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Presepi di Liguria
Il Museo dei Beni Culturali Cappuccini ha creato un nuovo percorso espositivo per valorizzare e inserire in nuove ambientazioni paesaggistiche liguri un’accurata selezione di statuine da presepe provenienti dai conventi cappuccini e da collezioni private.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il simbolo più popolare del Natale è il presepe, cioè quella
rappresentazione visiva di quanto si legge nel Vangelo di San Luca al
capitolo secondo: la nascita di Gesù che “viene adagiato in una
mangiatoia perché non vi era posto per loro nell’albergo”, ma gli angeli
trasformano la notte in una festa meravigliosa, invitando i pastori a
rendere omaggio a quel bambino.
Anche oggi, il presepe è presente in milioni e milioni di famiglie in tutto il
mondo. Si tratta di una tradizione che affonda le sue radici in uno
specifico fatto storico della vita di San Francesco. Fu lui, il poverello
d’Assisi, a dar vita per la prima volta a un presepe, e lo fece a Greccio, in
Umbria, il 25 dicembre 1223. Possiamo quindi considerare San
Francesco d’Assisi come “l’inventore” del presepe.
Il Museo dei Beni Culturali Cappuccini ha creato un nuovo
percorso espositivo per valorizzare e inserire in nuove
ambientazioni paesaggistiche liguri un’accurata selezione di
statuine da presepe provenienti dai conventi cappuccini e da
collezioni private.
Fiore all’occhiello della collezione del Museo è il prezioso
corteo dei Re Magi attribuito ad Anton Maria Maragliano, il
più celebre scultore di statuine da presepio genovesi del
settecento. Altrettanto espressive sono le statuine di Pasquale
Navone, uno dei suoi più apprezzati seguaci.
Il grande sviluppo dei presepi scolpiti si ebbe infatti nel
settecento, quando si formarono le grandi tradizioni del
presepe napoletano, genovese e bolognese. In questo secolo si
diffusero i presepi nelle case dei nobili e nel XVIII secolo a
Napoli e a Genova si scatenò una vera e propria competizione
fra famiglie su chi possedeva il presepe più bello e sfarzoso: i
nobili impegnavano per la loro realizzazione intere camere dei
loro appartamenti ricoprendo le statue di capi finissimi di
tessuti pregiati e scintillanti gioielli autentici.
Annunciazione di Giovanni Battista Paggi
La piazza del mercato, statuine di Pasquale Navone
Ma il presepe lo si apprezza anche nella sua forma più
popolare. Fra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento il
presepe arrivò anche negli appartamenti dei borghesi e del
popolo, dove divenne il centro simbolico attorno al quale
ruotavano le festività natalizie. Nella Liguria di Ponente, si
manifesta a partire dal XIX secolo con i famosi “Macachi” di
Albisola: produzione di tipo casalingo, in origine realizzata
quasi esclusivamente da donne che lavoravano nelle fabbriche
di ceramica di Albisola. Queste stauine erano denominate
“macachi’ (ossia sciocco, da poco) dai ceramisti albisolesi di
inizio ‘900 che ne sminuivano il valore artistico.
Tutte le statuine sono inserite in ambientazioni ricreate da
Emilio Burri e Luciana Scarone rispettando le scenografie
tradizionali del presepe genovese dove è possibile calarsi nella
visione di tipiche scene di paese da guardare con attenzione
per individuare tutti i particolari. All’interno dell’allestimento
museale è ricreato anche un piccolo laboratorio del presepista,
dove i visitatori potranno interagire con i materiali impiegati
nelle scenografie e nelle statuine.
Completa il percorso il presepe meccanico realizzato
dall’artigiano di Carmagnola Franco Curti a partire dagli anni
‘30 in 12.000 ore di lavoro. La sua prima esposizione pubblica
risale agli anni ‘40 e da allora affascina grandi e piccini grazie
agli oltre 150 personaggi in movimento. La parte centrale,
animata da un unico motore, è un trittico di 40 m2 composto
dalla ricostruzione di Betania, Gerusalemme e Betlemme al
tempo di Gesù. Altri 5 motori muovono i quadri meccanici
che precedono il presepe con le Profezie di Isaia, Michea,
Malachia e la ricerca dell’alloggio.
Incornicia l’esposizione di presepi una sezione di arte che
rappresenta un momento di riflessione sul significato del
Natale, tra storia, tradizioni e simboli, attraverso opere che
spaziano da importanti dipinti a sculture; ne sono esempio: l’
“Adorazione dei pastori” di G. B.Casoni; l’“Annunciazione” di
G. B. Paggi e la “Sacra Famiglia” di P. Piola.
Segruirà un ciclo di incontri, concerti e visite guidate ancora in
via di definizione.
rappresentazione visiva di quanto si legge nel Vangelo di San Luca al
capitolo secondo: la nascita di Gesù che “viene adagiato in una
mangiatoia perché non vi era posto per loro nell’albergo”, ma gli angeli
trasformano la notte in una festa meravigliosa, invitando i pastori a
rendere omaggio a quel bambino.
Anche oggi, il presepe è presente in milioni e milioni di famiglie in tutto il
mondo. Si tratta di una tradizione che affonda le sue radici in uno
specifico fatto storico della vita di San Francesco. Fu lui, il poverello
d’Assisi, a dar vita per la prima volta a un presepe, e lo fece a Greccio, in
Umbria, il 25 dicembre 1223. Possiamo quindi considerare San
Francesco d’Assisi come “l’inventore” del presepe.
Il Museo dei Beni Culturali Cappuccini ha creato un nuovo
percorso espositivo per valorizzare e inserire in nuove
ambientazioni paesaggistiche liguri un’accurata selezione di
statuine da presepe provenienti dai conventi cappuccini e da
collezioni private.
Fiore all’occhiello della collezione del Museo è il prezioso
corteo dei Re Magi attribuito ad Anton Maria Maragliano, il
più celebre scultore di statuine da presepio genovesi del
settecento. Altrettanto espressive sono le statuine di Pasquale
Navone, uno dei suoi più apprezzati seguaci.
Il grande sviluppo dei presepi scolpiti si ebbe infatti nel
settecento, quando si formarono le grandi tradizioni del
presepe napoletano, genovese e bolognese. In questo secolo si
diffusero i presepi nelle case dei nobili e nel XVIII secolo a
Napoli e a Genova si scatenò una vera e propria competizione
fra famiglie su chi possedeva il presepe più bello e sfarzoso: i
nobili impegnavano per la loro realizzazione intere camere dei
loro appartamenti ricoprendo le statue di capi finissimi di
tessuti pregiati e scintillanti gioielli autentici.
Annunciazione di Giovanni Battista Paggi
La piazza del mercato, statuine di Pasquale Navone
Ma il presepe lo si apprezza anche nella sua forma più
popolare. Fra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento il
presepe arrivò anche negli appartamenti dei borghesi e del
popolo, dove divenne il centro simbolico attorno al quale
ruotavano le festività natalizie. Nella Liguria di Ponente, si
manifesta a partire dal XIX secolo con i famosi “Macachi” di
Albisola: produzione di tipo casalingo, in origine realizzata
quasi esclusivamente da donne che lavoravano nelle fabbriche
di ceramica di Albisola. Queste stauine erano denominate
“macachi’ (ossia sciocco, da poco) dai ceramisti albisolesi di
inizio ‘900 che ne sminuivano il valore artistico.
Tutte le statuine sono inserite in ambientazioni ricreate da
Emilio Burri e Luciana Scarone rispettando le scenografie
tradizionali del presepe genovese dove è possibile calarsi nella
visione di tipiche scene di paese da guardare con attenzione
per individuare tutti i particolari. All’interno dell’allestimento
museale è ricreato anche un piccolo laboratorio del presepista,
dove i visitatori potranno interagire con i materiali impiegati
nelle scenografie e nelle statuine.
Completa il percorso il presepe meccanico realizzato
dall’artigiano di Carmagnola Franco Curti a partire dagli anni
‘30 in 12.000 ore di lavoro. La sua prima esposizione pubblica
risale agli anni ‘40 e da allora affascina grandi e piccini grazie
agli oltre 150 personaggi in movimento. La parte centrale,
animata da un unico motore, è un trittico di 40 m2 composto
dalla ricostruzione di Betania, Gerusalemme e Betlemme al
tempo di Gesù. Altri 5 motori muovono i quadri meccanici
che precedono il presepe con le Profezie di Isaia, Michea,
Malachia e la ricerca dell’alloggio.
Incornicia l’esposizione di presepi una sezione di arte che
rappresenta un momento di riflessione sul significato del
Natale, tra storia, tradizioni e simboli, attraverso opere che
spaziano da importanti dipinti a sculture; ne sono esempio: l’
“Adorazione dei pastori” di G. B.Casoni; l’“Annunciazione” di
G. B. Paggi e la “Sacra Famiglia” di P. Piola.
Segruirà un ciclo di incontri, concerti e visite guidate ancora in
via di definizione.
24
novembre 2018
Presepi di Liguria
Dal 24 novembre 2018 al 03 febbraio 2019
arti decorative e industriali
Location
MUSEO BENI CULTURALI CAPPUCCINI
Genova, Viale 4 Novembre, 5, (Genova)
Genova, Viale 4 Novembre, 5, (Genova)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica 14.30-18.00 - giovedì 10.00/13.00 – 14.00/18.00