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Premio Faenza 2007
55° “Premio Faenza”. Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea. Arte della Ceramica. Concorso riservato agli allievi degli Istituti d’Arte italiani. Mostre collaterali: “I Maestri del Concorso. Goffredo Gaeta, Pompeo Pianezzola, Tony Lattimer”- “Il Canto della Terra. Giancarlo Scapin”
Comunicato stampa
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Il giorno sabato 17 marzo 2007 si è riunita, al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, la giuria per l’assegnazione del 55° “Premio Faenza”.
Il concorso alla manifestazione era riservato, per questa edizione, agli artisti “under 40” in modo da poter documentare le nuove ricerche in campo ceramico a livello internazionale e per favorirle, con uno dei premi più prestigiosi e, anche, significativi da un punto di vista strettamente economico.
La giuria - composta da Jadranka Bentini, direttore MIC, Franco Bertoni, esperto delle Collezioni Moderne e Contemporanee del MIC, Roberto Daolio, critico d’arte, Simon Groom della Tate Liverpool (Gran Bretagna) e Thimo te Duits, del Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam (Olanda) - ha esaminato le opere inviate a seguito di una prima selezione e ha assegnato il Premio Faenza ex aequo a Ian Mc Donald (Stati Uniti d’America) per l’opera “Beyond all boundaries” e a Simone Lucietti (Italia) per l’opera “Tokillchirikill”. Il premio di Euro 26.000,00, offerto dalla Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza è stato, quindi, ripartito tra i due vincitori.
Le opere sono state segnalate, all’interno di una selezionata cerchia di artisti individuati nella prima fase di valutazione, per i segnali di apertura offerti all’arte della ceramica a seguito di sempre maggiori connessioni con altre forme di espressione artistica. Dell’opera di Mc Donald sono state apprezzate le componenti anche di design e di racconto, mentre dell’opera di Lucietti ha colpito la combinazione in un solido astratto di componenti di memoria e di narrazione.
Il “premio acquisto” di Euro 10.000,00, offerto da Confindustria Ceramica, è stato assegnato a Andrea Salvatori per l’opera “Stars” in cui, con ironia, vengono evidenziati i contrasti tra le ideologie, non solo estetiche, del Novecento con le realtà di una modernità spesso aggressiva e violenta. Si tratta, nel complesso, di opere che, pur nel solco di una tradizione ceramica offrono stimoli per compromissioni materiche e semantiche che sollecitano l’uscita di questa antica arte da facili classificazioni e da ambiti ristretti non più riconosciuti come compatibili con la complessità artistica vissuta dalle nuove generazioni.
Segnalazioni e premi minori sono stati consegnati a Alessandro Neretti e Silvia Zagni (Italia), Barnaby Barford e Clare Twomey (Gran Bretagna), Tomonari Kato e Shigeki Hayashi (Giappone), Ruth Borgenicht e Nidhi Jalan (U.S.A.), Marianne Eggimann (Germania).
La giuria ha anche valutato le opere presentate dagli allievi di Istituti d’Arte italiani per il VI Concorso “Arte della Ceramica” a tema “Contenitore con coperchio”. Sono stati premiati - con premi offerti dalla Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza, dalla Amministrazione Comunale di Faenza e dall’Associazione Amici della Ceramica e del MIC - gli studenti Giada Righetti dell’Istituto d’Arte di Gargnano, Arianna Cascetti dell’Istituto d’Arte di Castelli e Gionata Ranzoni dell’Accademia di Brera. A Elena Mureddu, dell’Istituto d’Arte di Oristano, è stata assegnata la medaglia della D’A Gallery
Faenza ancora una volta capitale mondiale della ceramica: tutte le opere finaliste del Concorso saranno esposte al pubblico dal 16 giugno al 19 agosto. In questa occasione a completare il panorama espositivo le mostre collaterali (dal 16 giugno al 30 settembre) ospitate negli splendidi spazi del MIC, omaggio a tre Maestri che nella lunga storia del Concorso sono stati protagonisti del “Premio Faenza”. Si tratta di un faentino, un italiano e uno straniero: l’artista faentino Goffredo Gaeta di Faenza - vincitore del Premio nel 1970 - accanto a Pompeo Pianezzola che vinse nel 1963 e infine le ceramiche di Tony Lattimer segnalato nell’edizione del 2005.
Le opere appositamente realizzate da Goffredo Gaeta (Faenza, 1937) per questa occasione espositiva riprendono un tema, il mare, a lui particolarmente caro e una tecnica, quella del lustro, cui si è sempre dedicato ma che ha utilizzato in maniera quasi esclusiva a partire, almeno, dagli anni Ottanta.
Pompeo Pianezzola (Nove, 1925) ha scritto le pagine più belle dell’arte ceramica italiana del Novecento: su lastre piccole e sottili ma, paradossalmente, monumentali per capacità di attrazione e dispiegamento lirico. Tra le opere in mostra al MIC lastre aperte da squarci e di grandi fogli dipinti all’acquarello sui quali sono riportate le versioni ceramiche dei soggetti trattati.
Tony Lattimer (Northampton, 1945) presenta una sola opera recente: In the Stilness is the Dance. Lo spettatore viene fisicamente coinvolto nell’opera e indotto a una sorta di particolare esperienza meditativa in cui tutti i sensi vengono sollecitati. Percorrendo l’installazione, sedendo o variando i punti di vista le forme di Lattimer sembrano ondeggiare, quasi danzare, e assumere sempre nuove conformazioni
Venerdì 15 giugno, durante l’inaugurazione, si svolgerà un evento musicale basato sui suoni emessi da “strumenti” musicali in grés porcellanato dell’artista Giancarlo Scapin. Nelle sue opere vi è il connubio tra terra e suono, la connivenza delle due arti, sia le più materiche come i grés, sia le più spirituali come la musica. Con l’aiuto del compositore Giovanni Bonato, è stato composto, nel 2006, “Il canto della terra” che, nell’esecuzione di Giuseppe Del Bianco, Luca Nardon, Gabriele Grotto e Diego Pizzolato, inaugura e introduce la sua mostra al MIC.
Il concorso alla manifestazione era riservato, per questa edizione, agli artisti “under 40” in modo da poter documentare le nuove ricerche in campo ceramico a livello internazionale e per favorirle, con uno dei premi più prestigiosi e, anche, significativi da un punto di vista strettamente economico.
La giuria - composta da Jadranka Bentini, direttore MIC, Franco Bertoni, esperto delle Collezioni Moderne e Contemporanee del MIC, Roberto Daolio, critico d’arte, Simon Groom della Tate Liverpool (Gran Bretagna) e Thimo te Duits, del Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam (Olanda) - ha esaminato le opere inviate a seguito di una prima selezione e ha assegnato il Premio Faenza ex aequo a Ian Mc Donald (Stati Uniti d’America) per l’opera “Beyond all boundaries” e a Simone Lucietti (Italia) per l’opera “Tokillchirikill”. Il premio di Euro 26.000,00, offerto dalla Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza è stato, quindi, ripartito tra i due vincitori.
Le opere sono state segnalate, all’interno di una selezionata cerchia di artisti individuati nella prima fase di valutazione, per i segnali di apertura offerti all’arte della ceramica a seguito di sempre maggiori connessioni con altre forme di espressione artistica. Dell’opera di Mc Donald sono state apprezzate le componenti anche di design e di racconto, mentre dell’opera di Lucietti ha colpito la combinazione in un solido astratto di componenti di memoria e di narrazione.
Il “premio acquisto” di Euro 10.000,00, offerto da Confindustria Ceramica, è stato assegnato a Andrea Salvatori per l’opera “Stars” in cui, con ironia, vengono evidenziati i contrasti tra le ideologie, non solo estetiche, del Novecento con le realtà di una modernità spesso aggressiva e violenta. Si tratta, nel complesso, di opere che, pur nel solco di una tradizione ceramica offrono stimoli per compromissioni materiche e semantiche che sollecitano l’uscita di questa antica arte da facili classificazioni e da ambiti ristretti non più riconosciuti come compatibili con la complessità artistica vissuta dalle nuove generazioni.
Segnalazioni e premi minori sono stati consegnati a Alessandro Neretti e Silvia Zagni (Italia), Barnaby Barford e Clare Twomey (Gran Bretagna), Tomonari Kato e Shigeki Hayashi (Giappone), Ruth Borgenicht e Nidhi Jalan (U.S.A.), Marianne Eggimann (Germania).
La giuria ha anche valutato le opere presentate dagli allievi di Istituti d’Arte italiani per il VI Concorso “Arte della Ceramica” a tema “Contenitore con coperchio”. Sono stati premiati - con premi offerti dalla Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza, dalla Amministrazione Comunale di Faenza e dall’Associazione Amici della Ceramica e del MIC - gli studenti Giada Righetti dell’Istituto d’Arte di Gargnano, Arianna Cascetti dell’Istituto d’Arte di Castelli e Gionata Ranzoni dell’Accademia di Brera. A Elena Mureddu, dell’Istituto d’Arte di Oristano, è stata assegnata la medaglia della D’A Gallery
Faenza ancora una volta capitale mondiale della ceramica: tutte le opere finaliste del Concorso saranno esposte al pubblico dal 16 giugno al 19 agosto. In questa occasione a completare il panorama espositivo le mostre collaterali (dal 16 giugno al 30 settembre) ospitate negli splendidi spazi del MIC, omaggio a tre Maestri che nella lunga storia del Concorso sono stati protagonisti del “Premio Faenza”. Si tratta di un faentino, un italiano e uno straniero: l’artista faentino Goffredo Gaeta di Faenza - vincitore del Premio nel 1970 - accanto a Pompeo Pianezzola che vinse nel 1963 e infine le ceramiche di Tony Lattimer segnalato nell’edizione del 2005.
Le opere appositamente realizzate da Goffredo Gaeta (Faenza, 1937) per questa occasione espositiva riprendono un tema, il mare, a lui particolarmente caro e una tecnica, quella del lustro, cui si è sempre dedicato ma che ha utilizzato in maniera quasi esclusiva a partire, almeno, dagli anni Ottanta.
Pompeo Pianezzola (Nove, 1925) ha scritto le pagine più belle dell’arte ceramica italiana del Novecento: su lastre piccole e sottili ma, paradossalmente, monumentali per capacità di attrazione e dispiegamento lirico. Tra le opere in mostra al MIC lastre aperte da squarci e di grandi fogli dipinti all’acquarello sui quali sono riportate le versioni ceramiche dei soggetti trattati.
Tony Lattimer (Northampton, 1945) presenta una sola opera recente: In the Stilness is the Dance. Lo spettatore viene fisicamente coinvolto nell’opera e indotto a una sorta di particolare esperienza meditativa in cui tutti i sensi vengono sollecitati. Percorrendo l’installazione, sedendo o variando i punti di vista le forme di Lattimer sembrano ondeggiare, quasi danzare, e assumere sempre nuove conformazioni
Venerdì 15 giugno, durante l’inaugurazione, si svolgerà un evento musicale basato sui suoni emessi da “strumenti” musicali in grés porcellanato dell’artista Giancarlo Scapin. Nelle sue opere vi è il connubio tra terra e suono, la connivenza delle due arti, sia le più materiche come i grés, sia le più spirituali come la musica. Con l’aiuto del compositore Giovanni Bonato, è stato composto, nel 2006, “Il canto della terra” che, nell’esecuzione di Giuseppe Del Bianco, Luca Nardon, Gabriele Grotto e Diego Pizzolato, inaugura e introduce la sua mostra al MIC.
16
giugno 2007
Premio Faenza 2007
Dal 16 giugno al 30 settembre 2007
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
MIC – MUSEO INTERNAZIONALE DELLE CERAMICHE
Faenza, Viale Alfredo Baccarini, 19, (Ravenna)
Faenza, Viale Alfredo Baccarini, 19, (Ravenna)
Biglietti
intero € 6,00; ridotto: € 3,00; ridotto scolaresche: € 2,50
Orario di apertura
dal martedì alla domenica e festivi 9.30 - 19.00. Chiuso il lunedì
Vernissage
16 Giugno 2007, ore 18
Ufficio stampa
ALEPH
Autore