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Printing Revolution 1450-1500
La mostra documenta l’impatto della rivoluzione della stampa sullo sviluppo economico e sociale della prima Europa moderna. Un percorso di scoperta attraverso strumenti digitali e metodi di comunicazione innovativi, che permettono di documentare e rendere accessibili decine di migliaia di dati raccolti da un ampio network internazionale – coordinato dal progetto 15cBOOKTRADE dell’Università di Oxford – in anni di rigorose ricerche
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La rivoluzione della stampa in Europa: da un progetto
dell’Università di Oxford a una mostra “digitale” a Venezia.
“Printing Revolution 1450-1500”, dal 1 settembre al Museo
Correr e alle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale
Marciana.
La mostra documenta l’impatto della rivoluzione della stampa sullo sviluppo
economico e sociale della prima Europa moderna. Un percorso di scoperta
attraverso strumenti digitali e metodi di comunicazione innovativi che
permettono di documentare e rendere accessibili decine di migliaia di dati
raccolti da un ampio network internazionale – coordinato dal progetto
15cBOOKTRADE dell’Università di Oxford – in anni di rigorose ricerche.
Un’invenzione non è una rivoluzione, ma solo l’inizio di un percorso. La stampa
con blocchi di legno debuttò in Cina nel IX secolo; 400 anni dopo, la stampa a
caratteri mobili di metallo cominciò a essere usata in Corea, ma fu in Europa che
la stampa divenne una rivoluzione, perché è qui che modificò radicalmente la
vita di ogni giorno. Fino al 1450 circa i libri erano scritti a mano, ma nel 1455
venne stampata la Bibbia di Gutenberg a Magonza, cambiando la società per
sempre. Nei 50 anni successivi milioni di libri a stampa circolarono in tutta
Europa, mezzo milione di essi sopravvive ancora oggi in circa quattromila
biblioteche europee e americane. La ricerca ha riguardato 50mila di questi libri
sparsi oggi tra 360 biblioteche europee e americane con la collaborazione di oltre
130 editors.
Dai dati raccolti durante la ricerca nasce la mostra “Printing Revolution 1450-
1500. I 50 anni che hanno cambiato l’Europa”, presentata dal 1 settembre
2018 al 7 gennaio 2019 al Museo Correr di Venezia, con una sezione alle
Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana (qui fino al 30
settembre). L’esposizione è il risultato di un grande progetto di ricerca europeo
che usa i libri come fonte storica: basato all’Università di Oxford, alla British
Library, a Venezia, e finanziato dal Consiglio Europeo delle Ricerche, il
15cBOOKTRADE applica le tecnologie digitali alle fonti storiche ampliando la
capacità di comprendere la rivoluzione della stampa: è diretto dall’italiana
Cristina Dondi, professoressa del Lincoln College di Oxford. Cristina Dondi è
anche curatrice di questa mostra, organizzata in collaborazione con la
Fondazione Musei Civici di Venezia - Biblioteca del Museo Correr e la Biblioteca
Nazionale Marciana, e in partnership con Intesa Sanpaolo; con il sostegno di
Venice in Peril, l’Ambasciata d’Italia a Londra, Fedrigoni, la Fondazione Giorgio
Cini, e la Scuola Grande di San Rocco.
Attraverso una decina di sezioni, l’esposizione mette in evidenza come nel 1500
in Europa ci fossero milioni di libri, non solo per le élite, come comunemente si
ritiene, ma per ‘tutti’, con una vasta produzione per la scuola. La rivoluzione
della stampa è una delle colonne portanti dell’identità europea perché si è
tradotta in alfabetizzazione diffusa, promozione del sapere, formazione di un
patrimonio culturale comune. In quei primi decenni (dal 1450 al 1500) la stampa
coincise con la sperimentazione e l’intraprendenza. I libri a stampa furono il
prodotto di una nuova collaborazione tra diversi settori della società: sapere,
tecnologia e commercio. Anche la Chiesa comprese immediatamente l’enorme
potenzialità dell’invenzione e ne divenne precoce promotrice. Le idee si diffusero
veloci come mai prima. Ora si è in grado di tracciarne la circolazione seguendo il
movimento e l’uso dei libri stessi.
Il 15cBOOKTRADE è il primo progetto ad aver pensato e realizzato la
visualizzazione scientifica del movimento dei libri attraverso lo spazio e il
tempo. L’équipe - composta da quasi tutti ricercatori italiani, nonostante la sede
sia a Oxford - da anni mappa la diffusione e l’uso dei libri pubblicati agli albori
della stampa nella seconda metà del Quattrocento, i cosiddetti incunaboli: a oggi
ha coperto il 10% del mezzo milione di volumi sparsi in circa quattromila
bibliotece europee e americane. Il risultato di questo lavoro è un enorme
database che traccia la circolazione dei libri, le loro rotte e i loro possessori fra
Europa e Stati Uniti, attraverso i secoli: basta inserire nel software il titolo di un
libro e sullo schermo compare su mappa tutto il suo percorso, dal luogo in cui fu
stampato a quello in cui ora si conserva; oppure, inserendo il nome di un
possessore sullo schermo compaiono simultaneamente i tragitti di tutti i libri che
possedette, che ricostruiscono virtualmente la sua biblioteca.
“Ogni libro racconta una storia che va al di là delle parole che si leggono in esso:
storie delle persone che l’hanno usato, delle annotazioni e disegni lasciati nei
margini. Se un libro racconta una storia, migliaia di libri fanno la storia - spiega
Cristina Dondi, direttrice del progetto 15cBOOKTRADE e curatrice della mostra
- Nei loro 500 anni di storia gli oltre 50 mila libri che abbiamo analizzato hanno
circolato in tutto il mondo, disseminando tracce del loro movimento. Abbiamo
sviluppato una tecnologia innovativa per ripercorrere questo movimento nel
tempo e nello spazio e costruito un grande database che contiene decine di
migliaia di records. Ora, per la prima volta, inseguendo i libri, possiamo tracciare
la circolazione delle idee e del sapere che contengono”.
In occasione della chiusura del progetto 15cBOOKTRADE verrà inoltre
organizzato a Palazzo Ducale, dal 19 al 21 settembre, il Convegno Printing
Revolution 1450-1550, che vedrà impegnati oltre 40 relatori. Alla conferenza,
che intende portare un contributo fondamentale e innovavo alla storia
economica e sociale di un periodo chiave di transizione che fu tesmone della
rapida crescita della produzione e consumo del libro, è prevista una leco
magistralis dell' On. Dario Franceschini (Ministro dei Beni Culturali e del Turismo
2014-18) e la presenza del Prof. Mar$n Stokhof, Vice Presidente del Consiglio
Europeo delle Ricerche (Scienze sociali e umanis$che), del Prof. Massimo Inguscio,
Presidente del CNR e di Sua Eccellenza l’Ambasciatore d’Italia nel Regno Unito,
Raffaele Trombe3a.
I contenuti della mostra: mappe digitali, videostorie, libri storici
Ciò che rende originale questa mostra è l’incontro di cultura umanistica e sapere
scientifico-tecnologico. E così, accanto a decine di libri a stampa del ‘400
provenienti dalle collezioni della Biblioteca del Museo Correr e della
Biblioteca Nazionale Marciana, vengono presentate centinaia di immagini
digitali da biblioteche europee e americane oltre a strumenti innovativi che
consentono di tracciare la circolazione dei volumi, seguendo il movimento e l’uso
dei libri stessi.
Tra questi, numerose mappe con funzioni diverse: in particolare, l’Atlante delle
prime stampe (curato da Gregory Prickman, nuovo Direttore della Folger
Shakespeare Library di Washington) visualizza su mappe GIS sia tutti i luoghi di
stampa in Europa, sia dove sono oggi i 500.000 incunaboli che ancora
sopravvivono.
Il Venice Time Machine (diretto da Frédéric Kaplan dell’École Polytechnique
Fédérale de Lausanne) fornisce una versione digitale della famosa Pianta di
Venezia del De Barbari (1500) sulla quale sono tracciate le oltre 200 officine di
stampa della città, mostrando il legame di tanti stampatori alle confraternite a
cui appartenevano, ai colleghi con i quali collaboravano, ai libri che insieme
producevano: ciò che fece di Venezia la principale città europea di produzione e
distribuzione dei primi libri a stampa.
E poi, decine di videostorie che approfondiscono tematiche diverse, tra cui: i
libri più stampati nel ‘400, i più venduti e più distrutti, il rapporto tra il costo dei
libri e il costo della vita, con le prove che i libri a stampa diventano presto alla
portata di quasi tutti (i prezzi di migliaia di libri sono comparati al costo del cibo,
salari, e altri beni di consumo), il ruolo fondamentale della Chiesa nella
promozione della stampa, donne autrici e tipografe, i libri letti da Leonardo da
Vinci, la circolazione di libri fondamentali come la Bibbia di Gutenberg, e la
ricostruzione virtuale della collezione ora dispersa di San Giorgio Maggiore di
Venezia. Ma anche le prime forme di abuso del nuovo mezzo di comunicazione di
massa. Senza dimenticare torchi e materiale per la stampa, portati alla mostra
dalla Tipoteca di Cornuda.
Ad ogni sezione il visitatore è stimolato a mettere in relazione quanto presentato
con la rivoluzione digitale in corso.
dell’Università di Oxford a una mostra “digitale” a Venezia.
“Printing Revolution 1450-1500”, dal 1 settembre al Museo
Correr e alle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale
Marciana.
La mostra documenta l’impatto della rivoluzione della stampa sullo sviluppo
economico e sociale della prima Europa moderna. Un percorso di scoperta
attraverso strumenti digitali e metodi di comunicazione innovativi che
permettono di documentare e rendere accessibili decine di migliaia di dati
raccolti da un ampio network internazionale – coordinato dal progetto
15cBOOKTRADE dell’Università di Oxford – in anni di rigorose ricerche.
Un’invenzione non è una rivoluzione, ma solo l’inizio di un percorso. La stampa
con blocchi di legno debuttò in Cina nel IX secolo; 400 anni dopo, la stampa a
caratteri mobili di metallo cominciò a essere usata in Corea, ma fu in Europa che
la stampa divenne una rivoluzione, perché è qui che modificò radicalmente la
vita di ogni giorno. Fino al 1450 circa i libri erano scritti a mano, ma nel 1455
venne stampata la Bibbia di Gutenberg a Magonza, cambiando la società per
sempre. Nei 50 anni successivi milioni di libri a stampa circolarono in tutta
Europa, mezzo milione di essi sopravvive ancora oggi in circa quattromila
biblioteche europee e americane. La ricerca ha riguardato 50mila di questi libri
sparsi oggi tra 360 biblioteche europee e americane con la collaborazione di oltre
130 editors.
Dai dati raccolti durante la ricerca nasce la mostra “Printing Revolution 1450-
1500. I 50 anni che hanno cambiato l’Europa”, presentata dal 1 settembre
2018 al 7 gennaio 2019 al Museo Correr di Venezia, con una sezione alle
Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana (qui fino al 30
settembre). L’esposizione è il risultato di un grande progetto di ricerca europeo
che usa i libri come fonte storica: basato all’Università di Oxford, alla British
Library, a Venezia, e finanziato dal Consiglio Europeo delle Ricerche, il
15cBOOKTRADE applica le tecnologie digitali alle fonti storiche ampliando la
capacità di comprendere la rivoluzione della stampa: è diretto dall’italiana
Cristina Dondi, professoressa del Lincoln College di Oxford. Cristina Dondi è
anche curatrice di questa mostra, organizzata in collaborazione con la
Fondazione Musei Civici di Venezia - Biblioteca del Museo Correr e la Biblioteca
Nazionale Marciana, e in partnership con Intesa Sanpaolo; con il sostegno di
Venice in Peril, l’Ambasciata d’Italia a Londra, Fedrigoni, la Fondazione Giorgio
Cini, e la Scuola Grande di San Rocco.
Attraverso una decina di sezioni, l’esposizione mette in evidenza come nel 1500
in Europa ci fossero milioni di libri, non solo per le élite, come comunemente si
ritiene, ma per ‘tutti’, con una vasta produzione per la scuola. La rivoluzione
della stampa è una delle colonne portanti dell’identità europea perché si è
tradotta in alfabetizzazione diffusa, promozione del sapere, formazione di un
patrimonio culturale comune. In quei primi decenni (dal 1450 al 1500) la stampa
coincise con la sperimentazione e l’intraprendenza. I libri a stampa furono il
prodotto di una nuova collaborazione tra diversi settori della società: sapere,
tecnologia e commercio. Anche la Chiesa comprese immediatamente l’enorme
potenzialità dell’invenzione e ne divenne precoce promotrice. Le idee si diffusero
veloci come mai prima. Ora si è in grado di tracciarne la circolazione seguendo il
movimento e l’uso dei libri stessi.
Il 15cBOOKTRADE è il primo progetto ad aver pensato e realizzato la
visualizzazione scientifica del movimento dei libri attraverso lo spazio e il
tempo. L’équipe - composta da quasi tutti ricercatori italiani, nonostante la sede
sia a Oxford - da anni mappa la diffusione e l’uso dei libri pubblicati agli albori
della stampa nella seconda metà del Quattrocento, i cosiddetti incunaboli: a oggi
ha coperto il 10% del mezzo milione di volumi sparsi in circa quattromila
bibliotece europee e americane. Il risultato di questo lavoro è un enorme
database che traccia la circolazione dei libri, le loro rotte e i loro possessori fra
Europa e Stati Uniti, attraverso i secoli: basta inserire nel software il titolo di un
libro e sullo schermo compare su mappa tutto il suo percorso, dal luogo in cui fu
stampato a quello in cui ora si conserva; oppure, inserendo il nome di un
possessore sullo schermo compaiono simultaneamente i tragitti di tutti i libri che
possedette, che ricostruiscono virtualmente la sua biblioteca.
“Ogni libro racconta una storia che va al di là delle parole che si leggono in esso:
storie delle persone che l’hanno usato, delle annotazioni e disegni lasciati nei
margini. Se un libro racconta una storia, migliaia di libri fanno la storia - spiega
Cristina Dondi, direttrice del progetto 15cBOOKTRADE e curatrice della mostra
- Nei loro 500 anni di storia gli oltre 50 mila libri che abbiamo analizzato hanno
circolato in tutto il mondo, disseminando tracce del loro movimento. Abbiamo
sviluppato una tecnologia innovativa per ripercorrere questo movimento nel
tempo e nello spazio e costruito un grande database che contiene decine di
migliaia di records. Ora, per la prima volta, inseguendo i libri, possiamo tracciare
la circolazione delle idee e del sapere che contengono”.
In occasione della chiusura del progetto 15cBOOKTRADE verrà inoltre
organizzato a Palazzo Ducale, dal 19 al 21 settembre, il Convegno Printing
Revolution 1450-1550, che vedrà impegnati oltre 40 relatori. Alla conferenza,
che intende portare un contributo fondamentale e innovavo alla storia
economica e sociale di un periodo chiave di transizione che fu tesmone della
rapida crescita della produzione e consumo del libro, è prevista una leco
magistralis dell' On. Dario Franceschini (Ministro dei Beni Culturali e del Turismo
2014-18) e la presenza del Prof. Mar$n Stokhof, Vice Presidente del Consiglio
Europeo delle Ricerche (Scienze sociali e umanis$che), del Prof. Massimo Inguscio,
Presidente del CNR e di Sua Eccellenza l’Ambasciatore d’Italia nel Regno Unito,
Raffaele Trombe3a.
I contenuti della mostra: mappe digitali, videostorie, libri storici
Ciò che rende originale questa mostra è l’incontro di cultura umanistica e sapere
scientifico-tecnologico. E così, accanto a decine di libri a stampa del ‘400
provenienti dalle collezioni della Biblioteca del Museo Correr e della
Biblioteca Nazionale Marciana, vengono presentate centinaia di immagini
digitali da biblioteche europee e americane oltre a strumenti innovativi che
consentono di tracciare la circolazione dei volumi, seguendo il movimento e l’uso
dei libri stessi.
Tra questi, numerose mappe con funzioni diverse: in particolare, l’Atlante delle
prime stampe (curato da Gregory Prickman, nuovo Direttore della Folger
Shakespeare Library di Washington) visualizza su mappe GIS sia tutti i luoghi di
stampa in Europa, sia dove sono oggi i 500.000 incunaboli che ancora
sopravvivono.
Il Venice Time Machine (diretto da Frédéric Kaplan dell’École Polytechnique
Fédérale de Lausanne) fornisce una versione digitale della famosa Pianta di
Venezia del De Barbari (1500) sulla quale sono tracciate le oltre 200 officine di
stampa della città, mostrando il legame di tanti stampatori alle confraternite a
cui appartenevano, ai colleghi con i quali collaboravano, ai libri che insieme
producevano: ciò che fece di Venezia la principale città europea di produzione e
distribuzione dei primi libri a stampa.
E poi, decine di videostorie che approfondiscono tematiche diverse, tra cui: i
libri più stampati nel ‘400, i più venduti e più distrutti, il rapporto tra il costo dei
libri e il costo della vita, con le prove che i libri a stampa diventano presto alla
portata di quasi tutti (i prezzi di migliaia di libri sono comparati al costo del cibo,
salari, e altri beni di consumo), il ruolo fondamentale della Chiesa nella
promozione della stampa, donne autrici e tipografe, i libri letti da Leonardo da
Vinci, la circolazione di libri fondamentali come la Bibbia di Gutenberg, e la
ricostruzione virtuale della collezione ora dispersa di San Giorgio Maggiore di
Venezia. Ma anche le prime forme di abuso del nuovo mezzo di comunicazione di
massa. Senza dimenticare torchi e materiale per la stampa, portati alla mostra
dalla Tipoteca di Cornuda.
Ad ogni sezione il visitatore è stimolato a mettere in relazione quanto presentato
con la rivoluzione digitale in corso.
31
agosto 2018
Printing Revolution 1450-1500
Dal 31 agosto 2018 al 30 aprile 2019
arte antica
Location
MUSEO CORRER
Venezia, San Marco, 52, (Venezia)
Venezia, San Marco, 52, (Venezia)
Biglietti
Intero € 20,00
Ridotto € 13,00
Orario di apertura
Fino al 31 ottobre:
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00
Dal 1 novembre:
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Vernissage
31 Agosto 2018, su invito
Ufficio stampa
VILLAGGIO GLOBALE