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Presentazione di Ballata Triste della Città dei Topi
Presentazione del libro illustrato “Ballata Triste della Città dei Topi” di Marcello Benfante, autore del testo, e Gianni Allegra, al quale si devono le illustrazioni a colori e bianconero.
Comunicato stampa
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Pubblicato dall’Editore Coppola di Trapani, il libricino (pagine 68, euro 6,50) è corredato da un’introduzione di Massimo Bucchi.
Contestualmente avrà luogo, sempre presso il Kursaal Kalhesa, l’inaugurazione della mostra dei disegni originali di Gianni Allegra, che potrà essere visitata fino al 18 ottobre.
Alla presentazione interverranno il pittore e scrittore Nicolò D’Alessandro e il critico letterario Matteo Di Gesù.
IL LIBRO
Un po’ Cavalleria rusticana e un po’ Opera da tre soldi, questo racconto serratissimo, dai ritmi travolgenti, mette in scena un mondo alla rovescia in cui topi ferocissimi hanno preso il posto degli uomini e li hanno relegati nel sottosuolo di una mafiopoli infernale.
In questo contesto futuribile si sviluppa un’avvincente storia d’amore e di coltello, di povera gente e di guapperia in cui si mescolano poesia e avventura, eros e thanatos, coraggio e ferocia, lacrime e sangue, melodramma e fiaba.
È un’epopea spietata, questa “topeide”, che prende le distanze dall’animalismo antropomorfico di Esopo, Fedro e La Fontaine, ma anche da apologhi meno rassicuranti come quelli della fattoria orwelliana, per approdare a più inquietanti incubi e metamorfosi, a ibridazioni fantascientifiche e hard boiled.
Una ballata noir e postmoderna, dunque, in cui le rutilanti illustrazioni si integrano perfettamente a un testo dove si mescolano, con un gioco metaletterario di rimandi, letteratura e musica, cinema e fumetto, all’incrocio tra Casablanca e Pinocchio, per comporre l’intreccio di una distopia struggente che però in qualche modo si dischiude alla speranza di una redenzione.
L’INPICIT
“Poi i topi presero il posto degli uomini. E conquistarono la città.
Per sembrare meno grigi indossarono abiti sgargianti e costosi. La loro mole si fece imponente. Diventarono pingui, come i loro conti bancari.
Non passò molto tempo della loro nuova vita padronale che persero la coda. Sempre però rimasero famelici. Prendevano la vita a morsi. E avevano denti di squalo”.
GLI AUTORI
Gianni Allegra (Palermo, 1956) è pittore, illustratore, autore di fumetti, filmaker e vignettista con al suo attivo cinque libri e un Cd-rom. Nel 1999 a Forte dei Marmi gli è stato conferito il premio “PINO ZAC” per la satira politica.
Dal 1983 interviene su varie testate tra cui: Avvenimenti, L’Unità, Linus, I Siciliani, L’Ora, Cuore, Comix, Tango, Smemoranda.
Disegna quotidianamente dal 1999 la vignetta per l’edizione palermitana di Repubblica.
Collabora con il quindicinale svizzero Il Diavolo e con il giornale elettronico di satira Pippol.Com. Le sue illustrazioni appaiono su Diario, Campus, Maxim, Vanity Fair.
Nel 1997 ha tenuto un corso di fumetto e illustrazione presso l’Opera Universitaria di Palermo al termine del quale gli studenti hanno allestito una mostra e prodotto un albo intitolato “La Scuola del Fumetto Palermitano”.
Nel 1998 ha realizzato per il “Festival Acquaviva nei Fumetti” nove tavole a colori basate su un soggetto cinematografico scritto da Dino Risi e Fabio Carpi nel 1949 per Totò.
Nel 2000 ha creato il cartone animato Casa Machì.
Da alcuni anni porta avanti una ricerca pittorica con una serie di mostre a Palermo, Catania, Siracusa e Milano.
Nel 2004 il suo progetto “Scorci e squarci” è diventato una mostra itinerante (prima tappa in giugno a Palermo) e un libro realizzato con la collaborazione di dieci autori, tra scrittori, registi e drammaturghi, edito dalla :duepunti di Palermo.
Marcello Benfante (Palermo, 1955) ha esordito nel 1975 con la silloge di poesie Scatola cinese ad incastro (Palermo, Ila Palma). Nel 1992 ha pubblicato il racconto lungo Vorago et Vertigo (Palermo, Dial). Nel 1997 il suo racconto Parabola del Signor Nino è stato inserito nell’antologia Luna nuova (Lecce, Argo) curata da Goffredo Fofi.
Nel marzo 2000 è stata messa in scena a La Spezia dall’Associazione culturale “Le metamorfosi dell’acqua” il suo racconto Cattivi si nasce (pubblicato da “Linea d’ombra” nel 1994) interpretato dall’attore Alessandro Albertini.
Sempre nel 2000 il suo racconto Le sei promesse spose del signor Manzù figurava nell’antologia Sicilia fantastica (Napoli, L’Ancora del Mediterraneo) a cura di Emiliano Morreale.
Un suo testo autobiografico intitolato Gita al mare fa parte dell’antologia Paesaggi della memoria, edita nel maggio 2003 dall’AAPIT di Palermo.
Ha curato, insieme a Beatrice Agnello, il volume Guerre (Palermo, La Luna, 2003) che contiene anche un suo racconto intitolato Respiro del mio respiro.
Nel marzo 2004 è apparso nella “Piccola biblioteca di Segno” diretta da Nino Fasullo il suo racconto teatrale La cantina.
Attualmente interviene sulle pagine palermitane del quotidiano La Repubblica come critico letterario ed editorialista, collabora a Lo Straniero e fa parte della redazione del mensile Segno.
IL PREFATORE
Massimo Bucchi è nato nel 1941 a Roma, dove vive e lavora. Vignettista e illustratore, interviene da sempre sulla pagina dei commenti del quotidiano "La Repubblica" con una rubrica, "La finestra sul cortile", costituita da originalissimi pastiches di immagini, fotografie e didascalie scritte a macchina. Ha vinto due premi Forte dei Marmi per la satira politica. Ha dichiarato che odia chi considera la vignetta una geniale intuizione e non il frutto di otto ore di lavoro e che il suo hobby più amato è il curriculum breve.
Dalla prefazione di
Massimo Bucchi
“Il racconto ci dice che il topo può tornare uomo, attraverso la sofferenza che giunge dal recupero dei sentimenti. Ma ci viene anche suggerito che l’uomo non può tornare uomo se non assumendosi a livello collettivo la responsabilità delle proprie scelte e della propria dignità. Pena il ripiombare nel Maelström della falsificazione di se stesso”.
Contestualmente avrà luogo, sempre presso il Kursaal Kalhesa, l’inaugurazione della mostra dei disegni originali di Gianni Allegra, che potrà essere visitata fino al 18 ottobre.
Alla presentazione interverranno il pittore e scrittore Nicolò D’Alessandro e il critico letterario Matteo Di Gesù.
IL LIBRO
Un po’ Cavalleria rusticana e un po’ Opera da tre soldi, questo racconto serratissimo, dai ritmi travolgenti, mette in scena un mondo alla rovescia in cui topi ferocissimi hanno preso il posto degli uomini e li hanno relegati nel sottosuolo di una mafiopoli infernale.
In questo contesto futuribile si sviluppa un’avvincente storia d’amore e di coltello, di povera gente e di guapperia in cui si mescolano poesia e avventura, eros e thanatos, coraggio e ferocia, lacrime e sangue, melodramma e fiaba.
È un’epopea spietata, questa “topeide”, che prende le distanze dall’animalismo antropomorfico di Esopo, Fedro e La Fontaine, ma anche da apologhi meno rassicuranti come quelli della fattoria orwelliana, per approdare a più inquietanti incubi e metamorfosi, a ibridazioni fantascientifiche e hard boiled.
Una ballata noir e postmoderna, dunque, in cui le rutilanti illustrazioni si integrano perfettamente a un testo dove si mescolano, con un gioco metaletterario di rimandi, letteratura e musica, cinema e fumetto, all’incrocio tra Casablanca e Pinocchio, per comporre l’intreccio di una distopia struggente che però in qualche modo si dischiude alla speranza di una redenzione.
L’INPICIT
“Poi i topi presero il posto degli uomini. E conquistarono la città.
Per sembrare meno grigi indossarono abiti sgargianti e costosi. La loro mole si fece imponente. Diventarono pingui, come i loro conti bancari.
Non passò molto tempo della loro nuova vita padronale che persero la coda. Sempre però rimasero famelici. Prendevano la vita a morsi. E avevano denti di squalo”.
GLI AUTORI
Gianni Allegra (Palermo, 1956) è pittore, illustratore, autore di fumetti, filmaker e vignettista con al suo attivo cinque libri e un Cd-rom. Nel 1999 a Forte dei Marmi gli è stato conferito il premio “PINO ZAC” per la satira politica.
Dal 1983 interviene su varie testate tra cui: Avvenimenti, L’Unità, Linus, I Siciliani, L’Ora, Cuore, Comix, Tango, Smemoranda.
Disegna quotidianamente dal 1999 la vignetta per l’edizione palermitana di Repubblica.
Collabora con il quindicinale svizzero Il Diavolo e con il giornale elettronico di satira Pippol.Com. Le sue illustrazioni appaiono su Diario, Campus, Maxim, Vanity Fair.
Nel 1997 ha tenuto un corso di fumetto e illustrazione presso l’Opera Universitaria di Palermo al termine del quale gli studenti hanno allestito una mostra e prodotto un albo intitolato “La Scuola del Fumetto Palermitano”.
Nel 1998 ha realizzato per il “Festival Acquaviva nei Fumetti” nove tavole a colori basate su un soggetto cinematografico scritto da Dino Risi e Fabio Carpi nel 1949 per Totò.
Nel 2000 ha creato il cartone animato Casa Machì.
Da alcuni anni porta avanti una ricerca pittorica con una serie di mostre a Palermo, Catania, Siracusa e Milano.
Nel 2004 il suo progetto “Scorci e squarci” è diventato una mostra itinerante (prima tappa in giugno a Palermo) e un libro realizzato con la collaborazione di dieci autori, tra scrittori, registi e drammaturghi, edito dalla :duepunti di Palermo.
Marcello Benfante (Palermo, 1955) ha esordito nel 1975 con la silloge di poesie Scatola cinese ad incastro (Palermo, Ila Palma). Nel 1992 ha pubblicato il racconto lungo Vorago et Vertigo (Palermo, Dial). Nel 1997 il suo racconto Parabola del Signor Nino è stato inserito nell’antologia Luna nuova (Lecce, Argo) curata da Goffredo Fofi.
Nel marzo 2000 è stata messa in scena a La Spezia dall’Associazione culturale “Le metamorfosi dell’acqua” il suo racconto Cattivi si nasce (pubblicato da “Linea d’ombra” nel 1994) interpretato dall’attore Alessandro Albertini.
Sempre nel 2000 il suo racconto Le sei promesse spose del signor Manzù figurava nell’antologia Sicilia fantastica (Napoli, L’Ancora del Mediterraneo) a cura di Emiliano Morreale.
Un suo testo autobiografico intitolato Gita al mare fa parte dell’antologia Paesaggi della memoria, edita nel maggio 2003 dall’AAPIT di Palermo.
Ha curato, insieme a Beatrice Agnello, il volume Guerre (Palermo, La Luna, 2003) che contiene anche un suo racconto intitolato Respiro del mio respiro.
Nel marzo 2004 è apparso nella “Piccola biblioteca di Segno” diretta da Nino Fasullo il suo racconto teatrale La cantina.
Attualmente interviene sulle pagine palermitane del quotidiano La Repubblica come critico letterario ed editorialista, collabora a Lo Straniero e fa parte della redazione del mensile Segno.
IL PREFATORE
Massimo Bucchi è nato nel 1941 a Roma, dove vive e lavora. Vignettista e illustratore, interviene da sempre sulla pagina dei commenti del quotidiano "La Repubblica" con una rubrica, "La finestra sul cortile", costituita da originalissimi pastiches di immagini, fotografie e didascalie scritte a macchina. Ha vinto due premi Forte dei Marmi per la satira politica. Ha dichiarato che odia chi considera la vignetta una geniale intuizione e non il frutto di otto ore di lavoro e che il suo hobby più amato è il curriculum breve.
Dalla prefazione di
Massimo Bucchi
“Il racconto ci dice che il topo può tornare uomo, attraverso la sofferenza che giunge dal recupero dei sentimenti. Ma ci viene anche suggerito che l’uomo non può tornare uomo se non assumendosi a livello collettivo la responsabilità delle proprie scelte e della propria dignità. Pena il ripiombare nel Maelström della falsificazione di se stesso”.
09
ottobre 2004
Presentazione di Ballata Triste della Città dei Topi
09 ottobre 2004
presentazione
Location
KURSAAL KALHESA
Palermo, Foro Umberto I, 21, (Palermo)
Palermo, Foro Umberto I, 21, (Palermo)
Vernissage
9 Ottobre 2004, ore 18.00