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Primo distacco – Giorgio Manacorda
Gli artisti Cristiano e Patrizio Alviti danno vita ad una serie di eventi espositivi che siano isole di suggestioni e di riflessioni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Gli artisti Cristiano e Patrizio Alviti danno vita ad una serie di eventi
espositivi che siano isole di suggestioni e di riflessioni, e che possano
essere per un ognuno esperienza formativa, stimolo ad affinare la
consapevolezza del proprio sentire e agire secondo coscienza. Cercare di
proporre attraverso l¹arte un modello di vita alternativo, rispetto a quello
standardizzato dalla comunicazione di massa, anche quando si tratta di
mostre, segnalate come sensazionali, magari difficili da fruire, ma alle
quali si deve presidiare solo per essere alla moda o peggio acculturati.
³Primo Distacco² sarà aperto da quattro interessanti artisti, diversi per
età e formazione, Giorgio Manacorda, Igina Colabucci Balla, Giuseppe La
Leggia e Claudio Franchi, un solo spazio d¹ ascolto, un solo tema a più
voci. Per tutti al centro del loro racconto c¹è la figura umana, plasmata
con ilcolore o con il metallo, comunque solida, vibrante, deforme,
essenziale.
Quattro individui, quattro storie, nessuna storia, centomila storie.
LA 1^MOSTRA
La sua pittura ha una dimensione temporale, non è un tempo storico ma una
sospensione, un attimo infinito che ha una sua profondità. Si potrebbe
definire una sorta di memoria del genere umano?
Il nostro tempo interiore non è storico: è antropologico. Nel nostro modo di
pensare non esiste diacronia. Le immagini si accostano fuori dalla storia.
Per questo i quadri si fanno facendoli. Se ci fosse il progetto e poi
l¹esecuzione non sarebbe più arte. Per me la pittura è l¹adesione
dell¹essere all¹esserci (direbbe Heidegger). In altri termini: è la
possibilità, ch e è sempre data come possibilità, di aderire ³perfettamente²
a ciò che siamo come specie: non solo animali pensanti, ma animali capaci di
creare, quindi sempre in contatto con la nostra storia ancestrale.
espositivi che siano isole di suggestioni e di riflessioni, e che possano
essere per un ognuno esperienza formativa, stimolo ad affinare la
consapevolezza del proprio sentire e agire secondo coscienza. Cercare di
proporre attraverso l¹arte un modello di vita alternativo, rispetto a quello
standardizzato dalla comunicazione di massa, anche quando si tratta di
mostre, segnalate come sensazionali, magari difficili da fruire, ma alle
quali si deve presidiare solo per essere alla moda o peggio acculturati.
³Primo Distacco² sarà aperto da quattro interessanti artisti, diversi per
età e formazione, Giorgio Manacorda, Igina Colabucci Balla, Giuseppe La
Leggia e Claudio Franchi, un solo spazio d¹ ascolto, un solo tema a più
voci. Per tutti al centro del loro racconto c¹è la figura umana, plasmata
con ilcolore o con il metallo, comunque solida, vibrante, deforme,
essenziale.
Quattro individui, quattro storie, nessuna storia, centomila storie.
LA 1^MOSTRA
La sua pittura ha una dimensione temporale, non è un tempo storico ma una
sospensione, un attimo infinito che ha una sua profondità. Si potrebbe
definire una sorta di memoria del genere umano?
Il nostro tempo interiore non è storico: è antropologico. Nel nostro modo di
pensare non esiste diacronia. Le immagini si accostano fuori dalla storia.
Per questo i quadri si fanno facendoli. Se ci fosse il progetto e poi
l¹esecuzione non sarebbe più arte. Per me la pittura è l¹adesione
dell¹essere all¹esserci (direbbe Heidegger). In altri termini: è la
possibilità, ch e è sempre data come possibilità, di aderire ³perfettamente²
a ciò che siamo come specie: non solo animali pensanti, ma animali capaci di
creare, quindi sempre in contatto con la nostra storia ancestrale.
14
aprile 2005
Primo distacco – Giorgio Manacorda
Dal 14 aprile all'otto maggio 2005
arte contemporanea
Location
MIC STUDIO
Roma, Via Dei Delfini, 35, (Roma)
Roma, Via Dei Delfini, 35, (Roma)
Orario di apertura
10-19, domenica chiuso
Vernissage
14 Aprile 2005, ore 18
Autore
Curatore