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Premio Regione Piemonte 04 – Tacita Dean
Venerdì 5 novembre il Premio Regione Piemonte verrà consegnato a Tacita Dean. La cerimonia si svolgerà negli spazi della Fondazione a Torino e sarà occasione per presentare il nuovo film Baobab, ancora inedito in Italia.
Comunicato stampa
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Il riconoscimento assegnato dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in collaborazione con la Regione Piemonte, si rafforza e diventa un appuntamento internazionale per premiare gli artisti che con la loro esperienza apportano un notevole contributo alla ricerca contemporanea.
Venerdì 5 novembre il Premio Regione Piemonte verrà consegnato a Tacita Dean. La cerimonia si svolgerà negli spazi della Fondazione a Torino e sarà occasione per presentare il nuovo film Baobab, ancora inedito in Italia, di quest’artista inglese di fama mondiale. Si tratta di un’ interpretazione poetica dello scorrere del tempo, visibile nella projectroom della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo dal 5 novembre 2004 al 2 gennaio 2005 (parallelamente alla mostra Non toccare la donna bianca). Il progetto espositivo è curato da Emanuela De Cecco ed è realizzato grazie al supporto dell’Associazione Amici della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Una giuria scientifica composta dai direttori di museo: Susanne Pagè (Musèe d’Art Moderne de la Ville de Paris), Udo Kittelmann (Museum fur Moderne Kunst Frankfurt), Manuel Borja-Villel (MACBA Barcelona) e coordinata da Francesco Bonami (direttore artistico della Fondazione), ha selezionato due artisti, Martin Boyce e Tacita Dean.
I due artisti oltre a ricevere un premio di 20.000 Euro ciascuno, hanno la possibilità di esporre le ultime produzioni negli spazi della Fondazione: nel 2004 è la volta di Tacita Dean e nel 2005 di Martin Boyce.
In concomitanza col progetto espositivo e con il contributo dell’Associazione Amici della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, verrà inoltre presentato il primo libro monografico sull’ artista pubblicato in Italia (edizioni Postmedia Books) con testi in italiano e in inglese. Il libro, curato da Emanuela De Cecco, contiene, oltre a un testo della curatrice, anche alcuni testi dell’artista scritti attorno ai suoi lavori, e una conversazione tra Tacita Dean e Roland Groenboom, curatore del MACBA di Barcellona. Questo appassionante racconto a due voci consente di addentrarsi a trecentossesanta gradi nel lavoro dell’artista dagli esordi fino agli ultimissimi sviluppi.
Ricordiamo come I premi della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo hanno riconosciuto con largo anticipo numerosi artisti oggi noti a livello internazionale. I vincitori delle scorse edizioni sono: nel ’96 Mark Dion (USA) e Tobias Rehberger (Germania), nel ’97 Simone Berti (Italia) e Mark Manders (Olanda), nel ’98 Tracey Rose (Sud Africa) e Cristián Silva (Cile), nel ’99 Lyudmila Gorlova (Russia) e Motohiko Odani (Giappone), nel 2000 Artur Żmijewski (Polonia) e Runa Islam (Inghilterra), nel 2001 Layla Ali (USA) e nel 2002 Patrick Tuttofuoco (Italia).
Il lavoro dell’artista
Il lavoro dell’artista prende forma a partire dalle diverse possibilità offerte dal mezzo cinematografico. I suoi film in 16mm combinano strutture narrative tipiche del cinema con materiali di natura documentaria, storie realmente accadute, riferimenti letterari intrecciati con memorie personali. I soggetti ripresi sono trattati con riprese lunghe, immagini statiche, dove il sonoro ha una presenza significativa . Uno degli elementi centrali del lavoro di Tacita Dean è la relazione con lo scorrere del tempo: il tempo quotidiano, il tempo dell’attesa di qualcosa che all’improvviso può cambiare il corso degli eventi, il tempo malinconico delle promesse mancate dalla modernità, il tempo ciclico degli eventi naturali, il tempo di un’attesa che può protrarsi all’infinito. A questo proposito, Disappearence at Sea (1996), con il quale è stata candidata nel 1998 al Turner Prize, ruota attorno alla restituzione poetica della storia del navigatore Donald Crowhurst che, nel tentativo di realizzare un¹impresa memorabile, partecipa nel 1968 alla regata in solitario attorno al mondo dal quale non farà ritorno. L’artista evoca la crescente solitudine, il disorientamento che deve aver provato quest’uomo nella sua ultima avventura. La vicenda è raccontata attraverso il movimento della luce di un faro fino a che l’immagine non diventa completamente buia.
Baobab, 2002 (16mm, 10’): il nuovo film esposto in Fondazione
Un film in bianco e nero girato in Madagascar dove i baobab sono ripresi da diverse distanze, con inquadratura fissa. La colonna sonora contribuisce con efficacia sorprendente a restituire il calore della tundra arsa dal sole. In questo lavoro Tacita Dean mette in scena un tempo lungo e tranquillo, un’immagine molto diversa dal nostro quotidiano, dove gli alberi appaiono come presenze portatrici di un’antica saggezza, presenze onorate e protette dalla comunità che vi risiede attorno. Così racconta la stessa artista in un breve testo dedicato al lavoro: “i baobab sono alberi strani e fantastici che sembrano prendere delle sembianze umane. Sono piantati là, fissati in una postura dinamica, le mani sulle anche, le braccia levate verso il cielo, protesi gli uni verso gli altri per capirsi meglio. Danno l’impressione di avere perso i loro parenti preistorici, immobili e allo stesso tempo viventi come dei megaliti della Cornovaglia”.
Tacita Dean
Tacita Dean (Canterbury,1965) nel 2000 vince una borsa di studio della DAAD (Deutscher Akademischer Austauschdienst) e si trasferisce a vivere a Berlino dove tuttora risiede. Nel 1998 è candidata al Turner Prize e tiene una mostra personale all’ICA di Philadelphia. Nel 2000 espone al Museum fur Gegenwartskunst di Basilea, nel 2001 ha una mostra personale al Museo Serralves di Porto e alla Tate Britain di Londra, nel 2002 partecipa alla VII edizione di Arte all’Arte, nel 2003 ha una mostra personale all’ARC Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris ed è invitata alla 50° Biennale di Venezia nella sezione Ritardi e rivoluzioni e in Stazione Utopia, e a The Moderns al Castello di Rivoli. Nel 2004 tiene una retrospettiva alla De Pont Foundation di Tilburg (NL). In questa occasione è stato esposto per la prima e unica volta Baobab, prima del passaggio a Torino.
Venerdì 5 novembre il Premio Regione Piemonte verrà consegnato a Tacita Dean. La cerimonia si svolgerà negli spazi della Fondazione a Torino e sarà occasione per presentare il nuovo film Baobab, ancora inedito in Italia, di quest’artista inglese di fama mondiale. Si tratta di un’ interpretazione poetica dello scorrere del tempo, visibile nella projectroom della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo dal 5 novembre 2004 al 2 gennaio 2005 (parallelamente alla mostra Non toccare la donna bianca). Il progetto espositivo è curato da Emanuela De Cecco ed è realizzato grazie al supporto dell’Associazione Amici della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Una giuria scientifica composta dai direttori di museo: Susanne Pagè (Musèe d’Art Moderne de la Ville de Paris), Udo Kittelmann (Museum fur Moderne Kunst Frankfurt), Manuel Borja-Villel (MACBA Barcelona) e coordinata da Francesco Bonami (direttore artistico della Fondazione), ha selezionato due artisti, Martin Boyce e Tacita Dean.
I due artisti oltre a ricevere un premio di 20.000 Euro ciascuno, hanno la possibilità di esporre le ultime produzioni negli spazi della Fondazione: nel 2004 è la volta di Tacita Dean e nel 2005 di Martin Boyce.
In concomitanza col progetto espositivo e con il contributo dell’Associazione Amici della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, verrà inoltre presentato il primo libro monografico sull’ artista pubblicato in Italia (edizioni Postmedia Books) con testi in italiano e in inglese. Il libro, curato da Emanuela De Cecco, contiene, oltre a un testo della curatrice, anche alcuni testi dell’artista scritti attorno ai suoi lavori, e una conversazione tra Tacita Dean e Roland Groenboom, curatore del MACBA di Barcellona. Questo appassionante racconto a due voci consente di addentrarsi a trecentossesanta gradi nel lavoro dell’artista dagli esordi fino agli ultimissimi sviluppi.
Ricordiamo come I premi della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo hanno riconosciuto con largo anticipo numerosi artisti oggi noti a livello internazionale. I vincitori delle scorse edizioni sono: nel ’96 Mark Dion (USA) e Tobias Rehberger (Germania), nel ’97 Simone Berti (Italia) e Mark Manders (Olanda), nel ’98 Tracey Rose (Sud Africa) e Cristián Silva (Cile), nel ’99 Lyudmila Gorlova (Russia) e Motohiko Odani (Giappone), nel 2000 Artur Żmijewski (Polonia) e Runa Islam (Inghilterra), nel 2001 Layla Ali (USA) e nel 2002 Patrick Tuttofuoco (Italia).
Il lavoro dell’artista
Il lavoro dell’artista prende forma a partire dalle diverse possibilità offerte dal mezzo cinematografico. I suoi film in 16mm combinano strutture narrative tipiche del cinema con materiali di natura documentaria, storie realmente accadute, riferimenti letterari intrecciati con memorie personali. I soggetti ripresi sono trattati con riprese lunghe, immagini statiche, dove il sonoro ha una presenza significativa . Uno degli elementi centrali del lavoro di Tacita Dean è la relazione con lo scorrere del tempo: il tempo quotidiano, il tempo dell’attesa di qualcosa che all’improvviso può cambiare il corso degli eventi, il tempo malinconico delle promesse mancate dalla modernità, il tempo ciclico degli eventi naturali, il tempo di un’attesa che può protrarsi all’infinito. A questo proposito, Disappearence at Sea (1996), con il quale è stata candidata nel 1998 al Turner Prize, ruota attorno alla restituzione poetica della storia del navigatore Donald Crowhurst che, nel tentativo di realizzare un¹impresa memorabile, partecipa nel 1968 alla regata in solitario attorno al mondo dal quale non farà ritorno. L’artista evoca la crescente solitudine, il disorientamento che deve aver provato quest’uomo nella sua ultima avventura. La vicenda è raccontata attraverso il movimento della luce di un faro fino a che l’immagine non diventa completamente buia.
Baobab, 2002 (16mm, 10’): il nuovo film esposto in Fondazione
Un film in bianco e nero girato in Madagascar dove i baobab sono ripresi da diverse distanze, con inquadratura fissa. La colonna sonora contribuisce con efficacia sorprendente a restituire il calore della tundra arsa dal sole. In questo lavoro Tacita Dean mette in scena un tempo lungo e tranquillo, un’immagine molto diversa dal nostro quotidiano, dove gli alberi appaiono come presenze portatrici di un’antica saggezza, presenze onorate e protette dalla comunità che vi risiede attorno. Così racconta la stessa artista in un breve testo dedicato al lavoro: “i baobab sono alberi strani e fantastici che sembrano prendere delle sembianze umane. Sono piantati là, fissati in una postura dinamica, le mani sulle anche, le braccia levate verso il cielo, protesi gli uni verso gli altri per capirsi meglio. Danno l’impressione di avere perso i loro parenti preistorici, immobili e allo stesso tempo viventi come dei megaliti della Cornovaglia”.
Tacita Dean
Tacita Dean (Canterbury,1965) nel 2000 vince una borsa di studio della DAAD (Deutscher Akademischer Austauschdienst) e si trasferisce a vivere a Berlino dove tuttora risiede. Nel 1998 è candidata al Turner Prize e tiene una mostra personale all’ICA di Philadelphia. Nel 2000 espone al Museum fur Gegenwartskunst di Basilea, nel 2001 ha una mostra personale al Museo Serralves di Porto e alla Tate Britain di Londra, nel 2002 partecipa alla VII edizione di Arte all’Arte, nel 2003 ha una mostra personale all’ARC Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris ed è invitata alla 50° Biennale di Venezia nella sezione Ritardi e rivoluzioni e in Stazione Utopia, e a The Moderns al Castello di Rivoli. Nel 2004 tiene una retrospettiva alla De Pont Foundation di Tilburg (NL). In questa occasione è stato esposto per la prima e unica volta Baobab, prima del passaggio a Torino.
05
novembre 2004
Premio Regione Piemonte 04 – Tacita Dean
Dal 05 novembre 2004 al 02 gennaio 2005
Location
FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
Torino, Via Modane, 16, (Torino)
Torino, Via Modane, 16, (Torino)
Biglietti
Intero € 5 , Gruppi € 4, Ridotto € 3
Orario di apertura
Da martedì a domenica dalle 12 alle 20.
Giovedì dalle 12 alle 23. Lunedì chiuso.
Sab 6 e dom 7 novembre dalle 10 alle 20.
Autore
Curatore