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Presenze | Presences
La nuova edizione di Artour-O ospita, come evento speciale, la mostra “Presenze | Presences”, a cura del critico d’arte Nicola Davide Angerame e prodotta da Whitelabs & Kips Project
Milano | New York. La mostra si tiene dal 2 marzo al 2 aprile 2012 (con inaugurazione il giorno 2 marzo ore 22 circa) nella Gran Lobby del Grand Hotel Minerva di Firenze, uno dei più belli della città.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La nuova edizione di Artour-O ospita, come evento speciale, la mostra "Presenze | Presences", a cura del critico d'arte Nicola Davide Angerame e prodotta da Whitelabs & Kips Project
Milano | New York. La mostra si tiene dal 2 marzo al 2 aprile 2012 (con inaugurazione il giorno 2 marzo ore 22 circa) nella Gran Lobby del Grand Hotel Minerva di Firenze, uno dei più belli della città.
La mostra è un progetto speciale di Artour-O, manifestazione che da anni porta l'arte, la fotografia contemporanee fuori da musei e gallerie in ambienti più intensamente vissuti e che sono protagonisti della vita quotidiana di un turismo internazionale, colto e raffinato.
(Si veda il sito www.artour-o.com)
Le lobby di grand hotel esclusivi e le stanze dei palazzi storici di città come Firenze, Roma, Londra o Shanghai sono i luoghi dove il progetto si è sviluppato.
Descrizione della Location.
Esclusivo hotel 4 stelle superior a Firenze, il Grand Hotel Minerva è un mix di arte e design, non solo nei suoi spazi interni perché impreziosito dalle opere degli architetti Detti e Scarpa, ma anche all'esterno perché situato nella centralissima Piazza di Santa Maria Novella, vicino al centro storico e alle principali meraviglie fiorentine. Dalla grande terrazza affacciata sulla città si può godere di una vista straordinaria su Firenze. Sul tetto dell'albergo c'è una bellissima piscina con vista mozzafiato sul Duomo di Firenze e sui principali monumenti del capoluogo fiorentino.
Per informazioni sulla location
Si veda il sito dell'Hotel: www.grandhotelminerva.com
e la gallery dell'hotel : www.grandhotelminerva.com/ita/photogallery.htm
Contatto del project leader | curatore, Nicola D. Angerame : 346 47 11 759
GRAND HOTEL MINERVA
Piazza Santa Maria Novella 16
50123 Firenze (Italy)
Tel: +39 055 27230
Fax: +39 055 268281
e-mail: info@grandhotelminerva.com
La mostra
La mostra espone circa 15 opere di altrettanti artisti italiani e internazionali, emergenti e mid-career, la cui ricerca artistica è stata già protagonista di molte mostre in musei e gallerie d'arte in Italia e all'estero.
Questa mostra nasce come un site specific concept show, nel senso che il curatore Nicola D. Angerame ha preso spunto da uno dei concetti più forti della vita del Grand Hotel Minerva di Firenze e di tutti i grand hotel del mondo. "Presenze" fa riferimento, infatti, alle "tracce" lasciate da ciascun visitatore con il suo passaggio nelle camere e soprattutto nello spazio comune delle lobby. Queste tracce non sono visibili ma sono immaginabili. Con l'aiuto di 15 artisti, il curatore ha cercato di immaginarne alcune, mettendo in scena una serie di personaggi e di oggetti che evocano la presenza di identità anonime e misteriose, surreali e poetiche.
Lista degli artisti invitati alla mostra "Presenze | Presences"
un progetto Whitelabs & Kips project - Milano | New York
Project Leader Nicola Davide Angerame
Artisti invitati
AlexandFelix
Nicola Bolaffi
Angelo Bellobono
Vania Comoretti
Luca Coser
Alessio Delfino
Alessia De Montis
Max Gasparini
Francesco Granducato
Andrea Guastavino
Vincenzo Marsiglia
Carlo Pasini
Alessandro Pagani
Beatrice Pediconi
Massimo Pulini
Liesjie Reyskens
Francesco Zefferino
"Presenze | Presences"
di Nicola Davide Angerame
Dicono che i luoghi si carichino delle energie di coloro che li abitano. Ma come si caricherà un luogo come la lobby di un Grand Hotel nel pieno centro di Firenze? Quali energie provenienti da ogni angolo della terra saprà accogliere e preservare, nella più assoluta invisibilità? Le lobby degli hotel sarebbero, se si segue il pensiero dell'antropologo delle società avanzate Marc Augé, dei perfetti non-luoghi, ovvero dei piani di transito puro, dove le persone che passano in gran quantità non edificano alcunché: non creano amicizie, non consumano segni e simboli, non operano gesti significativi. Si limitano ad entrare e uscire. Qualche volta ad attendere.
Così, nel cuore delle città esistono perfetti, eleganti, accoglienti, lussuosi non-luoghi in cui al massimo del comfort corrisponde il massimo dell'anonimia e dell'a-significanza.
Personalmente, da grande estimatore di lobby, non voglio arrendermi a questa idea. In verità se il passaggio esiste, allora esiste anche una scia. Un corpo che transita nell'acqua crea una geometria caotica, una deformazione e riformazione dello spazio. Nulla è più come prima, ma niente sembra esser accaduto. Le presenze sono un po' così. Esistono e deformano lo spazio ma in modo impercettibile. Con l'aiuto di alcuni artisti proviamo a immaginare cosa possono essere le presenze, a dar loro un volto, una parola, a volte una matericità estetica.
Le regine di AlexandFelix sono personaggi che si vestono di simboli per esprimere le proprie storie surreali e afone. Sono presenze di accattivante bellezza: signore di un immaginario che rende possibile l'esistenza di un'impalpabile femminilità. Come le donne di Max Gasparini, i cui volti compaiono come in trasparenza attraverso lastre di ferro arrugginito trovate in discariche dove il tempo accumula i suoi detriti e dove l'artista attinge per creare luoghi di rinascita per i suoi misteriosi ritratti muliebri. Molto più palpabili e tragicamente presenti sono le donne di Vania Comoretti, artista che incide sulla pelle dei soggetti i segni di un'esistenza dura, coriacea; sono volti di amiche o famigliari, che appartengono al panorama sentimentale più prossimo dell'artista e che malgrado ciò vengono trasfigurati in "maschere" intessute di segni, come se sulla pelle dei loro volti e nelle iridi dei loro occhi si potessero scrivere interi libri. Sulla presenza di "figure" familiari si basa anche il lavoro di Luca Coser, che nei suoi dipinti su tavola o su carta traduce alcuni film del passato, come "L'amico americano" di Wim Wenders, in pittura. Le scene divengono i ritratti di un paesaggio interiore che l'artista nutre con film, letteratura e musica. Anche Andrea Guastavino opera uno slittamento, che lo porta a creare fotografie di carattere monumentale ed intimista a partire dalle statuette delle bancarelle fiorentine; qui è la presenza della storia e della grande arte fiorentina ad essere protagonista di una fotografia sperimentale che gioca sul concetto di memoria. I dipinti di Alessandro Pagani sono incentrati sull'idea di una presenza conturbante del male all'interno delle scene rappresentate, che spesso sono tratte da momenti di massima suspense di film gialli o dell'orrore (anche b-movie dei decenni scorsi). Qui le presenze, che contano anche volti di pugili "defigurati" (un'altra serie di Pagani) abbondano come visioni notturne, lugubri e terrorizzanti. Anche le giovani donne di Liesjie Reyskens sono presenze di tal genere: uniscono la loro apparenza ingenua e innocua con una interiorità dark e minacciosa. Sono figure che sembrano uscire dalla fotografia pubblicitaria o di moda, ma sono cariche di una sensualità che rimanda ad una vita segreta. Misteriosa è anche la vita dei personaggi di Francesco Zefferino, che vivono dentro gli spazi chiusi dei party, immersi dentro luoghi di irrelazionalità. La loro presenza è spesso fatta di apparenza, dietro cui si celano esistenze fragili, spesso sostenute da medicinali che compaiono poi negli impasti della pittura come "materiale concettuale". Presenze di tutt'altro segno sono quelle dipinte da Angelo Bellobono, il quale ritrae i visi anonimi e androgini di migranti, trasformando la loro identità in icone di bellezza sospesa. Sono figure che ci guardano e ci interrogano, mute e suadenti. Silenti e marziali sono invece le donne che per Alessio Delfino traducono la presenza del destino nella fisicità eterea e simbolica delle carte la cui origine e significato profondo si perdono nella notte dei tempi. Presenze minacciose o beneauguranti, i "Tarots" di Delfino sono il simbolo estremo di una presenza assente, di una forza superiore che non si offre mai come un oggetto di studio scientifico ma solo come ipotesi di spiegazione per ciò che ci accade di bello e di mostruoso in questa vita terrena. Possono essere la bellezza sublime o l'orrore indicibile: Delfino predilige il primo dei due lemmi.
Di smalto lucente sono tessuti i volti dei dormienti di Massimo Pulini, che nella sua pittura sperimenta nuovi supporti e sostanze coloranti, anche se i suoi riferimenti iconografici sono quelli della grande pittura antica, di cui è esperto e storico riconosciuto a livello internazionale. Francesco Granducato è anche lui uno sperimentatore di materiali. I suoi "mosaici" riflettono la luce traducendola in tinte irreali e fantomatiche. La percezione viene sollecitata di fronte alle sue opere e l'occhio è chiamato a ripensare il reale a partire da una diversa organizzazione dei colori e delle forme. Sulla materia lavora anche Vincenzo Marsiglia, artista che crea la proprie opere a partire da una presenza ossessiva della stella a quattro punte, intesa come logo, come marchio di fabbrica e come elemento reiterabile e strutturale per la costruzione di ritmi e composizioni astratte su tessuti che che l'artista ricerca e sperimenta, fa produrre ad hoc o riutilizza. La puntina da disegno è invece l'elemento basilare dell'arte di Carlo Pasini, artista che usa ricoprire le sue sculture animalesche con una pelle di puntini colorati. La puntina di Pasini è un elemento onnipervasivo e assillante, capace di creare "mosaici" che ritraggono star scomparse come l'eterna Marylin o il imperituro Elvis Presley. Anche Nicola Bolaffi è un artista che usa materiali extrapittorici come base per un lavoro che porta alla creazioni di quadri astratto-geometrici. La presenza reiterata all'infinito dello "spaghetto", offre alle sue tele consistenza e luminosità, rendendo irriconoscibile l'elemento costruttivo che è l'alimento tra i più simbolici di una intera storia e cultura: quella italiana. Per Beatrice Pediconi è invece l'acqua ad essere l'elemento invisibile ed onnipresente nella sua fotografia astratta e poetica, giocata sulla impalpabile danza di colori puri dentro un magma liquido e invisibile. Più visibile è il ghiaccio che per Alessia De Montis rappresenta simbolicamente il processo di liberazione ed auto-consapevolezza di una femminilità che, malgrado la presenza forte e inamovibile dell'eterno feminino, non dispone totalmente di se stessa e della propria coscienza, essendo ingabbiata per secoli in un immaginario, spesso maschilista, che segna tutta la tradizione dell'arte occidentale.
ENGLISH VERSION
Whitelabs & Kips Project
Milan | New York
presents
Presenze | Presences
An exhibition curated by
Nicola Davide Angerame
Grand Hotel Minerva Grand Lobby
2 March - 2 April 2012
Florence
special project of Artour-O Florence, 2012
The new edition of Artour-O Florence 2012 hosts, as a special event, the exhibition "Presenze | Presences", produced by Whitelabs & Kips Project Milan - New York and curated by art critic Nicola Davide Angerame.
The exhibition runs from March 2 to April 2, 2012 (with opening day on March 2 at 10pm) in the Grand Lobby of the Grand Hotel Minerva in Florence, one of the most beautiful landmarks of the city.
The exhibition is a special project of Artour-O.
(See website www.artour-o.com)
The project was developed within the lobbies of exclusive 'grand hotels' as well as the rooms of historical palaces found in cities like Florence, Rome, London and Shanghai.
Description of Location.
Recognised a superior and exclusive 4 star hotel in Florence, the Grand Hotel Minerva is a striking mix of art and design. Its interiors are embellished by works of architects like Scarpa and Detti. The building is situated outside the central Piazza Santa Maria Novella. On the roof of the hotel a beautiful swimming pool is found, with breathtaking views of the 'Duomo' of Florence and the principal monuments of the city.
For information on the location please see:
hotel website: www.grandhotelminerva.com
hotel's gallery: www.grandhotelminerva.com/eng/photogallery.htm
GRAND HOTEL MINERVA
Piazza Santa Maria Novella 16
50123 Firenze (Italy)
Tel: +39 055 27230
Fax: +39 055 268281
e-mail: info@grandhotelminerva.com
Contact the project leader | curator, Nicholas D. Angerame: +39 346 47 11 759
The exhibition
The exhibition features 15 works of Italian and international artists, both emerging and mid-career, whose work has already achieved a wide exposure in museums and art galleries in Italy and abroad.
This exhibition was conceived as a 'site specific concept show'. Its inception was inspired by one of the most powerful manifestations of the life unfolding within places such as the Grand Hotel Minerva in Florence. In fact, 'Presence' refers to the traces left by the passage of each visitor through the hotel's rooms and, above all, through the communal space of the lobby. Such traces are invisible but can be imagined. With the help of 15 artists, curator Nicola D. Angerame has attempate to visualise some of these traces, staging a series of characters and objects that evoke the presence of anonymous, mysterious, surreal and poetic concepts.
List of invited artists "Appearances | Presences"
a project Whitelabs & Kips project - Milan | New York
Project Leader David Nicholas Angerame
Artists list
AlexandFelix
Nicola Bolaffi
Angelo Bellobono
Vania Comoretti
Luca Coser
Alessio Delfino
Alessia De Montis
Max Gasparini
Francesco Granducato
Andrea Guastavino
Vincenzo Marsiglia
Carlo Pasini
Alessandro Pagani
Beatrice Pediconi
Massimo Pulini
Liesjie Reyskens
Francesco Zefferino
"Presenze | Presences"
Nicola Davide Angerame
It is said that places can become charged with the energies of those who inhabited them. if so, how will a place like the lobby of a grand hotel in the center of Florence become charged? What energies, coming from every corner of the world, will be able to welcome and preserve in absolute invisibility? According to the thinking of Marc Augé (the anthropologist of advanced societies), hotels' lobbies are a perfect "non-places", a pure plan of transit where people spend time without building anything concrete. Here they do not create friendships, they do not consume signs and symbols, they do not use meaningful gestures. They limit themselves to coming and going. Sometimes they wait.
In a similar fashion, at the heart of the cities we find lobbies that are perfect, elegant, comfortable, luxurious "non-places" dominated by anonymity and absence of lasting significance.
Personally, as a great admirer of the lobby, I do not want to surrender to this idea. Indeed, if the transit exists, then there is also its trail. A body passing through the water creates a chaotic geometry, a deformation and a recreation of space. Nothing is what it was, even though nothing seems to have happened. So is the nature of 'presence'. It warps the space in subtle ways.
With the help of some artists we'll try to imagine what the presence may be, to give it a face, a word, sometimes an aesthetic materiality.
The queens of AlexandFelix are characters dressed in symbols that express their surreal and untold stories. They are presences of captivating beauty, ladies of an imaginary that makes possible the existence of an intangible femininity. Like them, the women of Max Gasparini are faces appearing on discarded and rusty iron slabs, on their debris accumulated through time, and from which the artist draws to create places of rebirth for his mysterious feminine divas. Much more palpable and present are the women of Vania Comoretti. The artist marks the subjects' skin with the signs of a hard life. The faces of friends or relatives are often included in these sentimental views, therefore transfiguring the people close to the artist into "forms" filled with signs. The skin of their faces or the irises of their eyes, are the map of a sentimental interior life, where the presences are strong and powerful. The presence of 'figures' familiar people is also the base of the work of Luca Coser, who translates in his paintings the most important movies of his life. Movies like "The American Friend" by Wim Wenders or "M" by Fritz Lang, offer the mood to build a portrait of an interior landscape that is the deepest life of the imagination of the artist. Even Andrea Guastavino works are based on an interior landscape of our culture. The photographs that the artist takes from the little markets for tourists in the Florence plazas became model for monumental and intimate tales. The presence of the great Florentine art and history is protagonist of an experimental photography that plays with the concept of memory. The paintings of Alessandro Pagani are centered on the idea of a disturbing presence of evil within the scenes represented, which are often taken up by moments of suspense in thrillers or horror (even b-movie of past decades). Here the presence of the evil is represented by the 'defiguration' of faces of characters. For Liesjie Reyskens the young women are presence apparently innocent and harmless with an interior side that is evidently dark and menacing. The girls of Reyskens are figures that seem to come from advertising photography or fashion, but are filled with a sensuality that hints at a secret life. These mysterious lives are at the center of Francesco Zefferino's paintings, too. The artist describes the life of these young people during the parties. Their presence is often made of appearance, behind which lurk fragile existences, often supported by medications that appear in the mixtures of painting as a "conceptual material". Attendance of a different sign are those painted by Angelo Bellobono, who portrays the androgynous and anonymous faces of migrants, transforming their identities in icons of suspended beauty. They are figures that look at us and question us, mute and mellow. Silent and martial are the women who Alessio Delfino uses to translate the presence of fate in the physical and ethereal symbolism of the Tarot cards. Their origin and deeper meaning are lost in the mists of time. Delfino's 'Tarots' are the symbolic end of an absent presence, a force greater than ever as it offers an object of scientific study, but only as hypotheses to explain what happens to us in this beautiful and monstrous earthly life. The sublime beauty or unspeakable horror: Tarots are the combination of these two terms.
The faces of people captured while sleeping are painted by Massimo Pulini with shiny enamel. In this way the artist experiments with new media and subject matters, using friends as iconographic references for a painting that is in conversation with the great ancient art. Francesco Granducato is himself an investigator of materials. His "mosaic" works translate colors in unreal lights and reflections. The perception is biased in front of his works and the eyes are invited to rethink the real from a different organization of colors and shapes. Vincenzo Marsiglia also works on matters, creating his works from an obsessive presence of a four-pointed star, designed as a logo or as a trademark, and working as a repeatable and structural element of compositions of different rhythms. The pushpin is the basic element of art instead of Carlo Pasini, an artist who cover his sculptures with colored dots, creating a new skin for his creatures, often savage animals. The needle is a pervasive element that Pasini uses to create "mosaics" that portray the star disappeared as eternal icons, like Marylin or Elvis Presley. Even Nicola Bolaffi is an artist who uses extra-pictorial materials as a basis for work leading to the creation abstract-geometrical paintings. The presence of the endlessly repeated 'spaghetti', offers his canvas texture and brightness. The component is unrecognizable as food but remains anyway the most symbolic eating for Italian history and culture. For Beatrice Pediconi the water is the invisible and basic element of her abstract photography and poetry, playing an intangible dance of colors in a pure liquid of magma. More conspicuous is the ice for Alessia De Montis. Ice symbolizes the process of liberation and self-awareness of a femininity that, despite the strong presence of the "eternal feminine", has not totally discovered herself, being caged for centuries in an imaginary, often "for males", which marks the whole tradition of Western art.
Milano | New York. La mostra si tiene dal 2 marzo al 2 aprile 2012 (con inaugurazione il giorno 2 marzo ore 22 circa) nella Gran Lobby del Grand Hotel Minerva di Firenze, uno dei più belli della città.
La mostra è un progetto speciale di Artour-O, manifestazione che da anni porta l'arte, la fotografia contemporanee fuori da musei e gallerie in ambienti più intensamente vissuti e che sono protagonisti della vita quotidiana di un turismo internazionale, colto e raffinato.
(Si veda il sito www.artour-o.com)
Le lobby di grand hotel esclusivi e le stanze dei palazzi storici di città come Firenze, Roma, Londra o Shanghai sono i luoghi dove il progetto si è sviluppato.
Descrizione della Location.
Esclusivo hotel 4 stelle superior a Firenze, il Grand Hotel Minerva è un mix di arte e design, non solo nei suoi spazi interni perché impreziosito dalle opere degli architetti Detti e Scarpa, ma anche all'esterno perché situato nella centralissima Piazza di Santa Maria Novella, vicino al centro storico e alle principali meraviglie fiorentine. Dalla grande terrazza affacciata sulla città si può godere di una vista straordinaria su Firenze. Sul tetto dell'albergo c'è una bellissima piscina con vista mozzafiato sul Duomo di Firenze e sui principali monumenti del capoluogo fiorentino.
Per informazioni sulla location
Si veda il sito dell'Hotel: www.grandhotelminerva.com
e la gallery dell'hotel : www.grandhotelminerva.com/ita/photogallery.htm
Contatto del project leader | curatore, Nicola D. Angerame : 346 47 11 759
GRAND HOTEL MINERVA
Piazza Santa Maria Novella 16
50123 Firenze (Italy)
Tel: +39 055 27230
Fax: +39 055 268281
e-mail: info@grandhotelminerva.com
La mostra
La mostra espone circa 15 opere di altrettanti artisti italiani e internazionali, emergenti e mid-career, la cui ricerca artistica è stata già protagonista di molte mostre in musei e gallerie d'arte in Italia e all'estero.
Questa mostra nasce come un site specific concept show, nel senso che il curatore Nicola D. Angerame ha preso spunto da uno dei concetti più forti della vita del Grand Hotel Minerva di Firenze e di tutti i grand hotel del mondo. "Presenze" fa riferimento, infatti, alle "tracce" lasciate da ciascun visitatore con il suo passaggio nelle camere e soprattutto nello spazio comune delle lobby. Queste tracce non sono visibili ma sono immaginabili. Con l'aiuto di 15 artisti, il curatore ha cercato di immaginarne alcune, mettendo in scena una serie di personaggi e di oggetti che evocano la presenza di identità anonime e misteriose, surreali e poetiche.
Lista degli artisti invitati alla mostra "Presenze | Presences"
un progetto Whitelabs & Kips project - Milano | New York
Project Leader Nicola Davide Angerame
Artisti invitati
AlexandFelix
Nicola Bolaffi
Angelo Bellobono
Vania Comoretti
Luca Coser
Alessio Delfino
Alessia De Montis
Max Gasparini
Francesco Granducato
Andrea Guastavino
Vincenzo Marsiglia
Carlo Pasini
Alessandro Pagani
Beatrice Pediconi
Massimo Pulini
Liesjie Reyskens
Francesco Zefferino
"Presenze | Presences"
di Nicola Davide Angerame
Dicono che i luoghi si carichino delle energie di coloro che li abitano. Ma come si caricherà un luogo come la lobby di un Grand Hotel nel pieno centro di Firenze? Quali energie provenienti da ogni angolo della terra saprà accogliere e preservare, nella più assoluta invisibilità? Le lobby degli hotel sarebbero, se si segue il pensiero dell'antropologo delle società avanzate Marc Augé, dei perfetti non-luoghi, ovvero dei piani di transito puro, dove le persone che passano in gran quantità non edificano alcunché: non creano amicizie, non consumano segni e simboli, non operano gesti significativi. Si limitano ad entrare e uscire. Qualche volta ad attendere.
Così, nel cuore delle città esistono perfetti, eleganti, accoglienti, lussuosi non-luoghi in cui al massimo del comfort corrisponde il massimo dell'anonimia e dell'a-significanza.
Personalmente, da grande estimatore di lobby, non voglio arrendermi a questa idea. In verità se il passaggio esiste, allora esiste anche una scia. Un corpo che transita nell'acqua crea una geometria caotica, una deformazione e riformazione dello spazio. Nulla è più come prima, ma niente sembra esser accaduto. Le presenze sono un po' così. Esistono e deformano lo spazio ma in modo impercettibile. Con l'aiuto di alcuni artisti proviamo a immaginare cosa possono essere le presenze, a dar loro un volto, una parola, a volte una matericità estetica.
Le regine di AlexandFelix sono personaggi che si vestono di simboli per esprimere le proprie storie surreali e afone. Sono presenze di accattivante bellezza: signore di un immaginario che rende possibile l'esistenza di un'impalpabile femminilità. Come le donne di Max Gasparini, i cui volti compaiono come in trasparenza attraverso lastre di ferro arrugginito trovate in discariche dove il tempo accumula i suoi detriti e dove l'artista attinge per creare luoghi di rinascita per i suoi misteriosi ritratti muliebri. Molto più palpabili e tragicamente presenti sono le donne di Vania Comoretti, artista che incide sulla pelle dei soggetti i segni di un'esistenza dura, coriacea; sono volti di amiche o famigliari, che appartengono al panorama sentimentale più prossimo dell'artista e che malgrado ciò vengono trasfigurati in "maschere" intessute di segni, come se sulla pelle dei loro volti e nelle iridi dei loro occhi si potessero scrivere interi libri. Sulla presenza di "figure" familiari si basa anche il lavoro di Luca Coser, che nei suoi dipinti su tavola o su carta traduce alcuni film del passato, come "L'amico americano" di Wim Wenders, in pittura. Le scene divengono i ritratti di un paesaggio interiore che l'artista nutre con film, letteratura e musica. Anche Andrea Guastavino opera uno slittamento, che lo porta a creare fotografie di carattere monumentale ed intimista a partire dalle statuette delle bancarelle fiorentine; qui è la presenza della storia e della grande arte fiorentina ad essere protagonista di una fotografia sperimentale che gioca sul concetto di memoria. I dipinti di Alessandro Pagani sono incentrati sull'idea di una presenza conturbante del male all'interno delle scene rappresentate, che spesso sono tratte da momenti di massima suspense di film gialli o dell'orrore (anche b-movie dei decenni scorsi). Qui le presenze, che contano anche volti di pugili "defigurati" (un'altra serie di Pagani) abbondano come visioni notturne, lugubri e terrorizzanti. Anche le giovani donne di Liesjie Reyskens sono presenze di tal genere: uniscono la loro apparenza ingenua e innocua con una interiorità dark e minacciosa. Sono figure che sembrano uscire dalla fotografia pubblicitaria o di moda, ma sono cariche di una sensualità che rimanda ad una vita segreta. Misteriosa è anche la vita dei personaggi di Francesco Zefferino, che vivono dentro gli spazi chiusi dei party, immersi dentro luoghi di irrelazionalità. La loro presenza è spesso fatta di apparenza, dietro cui si celano esistenze fragili, spesso sostenute da medicinali che compaiono poi negli impasti della pittura come "materiale concettuale". Presenze di tutt'altro segno sono quelle dipinte da Angelo Bellobono, il quale ritrae i visi anonimi e androgini di migranti, trasformando la loro identità in icone di bellezza sospesa. Sono figure che ci guardano e ci interrogano, mute e suadenti. Silenti e marziali sono invece le donne che per Alessio Delfino traducono la presenza del destino nella fisicità eterea e simbolica delle carte la cui origine e significato profondo si perdono nella notte dei tempi. Presenze minacciose o beneauguranti, i "Tarots" di Delfino sono il simbolo estremo di una presenza assente, di una forza superiore che non si offre mai come un oggetto di studio scientifico ma solo come ipotesi di spiegazione per ciò che ci accade di bello e di mostruoso in questa vita terrena. Possono essere la bellezza sublime o l'orrore indicibile: Delfino predilige il primo dei due lemmi.
Di smalto lucente sono tessuti i volti dei dormienti di Massimo Pulini, che nella sua pittura sperimenta nuovi supporti e sostanze coloranti, anche se i suoi riferimenti iconografici sono quelli della grande pittura antica, di cui è esperto e storico riconosciuto a livello internazionale. Francesco Granducato è anche lui uno sperimentatore di materiali. I suoi "mosaici" riflettono la luce traducendola in tinte irreali e fantomatiche. La percezione viene sollecitata di fronte alle sue opere e l'occhio è chiamato a ripensare il reale a partire da una diversa organizzazione dei colori e delle forme. Sulla materia lavora anche Vincenzo Marsiglia, artista che crea la proprie opere a partire da una presenza ossessiva della stella a quattro punte, intesa come logo, come marchio di fabbrica e come elemento reiterabile e strutturale per la costruzione di ritmi e composizioni astratte su tessuti che che l'artista ricerca e sperimenta, fa produrre ad hoc o riutilizza. La puntina da disegno è invece l'elemento basilare dell'arte di Carlo Pasini, artista che usa ricoprire le sue sculture animalesche con una pelle di puntini colorati. La puntina di Pasini è un elemento onnipervasivo e assillante, capace di creare "mosaici" che ritraggono star scomparse come l'eterna Marylin o il imperituro Elvis Presley. Anche Nicola Bolaffi è un artista che usa materiali extrapittorici come base per un lavoro che porta alla creazioni di quadri astratto-geometrici. La presenza reiterata all'infinito dello "spaghetto", offre alle sue tele consistenza e luminosità, rendendo irriconoscibile l'elemento costruttivo che è l'alimento tra i più simbolici di una intera storia e cultura: quella italiana. Per Beatrice Pediconi è invece l'acqua ad essere l'elemento invisibile ed onnipresente nella sua fotografia astratta e poetica, giocata sulla impalpabile danza di colori puri dentro un magma liquido e invisibile. Più visibile è il ghiaccio che per Alessia De Montis rappresenta simbolicamente il processo di liberazione ed auto-consapevolezza di una femminilità che, malgrado la presenza forte e inamovibile dell'eterno feminino, non dispone totalmente di se stessa e della propria coscienza, essendo ingabbiata per secoli in un immaginario, spesso maschilista, che segna tutta la tradizione dell'arte occidentale.
ENGLISH VERSION
Whitelabs & Kips Project
Milan | New York
presents
Presenze | Presences
An exhibition curated by
Nicola Davide Angerame
Grand Hotel Minerva Grand Lobby
2 March - 2 April 2012
Florence
special project of Artour-O Florence, 2012
The new edition of Artour-O Florence 2012 hosts, as a special event, the exhibition "Presenze | Presences", produced by Whitelabs & Kips Project Milan - New York and curated by art critic Nicola Davide Angerame.
The exhibition runs from March 2 to April 2, 2012 (with opening day on March 2 at 10pm) in the Grand Lobby of the Grand Hotel Minerva in Florence, one of the most beautiful landmarks of the city.
The exhibition is a special project of Artour-O.
(See website www.artour-o.com)
The project was developed within the lobbies of exclusive 'grand hotels' as well as the rooms of historical palaces found in cities like Florence, Rome, London and Shanghai.
Description of Location.
Recognised a superior and exclusive 4 star hotel in Florence, the Grand Hotel Minerva is a striking mix of art and design. Its interiors are embellished by works of architects like Scarpa and Detti. The building is situated outside the central Piazza Santa Maria Novella. On the roof of the hotel a beautiful swimming pool is found, with breathtaking views of the 'Duomo' of Florence and the principal monuments of the city.
For information on the location please see:
hotel website: www.grandhotelminerva.com
hotel's gallery: www.grandhotelminerva.com/eng/photogallery.htm
GRAND HOTEL MINERVA
Piazza Santa Maria Novella 16
50123 Firenze (Italy)
Tel: +39 055 27230
Fax: +39 055 268281
e-mail: info@grandhotelminerva.com
Contact the project leader | curator, Nicholas D. Angerame: +39 346 47 11 759
The exhibition
The exhibition features 15 works of Italian and international artists, both emerging and mid-career, whose work has already achieved a wide exposure in museums and art galleries in Italy and abroad.
This exhibition was conceived as a 'site specific concept show'. Its inception was inspired by one of the most powerful manifestations of the life unfolding within places such as the Grand Hotel Minerva in Florence. In fact, 'Presence' refers to the traces left by the passage of each visitor through the hotel's rooms and, above all, through the communal space of the lobby. Such traces are invisible but can be imagined. With the help of 15 artists, curator Nicola D. Angerame has attempate to visualise some of these traces, staging a series of characters and objects that evoke the presence of anonymous, mysterious, surreal and poetic concepts.
List of invited artists "Appearances | Presences"
a project Whitelabs & Kips project - Milan | New York
Project Leader David Nicholas Angerame
Artists list
AlexandFelix
Nicola Bolaffi
Angelo Bellobono
Vania Comoretti
Luca Coser
Alessio Delfino
Alessia De Montis
Max Gasparini
Francesco Granducato
Andrea Guastavino
Vincenzo Marsiglia
Carlo Pasini
Alessandro Pagani
Beatrice Pediconi
Massimo Pulini
Liesjie Reyskens
Francesco Zefferino
"Presenze | Presences"
Nicola Davide Angerame
It is said that places can become charged with the energies of those who inhabited them. if so, how will a place like the lobby of a grand hotel in the center of Florence become charged? What energies, coming from every corner of the world, will be able to welcome and preserve in absolute invisibility? According to the thinking of Marc Augé (the anthropologist of advanced societies), hotels' lobbies are a perfect "non-places", a pure plan of transit where people spend time without building anything concrete. Here they do not create friendships, they do not consume signs and symbols, they do not use meaningful gestures. They limit themselves to coming and going. Sometimes they wait.
In a similar fashion, at the heart of the cities we find lobbies that are perfect, elegant, comfortable, luxurious "non-places" dominated by anonymity and absence of lasting significance.
Personally, as a great admirer of the lobby, I do not want to surrender to this idea. Indeed, if the transit exists, then there is also its trail. A body passing through the water creates a chaotic geometry, a deformation and a recreation of space. Nothing is what it was, even though nothing seems to have happened. So is the nature of 'presence'. It warps the space in subtle ways.
With the help of some artists we'll try to imagine what the presence may be, to give it a face, a word, sometimes an aesthetic materiality.
The queens of AlexandFelix are characters dressed in symbols that express their surreal and untold stories. They are presences of captivating beauty, ladies of an imaginary that makes possible the existence of an intangible femininity. Like them, the women of Max Gasparini are faces appearing on discarded and rusty iron slabs, on their debris accumulated through time, and from which the artist draws to create places of rebirth for his mysterious feminine divas. Much more palpable and present are the women of Vania Comoretti. The artist marks the subjects' skin with the signs of a hard life. The faces of friends or relatives are often included in these sentimental views, therefore transfiguring the people close to the artist into "forms" filled with signs. The skin of their faces or the irises of their eyes, are the map of a sentimental interior life, where the presences are strong and powerful. The presence of 'figures' familiar people is also the base of the work of Luca Coser, who translates in his paintings the most important movies of his life. Movies like "The American Friend" by Wim Wenders or "M" by Fritz Lang, offer the mood to build a portrait of an interior landscape that is the deepest life of the imagination of the artist. Even Andrea Guastavino works are based on an interior landscape of our culture. The photographs that the artist takes from the little markets for tourists in the Florence plazas became model for monumental and intimate tales. The presence of the great Florentine art and history is protagonist of an experimental photography that plays with the concept of memory. The paintings of Alessandro Pagani are centered on the idea of a disturbing presence of evil within the scenes represented, which are often taken up by moments of suspense in thrillers or horror (even b-movie of past decades). Here the presence of the evil is represented by the 'defiguration' of faces of characters. For Liesjie Reyskens the young women are presence apparently innocent and harmless with an interior side that is evidently dark and menacing. The girls of Reyskens are figures that seem to come from advertising photography or fashion, but are filled with a sensuality that hints at a secret life. These mysterious lives are at the center of Francesco Zefferino's paintings, too. The artist describes the life of these young people during the parties. Their presence is often made of appearance, behind which lurk fragile existences, often supported by medications that appear in the mixtures of painting as a "conceptual material". Attendance of a different sign are those painted by Angelo Bellobono, who portrays the androgynous and anonymous faces of migrants, transforming their identities in icons of suspended beauty. They are figures that look at us and question us, mute and mellow. Silent and martial are the women who Alessio Delfino uses to translate the presence of fate in the physical and ethereal symbolism of the Tarot cards. Their origin and deeper meaning are lost in the mists of time. Delfino's 'Tarots' are the symbolic end of an absent presence, a force greater than ever as it offers an object of scientific study, but only as hypotheses to explain what happens to us in this beautiful and monstrous earthly life. The sublime beauty or unspeakable horror: Tarots are the combination of these two terms.
The faces of people captured while sleeping are painted by Massimo Pulini with shiny enamel. In this way the artist experiments with new media and subject matters, using friends as iconographic references for a painting that is in conversation with the great ancient art. Francesco Granducato is himself an investigator of materials. His "mosaic" works translate colors in unreal lights and reflections. The perception is biased in front of his works and the eyes are invited to rethink the real from a different organization of colors and shapes. Vincenzo Marsiglia also works on matters, creating his works from an obsessive presence of a four-pointed star, designed as a logo or as a trademark, and working as a repeatable and structural element of compositions of different rhythms. The pushpin is the basic element of art instead of Carlo Pasini, an artist who cover his sculptures with colored dots, creating a new skin for his creatures, often savage animals. The needle is a pervasive element that Pasini uses to create "mosaics" that portray the star disappeared as eternal icons, like Marylin or Elvis Presley. Even Nicola Bolaffi is an artist who uses extra-pictorial materials as a basis for work leading to the creation abstract-geometrical paintings. The presence of the endlessly repeated 'spaghetti', offers his canvas texture and brightness. The component is unrecognizable as food but remains anyway the most symbolic eating for Italian history and culture. For Beatrice Pediconi the water is the invisible and basic element of her abstract photography and poetry, playing an intangible dance of colors in a pure liquid of magma. More conspicuous is the ice for Alessia De Montis. Ice symbolizes the process of liberation and self-awareness of a femininity that, despite the strong presence of the "eternal feminine", has not totally discovered herself, being caged for centuries in an imaginary, often "for males", which marks the whole tradition of Western art.
02
marzo 2012
Presenze | Presences
Dal 02 marzo al 02 aprile 2012
arte contemporanea
Location
GRAND HOTEL MINERVA
Firenze, Piazza Di Santa Maria Novella, 12, (Firenze)
Firenze, Piazza Di Santa Maria Novella, 12, (Firenze)
Vernissage
2 Marzo 2012, ore 22
Sito web
www.artour-o.com
Autore
Curatore