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Progetto KI
Con KI si intende collegare mondo dell’arte e mondo dell’industria secondo modalità nuove, che travalichino il normale rapporto di committenza, portando l’energia e le potenzialità individuali di personalità artistiche all’interno di una realtà economico-produttiva al fine di dare origine a qualcosa di nuovo, sia dal punto di vista dell’esperienza che delle creazioni artistiche.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
a cura di / by
Sara Montesello
progetto di / project by
Sunghe Oh - Atelier So-Giu
OFFICINA DELLE ARTI Via Brigata Reggio, 29
Reggio Emilia – ITALY
Casalgrande Padana
Via Statale 467, n. 73
Casalgrande (RE) – ITALY
Artisti / Artists:
Juan Esteban Sandoval Arango (Colombia)
Ree Soo Jong (Corea del Sud)
Cristina Mirandola (Italia)
Sunghe Oh (Corea del Sud)
Miwha Park (Corea del Sud)
Lunedì 29 settembre 2008, ore 18.30
PRESENTAZIONE progetto KI
30 settembre - 4 ottobre 2008
exhibition progetto KI
Creative Centre
Via Statale 467, n. 101
Casalgrande (RE) - ITALY
orario di visita: dalle 9.00 alle 17.00 su prenotazione (numero verde 800210311)
Quello tra Arte/Industria è un rapporto conosciuto e largamente praticato fin dagli albori della civiltà industriale. Questo binomio è alla base del ‘progetto KI’, proposto dall’artista Sunghe Oh dell’atelier di arti visive So Giu (Officina delle Arti – Reggio Emilia) e curato da Sara Montesello.
KI è realizzato grazie alla partecipazione di Casalgrande Padana e si svolge presso la sua sede di Casalgrande (RE).
Ki è un termine orientale che letteralmente significa Essenza Individuale. Per gli asiatici il Ki racchiude un concetto energetico: con esso si designano le energie dell’universo, comprendenti la natura e l’uomo, ma anche le caratteristiche individuali che distinguono il singolo dagli altri.
Con KI si intende collegare mondo dell’arte e mondo dell’industria secondo modalità nuove, che travalichino il normale rapporto di committenza, portando l’energia e le potenzialità individuali di personalità artistiche all’interno di una realtà economico-produttiva al fine di dare origine a qualcosa di nuovo, sia dal punto di vista dell’esperienza che delle creazioni artistiche.
Nel mese di settembre, Casalgrande Padana ospita cinque artisti.
Ree Soo Jong, Sunghe Oh e Mi Wha Park sono artisti originari della Corea del Sud, esperti nell’arte della ceramica: essi costituiscono il nucleo fondamentale dell’evento. KI, infatti, è anche acronimo di Korea-Italia, proprio a sottolineare l’importanza di uno scambio culturale tra l’esperienza della ceramica industriale italiana (di cui la Casalgrande Padana è una delle aziende più rappresentative) e la tradizione millenaria dell’arte ceramica coreana.
Il colombiano Juan Esteban Sandoval Arango e l’italiana Cristina Mirandola sono, invece, artisti concettuali che parteciperanno all’evento applicando i loro percorsi di ricerca alla realtà produttiva ceramica, declinando questo ambiente secondo modalità espressive inusuali per il mondo industriale.
I cinque sono protagonisti di un workshop, creato all’interno degli stabilimenti della Casalgrande Padana, della durata di tre settimane (dal 1 settembre al 23 settembre 2008). Gli artisti sono chiamati a lavorare quotidianamente, seguendo l’orario aziendale e invitati a creare utilizzando le materie prime messe a disposizione dall’ azienda. In base a questi presupposti, la realizzazione delle opere avviene in un contesto di contaminazione e collaborazione tra gli artisti, il personale aziendale e le diverse culture e conoscenze che entrano in contatto tra loro.
Atto conclusivo del laboratorio è un’esposizione che prevede due sezioni: sezione “Mostra”, in cui sono presentate esclusivamente le opere realizzate nell’atelier, e una sezione “Documentazione” dove viene raccontata l’esperienza del laboratorio insieme a documentazione (fotografie, cataloghi, video, cartoline) relativa all’attività artistica normalmente svolta dai singoli artisti.
Lunedì 29 settembre, ore 18.30, presso il Creative Centre di Casalgrande Padana (Via Statale 467, n. 101) si svolgerà una conferenza di presentazione di KI, a cui interverranno tutti i protagonisti dell’evento.
L’esposizione finale si terrà presso il Creative Centre di Casalgrande Padana dal 30 settembre al 4 ottobre 2008, in concomitanza con il CERSAIE di Bologna.
Juan Esteban Sandoval Arango nasce a Medellín (Colombia) nel 1972, vive e lavora a Biella.
Consegue la Laurea in Arte presso la Universidad Nacional de Colombia, sede di Medellín. Nel 2000 ottiene il Diploma di Incisore-Stampatore presso la Scuola Internazionale di Arte Grafica Il Bisonte di Firenze. Attualmente è responsabile dell’Ufficio Arte di Cittadellarte - Fondazione Pistoletto.
Dal 1994 espone a livello internazionale, tra le ultime mostre figurano: Aequator project, MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università La Sapienza, Roma; SIART, Bienal Internacional de Arte, La Paz, Bolivia; Scrivere la trasformazione. Desiderio/migrazione?, Circolo dei Lettori, Torino; Love Difference Mediterannean sea Michelangelo Pistoletto, a cura di Lorand Hegyi, Saint-Étiene Métropole, Musée d'Art Moderne, Saint-Étiene (Francia); L’isola interiore, l’arte della sopravivenza, Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia, Venezia; Praghe Biennale 2, Biennale di Praga, Praga (Rep. Ceca); Negociating us here and now, Artist House e Leeds city art gallery, Leeds (Inghilterra); SHAKE – Staatsaffare, O.K. Centrum, Linz (Austria); SHAKE, Villa Arson, Nizza (Francia); Vidéoisme #9, Mains d'oeuvres, St. Ouen, (Francia); Space Bandee, Busan (Korea); kultivacija, Ruse (Slovenia). Nel 2003 ha fondato, insieme ad altri artisti, il collettivo el puente, attivo in Europa e Colombia.
Oltre all’attività artistica, ha seguito come curatore, in collaborazione con Filippo Fabbrica, le tre edizioni di “Methods - research project on art-society relations”, la mostra “Geografies of change” a Cittadellarte, e i workshop di progettazione interdisciplinare e partecipata a Gorizia e Venezia.
La contaminazione culturale che caratterizza la società contemporanea diviene, nella ricerca dell’artista, spunto di indagine alla scoperta dell’ibridazione e della crisi d’identità che colpisce a livello collettivo e personale ponendo sul piano del dubbio e dell’incertezza gli aspetti maggiormente legati alle radici storico-culturali dei popoli e, di riflesso, del singolo individuo. Video, installazioni, interventi negli spazi pubblici creano nuove visioni del reale, descrivono situazioni apparentemente paradossali che, ad un’analisi più attenta, si rivelano verosimili nel mondo attuale.
Ree Soo Jong, nato a Seul (Corea del Sud) nel 1948, laureatosi in Fine Arts BFA presso l’Università “Hong Ik” di Seul, nel 1979 ha conseguito il titolo MFA presso lo stesso ateneo.
Membro dell’International Academy of Ceramic (IAC), Soo Jong Lee è uno dei più grandi maestri nell’arte della ceramica coreana. Attualmente è docente onorario presso l’Università “Hong Ik” di Seul.
I manufatti ceramici di Ree Soo Jong nascono dalla tecnica tradizionale coreana Punch’ong e si caratterizzano, a livello formale, per l’essenzialità delle forme e dei colori.
L’artista riconosce l’intimo legame che unisce la tecnica ceramica e la propria identità culturale: gli oggetti ceramici sono parte della vita, come l’argilla è parte della natura. In questa ottica, il vasaio assume un ruolo unificatore e, come il coltivatore che prepara la terra, la semina e attende il raccolto, così egli si dedica al processo creativo con precisione e dedizione a lungo termine.
La lunga carriera artistica di Ree Soo Jong inizia nel 1969, espone nel suo Paese e all’estero ( Stati Uniti, Giappone). Le sue opere sono presenti in diverse collezioni sparse per il mondo: Taipei City Museum (Taipei), Victorial Albert Museum (London), Royal Ontario Museum (Canada), The National Folk Museum of Korea (Seoul), Hong Ik Univ. Contemporary Museum (Seoul), E-Land Group (Seoul), Sungkyunkwan Univ. Museum (Seoul), Milal Museum (Seoul), National Art Museum of China (Beijing, China), Asia Museum (DaeGeon).
Cristina Mirandola, nata a Bologna nel 1974, vive e lavora a Biella.
Consegue il Diploma in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Bologna e il Diploma di Incisore presso la Scuola Internazionale d'Arte Grafica "Il Bisonte" di Firenze.
Dal 2001 collabora con Cittadellarte - Fondazione Pistoletto (Biella).
Le opere di Cristina Mirandola sono strettamente legate al tema della memoria, del ricordo. Lo sguardo rivolto al passato, il bisogno di fermare istanti significativi, archiviare e catalogare le tracce individuali che, quasi nel momento stesso in cui vengono lasciate, sono già passato, storia, ricordo. Il concetto di memoria, affrontato nelle sue accezioni temporali, permea gli oggetti che divengono concreta materializzazione di attimi passati. Gli interventi dell’artista sono realtà sospese, in bilico tra l’evidenza fisica dell’opera e l’aurea onirica e surreale determinata dal rimando concettuale.
Negli ultimi anni, alle esposizioni personali (Passaggi, Sala Piccola di Palazzo Santa Margherita, Galleria Civica, Modena; Bastai, Mirandola. L’enigma femminile delle emozioni, Galleria Punto Arte, Modena (Italia) Guelfi - Mirandola, Galleria Punto Arte, Modena) si affiancano partecipazioni a diverse esposizioni collettive, in Italia e all’estero: el puente, galleria del Centro Colombo Americano, Medellín (Colombia); Gemine Muse, Collezione Gandini, Museo Civico di Modena; Arte in Contemporanea - Emilia Romagna, studio fotografico Guerzoni, Modena; tavoli dell’Arte (in collaborazione con Juan Sandoval), Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, Biella; Start 02, ex Scuderie Bentivoglio, Bologna; X Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo - Caos e Comunicazione, Sarajevo (Bosnia Erzegovina).
Sunghe Oh, nata nel 1968 a Seul (Corea del Sud), vive e lavora a Reggio Emilia.
In Corea del Sud ha conseguito la laurea in Belle Arti presso l’Università “Hong Ik” di Seul.
Si è trasferita in Italia nel 1990, ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza e l’Accademia di Bella Arti di Bologna.
Nel nostro Paese ha partecipato a diversi eventi artistici, tra cui: Giubileo 2000 a Roma, Premio Signorini a Milano, Specchio delle mie brame a Cesena, Oriente/Occidente a Bolzano. A Reggio Emilia, in particolare, oltre alle esposizioni personali e collettive ( Punti di Vista, Musei Civici di Reggio Emilia; 10 al cubo, Castello di Sarzano, Casina - RE; e-voto, Galleria Magazzini Criminali, Sassuolo – MO, Il Settimo Giorno, Sala Ottagonale, Bibbiano - RE), ha fatto parte del gruppo sperimentale Saval ed è intervenuta in molti progetti di arte sperimentali e di impegno sociale, citiamo: WG’S. 9appartamentix11artisti; Vanitas Vitæ. Quattro artisti sulla pena di morte (in collaborazione con Amnesty International) e Reggio Babele.
Nella sua ricerca artistica Sunghe Oh sperimenta diverse tecniche espressive, pur mantenendo come linguaggio privilegiato l’arte della ceramica. Quella perseguita dall’artista è una “ricerca senza fine” basata sul rapportarsi continuo tra la propria soggettività e la vasta gamma delle esperienze umane. L’arte diventa uno strumento di indagine del reale, le sue opere non cadono mai nel trascendente e si caratterizzano a livello formale per la convivenza costante di elementi figurativi e astratti.
Miwha Park nasce nel 1957 a Seul (Corea del Sud). Conseguita la laurea in Fine Arts (BFA) presso l’Università Nazionale di Seul, si trasferisce a Philadelphia (USA) dove si specializza in ceramica presso l’University City Art League e frequenta la Tyler School of Art della Temple University.
L’artista concepisce le sue opere ceramiche come risultati di un processo creativo finalizzato alla comprensione del reale e non alla realizzazione di oggetti nuovi. La sua indagine, in particolare, si incentra sull’esperienza individuale del singolo vissuta in un contesto socio-culturale che inevitabilmente la condiziona. È il rapporto dell’individuo con gli altri e con l’ambiente circostante alla ricerca di influenze, differenze ed elementi di continuità che vanno a costituire una visione unitaria, misteriosa e comunemente impercettibile, di arcane dinamiche universali.
La sua attività espositiva si divide tra le gallerie d’arte e i musei di diverse nazioni: Corea del Sud, Stati Uniti, Giappone, Francia, Germania. Citiamo solo alcuni tra gli ultimi eventi a cui ha partecipato: Mokin Art Gallery, Seul (Corea del Sud); The Story of Seoul, Wacoal Ginza Art Space, Tokyo (Giappone); Continent Ceramics of Korea/Japan, Musée du Bucheneck (Francia); Life Vessel, Seongbukdong Gallery, Seul (Corea del Sud); Interbeing, Parang Gallery, Daejeon (Corea del Sud); Small Sculpture, Asian Art Gallery, Towson State University, MD (USA).
Vista la sua profonda conoscenza dell’arte ceramica, è stata invitata ad importanti workshop e simposi del settore: Continent Ceramics of Korea/Japan, Ieac, Guewiller (Francia); International Ceramics Workshop, Goa (India); Jinro Ceramics, Symposium, Seul (Corea del Sud); Seoul Contemporary Ceramics Biennale, Seoul City Museum of Art; 8 Korean Ceramicists, Überlingen (Germania).
Oggi Miwha Park svolge la sua attività a Seul.
Sara Montesello
progetto di / project by
Sunghe Oh - Atelier So-Giu
OFFICINA DELLE ARTI Via Brigata Reggio, 29
Reggio Emilia – ITALY
Casalgrande Padana
Via Statale 467, n. 73
Casalgrande (RE) – ITALY
Artisti / Artists:
Juan Esteban Sandoval Arango (Colombia)
Ree Soo Jong (Corea del Sud)
Cristina Mirandola (Italia)
Sunghe Oh (Corea del Sud)
Miwha Park (Corea del Sud)
Lunedì 29 settembre 2008, ore 18.30
PRESENTAZIONE progetto KI
30 settembre - 4 ottobre 2008
exhibition progetto KI
Creative Centre
Via Statale 467, n. 101
Casalgrande (RE) - ITALY
orario di visita: dalle 9.00 alle 17.00 su prenotazione (numero verde 800210311)
Quello tra Arte/Industria è un rapporto conosciuto e largamente praticato fin dagli albori della civiltà industriale. Questo binomio è alla base del ‘progetto KI’, proposto dall’artista Sunghe Oh dell’atelier di arti visive So Giu (Officina delle Arti – Reggio Emilia) e curato da Sara Montesello.
KI è realizzato grazie alla partecipazione di Casalgrande Padana e si svolge presso la sua sede di Casalgrande (RE).
Ki è un termine orientale che letteralmente significa Essenza Individuale. Per gli asiatici il Ki racchiude un concetto energetico: con esso si designano le energie dell’universo, comprendenti la natura e l’uomo, ma anche le caratteristiche individuali che distinguono il singolo dagli altri.
Con KI si intende collegare mondo dell’arte e mondo dell’industria secondo modalità nuove, che travalichino il normale rapporto di committenza, portando l’energia e le potenzialità individuali di personalità artistiche all’interno di una realtà economico-produttiva al fine di dare origine a qualcosa di nuovo, sia dal punto di vista dell’esperienza che delle creazioni artistiche.
Nel mese di settembre, Casalgrande Padana ospita cinque artisti.
Ree Soo Jong, Sunghe Oh e Mi Wha Park sono artisti originari della Corea del Sud, esperti nell’arte della ceramica: essi costituiscono il nucleo fondamentale dell’evento. KI, infatti, è anche acronimo di Korea-Italia, proprio a sottolineare l’importanza di uno scambio culturale tra l’esperienza della ceramica industriale italiana (di cui la Casalgrande Padana è una delle aziende più rappresentative) e la tradizione millenaria dell’arte ceramica coreana.
Il colombiano Juan Esteban Sandoval Arango e l’italiana Cristina Mirandola sono, invece, artisti concettuali che parteciperanno all’evento applicando i loro percorsi di ricerca alla realtà produttiva ceramica, declinando questo ambiente secondo modalità espressive inusuali per il mondo industriale.
I cinque sono protagonisti di un workshop, creato all’interno degli stabilimenti della Casalgrande Padana, della durata di tre settimane (dal 1 settembre al 23 settembre 2008). Gli artisti sono chiamati a lavorare quotidianamente, seguendo l’orario aziendale e invitati a creare utilizzando le materie prime messe a disposizione dall’ azienda. In base a questi presupposti, la realizzazione delle opere avviene in un contesto di contaminazione e collaborazione tra gli artisti, il personale aziendale e le diverse culture e conoscenze che entrano in contatto tra loro.
Atto conclusivo del laboratorio è un’esposizione che prevede due sezioni: sezione “Mostra”, in cui sono presentate esclusivamente le opere realizzate nell’atelier, e una sezione “Documentazione” dove viene raccontata l’esperienza del laboratorio insieme a documentazione (fotografie, cataloghi, video, cartoline) relativa all’attività artistica normalmente svolta dai singoli artisti.
Lunedì 29 settembre, ore 18.30, presso il Creative Centre di Casalgrande Padana (Via Statale 467, n. 101) si svolgerà una conferenza di presentazione di KI, a cui interverranno tutti i protagonisti dell’evento.
L’esposizione finale si terrà presso il Creative Centre di Casalgrande Padana dal 30 settembre al 4 ottobre 2008, in concomitanza con il CERSAIE di Bologna.
Juan Esteban Sandoval Arango nasce a Medellín (Colombia) nel 1972, vive e lavora a Biella.
Consegue la Laurea in Arte presso la Universidad Nacional de Colombia, sede di Medellín. Nel 2000 ottiene il Diploma di Incisore-Stampatore presso la Scuola Internazionale di Arte Grafica Il Bisonte di Firenze. Attualmente è responsabile dell’Ufficio Arte di Cittadellarte - Fondazione Pistoletto.
Dal 1994 espone a livello internazionale, tra le ultime mostre figurano: Aequator project, MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università La Sapienza, Roma; SIART, Bienal Internacional de Arte, La Paz, Bolivia; Scrivere la trasformazione. Desiderio/migrazione?, Circolo dei Lettori, Torino; Love Difference Mediterannean sea Michelangelo Pistoletto, a cura di Lorand Hegyi, Saint-Étiene Métropole, Musée d'Art Moderne, Saint-Étiene (Francia); L’isola interiore, l’arte della sopravivenza, Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia, Venezia; Praghe Biennale 2, Biennale di Praga, Praga (Rep. Ceca); Negociating us here and now, Artist House e Leeds city art gallery, Leeds (Inghilterra); SHAKE – Staatsaffare, O.K. Centrum, Linz (Austria); SHAKE, Villa Arson, Nizza (Francia); Vidéoisme #9, Mains d'oeuvres, St. Ouen, (Francia); Space Bandee, Busan (Korea); kultivacija, Ruse (Slovenia). Nel 2003 ha fondato, insieme ad altri artisti, il collettivo el puente, attivo in Europa e Colombia.
Oltre all’attività artistica, ha seguito come curatore, in collaborazione con Filippo Fabbrica, le tre edizioni di “Methods - research project on art-society relations”, la mostra “Geografies of change” a Cittadellarte, e i workshop di progettazione interdisciplinare e partecipata a Gorizia e Venezia.
La contaminazione culturale che caratterizza la società contemporanea diviene, nella ricerca dell’artista, spunto di indagine alla scoperta dell’ibridazione e della crisi d’identità che colpisce a livello collettivo e personale ponendo sul piano del dubbio e dell’incertezza gli aspetti maggiormente legati alle radici storico-culturali dei popoli e, di riflesso, del singolo individuo. Video, installazioni, interventi negli spazi pubblici creano nuove visioni del reale, descrivono situazioni apparentemente paradossali che, ad un’analisi più attenta, si rivelano verosimili nel mondo attuale.
Ree Soo Jong, nato a Seul (Corea del Sud) nel 1948, laureatosi in Fine Arts BFA presso l’Università “Hong Ik” di Seul, nel 1979 ha conseguito il titolo MFA presso lo stesso ateneo.
Membro dell’International Academy of Ceramic (IAC), Soo Jong Lee è uno dei più grandi maestri nell’arte della ceramica coreana. Attualmente è docente onorario presso l’Università “Hong Ik” di Seul.
I manufatti ceramici di Ree Soo Jong nascono dalla tecnica tradizionale coreana Punch’ong e si caratterizzano, a livello formale, per l’essenzialità delle forme e dei colori.
L’artista riconosce l’intimo legame che unisce la tecnica ceramica e la propria identità culturale: gli oggetti ceramici sono parte della vita, come l’argilla è parte della natura. In questa ottica, il vasaio assume un ruolo unificatore e, come il coltivatore che prepara la terra, la semina e attende il raccolto, così egli si dedica al processo creativo con precisione e dedizione a lungo termine.
La lunga carriera artistica di Ree Soo Jong inizia nel 1969, espone nel suo Paese e all’estero ( Stati Uniti, Giappone). Le sue opere sono presenti in diverse collezioni sparse per il mondo: Taipei City Museum (Taipei), Victorial Albert Museum (London), Royal Ontario Museum (Canada), The National Folk Museum of Korea (Seoul), Hong Ik Univ. Contemporary Museum (Seoul), E-Land Group (Seoul), Sungkyunkwan Univ. Museum (Seoul), Milal Museum (Seoul), National Art Museum of China (Beijing, China), Asia Museum (DaeGeon).
Cristina Mirandola, nata a Bologna nel 1974, vive e lavora a Biella.
Consegue il Diploma in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Bologna e il Diploma di Incisore presso la Scuola Internazionale d'Arte Grafica "Il Bisonte" di Firenze.
Dal 2001 collabora con Cittadellarte - Fondazione Pistoletto (Biella).
Le opere di Cristina Mirandola sono strettamente legate al tema della memoria, del ricordo. Lo sguardo rivolto al passato, il bisogno di fermare istanti significativi, archiviare e catalogare le tracce individuali che, quasi nel momento stesso in cui vengono lasciate, sono già passato, storia, ricordo. Il concetto di memoria, affrontato nelle sue accezioni temporali, permea gli oggetti che divengono concreta materializzazione di attimi passati. Gli interventi dell’artista sono realtà sospese, in bilico tra l’evidenza fisica dell’opera e l’aurea onirica e surreale determinata dal rimando concettuale.
Negli ultimi anni, alle esposizioni personali (Passaggi, Sala Piccola di Palazzo Santa Margherita, Galleria Civica, Modena; Bastai, Mirandola. L’enigma femminile delle emozioni, Galleria Punto Arte, Modena (Italia) Guelfi - Mirandola, Galleria Punto Arte, Modena) si affiancano partecipazioni a diverse esposizioni collettive, in Italia e all’estero: el puente, galleria del Centro Colombo Americano, Medellín (Colombia); Gemine Muse, Collezione Gandini, Museo Civico di Modena; Arte in Contemporanea - Emilia Romagna, studio fotografico Guerzoni, Modena; tavoli dell’Arte (in collaborazione con Juan Sandoval), Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, Biella; Start 02, ex Scuderie Bentivoglio, Bologna; X Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo - Caos e Comunicazione, Sarajevo (Bosnia Erzegovina).
Sunghe Oh, nata nel 1968 a Seul (Corea del Sud), vive e lavora a Reggio Emilia.
In Corea del Sud ha conseguito la laurea in Belle Arti presso l’Università “Hong Ik” di Seul.
Si è trasferita in Italia nel 1990, ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza e l’Accademia di Bella Arti di Bologna.
Nel nostro Paese ha partecipato a diversi eventi artistici, tra cui: Giubileo 2000 a Roma, Premio Signorini a Milano, Specchio delle mie brame a Cesena, Oriente/Occidente a Bolzano. A Reggio Emilia, in particolare, oltre alle esposizioni personali e collettive ( Punti di Vista, Musei Civici di Reggio Emilia; 10 al cubo, Castello di Sarzano, Casina - RE; e-voto, Galleria Magazzini Criminali, Sassuolo – MO, Il Settimo Giorno, Sala Ottagonale, Bibbiano - RE), ha fatto parte del gruppo sperimentale Saval ed è intervenuta in molti progetti di arte sperimentali e di impegno sociale, citiamo: WG’S. 9appartamentix11artisti; Vanitas Vitæ. Quattro artisti sulla pena di morte (in collaborazione con Amnesty International) e Reggio Babele.
Nella sua ricerca artistica Sunghe Oh sperimenta diverse tecniche espressive, pur mantenendo come linguaggio privilegiato l’arte della ceramica. Quella perseguita dall’artista è una “ricerca senza fine” basata sul rapportarsi continuo tra la propria soggettività e la vasta gamma delle esperienze umane. L’arte diventa uno strumento di indagine del reale, le sue opere non cadono mai nel trascendente e si caratterizzano a livello formale per la convivenza costante di elementi figurativi e astratti.
Miwha Park nasce nel 1957 a Seul (Corea del Sud). Conseguita la laurea in Fine Arts (BFA) presso l’Università Nazionale di Seul, si trasferisce a Philadelphia (USA) dove si specializza in ceramica presso l’University City Art League e frequenta la Tyler School of Art della Temple University.
L’artista concepisce le sue opere ceramiche come risultati di un processo creativo finalizzato alla comprensione del reale e non alla realizzazione di oggetti nuovi. La sua indagine, in particolare, si incentra sull’esperienza individuale del singolo vissuta in un contesto socio-culturale che inevitabilmente la condiziona. È il rapporto dell’individuo con gli altri e con l’ambiente circostante alla ricerca di influenze, differenze ed elementi di continuità che vanno a costituire una visione unitaria, misteriosa e comunemente impercettibile, di arcane dinamiche universali.
La sua attività espositiva si divide tra le gallerie d’arte e i musei di diverse nazioni: Corea del Sud, Stati Uniti, Giappone, Francia, Germania. Citiamo solo alcuni tra gli ultimi eventi a cui ha partecipato: Mokin Art Gallery, Seul (Corea del Sud); The Story of Seoul, Wacoal Ginza Art Space, Tokyo (Giappone); Continent Ceramics of Korea/Japan, Musée du Bucheneck (Francia); Life Vessel, Seongbukdong Gallery, Seul (Corea del Sud); Interbeing, Parang Gallery, Daejeon (Corea del Sud); Small Sculpture, Asian Art Gallery, Towson State University, MD (USA).
Vista la sua profonda conoscenza dell’arte ceramica, è stata invitata ad importanti workshop e simposi del settore: Continent Ceramics of Korea/Japan, Ieac, Guewiller (Francia); International Ceramics Workshop, Goa (India); Jinro Ceramics, Symposium, Seul (Corea del Sud); Seoul Contemporary Ceramics Biennale, Seoul City Museum of Art; 8 Korean Ceramicists, Überlingen (Germania).
Oggi Miwha Park svolge la sua attività a Seul.
29
settembre 2008
Progetto KI
Dal 29 settembre al 04 ottobre 2008
arte contemporanea
Location
CREATIVE CENTRE
Casalgrande, Via Statale, 101, (Reggio Nell'emilia)
Casalgrande, Via Statale, 101, (Reggio Nell'emilia)
Orario di apertura
dalle 9.00 alle 17.00 su prenotazione
Vernissage
29 Settembre 2008, ore 18.30 conferenza di presentazione di KI, a cui interverranno tutti i protagonisti dell’evento.
Autore
Curatore