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progettoggetto
Primo di una serie di appuntamenti in spazi esterni alla Galleria SpazioA contemporanearte di Pistoia, la mostra dà il via al progetto InsideOut
Comunicato stampa
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Negli anni delle trasformazioni estetiche indotte dai nuovi media, nella diffusione sempre più massiccia dell’audio video e della progettazione attraverso il digitale, ha senso chiedersi quali siano le strategie con le quali i giovani artisti guardano oggi agli oggetti. La mostra nasce con questa intenzione coinvolgendo degli artisti emergenti.
Quando si parla di oggetti in arte si pensa immediatamente alla scultura oppure al design.
La scultura ci riconduce alla forma che si articola nello spazio, con le sue norme, la sua tradizione storica e le sue poetiche. La mostra però non intende confrontarsi con la scultura, che un percorso storico, artistico ed estetico ha trasformato in installazioni multimediali come in Nam June Paik, in opere relazionali come in Beuys, in sculture corpi come nella Body Art di Gilbert and George o in opere che si confrontano con il paesaggio e gli elementi primordiali della natura come nella Land Art e nell’Arte Povera.
Considerare l’oggetto oggi significa non parlare di un’opera in sè conclusa, ma della realizzazione di un qualcosa che è parte di una costellazione più ampia, di una significazione più allargata.
Da sempre l’attività conoscitiva dell’uomo è imperniata sulla relazione tra soggetto e oggetto, tra un individuo che percepisce e conosce e un mondo di cose, di situazioni, di ambienti che gli stanno di fronte.
L’oggetto artistico è ciò che noi produciamo ma anche ciò che in seguito ci sta di fronte, quasi uno strumento, un elemento materico fondamentale per
costruire delle storie personali, come elemento di congiunzione per considerazioni esistenziali, psicologiche ed estetiche.
Il design pensa agli oggetti tenendo conto di una funzionalità che non è solo formale ma anche tattile, visiva, immaginativa; il design riflette in modo allargato sulle norme di fruizione.
Invece nell’ambito artistico l’oggetto sta lì per essere giocato e discusso, osservato e cancellato, ma anche preso e distrutto. L’artista pensa a queste possibilità e non ne trascura nessuna, confrontandosi con il confine dell’oggetto, nel senso dell’esperienza limite che può indurre la presenza dell’oggetto nella vita dell’individuo; l’arte concettuale ha anche introdotto la scomparsa della tridimensionalità dell’oggetto come opera.
Dieci artisti che con le loro opere sembrano alludere a 10clicks, un’opera dei Limiteazero (http://limiteazero.net/p5/index.html) in cui un software permette in 10 clicks di mouse di costruire una forma che poi possiamo far ruotare a nostro piacimento; la mostra come occasione per creare uno spazio attivo di progettazione e riflessione sulle possibili materializzazioni dell’oggetto.
Quando si parla di oggetti in arte si pensa immediatamente alla scultura oppure al design.
La scultura ci riconduce alla forma che si articola nello spazio, con le sue norme, la sua tradizione storica e le sue poetiche. La mostra però non intende confrontarsi con la scultura, che un percorso storico, artistico ed estetico ha trasformato in installazioni multimediali come in Nam June Paik, in opere relazionali come in Beuys, in sculture corpi come nella Body Art di Gilbert and George o in opere che si confrontano con il paesaggio e gli elementi primordiali della natura come nella Land Art e nell’Arte Povera.
Considerare l’oggetto oggi significa non parlare di un’opera in sè conclusa, ma della realizzazione di un qualcosa che è parte di una costellazione più ampia, di una significazione più allargata.
Da sempre l’attività conoscitiva dell’uomo è imperniata sulla relazione tra soggetto e oggetto, tra un individuo che percepisce e conosce e un mondo di cose, di situazioni, di ambienti che gli stanno di fronte.
L’oggetto artistico è ciò che noi produciamo ma anche ciò che in seguito ci sta di fronte, quasi uno strumento, un elemento materico fondamentale per
costruire delle storie personali, come elemento di congiunzione per considerazioni esistenziali, psicologiche ed estetiche.
Il design pensa agli oggetti tenendo conto di una funzionalità che non è solo formale ma anche tattile, visiva, immaginativa; il design riflette in modo allargato sulle norme di fruizione.
Invece nell’ambito artistico l’oggetto sta lì per essere giocato e discusso, osservato e cancellato, ma anche preso e distrutto. L’artista pensa a queste possibilità e non ne trascura nessuna, confrontandosi con il confine dell’oggetto, nel senso dell’esperienza limite che può indurre la presenza dell’oggetto nella vita dell’individuo; l’arte concettuale ha anche introdotto la scomparsa della tridimensionalità dell’oggetto come opera.
Dieci artisti che con le loro opere sembrano alludere a 10clicks, un’opera dei Limiteazero (http://limiteazero.net/p5/index.html) in cui un software permette in 10 clicks di mouse di costruire una forma che poi possiamo far ruotare a nostro piacimento; la mostra come occasione per creare uno spazio attivo di progettazione e riflessione sulle possibili materializzazioni dell’oggetto.
22
giugno 2007
progettoggetto
Dal 22 giugno al 22 settembre 2007
arte contemporanea
Location
PALAZZO BRACCIOLINI DELLE API
Pistoia, Via Bracciolini, 3, (Pistoia)
Pistoia, Via Bracciolini, 3, (Pistoia)
Orario di apertura
Dal 22 giugno al 25 luglio e dal 20 agosto al 22 settembre, dal martedì al sabato 10.30-13.00 16.00-20.00
Vernissage
22 Giugno 2007, ore 18.30
Autore
Curatore