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Premiata Officina Trevana
La mostra Premiata Officina Trevana, fa parte di un progetto didattico più articolato, ideato nel 2004 dal Trevi Flash Art Museum, che ogni anno raggruppa una serie di artisti, di varia provenienza e formazione, per fargli condurre i laboratori di sperimentazione artistica proposti alle scuole del territorio
Comunicato stampa
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La mostra Premiata Officina Trevana, fa parte di un progetto didattico più articolato, ideato nel 2004 dal Trevi Flash Art Museum, che ogni anno raggruppa una serie di artisti, di varia provenienza e formazione, per fargli condurre i laboratori di sperimentazione artistica proposti alle scuole del territorio. L’intento principale consiste nel valorizzare l’esperienza creativa, secondo un inedito modello educativo, che favorisca l’incontro e il dialogo tra artisti e ragazzi sul piano di un concreto coinvolgimento operativo. Infatti, parallelamente alla mostra degli artisti, a partire da sabato 14 maggio saranno esposti gli elaborati realizzati dai ragazzi, presso gli spazi dell’Ex mattatoio di Trevi, in una mostra dal titolo Officine dell’Umbria.
Premiata Officina Trevana, è comunque una mostra collettiva autonoma, dove gli artisti, oltre che dalla partecipazione al workshop, sono accomunati da una diffusa capacità di registrare, in base ad un sentire assolutamente personale, le suggestioni del quotidiano. Nelle opere esposte, infatti, è ravvisabile una spiccata attenzione per il dato reale e per il contesto - ambientale e culturale - che ci circonda. Così, ad esempio, gli sguardi intimi e contemplativi sulla natura, nel video di Judith Albert, nelle foto di Emanuela Barbi e nei quadri di Franco Passalacqua, fanno riscontro all’algida tecnologia dell’installazione di Ennio Bertrand. Oppure l’apparente banalità delle liste della spesa di Sophie Usunier e l’utilizzo di materiali riciclati da parte di Manuel Scano, sembrano temperare l’inquietante assembramento di volatili nel video di Monica Saccomandi. Le contaminazioni di una personale visione storica, negli specchi di Justin Thompson, sono il sofferto controcanto alle suggestioni del linguaggio filmico, televisivo e pubblicitario nei lavori di Lorenzo Carrara, nel video Giorgio Lupattelli, nel collage fotografico di Sergei Sviatchenko. Parallelamente, alla natura vengono riservati sguardi più artificiosi (i fotoritocchi di Marco Antonecchia), o al limite del compiacimento morboso (le foto di Salis & Vitangeli). In altri casi, l’esperienza della letteratura trasforma le pagine del libro in sculture di parole (Ester Viapiano), quando non è la carta, ad assumere dimensioni monumentali (Alessandro Gabini). Per finire con l’infanzia, luogo dell’inquietudine senza nome, che come un innocente gioco di colori rimbalza ferocemente nelle foto e nel video di Armida Gandini.
Premiata Officina Trevana, è comunque una mostra collettiva autonoma, dove gli artisti, oltre che dalla partecipazione al workshop, sono accomunati da una diffusa capacità di registrare, in base ad un sentire assolutamente personale, le suggestioni del quotidiano. Nelle opere esposte, infatti, è ravvisabile una spiccata attenzione per il dato reale e per il contesto - ambientale e culturale - che ci circonda. Così, ad esempio, gli sguardi intimi e contemplativi sulla natura, nel video di Judith Albert, nelle foto di Emanuela Barbi e nei quadri di Franco Passalacqua, fanno riscontro all’algida tecnologia dell’installazione di Ennio Bertrand. Oppure l’apparente banalità delle liste della spesa di Sophie Usunier e l’utilizzo di materiali riciclati da parte di Manuel Scano, sembrano temperare l’inquietante assembramento di volatili nel video di Monica Saccomandi. Le contaminazioni di una personale visione storica, negli specchi di Justin Thompson, sono il sofferto controcanto alle suggestioni del linguaggio filmico, televisivo e pubblicitario nei lavori di Lorenzo Carrara, nel video Giorgio Lupattelli, nel collage fotografico di Sergei Sviatchenko. Parallelamente, alla natura vengono riservati sguardi più artificiosi (i fotoritocchi di Marco Antonecchia), o al limite del compiacimento morboso (le foto di Salis & Vitangeli). In altri casi, l’esperienza della letteratura trasforma le pagine del libro in sculture di parole (Ester Viapiano), quando non è la carta, ad assumere dimensioni monumentali (Alessandro Gabini). Per finire con l’infanzia, luogo dell’inquietudine senza nome, che come un innocente gioco di colori rimbalza ferocemente nelle foto e nel video di Armida Gandini.
15
maggio 2005
Premiata Officina Trevana
Dal 15 maggio al 12 giugno 2005
arte contemporanea
Location
TREVI FLASH ART MUSEUM – PALAZZO LUCARINI
Trevi, Via Lucarini, 1, (Perugia)
Trevi, Via Lucarini, 1, (Perugia)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica 15-19
Vernissage
15 Maggio 2005, ore 16
Autore
Curatore