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Profezie
Nell’anno della fine del mondo annunciata dal popolo Atzeco, 26 artisti (pittori, scultori, fotografi) sono stati invitati a ripensare alle profezie. La ricerca affonderà le sue radici in diversi aspetti, da quello religioso a quello filosofico, dallo storico a quello tecnico o quello divinatorio.
Comunicato stampa
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Profezie:
alzando lo sguardo al cielo
Scegliere per una mostra d'arte contemporanea un tema legato alle profezie può apparire, ad una prima impressione, sicuramente pretenzioso. Il termine “profezia” ci proietta nelle sfere della religione, della filosofia, della letteratura oltre che dell'arte, rinviando immediatamente il nostro pensiero innanzitutto al mondo biblico, o alle potenti immagini degli affreschi michelangioleschi, quindi ai testi di Nietzsche, in particolare al suo Così parlò Zarathustra, o, ben che vada, a film di carattere apocalittico.
Un ricchissimo patrimonio di immagini derivanti dall'Antico Testamento o dai poemi omerici, da tradizioni orientali e occidentali antiche e moderne, può mescolarsi difronte ai nostri occhi richiamandoci alla memoria veri o finti profeti, veri o falsi oracoli, storie di segnali inequivocabili riguardanti il futuro rimasti inascoltati. Restringendo il campo e pensando all'ambito che più da vicino ci riguarda, ossia alla storia dell'arte, possiamo quindi facilmente individuare alcuni protagonisti eccezionali che attraverso la loro opera hanno indubbiamente anticipato aspetti, sensibilità, visioni del mondo di là da venire: Leonardo, Picasso, Warhol, solo per fare i nomi a tutti più noti.
Ma la domanda è: è ancora possibile concepire l'arte in un'ottica profetica? E in che termini ci possiamo porre attraverso l'arte nei confronti del destino, del nostro essere, del tempo?
Ebbene, nonostante qualche inevitabile citazione all'arte del passato che può comparire qua e là in qualche scultura, pittura o video installazione, nonostante qualche ripresa di qualche divinità proveniente da mitologie sumere e babilonesi, le opere raccolte in questo catalogo intendono offrirsi in primo luogo come sguardo diverso, nuovo, specificatamente laico e personale, proiettato su un di là da venire in forma molto concreta e assolutamente non velleitaria.
Uno sguardo capace di confrontarsi con il passato e nel presente per tentare di indagare il futuro; per tentare di dare un senso ad una progettualità, di dare un senso a ciò che ci circonda; cercando un indizio, una qualche indicazione.
Per provare, in fondo, a rispondere molto semplicemente all'eterna domanda: da dove veniamo? chi siamo? dove andiamo?
Franca Marri
(dal testo in catalogo)
alzando lo sguardo al cielo
Scegliere per una mostra d'arte contemporanea un tema legato alle profezie può apparire, ad una prima impressione, sicuramente pretenzioso. Il termine “profezia” ci proietta nelle sfere della religione, della filosofia, della letteratura oltre che dell'arte, rinviando immediatamente il nostro pensiero innanzitutto al mondo biblico, o alle potenti immagini degli affreschi michelangioleschi, quindi ai testi di Nietzsche, in particolare al suo Così parlò Zarathustra, o, ben che vada, a film di carattere apocalittico.
Un ricchissimo patrimonio di immagini derivanti dall'Antico Testamento o dai poemi omerici, da tradizioni orientali e occidentali antiche e moderne, può mescolarsi difronte ai nostri occhi richiamandoci alla memoria veri o finti profeti, veri o falsi oracoli, storie di segnali inequivocabili riguardanti il futuro rimasti inascoltati. Restringendo il campo e pensando all'ambito che più da vicino ci riguarda, ossia alla storia dell'arte, possiamo quindi facilmente individuare alcuni protagonisti eccezionali che attraverso la loro opera hanno indubbiamente anticipato aspetti, sensibilità, visioni del mondo di là da venire: Leonardo, Picasso, Warhol, solo per fare i nomi a tutti più noti.
Ma la domanda è: è ancora possibile concepire l'arte in un'ottica profetica? E in che termini ci possiamo porre attraverso l'arte nei confronti del destino, del nostro essere, del tempo?
Ebbene, nonostante qualche inevitabile citazione all'arte del passato che può comparire qua e là in qualche scultura, pittura o video installazione, nonostante qualche ripresa di qualche divinità proveniente da mitologie sumere e babilonesi, le opere raccolte in questo catalogo intendono offrirsi in primo luogo come sguardo diverso, nuovo, specificatamente laico e personale, proiettato su un di là da venire in forma molto concreta e assolutamente non velleitaria.
Uno sguardo capace di confrontarsi con il passato e nel presente per tentare di indagare il futuro; per tentare di dare un senso ad una progettualità, di dare un senso a ciò che ci circonda; cercando un indizio, una qualche indicazione.
Per provare, in fondo, a rispondere molto semplicemente all'eterna domanda: da dove veniamo? chi siamo? dove andiamo?
Franca Marri
(dal testo in catalogo)
24
novembre 2012
Profezie
Dal 24 novembre 2012 al 06 gennaio 2013
arte contemporanea
Location
PROLOGO
Gorizia, Via Graziadio Isaia Ascoli, 8/1, (Gorizia)
Gorizia, Via Graziadio Isaia Ascoli, 8/1, (Gorizia)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 10-17
Vernissage
24 Novembre 2012, h 18.00
Autore
Curatore