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Principio del giorno. Bianco e nero
Si susseguono le mostre storiche al Liceo di Brera, un aggiornamento visivo funzionale alla didattica su percorsi e movimenti della storia dell’arte contemporanea.
Comunicato stampa
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Scrive Emilia Ametrano:
Si susseguono le mostre storiche al Liceo di Brera, un aggiornamento visivo funzionale alla didattica su percorsi e movimenti della storia dell’arte contemporanea. Nel panorama della monocromia e sull’uso dei colori, dopo le mostre sul blu e sul rosso ecco avvicendarsi il tracciato e l’interesse sul “bianco e nero”. Artisti di chiara fama e propositivi della contemporaneità che hanno trovato in questo specularità coloristica una poetica densa, misurata, intrigante, che ci propongono esemplari della loro artisticità in movimento. Il bianco è un colore a tutti gli effetti e nel nostro immaginario associamo istintivamente il bianco all’idea di purezza e di innocenza. Come si dipinge il nero per trovare la luce all'interno del suo contrario, tanto che il nero assume luminosità diverse a seconda di come ci si muove. Questi due colori sono “le estremità” del cerchio cromatico: il bianco contiene tutti i colori, e richiama l’idea di fusione e di luminosa unione; il nero è invece un’assenza di colore, e si lega dunque all’idea di vuoto, del buio, del vacuo, dell’assente, appunto. Ma il bianco e il nero agiscono sul nostro sistema percettivo e comunicano molto di più dei loro significati “tradizionali”; occhio e mente ne sono attivati e interagiscono alla ricerca (inconscia) di sensi più profondi, di mondi, di intimità, di misteri svelati dall’incastro perfetto di luce bianca e luce nera. Mostra singolare, fortemente speculare perché indaga storicamente non solo su maestri storici come Arturo Vermi e Jorge Eielson, ma anche su artisti dell’oggi che operano in questa traiettoria. La mostra è, dunque, funzionale alla storia e alla didattica del nostro storico Liceo, agli alunni che operano e apprendono, in cui hanno insegnato artisti di chiara fama e ancor oggi operano nomi di significativo spessore.
Scrive Carlo Franza:
Dopo il blu e il rosso, prosegue il percorso delle mostre storiche al Liceo Artistico Statale di Brera a Milano sui “colori”. Un’analisi profonda, mirata, un’analisi sui monocromi che tanta attenzione hanno trovato da parte degli Storici dell’Arte Contemporanea negli ultimi cinquant’anni. Pensate che in concomitanza con questa mostra al “Brera”, la potenza visiva del bianco e del nero ha fatto mettere in piedi dallo scorso ottobre 2017 anche la mostra “Monochrome: Painting in Black and White”, alla National Gallery di Londra; 700 anni di storia dell’arte raccontanti attraverso 50 opere radicali che hanno rappresentato un passaggio importante. Dipinti e disegni di antichi maestri, come Jan van Eyck, Albrecht Dürer, Rembrandt van Rijn, e Jean-Auguste-Dominique Ingres sono messi a confronto con le opere di alcuni dei più importanti artisti contemporanei tra cui Gerhard Richter, Chuck Close e Bridget Riley; in mostra anche l’installazione immersiva Room for one colour (1997) di Olafur Eliasson…. M’è parso opportuno campionare per questa mostra storica al Liceo di Brera il lavoro contemporaneo sul bianco e sul nero di una serie di artisti italiani e stranieri che ne hanno fatto una scelta di poetica e di estetica, narrando così la loro visione del mondo con il segno, la materia e il colore; essi sono Paolo Barrile, Giancarlo Bulli, Pino Di Gennaro, Jorge Eielson, Terenzio Eusebi, Loi di Campi, Bruno Mangiaterra, Armando Marrocco, Vincenzo Mascia, Kyoji Nagatani, Tony Tedesco, Antonio Teruzzi, Jorrit Tornquist, Arturo Vermi. Attraverso una accurata selezione di opere - sia storiche che recenti – si è inteso valorizzare il percorso pittorico di ciascun artista. Il colore bianco e nero, è certamente il fil rouge che lega questa selezione di artisti che solo a prima vista sembrano dipingere quadri monocromatici. Si tratta di opere caratterizzate da un’espressione contemporanea radicale, che li separa dalla produzione minimalista e monocromatica e dall’intellettualismo freddo dei concettuali. Ciò che più gli interessa è la tecnica e l’impressione che suscitano sullo spettatore. La superficie dipinta sembra sparire e aprire la visione di uno spazio indefinito grazie alle numerose velature. Il risultato finale è strabiliante. Anche per essi vale che la superficie dipinta, data dai molteplici strati di colore sembra sparire e aprire la visione ad uno spazio indefinito come afferma Giuseppe Panza in “Ricordi di un collezionista”, a proposito della pittura di Ruth Ann Fredenthal, di cui fu un estimatore.
Nel corso della serata inaugurale verrà consegnato ai vincitori il Premio delle Arti Premio della Cultura- Milano edizione XXIX-2017
Si susseguono le mostre storiche al Liceo di Brera, un aggiornamento visivo funzionale alla didattica su percorsi e movimenti della storia dell’arte contemporanea. Nel panorama della monocromia e sull’uso dei colori, dopo le mostre sul blu e sul rosso ecco avvicendarsi il tracciato e l’interesse sul “bianco e nero”. Artisti di chiara fama e propositivi della contemporaneità che hanno trovato in questo specularità coloristica una poetica densa, misurata, intrigante, che ci propongono esemplari della loro artisticità in movimento. Il bianco è un colore a tutti gli effetti e nel nostro immaginario associamo istintivamente il bianco all’idea di purezza e di innocenza. Come si dipinge il nero per trovare la luce all'interno del suo contrario, tanto che il nero assume luminosità diverse a seconda di come ci si muove. Questi due colori sono “le estremità” del cerchio cromatico: il bianco contiene tutti i colori, e richiama l’idea di fusione e di luminosa unione; il nero è invece un’assenza di colore, e si lega dunque all’idea di vuoto, del buio, del vacuo, dell’assente, appunto. Ma il bianco e il nero agiscono sul nostro sistema percettivo e comunicano molto di più dei loro significati “tradizionali”; occhio e mente ne sono attivati e interagiscono alla ricerca (inconscia) di sensi più profondi, di mondi, di intimità, di misteri svelati dall’incastro perfetto di luce bianca e luce nera. Mostra singolare, fortemente speculare perché indaga storicamente non solo su maestri storici come Arturo Vermi e Jorge Eielson, ma anche su artisti dell’oggi che operano in questa traiettoria. La mostra è, dunque, funzionale alla storia e alla didattica del nostro storico Liceo, agli alunni che operano e apprendono, in cui hanno insegnato artisti di chiara fama e ancor oggi operano nomi di significativo spessore.
Scrive Carlo Franza:
Dopo il blu e il rosso, prosegue il percorso delle mostre storiche al Liceo Artistico Statale di Brera a Milano sui “colori”. Un’analisi profonda, mirata, un’analisi sui monocromi che tanta attenzione hanno trovato da parte degli Storici dell’Arte Contemporanea negli ultimi cinquant’anni. Pensate che in concomitanza con questa mostra al “Brera”, la potenza visiva del bianco e del nero ha fatto mettere in piedi dallo scorso ottobre 2017 anche la mostra “Monochrome: Painting in Black and White”, alla National Gallery di Londra; 700 anni di storia dell’arte raccontanti attraverso 50 opere radicali che hanno rappresentato un passaggio importante. Dipinti e disegni di antichi maestri, come Jan van Eyck, Albrecht Dürer, Rembrandt van Rijn, e Jean-Auguste-Dominique Ingres sono messi a confronto con le opere di alcuni dei più importanti artisti contemporanei tra cui Gerhard Richter, Chuck Close e Bridget Riley; in mostra anche l’installazione immersiva Room for one colour (1997) di Olafur Eliasson…. M’è parso opportuno campionare per questa mostra storica al Liceo di Brera il lavoro contemporaneo sul bianco e sul nero di una serie di artisti italiani e stranieri che ne hanno fatto una scelta di poetica e di estetica, narrando così la loro visione del mondo con il segno, la materia e il colore; essi sono Paolo Barrile, Giancarlo Bulli, Pino Di Gennaro, Jorge Eielson, Terenzio Eusebi, Loi di Campi, Bruno Mangiaterra, Armando Marrocco, Vincenzo Mascia, Kyoji Nagatani, Tony Tedesco, Antonio Teruzzi, Jorrit Tornquist, Arturo Vermi. Attraverso una accurata selezione di opere - sia storiche che recenti – si è inteso valorizzare il percorso pittorico di ciascun artista. Il colore bianco e nero, è certamente il fil rouge che lega questa selezione di artisti che solo a prima vista sembrano dipingere quadri monocromatici. Si tratta di opere caratterizzate da un’espressione contemporanea radicale, che li separa dalla produzione minimalista e monocromatica e dall’intellettualismo freddo dei concettuali. Ciò che più gli interessa è la tecnica e l’impressione che suscitano sullo spettatore. La superficie dipinta sembra sparire e aprire la visione di uno spazio indefinito grazie alle numerose velature. Il risultato finale è strabiliante. Anche per essi vale che la superficie dipinta, data dai molteplici strati di colore sembra sparire e aprire la visione ad uno spazio indefinito come afferma Giuseppe Panza in “Ricordi di un collezionista”, a proposito della pittura di Ruth Ann Fredenthal, di cui fu un estimatore.
Nel corso della serata inaugurale verrà consegnato ai vincitori il Premio delle Arti Premio della Cultura- Milano edizione XXIX-2017
21
novembre 2017
Principio del giorno. Bianco e nero
Dal 21 novembre al 15 dicembre 2017
arte contemporanea
Location
SPAZIO HAJECH – LICEO ARTISTICO DI BRERA
Milano, Via Camillo Hajech, 27, (Milano)
Milano, Via Camillo Hajech, 27, (Milano)
Orario di apertura
Da lunedì a venerdì 09.30/15.00
Vernissage
21 Novembre 2017, ore 18.00
Autore
Curatore