Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Premio Arti Visive San Fedele 2004/2005. Il senso del corpo
Il tema è stato elaborato in modo inaspettato, offrendo uno spaccato interessantissimo sia dal punto di vista sociologico/generazionale sia su un piano più esplicitamente estetico
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo 36 anni di assenza, ritorna il Premio Arti visive San Fedele. Dopo una serie di incontri in cui i giovani artisti hanno potuto presentare al pubblico il loro itinerario artistico, e dopo un ciclo di conferenze, in cui hanno potuto riflettere su Il senso del corpo, grazie agli interventi di specialisti, è giunto il momento conclusivo della mostra-concorso, in cui i giovani hanno presentato il risultato della loro riflessione.
Il tema è stato elaborato in modo inaspettato, offrendo uno spaccato interessantissimo sia dal punto di vista sociologico/generazionale sia su un piano più esplicitamente estetico.
Nei diversi lavori, infatti, il corpo non si presenta mai in modo evidente, ma è rappresentato come traccia, assenza, sindone, segno. Il corpo appare come invisibile. Più che il corpo, sembra messa in scena la sua scomparsa, la sua sparizione. Quando poi è rappresentato, non è raffigurato nella sua bellezza gloriosa o nella sua carica vitale, quanto piuttosto nella sua fragilità ed enigmaticità. L'identità appare messa continuamente in discussione. Sembra incerta, frammentata.
Si tratta dunque di un corpo che si confronta con il senso di morte, orizzonte dell'esperienza individuale o inquietante scenario della contemporaneità. Si tratta di un corpo privo di desiderio, che non comunica. Di un corpo che vive un profondo malessere. Di un corpo attraversato da una grande solitudine, da un profondo disagio. Di un corpo che non sembra appartenere ad alcuna comunità, estraneo ai problemi di carattere politico, sociale. Di un corpo debole e ferito, abitato da forze oscure. O ancora di un corpo caratterizzato dall’ambiguità. La transizione dal maschile al femminile (o viceversa) è messa in scena senza soluzione di continuità. Come senza soluzione di continuità appare il passaggio tra il naturale e l'artificiale. Talvolta, siamo come di fronte a corpi virtuali, improbabili, impalpabili come avatar, eppure tanto reali.
I lavori presenti in mostra, circa una trentina realizzati con le tecniche più differenziate, sono come un campo di sperimentazione, in cui i giovani, più che dare risposte, sollevano innumerevoli interrogativi. Se durante il Novecento, soprattutto negli anni '60 e '70, il corpo è stato spesso considerato come luogo di opposizione ai condizionamenti della società, nell’affermazione di una libertà da e di una libertà per, il corpo non sembra oggi porsi contro o a favore di qualcosa.
Appare piuttosto continuamente interpretato, analizzato, de-strutturato, in una ricerca di comprensione di sé che non conosce fine.
Sono aperte le iscrizioni per il Premio 2005/2006. Sono invitati tutti gli artisti che, entro il 31 agosto, data di chiusura delle iscrizioni, non abbiamo compiuto 35 anni.
Storia
Dal 1951 al 1967 il Premio San Fedele è considerato come il maggior premio nazionale riservato ai giovani pittori sotto i trent’anni. Fautori dell’iniziativa, oltre a p. A. Favaro, sono il critico G. Kaisserlian e la contessa M. Dal Verme. La giuria alterna i più importanti operatori artistici del tempo scelti tra pittori, critici, galleristi, collezionisti: L. Fontana, G.F. Usellini, C. Carrà, B. Cassinari, A. Funi, G. Manzù, P. Portaluppi, L. Figini, E. Morlotti, C. Cardazzo, G. Panza di Biumo, solo per citarne alcuni.
Nei primi anni di vita del Premio, risultano vincitori Gadaldi (1951), Guerreschi (1952) e Celiberti (1953). Paolucci e Ruggeri vincono (ex aequo) nel 1954 per la pittura, mentre sono premiati per la scenografia Illiprandi e Mari. Successivamente ottengono il premio Borsato (1955) e per la seconda volta Guerreschi (1956). Tra i selezionati dello stesso anno compare anche il giovane Manzoni. Con la vittoria di Banchieri nel 1957 un riconoscimento particolare va al Realismo Esistenziale. Nel 1958 i cosiddetti premi minori vanno a Pistoletto e Recalcati. Vincitore è Adami. Risultano poi ancora vincitori Cazzaniga (1959) e Della Torre (1960). Nel 1961 il Premio va a Pardi, nel 1962 a Volpini; a Ossola nel 1963.
Nel frattempo il numero dei partecipanti si fa sempre più alto e difficile da gestire. Occorre perciò cambiare l’organizzazione. Nel 1964 (p. Favaro viene nel frattempo sostituito temporaneamente da p. Cappelletto) si decide di trasformare il Premio in concorso a invito, procedimento indispensabile, che tuttavia comporta la dolorosa e forzata rinuncia della Galleria all’accoglienza di molti giovani provenienti da tutta Italia. Il Premio viene soppresso nel 1968, anno in cui p. Favaro, a pochi mesi dall’inaugurazione della nuova sede, muore. La Galleria viene affidata prima a p. Saccardo, in seguito a p. Bruno e attualmente a p. Dall'Asta.
L'attività con i giovani si è intensificata in questi ultimi anni con l'iniziativa
Giovani artisti s'incontrano.
Il tema è stato elaborato in modo inaspettato, offrendo uno spaccato interessantissimo sia dal punto di vista sociologico/generazionale sia su un piano più esplicitamente estetico.
Nei diversi lavori, infatti, il corpo non si presenta mai in modo evidente, ma è rappresentato come traccia, assenza, sindone, segno. Il corpo appare come invisibile. Più che il corpo, sembra messa in scena la sua scomparsa, la sua sparizione. Quando poi è rappresentato, non è raffigurato nella sua bellezza gloriosa o nella sua carica vitale, quanto piuttosto nella sua fragilità ed enigmaticità. L'identità appare messa continuamente in discussione. Sembra incerta, frammentata.
Si tratta dunque di un corpo che si confronta con il senso di morte, orizzonte dell'esperienza individuale o inquietante scenario della contemporaneità. Si tratta di un corpo privo di desiderio, che non comunica. Di un corpo che vive un profondo malessere. Di un corpo attraversato da una grande solitudine, da un profondo disagio. Di un corpo che non sembra appartenere ad alcuna comunità, estraneo ai problemi di carattere politico, sociale. Di un corpo debole e ferito, abitato da forze oscure. O ancora di un corpo caratterizzato dall’ambiguità. La transizione dal maschile al femminile (o viceversa) è messa in scena senza soluzione di continuità. Come senza soluzione di continuità appare il passaggio tra il naturale e l'artificiale. Talvolta, siamo come di fronte a corpi virtuali, improbabili, impalpabili come avatar, eppure tanto reali.
I lavori presenti in mostra, circa una trentina realizzati con le tecniche più differenziate, sono come un campo di sperimentazione, in cui i giovani, più che dare risposte, sollevano innumerevoli interrogativi. Se durante il Novecento, soprattutto negli anni '60 e '70, il corpo è stato spesso considerato come luogo di opposizione ai condizionamenti della società, nell’affermazione di una libertà da e di una libertà per, il corpo non sembra oggi porsi contro o a favore di qualcosa.
Appare piuttosto continuamente interpretato, analizzato, de-strutturato, in una ricerca di comprensione di sé che non conosce fine.
Sono aperte le iscrizioni per il Premio 2005/2006. Sono invitati tutti gli artisti che, entro il 31 agosto, data di chiusura delle iscrizioni, non abbiamo compiuto 35 anni.
Storia
Dal 1951 al 1967 il Premio San Fedele è considerato come il maggior premio nazionale riservato ai giovani pittori sotto i trent’anni. Fautori dell’iniziativa, oltre a p. A. Favaro, sono il critico G. Kaisserlian e la contessa M. Dal Verme. La giuria alterna i più importanti operatori artistici del tempo scelti tra pittori, critici, galleristi, collezionisti: L. Fontana, G.F. Usellini, C. Carrà, B. Cassinari, A. Funi, G. Manzù, P. Portaluppi, L. Figini, E. Morlotti, C. Cardazzo, G. Panza di Biumo, solo per citarne alcuni.
Nei primi anni di vita del Premio, risultano vincitori Gadaldi (1951), Guerreschi (1952) e Celiberti (1953). Paolucci e Ruggeri vincono (ex aequo) nel 1954 per la pittura, mentre sono premiati per la scenografia Illiprandi e Mari. Successivamente ottengono il premio Borsato (1955) e per la seconda volta Guerreschi (1956). Tra i selezionati dello stesso anno compare anche il giovane Manzoni. Con la vittoria di Banchieri nel 1957 un riconoscimento particolare va al Realismo Esistenziale. Nel 1958 i cosiddetti premi minori vanno a Pistoletto e Recalcati. Vincitore è Adami. Risultano poi ancora vincitori Cazzaniga (1959) e Della Torre (1960). Nel 1961 il Premio va a Pardi, nel 1962 a Volpini; a Ossola nel 1963.
Nel frattempo il numero dei partecipanti si fa sempre più alto e difficile da gestire. Occorre perciò cambiare l’organizzazione. Nel 1964 (p. Favaro viene nel frattempo sostituito temporaneamente da p. Cappelletto) si decide di trasformare il Premio in concorso a invito, procedimento indispensabile, che tuttavia comporta la dolorosa e forzata rinuncia della Galleria all’accoglienza di molti giovani provenienti da tutta Italia. Il Premio viene soppresso nel 1968, anno in cui p. Favaro, a pochi mesi dall’inaugurazione della nuova sede, muore. La Galleria viene affidata prima a p. Saccardo, in seguito a p. Bruno e attualmente a p. Dall'Asta.
L'attività con i giovani si è intensificata in questi ultimi anni con l'iniziativa
Giovani artisti s'incontrano.
19
maggio 2005
Premio Arti Visive San Fedele 2004/2005. Il senso del corpo
Dal 19 maggio al 24 giugno 2005
giovane arte
Location
GALLERIA SAN FEDELE
Milano, Via Ulrico Hoepli, 3A-B, (Milano)
Milano, Via Ulrico Hoepli, 3A-B, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 16-19, mattino su richiesta
Vernissage
19 Maggio 2005, ore 18
Autore
Curatore