hettiarachchi, artista visuale
Marta Bertani, architetta e paesaggista
Fabrice Dubosc, ricercatore di narrazioni decoloniali
Simona Cella, critica cinematografica
Terzo Paesaggio Padiglione Chiaravalle Via S. Bernardo 17, Chiaravalle
8 Giugno ore 18.30
Saravita Box Pop
Workshop di costruzione di un prototipo personalizzabile di Saravita Box.
Euro 5
15 Giugno ore 21.00
Mysterious object at moon
Camminata notturna ai margini della città
Light design by Prasad Hettiarachi
Music by Saravita Box Pop
Ritrovo Monastero Buddista
Via dell’Assunta 56
ROMA
They come from North
Personale di Prasad Hettiarachchi
Fondazione Pianoterra Via Giusti, 24
18- 23 Giugno
BRESCIA
They come from North
Personale di Prasad Hettiarachchi
Carme, Via delle Battaglie 61/1
27 Giugno - 5 Luglio
03
giugno 2024
Prasad Hettiarachchi They come from North. Visioni e narrazioni di una città estinta
Dal 03 all'undici giugno 2024
arte contemporanea
Location
FRIGORIFERI MILANESI – CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Giovanni Battista Piranesi, 10, (Milano)
Milano, Via Giovanni Battista Piranesi, 10, (Milano)
Orario di apertura
10.30 - 19
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