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Premio Art-e 2016
Al Muef ArtGallery in mostra la seconda delle quattro tappe espositive delle opere dei vincitori del Premio Art-e 2016.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Mostra premiale dei vincitori
MUEF ArtGallery
Roma Via Angelo Poliziano 78/b, 8 - 15 luglio 2017
COMUNICATO STAMPA
Inaugurerà il prossimo 8 luglio, a Roma, presso il MUEF ArtGallery , la mostra collettiva
degli artisti Angelo Giordano, Raffaele Battista e Massimo Giorgi, vincitori
dell’Edizione 2016 del Premio Art-e, rispettivamente nelle sezioni “Pittura”, “Fotografia” e
“Scultura/Installazione”.
La rassegna sarà la seconda (la prima mostra si è tenuta a Cava de’ Tirreni (SA) presso il
MARTE Mediateca Arte Eventi nel giugno scorso) del ciclo itinerante di 4 esposizioni
organizzate dall’Associazione culturale Accademia delle Arti di Veroli (FR) – Ente
promotore del Premio Art-e – tramite la Galleria d’Arte SEAC di Veroli (FR), allo scopo di
promuovere le produzioni degli artisti vincitori dell’edizione 2016 del contest.
Altre prossime tappe del ciclo di mostre premiali saranno , Milano (presso la Galleria
Spazio E, dal 30 settembre al 6 ottobre) e Benevento (spazi espositivi della Rocca dei
Rettori, dall’8 al 15 ottobre). All’ultima tappa della manifestazione – nella suggestiva
cornice longobarda – esporranno le loro opere i 48 artisti partecipanti all’Edizione 2016
del Premio.
A latere dell’evento principale, in ciascuno dei predetti appuntamenti, si terrà
un’esposizione collaterale dell’artista Luciano Costantini (Direttore dell’Associazione
culturale Accademia delle Arti), dal titolo “The red line project”, che nelle intenzioni del
poliedrico autore ha lo scopo di unire con un “fil rouge” le performance degli artisti
partecipanti all’edizione 2016 del Premio Art-e durante tutte le tappe Italiane.
I critici d’arte Massimo Rossi Ruben e Francesco Giulio Farachi, curatori dell’Edizione
2016 del Premio Art-e, hanno realizzato le seguenti schede critico-informative per ciascuno
dei tre vincitori del contest e per Luciano Costantini, autore dell’opera che verrà presentata
a latere dell’evento principale:
Angelo Giordano
Vincitore del I Premio Sezione Pittura con l’opera ”Diavolo metropolitano”
Angelo Giordano – artista formatosi attraverso lo studio delle correnti del Secondo
Novecento – fa leva, per la creazione delle proprie opere, sulla singolare riconosciuta
abilità di creare ambientazioni di espressionismo gotico, che diventano il proprio modus di
interpretare il contemporaneo riproducendone il disagio e la decadenza attraverso
riferimenti e citazioni di lavori e cronache d’altri giorni. Da questi spunti tematici – che
diventano complementi indispensabili per la lettura in filigrana del dramma che sottostà –
prende corpo un cartello di personaggi che sono la trascrizione illuminata di quanto accade
nella realtà e – per contrappunto – nella forzatura di essa, che ci viene proposta e alterata
dal mondo della comunicazione, con tutte le possibili e fatali declinazioni sulla
riproducibilità dell’opera d’arte nel XXI secolo.
La ricerca estetica e il discorso cromatico che si situa alla base di una tavolozza di
suggestione fauve, dove l’edonismo decorativo e la pastosità del colore creano e
scandiscono campiture di arcaica solennità, pongono l’esperienza di questo giovane e
poliedrico artista campano tra le testimonianze più significative del panorama artistico del
suo tempo.
Raffaele Battista
Vincitore del I Premio Sezione Fotografia con l’opera “Sogno d’inverno”
“Andare oltre la superficie delle cose”: questo è l’assunto per riuscire a comprendere il
senso del lavoro di Raffaele Battista, artista-fotografo la cui esperienza si colloca tra le più
valide imprese correlate alla disciplina dell’immagine riprodotta in reflex.
Per arrivare allo “scatto perfetto” – quello dell’enfasi cromatica che tipicizza e rende
distinguibile il suo più recente ciclo di opere stampate su supporto fine art, interpolando
l’incidenza della luce con le numerose altre variabili proprie del mestiere ormai declinato al
digitale – Battista pone in essere un collaudato sistema di trazione a “stratta”, formula
ideale di equilibrio e proporzione tra diaframma ed esposimetro, restituendoci un
paesaggio “altro”, entità immaginifica che origina dai filtri estetici di un artista che è anche
“artigiano”, con quel distillato di colore che è anche evanescenza, in cui tempo primordiale
e tempo presente coesistono e a tratti addirittura si confondono. Narrazione e nitore,
dunque, ma soprattutto dialogo espressivo, intervengono a caratterizzare l’arte di Battista,
che rielabora il fondale a vantaggio di una lettura evocativa dove mai contumace è la
lezione di Bernd e Hilla Becher, interpretazione di movimento e indagine, dove implicito è
il transfert della propria personalità.
Massimo Giorgi
Vincitore del I Premio Sezione Scultura/Installazione con l’opera “Avvolgenze”
Le opere di Massimo Giorgi trovano un proprio parallelo figurativo nelle tematiche del
fulgore futurista, quando i volumi ellittici e le forme aerodinamiche costituivano il modus
per interpretare il mito della velocità, dei processi industriali, della “macchina” e
dell’entusiasmo sfrenato di quegli anni di scoperte tecnologiche. La materia diviene allora
oggetto di esperimento metamorfico, attraverso il quale l’artista si emancipa dal “vecchio”
e dalla statica condizione ottocentesca a favore del progresso e delle innovazioni, entitàtramite
per il Modernismo nel processo di “ripensamento” della manualità. La perizia
tecnica dello scultore si mette dunque al servizio della propria vocazione plastica, facendosi
linguaggio materico nella trasformazione dei volumi: in nichel, metallo, ferro e soprattutto
in alluminio, ispirandosi alle superfici lucide e riflettenti delle carlinghe aeree che
incominciano a solcare i cieli. Nuove forme - sempre più tese ed esasperate - vengono
allora progettate come entità surreali, ricche di quel vorticismo che sta alla base del
movimento che le ha ispirate, con gli inevitabili accenti chiaroscurali della cultura
decadentista. In tal senso, la frammentazione dei volumi di Giorgi ricrea quegli effetti di
singolare rilucenza del modellato, a sottolineare una tensione che diventa elemento
totemico dalla verticalità sacrale, dove i registri a raso traducono il terrore della caducità
della vita.
Luciano Costantini
Evento collaterale “The red line project”
Artista poliedrico votato alle declinazioni del digitale, Luciano Costantini interpreta i segni
del proprio modernismo attraverso la logica deduttiva dei colori primari, riversandone gli
esiti nelle geometrie sregolate di tavole e piani dal fortissimo impianto tachista.
L'espressione che ne deriva, pur ispirandosi all'omonima corrente, presenta quegli
elementi identitari di novità che si situano alla base di una ricerca cromatica di matrice
autoriale, che sdoganano la lezione estetica di Costantini-homo faber nel rapporto
sinestetico dei simboli, "lingua ufficiale" dell'arte contemporanea.
Il serial show di Costantini ha avuto inizio a Miami nel 2015, nell'ambito della rassegna
internazionale denominata "Miami meets Milano" (curata da Vittorio Sgarbi, Salvo Nugnes
ed Elena Gollini) e continua ora con l'esposizione al MARTE-Mediateca Arte Eventi di
Cava de' Tirreni per poi proseguire con altre date a Roma, Milano e Benevento.
“The red line project”, dunque, tende quella sottile linea rossa immaginata dalle correnti
stilistiche del Secondo Novecento tra gli Stati Uniti e l'Italia; una missione possibile tra
culture diverse ma complementari, idealizzando un ponte tra le due coste ma anche
un’unità intellettiva e progettuale tra le tematiche sviluppate da artisti che operano a
diverse latitudini, interessando i punti identitari del Bel Paese, ricchi di storia e tradizione,
con la spinta propulsiva di personalità del mondo dell’Arte legati dal filo rosso della
passione.
Inaugurazione dell'evento - sabato 8 luglio, alle ore 19:00.
La mostra presso il MUEF ArtGallery , resterà aperta fino al prossimo 15 luglio (escluse
le domeniche). La mostra potrà essere fruita previo appuntamento.
Ingresso gratuito.
Organizzazione a cura della Galleria d’Arte
www.seac-accademia.it
Direttore Artistico Luciano Costantini
MUEF ArtGallery
Roma Via Angelo Poliziano 78/b, 8 - 15 luglio 2017
COMUNICATO STAMPA
Inaugurerà il prossimo 8 luglio, a Roma, presso il MUEF ArtGallery , la mostra collettiva
degli artisti Angelo Giordano, Raffaele Battista e Massimo Giorgi, vincitori
dell’Edizione 2016 del Premio Art-e, rispettivamente nelle sezioni “Pittura”, “Fotografia” e
“Scultura/Installazione”.
La rassegna sarà la seconda (la prima mostra si è tenuta a Cava de’ Tirreni (SA) presso il
MARTE Mediateca Arte Eventi nel giugno scorso) del ciclo itinerante di 4 esposizioni
organizzate dall’Associazione culturale Accademia delle Arti di Veroli (FR) – Ente
promotore del Premio Art-e – tramite la Galleria d’Arte SEAC di Veroli (FR), allo scopo di
promuovere le produzioni degli artisti vincitori dell’edizione 2016 del contest.
Altre prossime tappe del ciclo di mostre premiali saranno , Milano (presso la Galleria
Spazio E, dal 30 settembre al 6 ottobre) e Benevento (spazi espositivi della Rocca dei
Rettori, dall’8 al 15 ottobre). All’ultima tappa della manifestazione – nella suggestiva
cornice longobarda – esporranno le loro opere i 48 artisti partecipanti all’Edizione 2016
del Premio.
A latere dell’evento principale, in ciascuno dei predetti appuntamenti, si terrà
un’esposizione collaterale dell’artista Luciano Costantini (Direttore dell’Associazione
culturale Accademia delle Arti), dal titolo “The red line project”, che nelle intenzioni del
poliedrico autore ha lo scopo di unire con un “fil rouge” le performance degli artisti
partecipanti all’edizione 2016 del Premio Art-e durante tutte le tappe Italiane.
I critici d’arte Massimo Rossi Ruben e Francesco Giulio Farachi, curatori dell’Edizione
2016 del Premio Art-e, hanno realizzato le seguenti schede critico-informative per ciascuno
dei tre vincitori del contest e per Luciano Costantini, autore dell’opera che verrà presentata
a latere dell’evento principale:
Angelo Giordano
Vincitore del I Premio Sezione Pittura con l’opera ”Diavolo metropolitano”
Angelo Giordano – artista formatosi attraverso lo studio delle correnti del Secondo
Novecento – fa leva, per la creazione delle proprie opere, sulla singolare riconosciuta
abilità di creare ambientazioni di espressionismo gotico, che diventano il proprio modus di
interpretare il contemporaneo riproducendone il disagio e la decadenza attraverso
riferimenti e citazioni di lavori e cronache d’altri giorni. Da questi spunti tematici – che
diventano complementi indispensabili per la lettura in filigrana del dramma che sottostà –
prende corpo un cartello di personaggi che sono la trascrizione illuminata di quanto accade
nella realtà e – per contrappunto – nella forzatura di essa, che ci viene proposta e alterata
dal mondo della comunicazione, con tutte le possibili e fatali declinazioni sulla
riproducibilità dell’opera d’arte nel XXI secolo.
La ricerca estetica e il discorso cromatico che si situa alla base di una tavolozza di
suggestione fauve, dove l’edonismo decorativo e la pastosità del colore creano e
scandiscono campiture di arcaica solennità, pongono l’esperienza di questo giovane e
poliedrico artista campano tra le testimonianze più significative del panorama artistico del
suo tempo.
Raffaele Battista
Vincitore del I Premio Sezione Fotografia con l’opera “Sogno d’inverno”
“Andare oltre la superficie delle cose”: questo è l’assunto per riuscire a comprendere il
senso del lavoro di Raffaele Battista, artista-fotografo la cui esperienza si colloca tra le più
valide imprese correlate alla disciplina dell’immagine riprodotta in reflex.
Per arrivare allo “scatto perfetto” – quello dell’enfasi cromatica che tipicizza e rende
distinguibile il suo più recente ciclo di opere stampate su supporto fine art, interpolando
l’incidenza della luce con le numerose altre variabili proprie del mestiere ormai declinato al
digitale – Battista pone in essere un collaudato sistema di trazione a “stratta”, formula
ideale di equilibrio e proporzione tra diaframma ed esposimetro, restituendoci un
paesaggio “altro”, entità immaginifica che origina dai filtri estetici di un artista che è anche
“artigiano”, con quel distillato di colore che è anche evanescenza, in cui tempo primordiale
e tempo presente coesistono e a tratti addirittura si confondono. Narrazione e nitore,
dunque, ma soprattutto dialogo espressivo, intervengono a caratterizzare l’arte di Battista,
che rielabora il fondale a vantaggio di una lettura evocativa dove mai contumace è la
lezione di Bernd e Hilla Becher, interpretazione di movimento e indagine, dove implicito è
il transfert della propria personalità.
Massimo Giorgi
Vincitore del I Premio Sezione Scultura/Installazione con l’opera “Avvolgenze”
Le opere di Massimo Giorgi trovano un proprio parallelo figurativo nelle tematiche del
fulgore futurista, quando i volumi ellittici e le forme aerodinamiche costituivano il modus
per interpretare il mito della velocità, dei processi industriali, della “macchina” e
dell’entusiasmo sfrenato di quegli anni di scoperte tecnologiche. La materia diviene allora
oggetto di esperimento metamorfico, attraverso il quale l’artista si emancipa dal “vecchio”
e dalla statica condizione ottocentesca a favore del progresso e delle innovazioni, entitàtramite
per il Modernismo nel processo di “ripensamento” della manualità. La perizia
tecnica dello scultore si mette dunque al servizio della propria vocazione plastica, facendosi
linguaggio materico nella trasformazione dei volumi: in nichel, metallo, ferro e soprattutto
in alluminio, ispirandosi alle superfici lucide e riflettenti delle carlinghe aeree che
incominciano a solcare i cieli. Nuove forme - sempre più tese ed esasperate - vengono
allora progettate come entità surreali, ricche di quel vorticismo che sta alla base del
movimento che le ha ispirate, con gli inevitabili accenti chiaroscurali della cultura
decadentista. In tal senso, la frammentazione dei volumi di Giorgi ricrea quegli effetti di
singolare rilucenza del modellato, a sottolineare una tensione che diventa elemento
totemico dalla verticalità sacrale, dove i registri a raso traducono il terrore della caducità
della vita.
Luciano Costantini
Evento collaterale “The red line project”
Artista poliedrico votato alle declinazioni del digitale, Luciano Costantini interpreta i segni
del proprio modernismo attraverso la logica deduttiva dei colori primari, riversandone gli
esiti nelle geometrie sregolate di tavole e piani dal fortissimo impianto tachista.
L'espressione che ne deriva, pur ispirandosi all'omonima corrente, presenta quegli
elementi identitari di novità che si situano alla base di una ricerca cromatica di matrice
autoriale, che sdoganano la lezione estetica di Costantini-homo faber nel rapporto
sinestetico dei simboli, "lingua ufficiale" dell'arte contemporanea.
Il serial show di Costantini ha avuto inizio a Miami nel 2015, nell'ambito della rassegna
internazionale denominata "Miami meets Milano" (curata da Vittorio Sgarbi, Salvo Nugnes
ed Elena Gollini) e continua ora con l'esposizione al MARTE-Mediateca Arte Eventi di
Cava de' Tirreni per poi proseguire con altre date a Roma, Milano e Benevento.
“The red line project”, dunque, tende quella sottile linea rossa immaginata dalle correnti
stilistiche del Secondo Novecento tra gli Stati Uniti e l'Italia; una missione possibile tra
culture diverse ma complementari, idealizzando un ponte tra le due coste ma anche
un’unità intellettiva e progettuale tra le tematiche sviluppate da artisti che operano a
diverse latitudini, interessando i punti identitari del Bel Paese, ricchi di storia e tradizione,
con la spinta propulsiva di personalità del mondo dell’Arte legati dal filo rosso della
passione.
Inaugurazione dell'evento - sabato 8 luglio, alle ore 19:00.
La mostra presso il MUEF ArtGallery , resterà aperta fino al prossimo 15 luglio (escluse
le domeniche). La mostra potrà essere fruita previo appuntamento.
Ingresso gratuito.
Organizzazione a cura della Galleria d’Arte
www.seac-accademia.it
Direttore Artistico Luciano Costantini
08
luglio 2017
Premio Art-e 2016
Dall'otto al 15 luglio 2017
arte contemporanea
Location
MUEF ARTGALLERY
Roma, Via Angelo Poliziano, 78b, (Roma)
Roma, Via Angelo Poliziano, 78b, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 17,30 - 20,00
Vernissage
8 Luglio 2017, ore 19,00
Autore
Curatore