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Premio Michetti 2009
Mostra storica del 60° Premio Michetti, all’interno di Palazzo San Domenico, Museo permanente d’Arte Contemporanea e moderna della Fondazione: “Un sogno in riva all’Adriatico” – Rassegna antologica delle opere premiate dal 1947 al 2008. Sarà inaugurata anche la Mostra “Terra Madre Abruzzo” – Madonne salvate dal Museo Nazionale dell’Aquila in mostra in Abruzzo nel piano ipogeo del MUMI.
Comunicato stampa
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“Una festa per le sessanta edizioni del Premio Michetti, in Palazzo San Domenico, sede del Museo Permanente d’arte contemporanea e moderna della Fondazione.
Un compleanno per noi straordinario in una fase molto difficile della storia abruzzese. Il nostro primo pensiero non può non andare a tutti gli amici aquilani e, in particolare, agli artisti, molti dei quali hanno arricchito con la loro partecipazione indimenticate edizioni del Premio.
La Fondazione da anni esporta cultura partendo dall’Abruzzo; dopo le 50 edizioni del 1998, e l’omaggio a Michetti celebrato nel 1999 a Palazzo Venezia a Roma, con una grande mostra dedicata proprio al Maestro ed il grande successo di due anni fa a Milano, con la rassegna sul nuovo realismo italiano realizzato in collaborazione con il Comune di Milano presso il Pac (Padiglione di arte contemporanea) l’Istituzione si appresta a replicare nella capitale una nuova grande iniziativa.
Oggi sembra di essere tornati al clima delle primissime edizioni del Premio Michetti, con una gran parte della Regione, soprattutto nella fascia costiera, da ricostruire dopo le terribili rovine della seconda guerra mondiale. In una situazione drammatica il Premio Michetti, pensato nel 1946, fu immediatamente realizzato l’anno successivo, nel 1947, tendendo una mano agli artisti italiani che si trovavano in una situazione di precarietà e di smarrimento.
Fu subito una grande rassegna, per quantità degli espositori e, soprattutto, per la qualità dei partecipanti. Da quei giorni ad oggi, oltre settemila artisti hanno esposto e lavorato per il Premio Michetti, certi di trovare un riconoscimento e, per i più giovani, una occasione di lancio nel panorama nazionale.
La collezione della Fondazione Michetti, quasi tutte opere di proprietà più alcune opere degli enti soci concesse in comodato, rappresenta uno spaccato, filologicamente esemplare, delle migliori espressioni dell’arte italiana (con molti esempi di carattere internazionale) degli ultimi sessant’anni.
L’elenco dei nomi degli artisti dell’esposizione è di una solare eloquenza sui livelli delle varie edizioni del premio, sulla sua rappresentatività, sul rigore che contraddistingue dal 1947 questa manifestazione che periodicamente cambia il suo vertice ma che ha sempre saputo assicurare una grande continuità nel rigore.
Il 2009 è anche un anno di grandi difficoltà –non solo finanziarie- per il Premio Michetti e soprattutto per il suo Museo. Solo la dedizione dei collaboratori ed il sostegno di pochi ma veri e disinteressati amici ha reso possibile la realizzazione di una delle edizioni più rappresentative. Ci riferiamo, nel campo dell’arte, a Beatrice Buscaroli, la curatrice del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia, alla Sovrintendente Anna Imponente e ad altri amici come i critici Carlo Fabrizio Carli e Duccio Trombadori.
Dalla selezione dei documenti esposti, tratti dal grande e ricco archivio della Fondazione, sarà forse facile capire come la più antica rassegna d’arte annuale italiana sia stata importante fin dai suoi primi passi e trarne un motivo d’orgoglio per tutti gli abruzzesi.
In questi ultimi anni il patrimonio della Fondazione si è notevolmente arricchito di opere di grande qualità. Sono state recuperati lavori di artisti premiati in anni lontani ed ampliato il panorama anche grazie ad alcune donazioni. Gli abruzzesi e tutti i cultori dell’arte dispongono di una collezione di gran lunga più preziosa dell’insieme dei contributi pubblici e privati ottenuti ed il suo valore cresce di anno in anno.
Gli abruzzesi possono essere orgogliosi di un primato di rigore, di passione disinteressata, di buona amministrazione che sono la condizione delle iniziative che attraversano il tempo e superano anche le tempeste più gravi.”
Il Presidente della Fondazione Michetti Prof. Vincenzo Centorame.
Elenco degli artisti in mostra
Alastra, Almagno, Amodei, Andrullo,Angeli, Angeli, Angelozzi, Arlini, Armonia, Arri, Aute, Aymone, Bacci, Baldacci, Banovich, Barclay, Baruffaldi, Baumgartner,
Bellandi, Bellei, Bendini, Berrettini, Biasi A., Biasi G., Bloom, Bonfanti, Borra, Bottarelli, Bovani, Busanel, Caccioni, Cagnone, Cantafora, Cantatore, Capocchini, Carmassi, Carnemolla, Carrino, Cascella M., Casorati Pavarolo, Celiberti, Ceroli, Cervellati, Cesetti, Chiancone, Chiti, Ciardo,Ciarli, Cingolani, Ciuha, Collalto, Colucci, Conenna, Cuoghi e Corsello, D’Aloisio, D’Alonzo, D’Amato, D’Amico Flugi, D’Angelo, Davico, Davoli, De Bernardi, De Fiore, De Grandis, De La Pisa, De Robertis, De Stefano, Del Greco A., Del Greco L.,Del Vecchio, Della Zorza, Demetz, Devalle, Di Blasio, Di Donato, Di Fabrizio, Di Luciano, Di Ruggero, Di Stasio, Di Terlizzi, Di Tizio, Didou, Dorazio, d’Urach, Dynys, Equipo Realidad, Febo, Ferrari,
Ferroni, Fidelibus, Fieschi, Fiorentino, Fonticoli, Francalancia, Freiwald, Funi, Galante, Gallina, Gallizioli, Gandini, Gaspari, Giangiulio, Giovannoni, Guarneri, Guerricchio, Guida, Hai Bo, Iacovetti, Izzi, Jemec, Kane, Kokocinsky A.,Kokocinsky M., La Regina, Lai, Lampo, Leonelli, Licata, Longo, Lorenzetti, Luise, Mancini, Manfredini, Marangoni, Marcantonio C., Marcantonio L., Marcucci, Mari, Marotta, Marra, Marrocco,Maschietto, Matino, Mattii, Memmo, Milesi, Monachesi, Montarsolo, Morandis, Moreni, Mori, Moroni, Notari, Oan Kyu, Olivieri, Padovese, Palladino, Pallozzi, Palmili, Pantieri, Partengo, Paulucci, Pera, Perez, Pericoli, Pessoli, Petrocelli, Picco, Picini, Pigato, Pirandello, Pone, Pozzati, Prampolini, Radicioni, Ramella, Rinaldi, Roma, Romiti, Rossi, Rossini, Ruggiero, Russi, Saetti, Salvadori, Sambenedetto, Samorì, Santoro, Saroni, Schiavinato, Scocco, Seguì, Sgambati, Sguanci, Siciliano, Sotili, Spinosa, Spreafico, Strazza, Sulay, Summa, Sughi, Tassinari, Theimer, Tirelli, Titonel, Tomea,Toto, Trombadori, Uboldi, Vago, Valentini, Ventrone, Verna, Vitali, Viviani, von den Steinen, Yaria, Zaimovich, Zanazzo, Zotti, Zuccarini.
Il catalogo generale completo di tutte le presenze , oltre settemila, degli artisti al premio, è in fase di preparazione e sarà edito da Vallecchi di Firenze.
BREVE RELAZIONE FONDAZIONE PREMIO NAZIONALE DI
PITTURA F.P.MICHETTI
Nel 1947,a Francavilla al mare, cittadina abruzzese distrutta per il 97% dahli eventi bellici, viene istituito il Premio Nazionale di pittura F.P.Michetti , con l’intento di continuare la grande tradizione culturale del Convento Michetti e del cenacolo cui avevano partecipato le personalità più creative del tempo, D’Annunzio, Tosti, Serao, Scarfoglio, Duse, Barbella. Nel 1955,con un decreto del Presidente della Repubblica Gronchi viene eretta in ente morale la Fondazione Premio Nazionale di pittura F.P.Michetti, con sede in Francavilla al mare; lo scopo della Fondazione è di organizzare un concorso annuale di pittura cui possano essere affiancate altre manifestazioni di carattere non permanente, quali mostre retrospettive, personali di grandi artisti italiani ed esteri, ed in genere qualsiasi altra manifestazione artistica.
Sin dai primi anni dopo la sua istituzione il Premio Michetti raggiunge una notevole importanza nel panorama artistico italiano, perfezionando la sua struttura ed operando scelte coraggiose e di grande validità culturale; nel catalogo del 1948, nell’elenco degli artisti partecipanti ed ammessi dalla giuria, appaiono i nomi di Fontana, Brindisi, Monachesi. Critici ed artisti di prestigio offrono la loro preziosa disponibilità a partecipare alle giurie esaminatrici con commissioni artistiche composte ad esempio nel 1951 da Cantatore, Casorati, Saetti, Purificato, Bartoletti, Prampolini. Le varie tendenze dell’arte italiana vengono puntualmente rappresentate da artisti provenienti da tutte le regioni in una rassegna qualitativamente unica che ha visto partecipare con entusiasmo in qualità di curatori o di componenti di giuria , e di comitato tecnico personalità quali Gian Ferrari, Brancaccio, Cantatore, Casorati, Saetti, Biancale, Bellonzi, Lavagnino, Maccari, Carli, Pirandello, Ziveri, Ciardo, Calvesi, Barilli, Carandente, Chierici, Guzzi, Caramel, Bandera, Durbè, Trombadori, Lambertini, Palma Bucarelli, Giuffrè, Masulli, Bonito Oliva, Sgarbi, D’Amico, Castagnoli, Romano, Solmi, Crispolti, Gualdoni, . Nel 1953 membri del comitato tecnico per l’organizzazione del premio sono il pittore e critico Amerigo Bartoli, il prof. Fortunato Bellonzi, Emilio Lavagnino e Mino Maccari; in giuria la crescente importanza del premio è testimoniata dalla presenza di Corrado Alvaro e Aldo Palazzeschi, che invia un saggio intitolato “Della pittura contemporanea”, pubblicato sul catalogo del premio. Nel 1955 Carlo Barbieri sottolinea come una delle caratteristiche del Premio Michetti fosse “fin dall’inizio, insieme alla vocazione nazionale che trascende la regione pur non trascurandola… la volontà di rispecchiare il più fedelmente possibile valori e tendenze vitali dell’arte di oggi”. Negli anni a seguire il Michetti è sempre stato attento a coniugare spinte moderniste e linguaggi della tradizione pittorica in un processo di equilibrio tra valorizzazione della realtà locale e apertura nazionale ed internazionale.
Nel 1960 accanto ad un omaggio a Basilio Cascella la novità più rilevante consiste nella presenza di una rappresentanza internazionale : il premio ospita infatti gli artisti
Bogart, Canovar, Gotz, Imai, Mihailovitch inaugurando una felice tendenza di apertura verso l’estero, ispirata dal decadere di inutili barriere nazionali. Si susseguono dal 1947 ad oggi artisti rappresentativi delle molteplici e complesse tendenze del XX secolo : da Prampolini a Reggiani , da Sassu a Cantatore, da Ceroli a Titina Maselli. Aboliti i premi sull’onda delle contestazione degli ani sessanta , nel 1969 viene realizzata una rassegna indimenticabile, articolata in tre sezioni con la partecipazione tra gli altri di Burri, Capogrossi, Dorazio, Fontana, Turcato, Vedova, degli abruzzesi Spalletti, Summa, Misticoni, Di Blasio, dei giovani Kounellis, Mattiacci, Mochetti, Paolini, Prini, Zorio.
Nel 1973 viene proposta una mostra di confronto tra artisti italiani e iugoslavi, questi ultimi introdotti sul catalogo dal critico Zoran Zrzinisk che sottolinea la particolarità delle opere presentate da un paese davvero multinazionale “i suoi abitanti parlano numerose lingue , le zone particolari del paese hanno ciascuno una storia molto diversa, soggetti ad influssi e concetti culturali fortissimi. E’ un paese ( la Iugoslavia) in piena corrente d’aria… un campo di battaglia che significa discordia , massacro , morte e scarso tempo per coltivare la belle arti; ma significa anche l’incontro di numerosi nazioni, arti, genti giovani e dinamiche.”
L’anno successivo (1974) la mostra è incentrata sul rapporto tra 24 artisti italiani e 24 artisti spagnoli “giovani degli anni ‘70”, mentre un settore specifico viene dedicato ai pittori di età non superiore ai trentacinque anni che inviano le loro opere all’esame della giuria esaminatrice, rispondendo al bando annuale che si rivolgeva a pittori nati ed operanti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Sardegna , Toscana ed Umbria. L’intento e la volontà della Fondazione è sempre di offrire una occasione a giovani artisti non ancora imposti alla attenzione della critica e di un vasto pubblico, condizionati inevitabilmente dalla situazione più sacrificata delle zone in cui si trovano ad operare rispetto ai più fortunati artisti operanti nel nord Italia.
L’apertura verso l’estero comunque non impedisce alla Fondazione di operare ricognizioni del panorama artistico regionale : i problemi del territorio abruzzese sono al centro delle edizioni dedicate all’Uomo ed il suo Ambiente, nel 1976, all’Uomo ed il suo spazio (1977) con la consegna della Presentosa d’oro a Franco Tassi, direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, e ad Antonio Cederna (1977). Accanto ad artisti polacchi e greci, la Fondazione dà vita ad iniziative per promuovere una politica per la salvaguardia e la valorizzazione di beni culturali: nel
1978 il critico Enzo Carli con il contributo della Soprintendenza ai Monumenti e
Gallerie dell’Aquila cura una sezione dedicata ad un cospicuo numero di sculture lignee proposte per interventi di restauro.
Chiaramente numerose sono le mostre dedicate a Michetti , da quella del 1966 sui disegni ed i pastelli , all’edizione curata da Marcello Venturoli nel 1979 che presenta
oggetti ed opere inedite del pittore abruzzese. Pastelli, tempere e foto sul catalogo evidenziano l’importanza del mezzo fotografico nel percorso artistico del pittore, e gettano le basi per la grande mostra dedicata sempre a Michetti nel 1993 in collaborazione con la Fratelli Alinari di Firenze , rassegna che dopo l’inaugurazione a Francavilla è stata ospitata a Roma, Firenze e Parigi. Altro omaggio era stato fatto a Michetti con la mostra “Mare e figure “ del 1986, ma sicuramente la rassegna più completa è anche quella più recente, del 1999, realizzata nelle due edizioni di Roma (Palazzo Venezia) e Francavilla (Museo Michetti) , struttura, quest’ultima, che accoglie permanentemente due grandi tele dell’artista , “Le Serpi” e “Gli storpi”, ed attualmente ospita la sede della Fondazione.
Altro capitolo della storia della Fondazione, racconta di convegni, mostre di ceramica ma anche di ex voto, proposte di restauro, come si è già detto, incontri dedicati all’ambiente, occasioni di confronto su temi della cultura che la Fondazione promuove da sempre in un ottica di crescita e di valorizzazione delle risorse locali, Pur essendo l’organizzazione del premio annuale di pittura l’oggetto principale dell’istituzione, va inoltre ricordato che la Fondazione ha realizzato anche numerosi omaggi ad artisti già noti, come il curatore della retrospettiva “Premio Michetti, 50 edizioni”, prof. Luciano Caramel ha evidenziato nel 1998; sono state organizzate rassegne dedicate a Casorati ( 1954), presentato in catalogo da scritti di Carlo Barbieri e Diego Valeri, a Fausto Pirandello e Giuseppe Ajmone nel 1965, retrospettive di Ciardo e Patini (1981), D’Antino e Smargiassi( 1987), quest’ultimo omaggio realizzato parallelamente alla mostra dedicata a Schifano e al confronto Europa –America curato sempre nel 1987, da Achille Bonito Oliva.
Altre edizioni particolarmente interessanti sono state curate nel 1988 dal critico Kirov con la partecipazione di giovani artisti bulgari , pittori, grafici, scultori, già partecipi della mostra di pittura realistica di Sofia e della Biennale di Varna.
Nel 1991 Vittorio Sgarbi con la mostra “Viaggio in Italia”, presenta ventitré artisti stranieri ( tra i quali Bailey, Cuartas, Mitoraj, Randall, Argeles) protagonisti del viaggio con opere che vogliono offrire l’immagine dell’Italia così come proprio gli stranieri la conservano e la esaltano.
Nel 2000 viene realizzata una ampia panoramica della pittura europea , per la 51a edizione del Premio a cura di Gianni Romano, che ha invitato artisti provenienti da tutta l’Europa in una mostra intitolata “Europa, differenti prospettive nella pittura”.
Anche in questa occasione i premi assegnati dalla giuria, ex aequo all’italiano Gabriele Picco e al tedesco Franz Baumgartner hanno consentito alla Fondazione di arricchire il patrimonio di opere raccolte dall’Istituzione , più di 160, che vengono gelosamente custodite , e fino’ora solo occasionalmente esposte al pubblico, come testimonianza dell’attività svolta da questa che è una delle istituzioni più antiche del panorama artistico italiano.
Nel 2001 è ancora una edizione di carattere internazionale curata da Angela Vettese , che viene organizzata prendendo in esame questa volta l’arte delle due sponde dell’Adriatico; sono stati invitati artisti italiani e artisti provenienti dall’area Balcanica , in particolare dai paesi dell’ex- Iugoslavia. Parallelamente è stata offerta al pubblico una grande mostra di 17 sculture di Mimmo Paladino, ospitata nella parte nuova del Museo Michetti.
La 53a edizione , inaugurata il 20 luglio 2002, nella prestigiosa sede di Palazzo San Domenico, Museo Michetti, in Francavilla al mare, e curata da Carlo Fabrizio Carli, è dedicata al tema del dialogo artistico italo – argentino . Il titolo, ampiamente metaforico , della rassegna “La città e le nuvole” sintentizza in una formula di immediata evidenza la duplice polarità tra realtà e sogno, tra la consistenza del dato fenomenico e lo scarto utopico, tra concretezza e tensione metafisica , tra presenza e nostalgia. Presentati dal curatore della mostra e da Guillermo Whitelow, uno dei più noti storici e critici d’arte del paese latino –americano, sono presenti in mostra ventiquattro tra i più noti e affermati artisti argentini, residenti in patria o in Europa. Momento di cerniera tra le due sezioni del premio Michetti è costituito da un sintentico ma molto contestuale omaggio a Lucio Fontana , personaggio chiave dei rapporti artistici italo –argentini nel corso del Novecento , con opere provenienti dalla Fondazione Fontana di Milano e appartenenti al biennio 1946-1947 ( periodo al quale risale la stesura del “Manifiesto blanco).Il catalogo , con i testi dell’Ambasciatore Argentino in Italia, del Presidente della Fondazione Michetti, dei critici Carlo Fabrizio Carli e Guillermo Whitelow, è pubblicato dalla casa editrice Vallecchi e riproduce le opere esposte anche dai trenta pittori italiani, giovani o molto giovani, di varie parti d’Italia, rappresentativi del fenomeno del ritorno della pittura e più esplicitamente della pittura d’immagine.
Un omaggio particolarmente importante è reso a Mario Ceroli , già vincitore del Premio Michetti nel 68, nel corso della 54a edizione del Premio, nel 2003 a cura di Duccio Trombadori e dedicata al confronto Italia – Giappone. Il titolo della mostra è L’amore per la terra, e la sezione orientale è curata da Gabriele Simongini; - l’amore
per la terra, ha precisato Trombadori ,dimostra quanto sia fertile la voglia di espressione che c’è in questo paese, che si manifesta nelle diverse individualità, artisti giovani e meno giovani che si sono affermati negli ultimi venti anni per un stile controcorrente, personalità che hanno dato molto dal punto di vista espressivo , consolidando il valore pittorico.
L’artista Ceroli ha partecipato personalmente all’allestimento di alcuni suoi lavori come “Cocullo”, dedicato alla nota festa dei serpari, presentando un’enorme groviglio sferico di serpenti di vetro preannunciato da uno sfondo di sagome ritagliate nel legno con serpenti in materiali vari che fuggono verso il nido: Altrettanto bella la “Nascita di venere “ in paglia, “Foresta analoga” e l’opera creata in loco dall’artista e dedicata al tema della mostra : la sagoma gigantesca dell’artista ritagliata su carta paglia che si proietta a terra in un’ombra fatta di grano.
La 55a edizione , curata da Stefano Zecchi e Anna Imponente nel 2004, è stata intitolata “”Mito e realtà, uno sguardo ad oriente” e dedicata al confronto Italia –Cina. In effetti non solo dalla Cina ma da altri paese orientali sono arrivate le opere esposte nella sezione estera, con lavori su carta di riso, tele, fotografie , disegni di artisti già famosi che hanno vissuto o vivono anche in Italia (Lim. Hsiao Chin, Tan Swie Hian e artisti giovani che hanno inviato installazioni fatte con materiale riciclato (Liu Ding da Pechino con “Mushrooom” e “Chinese mushroom”, o Qi Kai che ha presentato la sua personale versione del “Giardino Zen” e una struttura in lamiera, olio e pietra intitolata “Senza dolore”). Altrettanto interessanti le opere inviate dagli artisti italiani, tra i quali vengono scelti i vincitori accanto a Hidetoshi Nagasawa per la sezione orientale, Arduino Cantafora e Tito Rossini. Nel 2006 è ancora Luciano Caramel come nel 1984, e nel 1998 a curare il Premio Michetti, intitolato “In – out, opera e ambiente nella dimensione glocal”, affiancato da un suo ex allievo, Domenico Quaranta, responsabile della sezione dedicata alla Net & Media Art. Obiettivo centrato dalla esposizione è quello di evidenziare nella mostra la compresenza inevitabile di posizioni molto diverse che non possono essere negate sulla base di scelte esclusive di tendenza o altro; non quindi pittura o fotografia o video, scultura o installazioni o addirittura figurativo o astratto ma pittura, fotografia, video, scultura, installazione, figurativo, astratto. Non la negazione del passato ma il vivere il passato nel presente. La Fondazione ha organizzato sempre nell’ambito del premio un omaggio dedicato a Fabrizio Plessi, Nam June Paik, Alberto Biasi e James Turrel, sono stati premiati con il Premio Michetti Marc Didou e Walter Valentini .
Altre importanti acquisizioni sono state quelle delle opere di Franco Marrocco e di Antonella Padovese , di Concetto Pozzati, Maurizio Bottarelli che sono esposte in modo permanente insieme a tutti i lavori di proprietà della Fondazione nel Museo d’arte moderna e contemporanea in Palazzo San Domenico, Ulteriore arricchimento
della esposizione è costituito dalla concessione in prestito permanente già deliberata dalla Provincia di Chieti, delle opere premiate con il Premio Michetti , di proprietà
della Provincia e sin’ora dislocate in vari uffici e magazzini , che andranno a breve ad integrare e completare l’iter percorso dalla Istituzione dal 1947 ad oggi, accanto ad una importante donazione di 25 manufatti etruschi già esposti al numeroso pubblico di visitatori.
Un compleanno per noi straordinario in una fase molto difficile della storia abruzzese. Il nostro primo pensiero non può non andare a tutti gli amici aquilani e, in particolare, agli artisti, molti dei quali hanno arricchito con la loro partecipazione indimenticate edizioni del Premio.
La Fondazione da anni esporta cultura partendo dall’Abruzzo; dopo le 50 edizioni del 1998, e l’omaggio a Michetti celebrato nel 1999 a Palazzo Venezia a Roma, con una grande mostra dedicata proprio al Maestro ed il grande successo di due anni fa a Milano, con la rassegna sul nuovo realismo italiano realizzato in collaborazione con il Comune di Milano presso il Pac (Padiglione di arte contemporanea) l’Istituzione si appresta a replicare nella capitale una nuova grande iniziativa.
Oggi sembra di essere tornati al clima delle primissime edizioni del Premio Michetti, con una gran parte della Regione, soprattutto nella fascia costiera, da ricostruire dopo le terribili rovine della seconda guerra mondiale. In una situazione drammatica il Premio Michetti, pensato nel 1946, fu immediatamente realizzato l’anno successivo, nel 1947, tendendo una mano agli artisti italiani che si trovavano in una situazione di precarietà e di smarrimento.
Fu subito una grande rassegna, per quantità degli espositori e, soprattutto, per la qualità dei partecipanti. Da quei giorni ad oggi, oltre settemila artisti hanno esposto e lavorato per il Premio Michetti, certi di trovare un riconoscimento e, per i più giovani, una occasione di lancio nel panorama nazionale.
La collezione della Fondazione Michetti, quasi tutte opere di proprietà più alcune opere degli enti soci concesse in comodato, rappresenta uno spaccato, filologicamente esemplare, delle migliori espressioni dell’arte italiana (con molti esempi di carattere internazionale) degli ultimi sessant’anni.
L’elenco dei nomi degli artisti dell’esposizione è di una solare eloquenza sui livelli delle varie edizioni del premio, sulla sua rappresentatività, sul rigore che contraddistingue dal 1947 questa manifestazione che periodicamente cambia il suo vertice ma che ha sempre saputo assicurare una grande continuità nel rigore.
Il 2009 è anche un anno di grandi difficoltà –non solo finanziarie- per il Premio Michetti e soprattutto per il suo Museo. Solo la dedizione dei collaboratori ed il sostegno di pochi ma veri e disinteressati amici ha reso possibile la realizzazione di una delle edizioni più rappresentative. Ci riferiamo, nel campo dell’arte, a Beatrice Buscaroli, la curatrice del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia, alla Sovrintendente Anna Imponente e ad altri amici come i critici Carlo Fabrizio Carli e Duccio Trombadori.
Dalla selezione dei documenti esposti, tratti dal grande e ricco archivio della Fondazione, sarà forse facile capire come la più antica rassegna d’arte annuale italiana sia stata importante fin dai suoi primi passi e trarne un motivo d’orgoglio per tutti gli abruzzesi.
In questi ultimi anni il patrimonio della Fondazione si è notevolmente arricchito di opere di grande qualità. Sono state recuperati lavori di artisti premiati in anni lontani ed ampliato il panorama anche grazie ad alcune donazioni. Gli abruzzesi e tutti i cultori dell’arte dispongono di una collezione di gran lunga più preziosa dell’insieme dei contributi pubblici e privati ottenuti ed il suo valore cresce di anno in anno.
Gli abruzzesi possono essere orgogliosi di un primato di rigore, di passione disinteressata, di buona amministrazione che sono la condizione delle iniziative che attraversano il tempo e superano anche le tempeste più gravi.”
Il Presidente della Fondazione Michetti Prof. Vincenzo Centorame.
Elenco degli artisti in mostra
Alastra, Almagno, Amodei, Andrullo,Angeli, Angeli, Angelozzi, Arlini, Armonia, Arri, Aute, Aymone, Bacci, Baldacci, Banovich, Barclay, Baruffaldi, Baumgartner,
Bellandi, Bellei, Bendini, Berrettini, Biasi A., Biasi G., Bloom, Bonfanti, Borra, Bottarelli, Bovani, Busanel, Caccioni, Cagnone, Cantafora, Cantatore, Capocchini, Carmassi, Carnemolla, Carrino, Cascella M., Casorati Pavarolo, Celiberti, Ceroli, Cervellati, Cesetti, Chiancone, Chiti, Ciardo,Ciarli, Cingolani, Ciuha, Collalto, Colucci, Conenna, Cuoghi e Corsello, D’Aloisio, D’Alonzo, D’Amato, D’Amico Flugi, D’Angelo, Davico, Davoli, De Bernardi, De Fiore, De Grandis, De La Pisa, De Robertis, De Stefano, Del Greco A., Del Greco L.,Del Vecchio, Della Zorza, Demetz, Devalle, Di Blasio, Di Donato, Di Fabrizio, Di Luciano, Di Ruggero, Di Stasio, Di Terlizzi, Di Tizio, Didou, Dorazio, d’Urach, Dynys, Equipo Realidad, Febo, Ferrari,
Ferroni, Fidelibus, Fieschi, Fiorentino, Fonticoli, Francalancia, Freiwald, Funi, Galante, Gallina, Gallizioli, Gandini, Gaspari, Giangiulio, Giovannoni, Guarneri, Guerricchio, Guida, Hai Bo, Iacovetti, Izzi, Jemec, Kane, Kokocinsky A.,Kokocinsky M., La Regina, Lai, Lampo, Leonelli, Licata, Longo, Lorenzetti, Luise, Mancini, Manfredini, Marangoni, Marcantonio C., Marcantonio L., Marcucci, Mari, Marotta, Marra, Marrocco,Maschietto, Matino, Mattii, Memmo, Milesi, Monachesi, Montarsolo, Morandis, Moreni, Mori, Moroni, Notari, Oan Kyu, Olivieri, Padovese, Palladino, Pallozzi, Palmili, Pantieri, Partengo, Paulucci, Pera, Perez, Pericoli, Pessoli, Petrocelli, Picco, Picini, Pigato, Pirandello, Pone, Pozzati, Prampolini, Radicioni, Ramella, Rinaldi, Roma, Romiti, Rossi, Rossini, Ruggiero, Russi, Saetti, Salvadori, Sambenedetto, Samorì, Santoro, Saroni, Schiavinato, Scocco, Seguì, Sgambati, Sguanci, Siciliano, Sotili, Spinosa, Spreafico, Strazza, Sulay, Summa, Sughi, Tassinari, Theimer, Tirelli, Titonel, Tomea,Toto, Trombadori, Uboldi, Vago, Valentini, Ventrone, Verna, Vitali, Viviani, von den Steinen, Yaria, Zaimovich, Zanazzo, Zotti, Zuccarini.
Il catalogo generale completo di tutte le presenze , oltre settemila, degli artisti al premio, è in fase di preparazione e sarà edito da Vallecchi di Firenze.
BREVE RELAZIONE FONDAZIONE PREMIO NAZIONALE DI
PITTURA F.P.MICHETTI
Nel 1947,a Francavilla al mare, cittadina abruzzese distrutta per il 97% dahli eventi bellici, viene istituito il Premio Nazionale di pittura F.P.Michetti , con l’intento di continuare la grande tradizione culturale del Convento Michetti e del cenacolo cui avevano partecipato le personalità più creative del tempo, D’Annunzio, Tosti, Serao, Scarfoglio, Duse, Barbella. Nel 1955,con un decreto del Presidente della Repubblica Gronchi viene eretta in ente morale la Fondazione Premio Nazionale di pittura F.P.Michetti, con sede in Francavilla al mare; lo scopo della Fondazione è di organizzare un concorso annuale di pittura cui possano essere affiancate altre manifestazioni di carattere non permanente, quali mostre retrospettive, personali di grandi artisti italiani ed esteri, ed in genere qualsiasi altra manifestazione artistica.
Sin dai primi anni dopo la sua istituzione il Premio Michetti raggiunge una notevole importanza nel panorama artistico italiano, perfezionando la sua struttura ed operando scelte coraggiose e di grande validità culturale; nel catalogo del 1948, nell’elenco degli artisti partecipanti ed ammessi dalla giuria, appaiono i nomi di Fontana, Brindisi, Monachesi. Critici ed artisti di prestigio offrono la loro preziosa disponibilità a partecipare alle giurie esaminatrici con commissioni artistiche composte ad esempio nel 1951 da Cantatore, Casorati, Saetti, Purificato, Bartoletti, Prampolini. Le varie tendenze dell’arte italiana vengono puntualmente rappresentate da artisti provenienti da tutte le regioni in una rassegna qualitativamente unica che ha visto partecipare con entusiasmo in qualità di curatori o di componenti di giuria , e di comitato tecnico personalità quali Gian Ferrari, Brancaccio, Cantatore, Casorati, Saetti, Biancale, Bellonzi, Lavagnino, Maccari, Carli, Pirandello, Ziveri, Ciardo, Calvesi, Barilli, Carandente, Chierici, Guzzi, Caramel, Bandera, Durbè, Trombadori, Lambertini, Palma Bucarelli, Giuffrè, Masulli, Bonito Oliva, Sgarbi, D’Amico, Castagnoli, Romano, Solmi, Crispolti, Gualdoni, . Nel 1953 membri del comitato tecnico per l’organizzazione del premio sono il pittore e critico Amerigo Bartoli, il prof. Fortunato Bellonzi, Emilio Lavagnino e Mino Maccari; in giuria la crescente importanza del premio è testimoniata dalla presenza di Corrado Alvaro e Aldo Palazzeschi, che invia un saggio intitolato “Della pittura contemporanea”, pubblicato sul catalogo del premio. Nel 1955 Carlo Barbieri sottolinea come una delle caratteristiche del Premio Michetti fosse “fin dall’inizio, insieme alla vocazione nazionale che trascende la regione pur non trascurandola… la volontà di rispecchiare il più fedelmente possibile valori e tendenze vitali dell’arte di oggi”. Negli anni a seguire il Michetti è sempre stato attento a coniugare spinte moderniste e linguaggi della tradizione pittorica in un processo di equilibrio tra valorizzazione della realtà locale e apertura nazionale ed internazionale.
Nel 1960 accanto ad un omaggio a Basilio Cascella la novità più rilevante consiste nella presenza di una rappresentanza internazionale : il premio ospita infatti gli artisti
Bogart, Canovar, Gotz, Imai, Mihailovitch inaugurando una felice tendenza di apertura verso l’estero, ispirata dal decadere di inutili barriere nazionali. Si susseguono dal 1947 ad oggi artisti rappresentativi delle molteplici e complesse tendenze del XX secolo : da Prampolini a Reggiani , da Sassu a Cantatore, da Ceroli a Titina Maselli. Aboliti i premi sull’onda delle contestazione degli ani sessanta , nel 1969 viene realizzata una rassegna indimenticabile, articolata in tre sezioni con la partecipazione tra gli altri di Burri, Capogrossi, Dorazio, Fontana, Turcato, Vedova, degli abruzzesi Spalletti, Summa, Misticoni, Di Blasio, dei giovani Kounellis, Mattiacci, Mochetti, Paolini, Prini, Zorio.
Nel 1973 viene proposta una mostra di confronto tra artisti italiani e iugoslavi, questi ultimi introdotti sul catalogo dal critico Zoran Zrzinisk che sottolinea la particolarità delle opere presentate da un paese davvero multinazionale “i suoi abitanti parlano numerose lingue , le zone particolari del paese hanno ciascuno una storia molto diversa, soggetti ad influssi e concetti culturali fortissimi. E’ un paese ( la Iugoslavia) in piena corrente d’aria… un campo di battaglia che significa discordia , massacro , morte e scarso tempo per coltivare la belle arti; ma significa anche l’incontro di numerosi nazioni, arti, genti giovani e dinamiche.”
L’anno successivo (1974) la mostra è incentrata sul rapporto tra 24 artisti italiani e 24 artisti spagnoli “giovani degli anni ‘70”, mentre un settore specifico viene dedicato ai pittori di età non superiore ai trentacinque anni che inviano le loro opere all’esame della giuria esaminatrice, rispondendo al bando annuale che si rivolgeva a pittori nati ed operanti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Sardegna , Toscana ed Umbria. L’intento e la volontà della Fondazione è sempre di offrire una occasione a giovani artisti non ancora imposti alla attenzione della critica e di un vasto pubblico, condizionati inevitabilmente dalla situazione più sacrificata delle zone in cui si trovano ad operare rispetto ai più fortunati artisti operanti nel nord Italia.
L’apertura verso l’estero comunque non impedisce alla Fondazione di operare ricognizioni del panorama artistico regionale : i problemi del territorio abruzzese sono al centro delle edizioni dedicate all’Uomo ed il suo Ambiente, nel 1976, all’Uomo ed il suo spazio (1977) con la consegna della Presentosa d’oro a Franco Tassi, direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, e ad Antonio Cederna (1977). Accanto ad artisti polacchi e greci, la Fondazione dà vita ad iniziative per promuovere una politica per la salvaguardia e la valorizzazione di beni culturali: nel
1978 il critico Enzo Carli con il contributo della Soprintendenza ai Monumenti e
Gallerie dell’Aquila cura una sezione dedicata ad un cospicuo numero di sculture lignee proposte per interventi di restauro.
Chiaramente numerose sono le mostre dedicate a Michetti , da quella del 1966 sui disegni ed i pastelli , all’edizione curata da Marcello Venturoli nel 1979 che presenta
oggetti ed opere inedite del pittore abruzzese. Pastelli, tempere e foto sul catalogo evidenziano l’importanza del mezzo fotografico nel percorso artistico del pittore, e gettano le basi per la grande mostra dedicata sempre a Michetti nel 1993 in collaborazione con la Fratelli Alinari di Firenze , rassegna che dopo l’inaugurazione a Francavilla è stata ospitata a Roma, Firenze e Parigi. Altro omaggio era stato fatto a Michetti con la mostra “Mare e figure “ del 1986, ma sicuramente la rassegna più completa è anche quella più recente, del 1999, realizzata nelle due edizioni di Roma (Palazzo Venezia) e Francavilla (Museo Michetti) , struttura, quest’ultima, che accoglie permanentemente due grandi tele dell’artista , “Le Serpi” e “Gli storpi”, ed attualmente ospita la sede della Fondazione.
Altro capitolo della storia della Fondazione, racconta di convegni, mostre di ceramica ma anche di ex voto, proposte di restauro, come si è già detto, incontri dedicati all’ambiente, occasioni di confronto su temi della cultura che la Fondazione promuove da sempre in un ottica di crescita e di valorizzazione delle risorse locali, Pur essendo l’organizzazione del premio annuale di pittura l’oggetto principale dell’istituzione, va inoltre ricordato che la Fondazione ha realizzato anche numerosi omaggi ad artisti già noti, come il curatore della retrospettiva “Premio Michetti, 50 edizioni”, prof. Luciano Caramel ha evidenziato nel 1998; sono state organizzate rassegne dedicate a Casorati ( 1954), presentato in catalogo da scritti di Carlo Barbieri e Diego Valeri, a Fausto Pirandello e Giuseppe Ajmone nel 1965, retrospettive di Ciardo e Patini (1981), D’Antino e Smargiassi( 1987), quest’ultimo omaggio realizzato parallelamente alla mostra dedicata a Schifano e al confronto Europa –America curato sempre nel 1987, da Achille Bonito Oliva.
Altre edizioni particolarmente interessanti sono state curate nel 1988 dal critico Kirov con la partecipazione di giovani artisti bulgari , pittori, grafici, scultori, già partecipi della mostra di pittura realistica di Sofia e della Biennale di Varna.
Nel 1991 Vittorio Sgarbi con la mostra “Viaggio in Italia”, presenta ventitré artisti stranieri ( tra i quali Bailey, Cuartas, Mitoraj, Randall, Argeles) protagonisti del viaggio con opere che vogliono offrire l’immagine dell’Italia così come proprio gli stranieri la conservano e la esaltano.
Nel 2000 viene realizzata una ampia panoramica della pittura europea , per la 51a edizione del Premio a cura di Gianni Romano, che ha invitato artisti provenienti da tutta l’Europa in una mostra intitolata “Europa, differenti prospettive nella pittura”.
Anche in questa occasione i premi assegnati dalla giuria, ex aequo all’italiano Gabriele Picco e al tedesco Franz Baumgartner hanno consentito alla Fondazione di arricchire il patrimonio di opere raccolte dall’Istituzione , più di 160, che vengono gelosamente custodite , e fino’ora solo occasionalmente esposte al pubblico, come testimonianza dell’attività svolta da questa che è una delle istituzioni più antiche del panorama artistico italiano.
Nel 2001 è ancora una edizione di carattere internazionale curata da Angela Vettese , che viene organizzata prendendo in esame questa volta l’arte delle due sponde dell’Adriatico; sono stati invitati artisti italiani e artisti provenienti dall’area Balcanica , in particolare dai paesi dell’ex- Iugoslavia. Parallelamente è stata offerta al pubblico una grande mostra di 17 sculture di Mimmo Paladino, ospitata nella parte nuova del Museo Michetti.
La 53a edizione , inaugurata il 20 luglio 2002, nella prestigiosa sede di Palazzo San Domenico, Museo Michetti, in Francavilla al mare, e curata da Carlo Fabrizio Carli, è dedicata al tema del dialogo artistico italo – argentino . Il titolo, ampiamente metaforico , della rassegna “La città e le nuvole” sintentizza in una formula di immediata evidenza la duplice polarità tra realtà e sogno, tra la consistenza del dato fenomenico e lo scarto utopico, tra concretezza e tensione metafisica , tra presenza e nostalgia. Presentati dal curatore della mostra e da Guillermo Whitelow, uno dei più noti storici e critici d’arte del paese latino –americano, sono presenti in mostra ventiquattro tra i più noti e affermati artisti argentini, residenti in patria o in Europa. Momento di cerniera tra le due sezioni del premio Michetti è costituito da un sintentico ma molto contestuale omaggio a Lucio Fontana , personaggio chiave dei rapporti artistici italo –argentini nel corso del Novecento , con opere provenienti dalla Fondazione Fontana di Milano e appartenenti al biennio 1946-1947 ( periodo al quale risale la stesura del “Manifiesto blanco).Il catalogo , con i testi dell’Ambasciatore Argentino in Italia, del Presidente della Fondazione Michetti, dei critici Carlo Fabrizio Carli e Guillermo Whitelow, è pubblicato dalla casa editrice Vallecchi e riproduce le opere esposte anche dai trenta pittori italiani, giovani o molto giovani, di varie parti d’Italia, rappresentativi del fenomeno del ritorno della pittura e più esplicitamente della pittura d’immagine.
Un omaggio particolarmente importante è reso a Mario Ceroli , già vincitore del Premio Michetti nel 68, nel corso della 54a edizione del Premio, nel 2003 a cura di Duccio Trombadori e dedicata al confronto Italia – Giappone. Il titolo della mostra è L’amore per la terra, e la sezione orientale è curata da Gabriele Simongini; - l’amore
per la terra, ha precisato Trombadori ,dimostra quanto sia fertile la voglia di espressione che c’è in questo paese, che si manifesta nelle diverse individualità, artisti giovani e meno giovani che si sono affermati negli ultimi venti anni per un stile controcorrente, personalità che hanno dato molto dal punto di vista espressivo , consolidando il valore pittorico.
L’artista Ceroli ha partecipato personalmente all’allestimento di alcuni suoi lavori come “Cocullo”, dedicato alla nota festa dei serpari, presentando un’enorme groviglio sferico di serpenti di vetro preannunciato da uno sfondo di sagome ritagliate nel legno con serpenti in materiali vari che fuggono verso il nido: Altrettanto bella la “Nascita di venere “ in paglia, “Foresta analoga” e l’opera creata in loco dall’artista e dedicata al tema della mostra : la sagoma gigantesca dell’artista ritagliata su carta paglia che si proietta a terra in un’ombra fatta di grano.
La 55a edizione , curata da Stefano Zecchi e Anna Imponente nel 2004, è stata intitolata “”Mito e realtà, uno sguardo ad oriente” e dedicata al confronto Italia –Cina. In effetti non solo dalla Cina ma da altri paese orientali sono arrivate le opere esposte nella sezione estera, con lavori su carta di riso, tele, fotografie , disegni di artisti già famosi che hanno vissuto o vivono anche in Italia (Lim. Hsiao Chin, Tan Swie Hian e artisti giovani che hanno inviato installazioni fatte con materiale riciclato (Liu Ding da Pechino con “Mushrooom” e “Chinese mushroom”, o Qi Kai che ha presentato la sua personale versione del “Giardino Zen” e una struttura in lamiera, olio e pietra intitolata “Senza dolore”). Altrettanto interessanti le opere inviate dagli artisti italiani, tra i quali vengono scelti i vincitori accanto a Hidetoshi Nagasawa per la sezione orientale, Arduino Cantafora e Tito Rossini. Nel 2006 è ancora Luciano Caramel come nel 1984, e nel 1998 a curare il Premio Michetti, intitolato “In – out, opera e ambiente nella dimensione glocal”, affiancato da un suo ex allievo, Domenico Quaranta, responsabile della sezione dedicata alla Net & Media Art. Obiettivo centrato dalla esposizione è quello di evidenziare nella mostra la compresenza inevitabile di posizioni molto diverse che non possono essere negate sulla base di scelte esclusive di tendenza o altro; non quindi pittura o fotografia o video, scultura o installazioni o addirittura figurativo o astratto ma pittura, fotografia, video, scultura, installazione, figurativo, astratto. Non la negazione del passato ma il vivere il passato nel presente. La Fondazione ha organizzato sempre nell’ambito del premio un omaggio dedicato a Fabrizio Plessi, Nam June Paik, Alberto Biasi e James Turrel, sono stati premiati con il Premio Michetti Marc Didou e Walter Valentini .
Altre importanti acquisizioni sono state quelle delle opere di Franco Marrocco e di Antonella Padovese , di Concetto Pozzati, Maurizio Bottarelli che sono esposte in modo permanente insieme a tutti i lavori di proprietà della Fondazione nel Museo d’arte moderna e contemporanea in Palazzo San Domenico, Ulteriore arricchimento
della esposizione è costituito dalla concessione in prestito permanente già deliberata dalla Provincia di Chieti, delle opere premiate con il Premio Michetti , di proprietà
della Provincia e sin’ora dislocate in vari uffici e magazzini , che andranno a breve ad integrare e completare l’iter percorso dalla Istituzione dal 1947 ad oggi, accanto ad una importante donazione di 25 manufatti etruschi già esposti al numeroso pubblico di visitatori.
25
luglio 2009
Premio Michetti 2009
Dal 25 luglio al 31 agosto 2009
arte contemporanea
Location
MUMI – MUSEO MICHETTI
Francavilla Al Mare, Piazza San Domenico, 1, (Chieti)
Francavilla Al Mare, Piazza San Domenico, 1, (Chieti)
Orario di apertura
ore 18.00 - 23.30
Vernissage
25 Luglio 2009, ore 19
Editore
VALLECCHI
Autore
Curatore