Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Preview – Alina Marazzi
Preview sono cinque appuntamenti della durata di una settimana ciascuno, durante i quali verranno presentati, tra i mesi di giugno e luglio, opere di artisti e filmmaker, scelte nel panorama italiano e internazionale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Negli ultimi decenni la creazione di un terreno comune di confronto tra le diverse aree di sperimentazione nell’ambito delle immagini in movimento ha determinato molteplici incroci tra linguaggio visivo e cinematografico, nonché suscitato l’interesse crescente di gallerie, musei, fondazioni che vi dedicano stabilmente una specifica programmazione.
Il ciclo di mostre che avrà inizio l’11 giugno alla galleria Il Magazzino d’Arte Moderna intende indagare le diverse tendenze che oggi animano la ricerca in questo settore creativo e anticipa il progetto della prossima stagione espositiva, che prevede una programmazione stabile dedicata alle immagini in movimento.
Preview sono cinque appuntamenti della durata di una settimana ciascuno, durante i quali verranno presentati, tra i mesi di giugno e luglio, opere di artisti e filmmaker, scelte nel panorama italiano e internazionale. La linea guida del progetto non intende sviluppare un tema specifico, ma tiene conto del valore artistico e innovativo di ogni singolo lavoro.
Alina Marazzi
Nata nel 1964 a Milano, dove vive e lavora.
Un’ora sola ti vorrei, 2002
55 min.
colore e b/n
Beta digitale da originali 16 mm e 8 mm
“Mia madre è nata nel 1938 ed è morta nel 1972, quando io avevo 7 anni. Non ho molti ricordi di lei, ma ho sempre saputo che in un armadio in casa dei miei nonni era rinchiusa tutta la memoria visiva della nostra famiglia. In questo armadio sono conservate delle scatole di vecchie pellicole, filmati girati dal padre di mia madre tra il 1926 e gli anni ’70, con una cinepresa amatoriale 16 mm.
È solo qualche anno fa che ho avuto il coraggio di cominciare a guardare questi filmati, con grande curiosità ed emozione, sopratutto quelli segnati con una “L”, l’iniziale del nome di mia madre: Liseli.
Come per una magia, in un attimo, quella misteriosa e sconosciuta persona proiettata sullo schermo davanti a me era come se fosse viva. In un secondo ero catapultata nel passato, all’epoca in cui viveva una madre conosciuta poco e molto dimenticata.
Il film inizia con la registrazione sonora di un disco 45 giri con la vera voce di mia madre che mi parla; il resto del racconto intreccia la lettura di lettere e diari di mia madre e delle cartelle cliniche delle case di cura in cui mia madre ha trascorso lunghi periodi. Attraverso questi testi è possibile ricostruire per intero la sua vita, nei suoi vari periodi: l’adoloscenza, l’amore, i figli, la malattia, il disagio esistenziale.
Il film è la ricostruzione della mia personale ricerca del volto di mia madre, attraverso il montaggio dei filmati girati da mio nonno. Un tentative di ridarle vita anche solo sullo schermo, un modo per celebrarla ricordandola. Per quasi tutta la mia vita il nome di mia madre è stato ignorato, evitato, nascosto. Il suo volto anche. Ho la fortuna invece di poterla vedere muoversi, ridere, correre… Perfino vederla nel suo primo giorno di vita! E poi vederla crescere, imparare a camminare, sposarsi, portarmi a fare un giro in barca!
Raccontare la storia di mia madre attraverso questi vecchi filmati è stato per me ridare dignità al ricordo della persona che mi ha messo al mondo. È un regalo che voglio fare a me, a lei, a tutti i figli e a tutti i genitori.
Con questo lavoro vorrei anche trasmettere il fortissimo sentimento di nostalgia che ho provato nel guardare queste immagini per la prima volta. Non solo nostalgia per una mamma che non c’ è e non c’ è mai stata, ma anche nostalgia per tutto quello che è stato e che non tornerà, per quello da cui veniamo e al quale ci sentiamo più o meno consapevolmente legati. La nostalgia come sentimento necessario per il superamento di una perdita. La nostalgia come condizione essenziale per vivere. Nel film ho voluto evocare queste atmosfere e sentimenti che, credo, toccano ognuno di noi.”
Alina Marazzi
Ha curato la regia di documentari televisivi a carattere sociale. Lavora come aiuto regista per il cinema.
Filmografia (documentari):
L’America me l’immaginavo (1991)
Il declino di Milano (1992)
Mediterraneo, il mare industrializzato (1993)
Ragazzi dentro (1997)
Il sogno tradito (1999)
Un’ora sola ti vorrei (2002)
Il ciclo di mostre che avrà inizio l’11 giugno alla galleria Il Magazzino d’Arte Moderna intende indagare le diverse tendenze che oggi animano la ricerca in questo settore creativo e anticipa il progetto della prossima stagione espositiva, che prevede una programmazione stabile dedicata alle immagini in movimento.
Preview sono cinque appuntamenti della durata di una settimana ciascuno, durante i quali verranno presentati, tra i mesi di giugno e luglio, opere di artisti e filmmaker, scelte nel panorama italiano e internazionale. La linea guida del progetto non intende sviluppare un tema specifico, ma tiene conto del valore artistico e innovativo di ogni singolo lavoro.
Alina Marazzi
Nata nel 1964 a Milano, dove vive e lavora.
Un’ora sola ti vorrei, 2002
55 min.
colore e b/n
Beta digitale da originali 16 mm e 8 mm
“Mia madre è nata nel 1938 ed è morta nel 1972, quando io avevo 7 anni. Non ho molti ricordi di lei, ma ho sempre saputo che in un armadio in casa dei miei nonni era rinchiusa tutta la memoria visiva della nostra famiglia. In questo armadio sono conservate delle scatole di vecchie pellicole, filmati girati dal padre di mia madre tra il 1926 e gli anni ’70, con una cinepresa amatoriale 16 mm.
È solo qualche anno fa che ho avuto il coraggio di cominciare a guardare questi filmati, con grande curiosità ed emozione, sopratutto quelli segnati con una “L”, l’iniziale del nome di mia madre: Liseli.
Come per una magia, in un attimo, quella misteriosa e sconosciuta persona proiettata sullo schermo davanti a me era come se fosse viva. In un secondo ero catapultata nel passato, all’epoca in cui viveva una madre conosciuta poco e molto dimenticata.
Il film inizia con la registrazione sonora di un disco 45 giri con la vera voce di mia madre che mi parla; il resto del racconto intreccia la lettura di lettere e diari di mia madre e delle cartelle cliniche delle case di cura in cui mia madre ha trascorso lunghi periodi. Attraverso questi testi è possibile ricostruire per intero la sua vita, nei suoi vari periodi: l’adoloscenza, l’amore, i figli, la malattia, il disagio esistenziale.
Il film è la ricostruzione della mia personale ricerca del volto di mia madre, attraverso il montaggio dei filmati girati da mio nonno. Un tentative di ridarle vita anche solo sullo schermo, un modo per celebrarla ricordandola. Per quasi tutta la mia vita il nome di mia madre è stato ignorato, evitato, nascosto. Il suo volto anche. Ho la fortuna invece di poterla vedere muoversi, ridere, correre… Perfino vederla nel suo primo giorno di vita! E poi vederla crescere, imparare a camminare, sposarsi, portarmi a fare un giro in barca!
Raccontare la storia di mia madre attraverso questi vecchi filmati è stato per me ridare dignità al ricordo della persona che mi ha messo al mondo. È un regalo che voglio fare a me, a lei, a tutti i figli e a tutti i genitori.
Con questo lavoro vorrei anche trasmettere il fortissimo sentimento di nostalgia che ho provato nel guardare queste immagini per la prima volta. Non solo nostalgia per una mamma che non c’ è e non c’ è mai stata, ma anche nostalgia per tutto quello che è stato e che non tornerà, per quello da cui veniamo e al quale ci sentiamo più o meno consapevolmente legati. La nostalgia come sentimento necessario per il superamento di una perdita. La nostalgia come condizione essenziale per vivere. Nel film ho voluto evocare queste atmosfere e sentimenti che, credo, toccano ognuno di noi.”
Alina Marazzi
Ha curato la regia di documentari televisivi a carattere sociale. Lavora come aiuto regista per il cinema.
Filmografia (documentari):
L’America me l’immaginavo (1991)
Il declino di Milano (1992)
Mediterraneo, il mare industrializzato (1993)
Ragazzi dentro (1997)
Il sogno tradito (1999)
Un’ora sola ti vorrei (2002)
17
giugno 2004
Preview – Alina Marazzi
Dal 17 al 23 giugno 2004
arte contemporanea
Location
MAGAZZINO
Roma, Via Dei Prefetti, 17, (Roma)
Roma, Via Dei Prefetti, 17, (Roma)
Orario di apertura
martedì\venerdì 11\15-16\20 – sabato 11\13-16\20
Vernissage
17 Giugno 2004, ore 19
Autore
Curatore