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Priscilla J. Smith – Hula Hoop & Hijab
Il racconto fotografico di Priscilla J. Smith focalizza l’attenzione sui volti e sulle anime di donne e bambini della Siria, specchio di un paese sospeso tra un ossequioso rispetto di usi e costumi millenari e un embrionale slancio verso il cambiamento e la modernizzazione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
DOM, IL TEATRO CRESCE IN UNA PERIFERIA FERTILE
Da sabato prende il via la rassegna curata da Laminarie a DOM: cinque mesi di spettacoli alla cupola del Pilastro
Dall’inaugurazione con Chiara Guidi alle residenze creative di giovani danzatrici, dagli spettacoli internazionali del festival F.I.S.Co. alla lettura pubblica della Costituzione fatta con i cittadini del Pilastro, dal concerto del musicista Rom Santino Spinelli alla seconda edizione del festival dedicato ai bambini Onfalos: sono solo alcuni dei molti appuntamenti che compongono la rassegna Fertile, un articolato programma che porterà i linguaggi contemporanei sulla scena di DOM La cupola del Pilastro da marzo fino a luglio.
Un titolo, Fertile, che già da solo racconta la vocazione femminile di questo primo calendario organico di ospitalità curato da Laminarie a DOM, che dedica uno spazio del tutto particolare a lavori creati da artiste donne di diversa generazione. Un programma coraggioso che si muove in equilibrio tra radicamento sul territorio e apertura internazionale, affiancando le proposte di compagnie affermate a quelle di giovani artisti.
“Laminarie – dichiara l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti - ha puntato in questi anni con scelte nette e decise su un modo diverso di fare teatro, fortemente esplorativo, lavorando con successo su piani diversi sia etici che estetici. Nella difficoltà, oggi più che mai, di continuare a credere nelle politiche culturali quali strumenti per affrontare le esigenze di un territorio e di ideare progetti in grado di rispondere efficacemente a questi bisogni, il lavoro di Laminarie, cresciuto a poco a poco nella periferia, è diventato un modello, una strada per resistere ai duri colpi che il Governo sta assestando al sistema teatrale e culturale del nostro Paese”.
Il programma di Fertile è composto da sei capitoli, sei azioni che scandiscono il calendario delle iniziative: “Declama”, ciclo di quattro letture sceniche; “Migra”, rassegna di cultura Rom organizzata da Laminarie insieme all’Istituto Comprensivo 11; “Esce” che prevede due appuntamenti con il festival F.I.S.Co. curato da Xing; “Incanta”, giornata dedicata a tre cori e ai loro repertori di musica popolare; “Risiede”, che vedrà tre giovani compagnie presentare l’anteprima del nuovo spettacolo dopo una residenza creativa a DOM; e infine “Gioca”, seconda edizione del festival estivo dedicato all’infanzia Onfalos. Inoltre, dal 19 marzo sarà allestita nel foyer di DOM la mostra fotografica Hoola Hop & Hjiab di Priscilla J. Smith, reportage dalla Siria che concentra l’attenzione sui volti dei bambini e delle donne.
Fertile inaugura il 5 marzo con Chiara Guidi/Socìetas Raffaello Sanzio, in scena con la lettura drammatico-musicale dal libro Flatlandia, racconto fantastico a più dimensioni di Edward Abbott del 1884, preceduta da un’introduzione del professor Massimo Ferri, docente di geometria all’Università di Bologna. Lo spettacolo fa parte del ciclo di letture “Declama” che comprenderà altre due artiste alla prese con un testo: Vania Moretti con A fuoco lento il 19 marzo e Sandra Cavallini il 2 aprile con un’interpretazione di La Banalità del Male di Hannah Arendt.
Nei primi dieci giorni di Aprile si svolgerà invece la prima rassegna di cultura Rom curata da Laminarie e dall’Istituto Comprensivo 11, che si svolgerà in molti spazi della città. A DOM verrà ospitato il 5 aprile alle 21.30 il concerto del musicista Rom Santino Spinelli e del gruppo balcanico - romanè Amaro Ternipe, per la sezione “Migra”.
Il capitolo “Esce” ospiterà due spettacoli dell’undicesima edizione del Festival Internazionale sullo Spettacolo Contemporaneo F.I.S.Co. Un’apertura internazionale che coincide anche con un’importante sinergia tra Laminarie e Xing. Il 9 aprile Antonia Baher presenta la prima italiana di For faces (unplagged), quartetto coreografico per il viso che avviene nello spazio dei volti di quattro performers; il 15 aprile saranno invece in scena Jonathan Burrows e Matteo Fargion, straordinari performer inglesi, con due lavori tra musica e danza: Cheap Lecture ispirato a Lecture on Nothing di John Cage; The Cow Piece, meditazione caotica sulla danza, la musica, la mortalità.
In occasione del 1 maggio, DOM accoglierà musiche da tutto il mondo per “Incanta”, una giornata dedicata a tre cori: alle 17.30 i canti partigiani del coro R’esistente diretto da Cristiana Scappini e composto da circa quindici bambini; alle 19.00 il coro di donne migranti Le chemin des femmes, diretto da Meike Clarelli e composto da circa undici donne provenienti da sette diversi paesi; a seguire un aperitivo e infine l’ultimo appuntamento della giornata con Mikrokosmos, coro multietnico di Bologna diretto da Michele Napolitano.
La terza sezione “Risiede” vedrà protagoniste due artiste e una compagnia, impegnate in una residenza di una settimana, al termine della quale ognuna porterà in scena in anteprima il proprio lavoro. Il progetto nasce dal tentativo di rispondere alla necessità dei giovani artisti della città di trovare spazi in cui allestire e provare i loro spettacoli. La danzatrice Simona Bertozzi con Alea (iacta est) il 29 e 30 aprile alle 21,30 indagherà sulle categorie ludiche, ispirandosi agli studi di Roger Caillois; La pesatura dei punti, compagnia finalista del premio Iceberg 2009, proporrà Questo rosso è un’intrusione atomica il 12 e 13 maggio alle 21.30, testo incentrato sulla teatralizzazione degli atti processuali dell’omicidio di Francesca Alinovi nel 1983; in ultimo, l’appuntamento del 20 e 21 maggio con Io, Virginie di Laura Gibertini, assolo danzato tratto dal libro della scrittrice Virginie Despantes, King Kong Girl, lavoro in cui la parola nuda cerca spazio con violenza e rabbia.
L’ultimo capitolo, “Gioca”, chiude la rassegna Fertile con la seconda edizione del festival Onfalos, l’infanzia al centro, realizzato in collaborazione con l’Istituto Comprensivo 11 che mette insieme laboratori, concerti di musica popolare ed etnica e incontri di riflessione tra artisti e operatori, nella convinzione che sia necessario mettere l’infanzia al centro del processo di rigenerazione urbana dei luoghi periferici.
Infine, ulteriore componente femminile che attraverserà la rassegna dal 19 marzo e per tutta la sua durata, sarà la mostra fotografica esposta nel foyer di DOM: Hula Hoop & Hijab di Priscilla J. Smith, reportage dalla Siria che focalizza l'attenzione sui volti e sulle anime di donne e bambini. L’inaugurazione sarà il 19 marzo alle ore 20 alla presenza dell’autrice.
Fertile è realizzato con il contributo della Regione Emilia Romagna, Assessorato alla Cultura e della Provincia di Bologna, Assessorato alla Cultura, nell’ambito della legge triennale sullo spettacolo dal vivo L.R. 13/99. Inoltre, il progetto vede il supporto del Quartiere San Donato del Comune di Bologna e la collaborazione dell’Istituto Comprensivo 11 e di ANPI San Donato.
……………….
CONTATTI:
LAMINARIE – T 051.6242160 – info@laminarie.it – www.laminarie.it – www.lacupola.bo.it
Federica Rocchi – T 349.7795031
fertile
marzo - luglio 2011 DOM La cupola del Pilastro
programma a cura di Laminarie
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declama
sabato 5 marzo 2011
biglietto unico 7 euro
ore 20.00
INTRODUZIONE A FLATLANDIA
incontro con Massimo Ferri - docente di geometria all’Università di Bologna
a seguire aperitivo
ore 21.30
Chiara Guidi / Societas Raffaello Sanzio
FLATLANDIA
lettura drammatica e musicale
racconto fantastico a più dimensioni, pubblicato anonimamente nel 1882
scritto da Edwin Abbott Abbott (1838–1926)
La figura geometrica di un quadrato incontra una sfera e intuisce, con sospetto, che possa esistere un mondo a tre dimensioni: alieno, inestricabile, inconcepibile. Tutto il racconto appartiene interamente a una terra piatta, e con perfetta coerenza descrive l’ambiente e la vita di esseri schiacciati che neanche immaginano un’altra dimensione. Se la curiosità scientifica si concentra piuttosto intorno all’idea della quarta dimensione, Abbott indica lo straniamento dello spazio euclideo attraverso lo sgomento della seconda dimensione. Non ci sono uomini in questo mondo. Ci sono punti, linee e piani, intensità e tensioni superficiali. C’è un puro spazio
piatto, disumanizzato con acribia e metodo geometrico. È uno spazio del progetto, della mente. Sta a noi, persone umane, incredibilmente dotate di corpo (già, che cos’è un corpo?), capire la sospensione metafisica di quel momento in cui una sfera “cala” dall’alto per intersecarsi con il piano. Dobbiamo farlo, però, immaginandoci piatti, come figure ritagliate nella carta. Solo così si apre la visione: immaginarsi un mondo che non esiste, in questo mondo. Nel mondo di
Flatlandia questo mondo non esiste. Siamo noi l’al di là. Siamo noi le “sfere”.
E l’assurda affermazione di un mondo reale soltanto sulla carta fa sospettare che forse è il mondo dei corpi a essere davvero alieno. Il valore di questo paradosso consiste alla fine proprio in questo: non c’era nessuna ragione valida per farlo.
***
sabato 19 marzo 2011
biglietto unico 7 euro
ore 20.00
Inaugurazione mostra fotografica Hula Hoop & Hijab di Priscilla J. Smith
Il racconto fotografico di Priscilla J. Smith focalizza l'attenzione sui volti e sulle anime di donne e bambini della Siria, specchio di un paese sospeso tra un ossequioso rispetto di usi e costumi millenari e un embrionale slancio verso il cambiamento e la modernizzazione.
A dieci anni dall'elezione di Bashar al-Asad, presidente progressista, la Siria rivela un volto schizofrenico di contraddizioni e incoerenze, fra tradizione e volontà di omologazione a un tempo che non le appartiene. Nella ricerca dei contrasti e del paradosso spiccano le donne e i bambini, simbolo di un’evoluzione che in questo paese non necessita di una rottura, contro la regola del “non ci può essere evoluzione senza cambiamento”. Questi quindici scatti, presi tra maggio e agosto 2010, rappresentano una ricerca per cogliere una realtà complessa ma evidente: “così è, come vi appare”.
ore 20.00
INTRODUZIONE A “A FUOCO LENTO”
a seguire aperitivo
ore 21.30
Vania Moretti
A FUOCO LENTO
Di e con Vania Moretti
Testo colmo di dolore che non abbandona mai, che fa sentire come vivere in due, un continuo scendere a compromessi. La malattia di Vania è degenerativa e limita molto la sua motricità, proprio lei, che avevo fatto del movimento il suo manifesto.
Le sue parole nascono dall’esigenza di essere onesta con se stessa, di capire chi è diventata e come, di riconoscere come la malattia abbia insegnato a viaggiare dentro se stessi e a scoprire e ridisegnare nuovi confini. E’ il regalo di Vania a chi non dice mai “tanto non serve a niente”, un regalo a chi ha il coraggio di cambiare.
Vania Moretti nasce a Contarina, un paese compreso tra i due grandi fiumi italiani, il Po e l’Adige. Lì niente è mai uguale, l’incontro tra acque e terra disegna sempre nuovi confini e la vastità dei luoghi rapisce i sensi. Ha iniziato a lavorare a 14 anni e a 16 ha fatto fagotto e ha cominciato a viaggiare. A 20 anni pronta a salpare per i Caraibi con la nave da crociera Queen Elizabeth, è stata colta da una malattia al cuore. Primo stop alla vita che avrebbe voluto. Ha cambiato tutto, ha aperto un’attività e si è ristabilita a Contarina, ma chi è figlio del delta cerca sempre di ridisegnare la sua vita, di ampliare i propri confini. Nel 1998 è ripartita per Bologna dove vive tuttora. A 32 anni, pronta a ricambiare tutto, si è ammalata di nuovo e ora ci porta la sua testimonianza e il suo inno alla vita.
***
Mercoledì 24 marzo 2011
Ingresso libero
Ore 18.30
Il patto - Lettura pubblica della Costituzione
In collaborazione con Istituto Comprensivo 11 di Bologna e ANPI San Donato
In un momento storico nel quale si riscontra con sempre maggiore frequenza l’attribuzione della Carta Costituzionale a un partito o colore politico, piuttosto che un’adesione profonda ai principi civili che essa esprime, riteniamo che sia necessario promuovere una giornata pubblica di incontro e di approfondimento dei principi fondamentali contenuti nella nostra Costituzione.
Laminarie inviterà trenta lettori provenienti dal quartiere e dalla città, appartenenti a gruppi sociali, categorie professionali, fasce d’età differenti a leggere un articolo a scelta della Costituzione e a comunicare la personale risonanza del testo.
***
sabato 2 aprile 2011
biglietto unico 7 euro
ore 20.00
INTRODUZIONE A “LA BANALITA’ DEL MALE” di Hannah Arendt
a seguire aperitivo
ore 21.30
Sandra Cavallini
Rapporto su LA BANALITA’ DEL MALE
Riduzione scenica di Paola Bigatto e Sandra Cavallini
Con Sandra Cavallini
Da Eichmann in Jerusalem: A Report on the Banality of Evil di Hannah Arendt (1963)
Il senso politico, sociale e didattico dell’adattamento teatrale è costituito sia dai contenuti storici e filosofici a cui si fa riferimento (gli stadi del criminale piano nazista, la progressiva scansione delle leggi razziali, l’insorgere del conflitto mondiale, il processo in Gerusalemme), sia dalla consapevolezza che la capacità di giudizio che ci distoglie dal commettere il male non deriva da una particolare cultura ma dalla capacità di pensare.
Dove questa capacità è assente, là, si trova la banalità del male.
La banalità del male di Hannah Arendt, con l’adattamento e l’interpretazione di Paola Bigatto, debutta nel gennaio del 2003 al Liceo Scientifico A. Calini di Brescia e replica per cinque anni nelle scuole superiori e nelle università del Nord Italia. Inoltre è stata rappresentata con successo in moltissimi teatri italiani, biblioteche, sale comunali. Per la stagione 2008/2009 Paola Bigatto attua con KIASMA – associazione culturale e Procope Studio il progetto Arendt al plurale, in cui le attrici Sandra Cavallini e Anna Gualdo, attraverso un condiviso percorso di drammaturgia coordinato da Paola Bigatto, hanno dato vita ad una ulteriore forma della trasposizione scenica. La versione con Sandra Cavallini predilige il taglio storico.
migra
nell’ambito della rassegna di cultura Rom
curata da Istituto Comprensivo 11 di Bologna e Laminarie
5 aprile
ore 21.30
Santino Spinelli e Amaro Ternipe in concerto / musica e balli della tradizione Rom
La sezione “Migra” si colloca all’interno della prima rassegna di cultura Rom che propone con un programma ricco di iniziative dedicate all’approfondimento della storia e della cultura del popolo Rom attraverso una mostra fotografica, documentari e concerti. La rassegna, curata da Laminarie e dall’Istituto Comprensivo 11, si svolgerà in molti spazi della città, mentre a DOM verrà ospitato il 5 aprile alle 21.30 il concerto di Santino Spinelli e del gruppo balcanico - romanè Amaro Ternipe.
Santino Spinelli è un Rom italiano, musicista compositore, cantautore, insegnante, poeta, saggista. Ha una laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne e l'altra in Musicologia, entrambe conseguite all'Università degli Studi di Bologna. Insegna lingua e Cultura Romaní all'Università di Chieti. Con il suo gruppo tiene numerosi concerti di musica romani in italia e all'estero.
esce
nell’ambito di “SEGUE” F.I.S.Co. 11
Festival Internazionale sullo Spettacolo Contemporaneo curato da Xing
9 e 15 aprile Critical Cab (in auto con un artista, dal centro di Bologna a DOM, A/R)
Sabato 9 aprile 2011
biglietto unico 10 euro
ore 22
Antonia Baher
For Faces (unplagged) – Prima italiana
Di Antonia Baher
Interpretazione & coreografia: Sabine Ercklentz, Andrea Neumann, Arantxa Martinez, William Wheeler
For Faces, quartetto coreografico per il viso, avviene nello spazio dei volti di quattro performers che diventano teatro di una microcoreografia.
Il pubblico, seduto come in un anfiteatro, osserva nel dettaglio la fluttuazione di ogni movimento. Labbra che si contraggono, battiti di ciglia, narici che si dilatano, mandibole serrate, una bocca aperta, la testa che si scuote o sguardi che si abbassano. Nello sviluppo del lavoro la forma del ritratto si fonde con la dimensione del paesaggio, a partire da uno spunto di Gertrude Stein: i performer sono simultaneamente individui distinti e parte di un'entità unica. L'esplorazione dei comportamenti e la relazione tra performer e spettatore è il centro di questa composizione. In questo senso For Faces è un lavoro sull'atto del guardare.
Antonia Baehr è regista, performer, coreografa e film-maker tedesca. Trasferitasi a Berlino negli anni '90, ha co-fondato il gruppo performativo ex machinis e studiato Film e Media Arts alla Hochschule der Künste con Valie Export. Dal 2006 al 2008 è stata artista associata ai Laboratoires d'Aubervilliers di Parigi. E' produttrice dei suoi alter ego: Werner Hirsch danzatore, Henri Fleur musicista e coreografo, Henry Wilt compositore.
Ha pubblicato un libro e un vinile sul progetto Ridere.
***
Venerdì 15 aprile 2011
biglietto unico 10 euro
ore 22
Jonathan Burrows/Matteo Fargion (UK)
Cheap Lecture & The Cow Piece
di e con Jonathan Burrows e Matteo Fargion
Ritornano a F.I.S.Co. Jonathan Burrows e Matteo Fargion, straordinari performer inglesi, con due lavori che toccano con la consueta leggerezza i territori della musica e della danza. Cheap Lecture è un manifesto del metodo di lavoro dei due artisti e del loro modo di relazionarsi al pubblico. Un'opera la cui musicalità nasce dalla parola ritmica, come una sequenza costruita su un'inarrestabile cascata di pensieri. Ispirato a Lecture on Nothing di John Cage, Cheap Lecture è una performance intrisa di humour e filosofia in cui la danza, in senso stretto, è azzerata: sono le parole che danzano e segnano il tempo. Il lavoro è contemporaneo alla pubblicazione di A Choreographer’s Handbook (Prontuario di un coreografo) di cui Burrows è autore.
A seguire The Cow Piece una meditazione caotica sulla danza, la musica, la mortalità.
Jonathan Burrows, danzatore, coreografo, performer inglese, inizia la carriera come solista con il Royal Ballet di Londra, per poi vincere nel 2004, insieme a Matteo Fargion, il New York Dance and Performance Bessie Award.
Matteo Fargion, musicista, performer e compositore, nasce a Milano. Inizia la sua carriera studiando all’Università di Natal in Sud Africa. Nel 1988 incontra Jonathan Burrows per il quale scrive musica e compone anche per il teatro, collaborando in particolar modo con il Residenz Theater di Monaco e la Berlin Schaubuehne diretta dal regista Thomas Ostermeier.
incanta
Domenica 1 maggio 2011
biglietto unico 7 euro
ore 17-22
R’esistente – coro di bambini del Pratello
Canti della tradizione partigiana
Les chemin des femmes - Coro di donne migranti
Bruciando
ll coro di donne migranti Les chemin des femmes ha preso vita ad ottobre 2008 da un laboratorio di “canto sensibile”, tenutosi presso la Casa delle donne migranti Semira Adamu di Modena. E’ composto da circa undici donne provenienti da sette diversi paesi: Ghana, Ucraina, Marocco, Argentina, Eritrea, Moldavia e Italia.
Il repertorio del coro attinge dal sostrato culturale e musicale che ogni donna ha liberamente consegnato al gruppo e va dalla tradizione ghanese a quella iraniana e ucraina, dal "Tango della femminista" fino al "Medley des femmes", una mescolanza di melodie e temi popolari originari di diverse parti del mondo. Per Incanta, Le chemin des femmes proporrà un inedito programma dal titolo “Bruciando” in cui troveranno spazio brani del repertorio e una improvvisazione guidata che vira verso sonorità contemporanee e sperimentali.
Mikrokosmos - Coro multietnico di Bologna
Voci dal Mondo
Mikrokosmos - coro multietnico di Bologna è diretto da Michele Napolitano. Attraverso la musica popolare di varie parti del mondo, Mikrokosmos ha avvicinato e riunito coristi con provenienze culturali, linguistiche e religiose diverse. Formato da oltre cinquanta voci tra i 15 e i 60 anni, ha raccolto fino ad oggi persone provenienti da moltissimi paesi diversi. Il vasto repertorio del coro unisce brani di musica popolare di diverse origini, dai canti della tradizione emiliana ad altri di origine africana o sudamericana.
risiede
tre compagnie in residenza a DOM presentano in anteprima il loro lavoro
Venerdì 29 e sabato 30 aprile 2011
biglietto unico 7 euro
ore 21.30
Simona Bertozzi
ALEA (iacta est)
Progetto e Ideazione: Simona Bertozzi
Coreografia: Simona Bertozzi (con la collaborazione di Robert Clark)
Danza: Simona Bertozzi, Manfredi Perego
Terzo episodio del progetto Homo Ludens, Alea_iacta est continua l’indagine di Simona Bertozzi sulle categorie ludiche, liberamente ispirata agli studi di Roger Caillois.
Alea è il termine utilizzato dal sociologo francese per indicare tutte le tipologie di gioco connesse all’azzardo, alla casualità, all’ineluttabilità della sorte.
In Alea_iacta est i due partecipanti si cimentano con il mistero di un indecifrabile destino perseguendo uno schema definito di traiettorie spaziali, ritmiche e figurative che sublimano le due singolarità nel tratto ritualistico del segno ludico.
Homo Ludens è il progetto coreografico per il 2009-11, composto da quattro episodi distinti: Ilynx_playing vertigo (2009); Agon_portraits of playful competiton (2010); Alea_iacta est (2011); Mimicry (in fase di progettazione).
Simona Bertozzi è coreografa, danzatrice e performer. Dopo studi di ginnastica artistica e danza classica, approfondisce la sua formazione in danza contemporanea in Italia, Francia, Spagna, Belgio. Nel 2007 vince il concorso GD’A con L’Endroit2e che debutta a Londra (The Place Theatre) Festival Aerowaves. Nel 2008 è finalista al Premio Equilibrio all’Auditorium di Roma con il primo studio di Terrestre, lavoro realizzato nell’ambito del progetto internazionale Chreoroam (British Council/The Place, Dansateliers/Rotterdam, Operaestate/Veneto). I suoi lavori sono presenti in numerosi festival sia in Italia che all’estero (Tanec Praha, The Turning World, Correios em movimento, Danse à Lille, Dance Week Festival, Interplay, Fuoristrada, B-Motion, Exister, Danae…). Nel 2009 con il collettivo Gemelli Kessler, vince il premio “miglior produzione indipendente” al XVI Coreografo Elettronico (Napoli) con l’opera di videodanza “Terrestre_movement in still life”.
***
Giovedì 12 e venerdì 13 maggio 2011
biglietto unico 7 euro
ore 21.30
La pesatura dei punti
Questo rosso è un’intrusione atomica
Lo spettacolo fa parte del progetto Your (you're) not alone any way iniziato nel 2009 dalla giovanissima compagnia bolognese La Pesatura dei Punti e focalizzato sul delitto di Francesca Alinovi, la ricercatrice universitaria uccisa nel suo appartamento bolognese il 12 giugno 1983.
Questo rosso è un’intrusione atomica è la seconda tappa del progetto, un secondo studio che si concentra sulla teatralizzazione degli atti processuali dell’omicidio.
Basato sulle testimonianze dei giorni successivi al ritrovamento del cadavere, questo primo capitolo ricostruisce senza censure l'ultima giornata di Francesca attraverso una ricerca di quei piccoli atti apparentemente normali che portano, degenerati, all'irreversibile.
***
Venerdì 20 e sabato 21 maggio 2011
biglietto unico 7 euro
ore 21.30
Laura Gibertini
Io, Virginie
Di e con: Laura Gibertini
Suono: Francesca Krnjk
Un assolo danzato in cui la parola nuda cerca spazio con violenza e rabbia.
Lo spettacolo è tratto dal libro della scrittrice francese Virginie Despantes, King Kong Girl, che ha scandalizzato la Francia per la durezza con cui contesta tutti i luoghi comuni del femminismo e della società patriarcale. Rabbioso, crudo, autobiografico, piú che un manifesto del nuovo femminismo, il grido di una donna che ha vissuto sul proprio corpo le ferite della violenza e dell'ipocrisia dominanti.
Nel libro si parla di stupro, di prostituzione, di pornografia, di sesso e non solo in modo astratto. Si respirano dolori, ferite, sconfitte personali. Partendo dalla propria esperienza di ex prostituta, di donna stuprata, di regista di film porno, la Despentes passa dall'asprezza dell'invettiva alla tenerezza dei ricordi. E scrivendo con verità e con stile delle donne trent'anni dopo l'èra della liberazione sessuale, si è messa nelle condizioni di farsi odiare sia dai filosofi che dagli psicotici, sia dalle chieriche del femminismo prêt-à-porter che dalle protettrici della morale. Come ha scritto Josyane Savigneau su «Le Monde»: «King Kong Girl è un manifesto e una dichiarazione di guerra... Eppure, c'è un'incredibile ventata di aria fresca in questa veemente affermazione di libertà per le donne, per gli uomini e per tutti gli altri».
«Scrivo dalla parte delle racchie, per le racchie, le vecchie, le camioniste, le frigide, le mal scopate, le inscopabili, le isteriche, le tarate, tutte le escluse dal gran mercato della bella donna».
***
gioca
23 giugno / 3 luglio
Onfalos - festival dell’infanzia al centro
prima edizione
Dopo il successo dell’edizione pilota realizzata lo scorso luglio, il festival ONFALOS viene riproposto da Laminarie in una prima edizione, che unirà diversi linguaggi artistici, proponendo laboratori, concerti di musica popolare ed etnica e incontro di riflessione che intendono mettere a confronto gli artisti e gli operatori che si occupano di tematiche legate all’infanzia.
L’iniziativa si svolgerà sia all’interno del teatro sia nei giardini della Scuola Media Saffi e di DOM, dove sarà allestito per l’occasione il Gradina Bar.
ONFALOS si svolge in collaborazione con l’Istituto Comprensivo 11 e in particolare con il polo scolastico di via Panzini, dove da due anni viene realizzata una sperimentazione unica in città di “Scuola Aperta” nei mesi di giugno e luglio, che coinvolge i bambini e le famiglie in numerose attività diurne e serali. L’apertura estiva e serale della Scuola Media Saffi è il risultato di un lavoro di radicamento sul territorio che viene svolto con costanza e passione da molti anni ed è significativa perché risponde alla necessità di individuare nelle scuole dei presidi culturali aperti a tutti i cittadini.
ingresso unico agli spettacoli: 7 euro
ad esclusione di:
Il Patto; concerti di Santino Spinelli e Amaro Ternipe - ingresso gratuito
F.I.S.Co 11 (For Faces; Cheap Lecture and The cow piece) - 10 euro
per informazioni su F.I.S.Co 11: www.xing-fisco.it
Ad esclusione delle iniziative gratuite, si consiglia sempre la prenotazione, dato il numero limitato dei posti: per info e prenotazioni: info@laminarie.it - T 051.6242160
DOM La cupola del Pilastro
via Panzini 1 - Bologna
www.laminarie.it - www.lacupola.bo.it
DOM è raggiungibile dal centro città con l’autobus n. 20 - effettua anche corse notturne
Da sabato prende il via la rassegna curata da Laminarie a DOM: cinque mesi di spettacoli alla cupola del Pilastro
Dall’inaugurazione con Chiara Guidi alle residenze creative di giovani danzatrici, dagli spettacoli internazionali del festival F.I.S.Co. alla lettura pubblica della Costituzione fatta con i cittadini del Pilastro, dal concerto del musicista Rom Santino Spinelli alla seconda edizione del festival dedicato ai bambini Onfalos: sono solo alcuni dei molti appuntamenti che compongono la rassegna Fertile, un articolato programma che porterà i linguaggi contemporanei sulla scena di DOM La cupola del Pilastro da marzo fino a luglio.
Un titolo, Fertile, che già da solo racconta la vocazione femminile di questo primo calendario organico di ospitalità curato da Laminarie a DOM, che dedica uno spazio del tutto particolare a lavori creati da artiste donne di diversa generazione. Un programma coraggioso che si muove in equilibrio tra radicamento sul territorio e apertura internazionale, affiancando le proposte di compagnie affermate a quelle di giovani artisti.
“Laminarie – dichiara l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti - ha puntato in questi anni con scelte nette e decise su un modo diverso di fare teatro, fortemente esplorativo, lavorando con successo su piani diversi sia etici che estetici. Nella difficoltà, oggi più che mai, di continuare a credere nelle politiche culturali quali strumenti per affrontare le esigenze di un territorio e di ideare progetti in grado di rispondere efficacemente a questi bisogni, il lavoro di Laminarie, cresciuto a poco a poco nella periferia, è diventato un modello, una strada per resistere ai duri colpi che il Governo sta assestando al sistema teatrale e culturale del nostro Paese”.
Il programma di Fertile è composto da sei capitoli, sei azioni che scandiscono il calendario delle iniziative: “Declama”, ciclo di quattro letture sceniche; “Migra”, rassegna di cultura Rom organizzata da Laminarie insieme all’Istituto Comprensivo 11; “Esce” che prevede due appuntamenti con il festival F.I.S.Co. curato da Xing; “Incanta”, giornata dedicata a tre cori e ai loro repertori di musica popolare; “Risiede”, che vedrà tre giovani compagnie presentare l’anteprima del nuovo spettacolo dopo una residenza creativa a DOM; e infine “Gioca”, seconda edizione del festival estivo dedicato all’infanzia Onfalos. Inoltre, dal 19 marzo sarà allestita nel foyer di DOM la mostra fotografica Hoola Hop & Hjiab di Priscilla J. Smith, reportage dalla Siria che concentra l’attenzione sui volti dei bambini e delle donne.
Fertile inaugura il 5 marzo con Chiara Guidi/Socìetas Raffaello Sanzio, in scena con la lettura drammatico-musicale dal libro Flatlandia, racconto fantastico a più dimensioni di Edward Abbott del 1884, preceduta da un’introduzione del professor Massimo Ferri, docente di geometria all’Università di Bologna. Lo spettacolo fa parte del ciclo di letture “Declama” che comprenderà altre due artiste alla prese con un testo: Vania Moretti con A fuoco lento il 19 marzo e Sandra Cavallini il 2 aprile con un’interpretazione di La Banalità del Male di Hannah Arendt.
Nei primi dieci giorni di Aprile si svolgerà invece la prima rassegna di cultura Rom curata da Laminarie e dall’Istituto Comprensivo 11, che si svolgerà in molti spazi della città. A DOM verrà ospitato il 5 aprile alle 21.30 il concerto del musicista Rom Santino Spinelli e del gruppo balcanico - romanè Amaro Ternipe, per la sezione “Migra”.
Il capitolo “Esce” ospiterà due spettacoli dell’undicesima edizione del Festival Internazionale sullo Spettacolo Contemporaneo F.I.S.Co. Un’apertura internazionale che coincide anche con un’importante sinergia tra Laminarie e Xing. Il 9 aprile Antonia Baher presenta la prima italiana di For faces (unplagged), quartetto coreografico per il viso che avviene nello spazio dei volti di quattro performers; il 15 aprile saranno invece in scena Jonathan Burrows e Matteo Fargion, straordinari performer inglesi, con due lavori tra musica e danza: Cheap Lecture ispirato a Lecture on Nothing di John Cage; The Cow Piece, meditazione caotica sulla danza, la musica, la mortalità.
In occasione del 1 maggio, DOM accoglierà musiche da tutto il mondo per “Incanta”, una giornata dedicata a tre cori: alle 17.30 i canti partigiani del coro R’esistente diretto da Cristiana Scappini e composto da circa quindici bambini; alle 19.00 il coro di donne migranti Le chemin des femmes, diretto da Meike Clarelli e composto da circa undici donne provenienti da sette diversi paesi; a seguire un aperitivo e infine l’ultimo appuntamento della giornata con Mikrokosmos, coro multietnico di Bologna diretto da Michele Napolitano.
La terza sezione “Risiede” vedrà protagoniste due artiste e una compagnia, impegnate in una residenza di una settimana, al termine della quale ognuna porterà in scena in anteprima il proprio lavoro. Il progetto nasce dal tentativo di rispondere alla necessità dei giovani artisti della città di trovare spazi in cui allestire e provare i loro spettacoli. La danzatrice Simona Bertozzi con Alea (iacta est) il 29 e 30 aprile alle 21,30 indagherà sulle categorie ludiche, ispirandosi agli studi di Roger Caillois; La pesatura dei punti, compagnia finalista del premio Iceberg 2009, proporrà Questo rosso è un’intrusione atomica il 12 e 13 maggio alle 21.30, testo incentrato sulla teatralizzazione degli atti processuali dell’omicidio di Francesca Alinovi nel 1983; in ultimo, l’appuntamento del 20 e 21 maggio con Io, Virginie di Laura Gibertini, assolo danzato tratto dal libro della scrittrice Virginie Despantes, King Kong Girl, lavoro in cui la parola nuda cerca spazio con violenza e rabbia.
L’ultimo capitolo, “Gioca”, chiude la rassegna Fertile con la seconda edizione del festival Onfalos, l’infanzia al centro, realizzato in collaborazione con l’Istituto Comprensivo 11 che mette insieme laboratori, concerti di musica popolare ed etnica e incontri di riflessione tra artisti e operatori, nella convinzione che sia necessario mettere l’infanzia al centro del processo di rigenerazione urbana dei luoghi periferici.
Infine, ulteriore componente femminile che attraverserà la rassegna dal 19 marzo e per tutta la sua durata, sarà la mostra fotografica esposta nel foyer di DOM: Hula Hoop & Hijab di Priscilla J. Smith, reportage dalla Siria che focalizza l'attenzione sui volti e sulle anime di donne e bambini. L’inaugurazione sarà il 19 marzo alle ore 20 alla presenza dell’autrice.
Fertile è realizzato con il contributo della Regione Emilia Romagna, Assessorato alla Cultura e della Provincia di Bologna, Assessorato alla Cultura, nell’ambito della legge triennale sullo spettacolo dal vivo L.R. 13/99. Inoltre, il progetto vede il supporto del Quartiere San Donato del Comune di Bologna e la collaborazione dell’Istituto Comprensivo 11 e di ANPI San Donato.
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CONTATTI:
LAMINARIE – T 051.6242160 – info@laminarie.it – www.laminarie.it – www.lacupola.bo.it
Federica Rocchi – T 349.7795031
fertile
marzo - luglio 2011 DOM La cupola del Pilastro
programma a cura di Laminarie
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declama
sabato 5 marzo 2011
biglietto unico 7 euro
ore 20.00
INTRODUZIONE A FLATLANDIA
incontro con Massimo Ferri - docente di geometria all’Università di Bologna
a seguire aperitivo
ore 21.30
Chiara Guidi / Societas Raffaello Sanzio
FLATLANDIA
lettura drammatica e musicale
racconto fantastico a più dimensioni, pubblicato anonimamente nel 1882
scritto da Edwin Abbott Abbott (1838–1926)
La figura geometrica di un quadrato incontra una sfera e intuisce, con sospetto, che possa esistere un mondo a tre dimensioni: alieno, inestricabile, inconcepibile. Tutto il racconto appartiene interamente a una terra piatta, e con perfetta coerenza descrive l’ambiente e la vita di esseri schiacciati che neanche immaginano un’altra dimensione. Se la curiosità scientifica si concentra piuttosto intorno all’idea della quarta dimensione, Abbott indica lo straniamento dello spazio euclideo attraverso lo sgomento della seconda dimensione. Non ci sono uomini in questo mondo. Ci sono punti, linee e piani, intensità e tensioni superficiali. C’è un puro spazio
piatto, disumanizzato con acribia e metodo geometrico. È uno spazio del progetto, della mente. Sta a noi, persone umane, incredibilmente dotate di corpo (già, che cos’è un corpo?), capire la sospensione metafisica di quel momento in cui una sfera “cala” dall’alto per intersecarsi con il piano. Dobbiamo farlo, però, immaginandoci piatti, come figure ritagliate nella carta. Solo così si apre la visione: immaginarsi un mondo che non esiste, in questo mondo. Nel mondo di
Flatlandia questo mondo non esiste. Siamo noi l’al di là. Siamo noi le “sfere”.
E l’assurda affermazione di un mondo reale soltanto sulla carta fa sospettare che forse è il mondo dei corpi a essere davvero alieno. Il valore di questo paradosso consiste alla fine proprio in questo: non c’era nessuna ragione valida per farlo.
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sabato 19 marzo 2011
biglietto unico 7 euro
ore 20.00
Inaugurazione mostra fotografica Hula Hoop & Hijab di Priscilla J. Smith
Il racconto fotografico di Priscilla J. Smith focalizza l'attenzione sui volti e sulle anime di donne e bambini della Siria, specchio di un paese sospeso tra un ossequioso rispetto di usi e costumi millenari e un embrionale slancio verso il cambiamento e la modernizzazione.
A dieci anni dall'elezione di Bashar al-Asad, presidente progressista, la Siria rivela un volto schizofrenico di contraddizioni e incoerenze, fra tradizione e volontà di omologazione a un tempo che non le appartiene. Nella ricerca dei contrasti e del paradosso spiccano le donne e i bambini, simbolo di un’evoluzione che in questo paese non necessita di una rottura, contro la regola del “non ci può essere evoluzione senza cambiamento”. Questi quindici scatti, presi tra maggio e agosto 2010, rappresentano una ricerca per cogliere una realtà complessa ma evidente: “così è, come vi appare”.
ore 20.00
INTRODUZIONE A “A FUOCO LENTO”
a seguire aperitivo
ore 21.30
Vania Moretti
A FUOCO LENTO
Di e con Vania Moretti
Testo colmo di dolore che non abbandona mai, che fa sentire come vivere in due, un continuo scendere a compromessi. La malattia di Vania è degenerativa e limita molto la sua motricità, proprio lei, che avevo fatto del movimento il suo manifesto.
Le sue parole nascono dall’esigenza di essere onesta con se stessa, di capire chi è diventata e come, di riconoscere come la malattia abbia insegnato a viaggiare dentro se stessi e a scoprire e ridisegnare nuovi confini. E’ il regalo di Vania a chi non dice mai “tanto non serve a niente”, un regalo a chi ha il coraggio di cambiare.
Vania Moretti nasce a Contarina, un paese compreso tra i due grandi fiumi italiani, il Po e l’Adige. Lì niente è mai uguale, l’incontro tra acque e terra disegna sempre nuovi confini e la vastità dei luoghi rapisce i sensi. Ha iniziato a lavorare a 14 anni e a 16 ha fatto fagotto e ha cominciato a viaggiare. A 20 anni pronta a salpare per i Caraibi con la nave da crociera Queen Elizabeth, è stata colta da una malattia al cuore. Primo stop alla vita che avrebbe voluto. Ha cambiato tutto, ha aperto un’attività e si è ristabilita a Contarina, ma chi è figlio del delta cerca sempre di ridisegnare la sua vita, di ampliare i propri confini. Nel 1998 è ripartita per Bologna dove vive tuttora. A 32 anni, pronta a ricambiare tutto, si è ammalata di nuovo e ora ci porta la sua testimonianza e il suo inno alla vita.
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Mercoledì 24 marzo 2011
Ingresso libero
Ore 18.30
Il patto - Lettura pubblica della Costituzione
In collaborazione con Istituto Comprensivo 11 di Bologna e ANPI San Donato
In un momento storico nel quale si riscontra con sempre maggiore frequenza l’attribuzione della Carta Costituzionale a un partito o colore politico, piuttosto che un’adesione profonda ai principi civili che essa esprime, riteniamo che sia necessario promuovere una giornata pubblica di incontro e di approfondimento dei principi fondamentali contenuti nella nostra Costituzione.
Laminarie inviterà trenta lettori provenienti dal quartiere e dalla città, appartenenti a gruppi sociali, categorie professionali, fasce d’età differenti a leggere un articolo a scelta della Costituzione e a comunicare la personale risonanza del testo.
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sabato 2 aprile 2011
biglietto unico 7 euro
ore 20.00
INTRODUZIONE A “LA BANALITA’ DEL MALE” di Hannah Arendt
a seguire aperitivo
ore 21.30
Sandra Cavallini
Rapporto su LA BANALITA’ DEL MALE
Riduzione scenica di Paola Bigatto e Sandra Cavallini
Con Sandra Cavallini
Da Eichmann in Jerusalem: A Report on the Banality of Evil di Hannah Arendt (1963)
Il senso politico, sociale e didattico dell’adattamento teatrale è costituito sia dai contenuti storici e filosofici a cui si fa riferimento (gli stadi del criminale piano nazista, la progressiva scansione delle leggi razziali, l’insorgere del conflitto mondiale, il processo in Gerusalemme), sia dalla consapevolezza che la capacità di giudizio che ci distoglie dal commettere il male non deriva da una particolare cultura ma dalla capacità di pensare.
Dove questa capacità è assente, là, si trova la banalità del male.
La banalità del male di Hannah Arendt, con l’adattamento e l’interpretazione di Paola Bigatto, debutta nel gennaio del 2003 al Liceo Scientifico A. Calini di Brescia e replica per cinque anni nelle scuole superiori e nelle università del Nord Italia. Inoltre è stata rappresentata con successo in moltissimi teatri italiani, biblioteche, sale comunali. Per la stagione 2008/2009 Paola Bigatto attua con KIASMA – associazione culturale e Procope Studio il progetto Arendt al plurale, in cui le attrici Sandra Cavallini e Anna Gualdo, attraverso un condiviso percorso di drammaturgia coordinato da Paola Bigatto, hanno dato vita ad una ulteriore forma della trasposizione scenica. La versione con Sandra Cavallini predilige il taglio storico.
migra
nell’ambito della rassegna di cultura Rom
curata da Istituto Comprensivo 11 di Bologna e Laminarie
5 aprile
ore 21.30
Santino Spinelli e Amaro Ternipe in concerto / musica e balli della tradizione Rom
La sezione “Migra” si colloca all’interno della prima rassegna di cultura Rom che propone con un programma ricco di iniziative dedicate all’approfondimento della storia e della cultura del popolo Rom attraverso una mostra fotografica, documentari e concerti. La rassegna, curata da Laminarie e dall’Istituto Comprensivo 11, si svolgerà in molti spazi della città, mentre a DOM verrà ospitato il 5 aprile alle 21.30 il concerto di Santino Spinelli e del gruppo balcanico - romanè Amaro Ternipe.
Santino Spinelli è un Rom italiano, musicista compositore, cantautore, insegnante, poeta, saggista. Ha una laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne e l'altra in Musicologia, entrambe conseguite all'Università degli Studi di Bologna. Insegna lingua e Cultura Romaní all'Università di Chieti. Con il suo gruppo tiene numerosi concerti di musica romani in italia e all'estero.
esce
nell’ambito di “SEGUE” F.I.S.Co. 11
Festival Internazionale sullo Spettacolo Contemporaneo curato da Xing
9 e 15 aprile Critical Cab (in auto con un artista, dal centro di Bologna a DOM, A/R)
Sabato 9 aprile 2011
biglietto unico 10 euro
ore 22
Antonia Baher
For Faces (unplagged) – Prima italiana
Di Antonia Baher
Interpretazione & coreografia: Sabine Ercklentz, Andrea Neumann, Arantxa Martinez, William Wheeler
For Faces, quartetto coreografico per il viso, avviene nello spazio dei volti di quattro performers che diventano teatro di una microcoreografia.
Il pubblico, seduto come in un anfiteatro, osserva nel dettaglio la fluttuazione di ogni movimento. Labbra che si contraggono, battiti di ciglia, narici che si dilatano, mandibole serrate, una bocca aperta, la testa che si scuote o sguardi che si abbassano. Nello sviluppo del lavoro la forma del ritratto si fonde con la dimensione del paesaggio, a partire da uno spunto di Gertrude Stein: i performer sono simultaneamente individui distinti e parte di un'entità unica. L'esplorazione dei comportamenti e la relazione tra performer e spettatore è il centro di questa composizione. In questo senso For Faces è un lavoro sull'atto del guardare.
Antonia Baehr è regista, performer, coreografa e film-maker tedesca. Trasferitasi a Berlino negli anni '90, ha co-fondato il gruppo performativo ex machinis e studiato Film e Media Arts alla Hochschule der Künste con Valie Export. Dal 2006 al 2008 è stata artista associata ai Laboratoires d'Aubervilliers di Parigi. E' produttrice dei suoi alter ego: Werner Hirsch danzatore, Henri Fleur musicista e coreografo, Henry Wilt compositore.
Ha pubblicato un libro e un vinile sul progetto Ridere.
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Venerdì 15 aprile 2011
biglietto unico 10 euro
ore 22
Jonathan Burrows/Matteo Fargion (UK)
Cheap Lecture & The Cow Piece
di e con Jonathan Burrows e Matteo Fargion
Ritornano a F.I.S.Co. Jonathan Burrows e Matteo Fargion, straordinari performer inglesi, con due lavori che toccano con la consueta leggerezza i territori della musica e della danza. Cheap Lecture è un manifesto del metodo di lavoro dei due artisti e del loro modo di relazionarsi al pubblico. Un'opera la cui musicalità nasce dalla parola ritmica, come una sequenza costruita su un'inarrestabile cascata di pensieri. Ispirato a Lecture on Nothing di John Cage, Cheap Lecture è una performance intrisa di humour e filosofia in cui la danza, in senso stretto, è azzerata: sono le parole che danzano e segnano il tempo. Il lavoro è contemporaneo alla pubblicazione di A Choreographer’s Handbook (Prontuario di un coreografo) di cui Burrows è autore.
A seguire The Cow Piece una meditazione caotica sulla danza, la musica, la mortalità.
Jonathan Burrows, danzatore, coreografo, performer inglese, inizia la carriera come solista con il Royal Ballet di Londra, per poi vincere nel 2004, insieme a Matteo Fargion, il New York Dance and Performance Bessie Award.
Matteo Fargion, musicista, performer e compositore, nasce a Milano. Inizia la sua carriera studiando all’Università di Natal in Sud Africa. Nel 1988 incontra Jonathan Burrows per il quale scrive musica e compone anche per il teatro, collaborando in particolar modo con il Residenz Theater di Monaco e la Berlin Schaubuehne diretta dal regista Thomas Ostermeier.
incanta
Domenica 1 maggio 2011
biglietto unico 7 euro
ore 17-22
R’esistente – coro di bambini del Pratello
Canti della tradizione partigiana
Les chemin des femmes - Coro di donne migranti
Bruciando
ll coro di donne migranti Les chemin des femmes ha preso vita ad ottobre 2008 da un laboratorio di “canto sensibile”, tenutosi presso la Casa delle donne migranti Semira Adamu di Modena. E’ composto da circa undici donne provenienti da sette diversi paesi: Ghana, Ucraina, Marocco, Argentina, Eritrea, Moldavia e Italia.
Il repertorio del coro attinge dal sostrato culturale e musicale che ogni donna ha liberamente consegnato al gruppo e va dalla tradizione ghanese a quella iraniana e ucraina, dal "Tango della femminista" fino al "Medley des femmes", una mescolanza di melodie e temi popolari originari di diverse parti del mondo. Per Incanta, Le chemin des femmes proporrà un inedito programma dal titolo “Bruciando” in cui troveranno spazio brani del repertorio e una improvvisazione guidata che vira verso sonorità contemporanee e sperimentali.
Mikrokosmos - Coro multietnico di Bologna
Voci dal Mondo
Mikrokosmos - coro multietnico di Bologna è diretto da Michele Napolitano. Attraverso la musica popolare di varie parti del mondo, Mikrokosmos ha avvicinato e riunito coristi con provenienze culturali, linguistiche e religiose diverse. Formato da oltre cinquanta voci tra i 15 e i 60 anni, ha raccolto fino ad oggi persone provenienti da moltissimi paesi diversi. Il vasto repertorio del coro unisce brani di musica popolare di diverse origini, dai canti della tradizione emiliana ad altri di origine africana o sudamericana.
risiede
tre compagnie in residenza a DOM presentano in anteprima il loro lavoro
Venerdì 29 e sabato 30 aprile 2011
biglietto unico 7 euro
ore 21.30
Simona Bertozzi
ALEA (iacta est)
Progetto e Ideazione: Simona Bertozzi
Coreografia: Simona Bertozzi (con la collaborazione di Robert Clark)
Danza: Simona Bertozzi, Manfredi Perego
Terzo episodio del progetto Homo Ludens, Alea_iacta est continua l’indagine di Simona Bertozzi sulle categorie ludiche, liberamente ispirata agli studi di Roger Caillois.
Alea è il termine utilizzato dal sociologo francese per indicare tutte le tipologie di gioco connesse all’azzardo, alla casualità, all’ineluttabilità della sorte.
In Alea_iacta est i due partecipanti si cimentano con il mistero di un indecifrabile destino perseguendo uno schema definito di traiettorie spaziali, ritmiche e figurative che sublimano le due singolarità nel tratto ritualistico del segno ludico.
Homo Ludens è il progetto coreografico per il 2009-11, composto da quattro episodi distinti: Ilynx_playing vertigo (2009); Agon_portraits of playful competiton (2010); Alea_iacta est (2011); Mimicry (in fase di progettazione).
Simona Bertozzi è coreografa, danzatrice e performer. Dopo studi di ginnastica artistica e danza classica, approfondisce la sua formazione in danza contemporanea in Italia, Francia, Spagna, Belgio. Nel 2007 vince il concorso GD’A con L’Endroit2e che debutta a Londra (The Place Theatre) Festival Aerowaves. Nel 2008 è finalista al Premio Equilibrio all’Auditorium di Roma con il primo studio di Terrestre, lavoro realizzato nell’ambito del progetto internazionale Chreoroam (British Council/The Place, Dansateliers/Rotterdam, Operaestate/Veneto). I suoi lavori sono presenti in numerosi festival sia in Italia che all’estero (Tanec Praha, The Turning World, Correios em movimento, Danse à Lille, Dance Week Festival, Interplay, Fuoristrada, B-Motion, Exister, Danae…). Nel 2009 con il collettivo Gemelli Kessler, vince il premio “miglior produzione indipendente” al XVI Coreografo Elettronico (Napoli) con l’opera di videodanza “Terrestre_movement in still life”.
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Giovedì 12 e venerdì 13 maggio 2011
biglietto unico 7 euro
ore 21.30
La pesatura dei punti
Questo rosso è un’intrusione atomica
Lo spettacolo fa parte del progetto Your (you're) not alone any way iniziato nel 2009 dalla giovanissima compagnia bolognese La Pesatura dei Punti e focalizzato sul delitto di Francesca Alinovi, la ricercatrice universitaria uccisa nel suo appartamento bolognese il 12 giugno 1983.
Questo rosso è un’intrusione atomica è la seconda tappa del progetto, un secondo studio che si concentra sulla teatralizzazione degli atti processuali dell’omicidio.
Basato sulle testimonianze dei giorni successivi al ritrovamento del cadavere, questo primo capitolo ricostruisce senza censure l'ultima giornata di Francesca attraverso una ricerca di quei piccoli atti apparentemente normali che portano, degenerati, all'irreversibile.
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Venerdì 20 e sabato 21 maggio 2011
biglietto unico 7 euro
ore 21.30
Laura Gibertini
Io, Virginie
Di e con: Laura Gibertini
Suono: Francesca Krnjk
Un assolo danzato in cui la parola nuda cerca spazio con violenza e rabbia.
Lo spettacolo è tratto dal libro della scrittrice francese Virginie Despantes, King Kong Girl, che ha scandalizzato la Francia per la durezza con cui contesta tutti i luoghi comuni del femminismo e della società patriarcale. Rabbioso, crudo, autobiografico, piú che un manifesto del nuovo femminismo, il grido di una donna che ha vissuto sul proprio corpo le ferite della violenza e dell'ipocrisia dominanti.
Nel libro si parla di stupro, di prostituzione, di pornografia, di sesso e non solo in modo astratto. Si respirano dolori, ferite, sconfitte personali. Partendo dalla propria esperienza di ex prostituta, di donna stuprata, di regista di film porno, la Despentes passa dall'asprezza dell'invettiva alla tenerezza dei ricordi. E scrivendo con verità e con stile delle donne trent'anni dopo l'èra della liberazione sessuale, si è messa nelle condizioni di farsi odiare sia dai filosofi che dagli psicotici, sia dalle chieriche del femminismo prêt-à-porter che dalle protettrici della morale. Come ha scritto Josyane Savigneau su «Le Monde»: «King Kong Girl è un manifesto e una dichiarazione di guerra... Eppure, c'è un'incredibile ventata di aria fresca in questa veemente affermazione di libertà per le donne, per gli uomini e per tutti gli altri».
«Scrivo dalla parte delle racchie, per le racchie, le vecchie, le camioniste, le frigide, le mal scopate, le inscopabili, le isteriche, le tarate, tutte le escluse dal gran mercato della bella donna».
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gioca
23 giugno / 3 luglio
Onfalos - festival dell’infanzia al centro
prima edizione
Dopo il successo dell’edizione pilota realizzata lo scorso luglio, il festival ONFALOS viene riproposto da Laminarie in una prima edizione, che unirà diversi linguaggi artistici, proponendo laboratori, concerti di musica popolare ed etnica e incontro di riflessione che intendono mettere a confronto gli artisti e gli operatori che si occupano di tematiche legate all’infanzia.
L’iniziativa si svolgerà sia all’interno del teatro sia nei giardini della Scuola Media Saffi e di DOM, dove sarà allestito per l’occasione il Gradina Bar.
ONFALOS si svolge in collaborazione con l’Istituto Comprensivo 11 e in particolare con il polo scolastico di via Panzini, dove da due anni viene realizzata una sperimentazione unica in città di “Scuola Aperta” nei mesi di giugno e luglio, che coinvolge i bambini e le famiglie in numerose attività diurne e serali. L’apertura estiva e serale della Scuola Media Saffi è il risultato di un lavoro di radicamento sul territorio che viene svolto con costanza e passione da molti anni ed è significativa perché risponde alla necessità di individuare nelle scuole dei presidi culturali aperti a tutti i cittadini.
ingresso unico agli spettacoli: 7 euro
ad esclusione di:
Il Patto; concerti di Santino Spinelli e Amaro Ternipe - ingresso gratuito
F.I.S.Co 11 (For Faces; Cheap Lecture and The cow piece) - 10 euro
per informazioni su F.I.S.Co 11: www.xing-fisco.it
Ad esclusione delle iniziative gratuite, si consiglia sempre la prenotazione, dato il numero limitato dei posti: per info e prenotazioni: info@laminarie.it - T 051.6242160
DOM La cupola del Pilastro
via Panzini 1 - Bologna
www.laminarie.it - www.lacupola.bo.it
DOM è raggiungibile dal centro città con l’autobus n. 20 - effettua anche corse notturne
19
marzo 2011
Priscilla J. Smith – Hula Hoop & Hijab
19 marzo 2011
fotografia
serata - evento
serata - evento
Location
DOM – LA CUPOLA DEL PILASTRO
Bologna, Via Alfredo Panzini, 1, (Bologna)
Bologna, Via Alfredo Panzini, 1, (Bologna)
Biglietti
biglietto unico 7 euro
Vernissage
19 Marzo 2011, ore 20
Sito web
www.laminarie.it
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