"Mia Lecomte traduce i propri sogni che si disperdono e si ricompongono, li rende, non so come, coerenti e anche re-versibili. (...) Si consacra a ciò che viene, e deve venire, senza piegarsi ad alcuna occasione. Come se un'apparente distanza si facesse sostituire da un gioco di incidenze eminentemente intime, corporali, calde. La "geometria" (ciò che Mia Lecomte chiama così) si mette al servizio di un erotismo sottile, tanto raffinato quanto sorprendente, senza perdere tuttavia niente del proprio rigore.
Mi sono meravigliato di veder prodursi questa reversibilità senza ricorso ai riferimenti che flirtano con i pensieri alla moda. In ciascuno dei suoi percorsi l'originalità della scrittura, e dell'ispirazione, si fa chiara, e si lascia seguire e denotare. Ne risulta una poetica intimista, discreta, disciplinata e allo stesso tempo aspra, forte, espansiva. Una voce che non si può confondere con nessun'altra, che persevera nel suo canto, nel suo grido, così come nel suo destino" (dalla prefazione di Predrag Matvejevic)

Mia Lecomte è nata a Milano nel 1966, e vive a Roma. Svolge attività critica nell'ambito della comparatistica, e in particolare della letteratura italiana della migrazione, ed è autrice di testi per l'infanzia, teatro e poesia.
Le sue poesie sono state pubblicate in raccolte antologiche, italiane e straniere, e sulle riviste "Poesia","Pagine", "L'Area di Broca", "Specchio", "Le Voci della Luna","Sagarana on-line".
Per l'ed. Zone di Roma dirige la collana Cittadini della poesia, dedicata alla poesia della migrazione in italiano.
E' redattrice del semestrale di poesia comparata 'Semicerchio', del quadrimestrale di poesia internazionale "Pagine", delle riviste di letteratura on-line "Kùmà", "El Ghibli" e "Sagarana", presso la cui scuola di scrittura, a Lucca, svolge un laboratorio di poesia all'interno del Master annuale.

"Talento esuberante basato su un temperamento slavo continuamente tormentato, oggi nel pieno possesso dei suoi mezzi, familiarizza con le tendenze più avanzate dell'arte moderna...Inattese promesse, nostalgie discretamente confessate, jeux de l'amour et du hasard imprimono un ritmo particolare ad opere di rara originalità, maturate e compiute nella solitudine. Esse classificano Boris Glumac fra i rinnovatori dell'arte moderna, che si è stancata" ("Galerie-Magazin")

Boris Glumac è nato nel 1965 a Zagabria. Ha studiatto all'Académie des Beaux Arts di Parigi e fra il 1985 e il 1998 ha operato sotto lo pseudonimo di Slavenski. Vive e lavora fra Parigi e Zagabria. Sue mostre personali sono state allestite in Croazia, Slovenia, Francia, Spagna, Italia, Giappone.