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Project Room #7: Donato Piccolo – Imprévisible
Quest’anno la curatela delle Project Room è affidata a Flavio Arensi, che ha ideato un progetto espositivo unitario scandito in tre tempi corrispondenti ad altrettanti temi e artisti che attraverso la scultura esplorano nuovi percorsi estetici e narrativi: Donato Piccolo, Roberto Pugliese e Roberto Fanari
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dall’11 aprile al 25 maggio 2018, la Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano ospita la personale di Donato Piccolo (Roma, 1976), dal titolo Imprévisible.
La mostra è il primo appuntamento con il nuovo ciclo delle Project Room della Fondazione, che mette a disposizione di giovani curatori e artisti il proprio spazio e le proprie competenze, per raccontare al pubblico le ultime tendenze della scultura contemporanea.
La curatela delle Project Room 2018 è stata affidata a Flavio Arensi, che ha costruito un progetto in tre atti, La stanza di Proust, pretesto per guardare gli accadimenti della società e dell’uomo attraverso i suoni, le assenze e le presenze, del passato come del futuro. I tre momenti che si susseguiranno in questa stanza formeranno un'unica riflessione sul ruolo della scultura in questo momento storico. Come afferma Arensi, "con i tre artisti coinvolti nelle Project Room 2018 intendiamo recuperare, attraverso il loro lavoro, l’idea di una coscienza allargata che non usa i mezzi più tradizionali della scultura ma ne ricerca i concetti più profondi attraverso la tecnologia e lo spazio".
Per il primo dei tre appuntamenti, Donato Piccolo presenta una gruppo di opere inedite raccolte sotto il nome di Imprévisible, termine francese prodotto dall'unione di imprevedibile e invisibile, che ben sintetizza il cortocircuito tra natura e artificio che caratterizza le macchine-insetto dell'artista romano.
L'analisi del divario esistenziale che distingue l'uomo dalla realtà naturale e artificiale, in relazione con la dimensione del tempo, è da sempre al centro della riflessione di Piccolo, che porta in Fondazione le sue sculture robotiche, oggetti/soggetti che saranno in grado di relazionarsi con i visitatori. I meccanismi robotici e l'intelligenza artificiale consentiranno infatti alle opere di muoversi, registrando le reazioni del pubblico e, in base a queste, impostare le azioni conseguenti. Le sculture di Piccolo, che sembrano imparare e agire in maniera autonoma, definiscono il campo dell’assenza umana.
L’iniziativa, col patrocinio del Comune di Milano e della Regione Lombardia, è uno degli appuntamenti ufficiali di “Art Week”, il programma promosso dal Comune di Milano in occasione di Miart.
Milano, marzo 2018
Donato Piccolo (1976) lavora tra Roma, dov'è nato e vive, Berlino e New York. Ha partecipato alla 52° e alla 54° Biennale di Venezia ed esposto in importanti musei di tutto il mondo, tra i quali: Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo (Russia, 2017); Himalayas Art Center, Shanghai (Cina, 2017); MAXXI, Roma (Italia, 2017); Centro de Desarrollo de las Artes Visuales, Havana (Cuba, 2016).
La mostra è il primo appuntamento con il nuovo ciclo delle Project Room della Fondazione, che mette a disposizione di giovani curatori e artisti il proprio spazio e le proprie competenze, per raccontare al pubblico le ultime tendenze della scultura contemporanea.
La curatela delle Project Room 2018 è stata affidata a Flavio Arensi, che ha costruito un progetto in tre atti, La stanza di Proust, pretesto per guardare gli accadimenti della società e dell’uomo attraverso i suoni, le assenze e le presenze, del passato come del futuro. I tre momenti che si susseguiranno in questa stanza formeranno un'unica riflessione sul ruolo della scultura in questo momento storico. Come afferma Arensi, "con i tre artisti coinvolti nelle Project Room 2018 intendiamo recuperare, attraverso il loro lavoro, l’idea di una coscienza allargata che non usa i mezzi più tradizionali della scultura ma ne ricerca i concetti più profondi attraverso la tecnologia e lo spazio".
Per il primo dei tre appuntamenti, Donato Piccolo presenta una gruppo di opere inedite raccolte sotto il nome di Imprévisible, termine francese prodotto dall'unione di imprevedibile e invisibile, che ben sintetizza il cortocircuito tra natura e artificio che caratterizza le macchine-insetto dell'artista romano.
L'analisi del divario esistenziale che distingue l'uomo dalla realtà naturale e artificiale, in relazione con la dimensione del tempo, è da sempre al centro della riflessione di Piccolo, che porta in Fondazione le sue sculture robotiche, oggetti/soggetti che saranno in grado di relazionarsi con i visitatori. I meccanismi robotici e l'intelligenza artificiale consentiranno infatti alle opere di muoversi, registrando le reazioni del pubblico e, in base a queste, impostare le azioni conseguenti. Le sculture di Piccolo, che sembrano imparare e agire in maniera autonoma, definiscono il campo dell’assenza umana.
L’iniziativa, col patrocinio del Comune di Milano e della Regione Lombardia, è uno degli appuntamenti ufficiali di “Art Week”, il programma promosso dal Comune di Milano in occasione di Miart.
Milano, marzo 2018
Donato Piccolo (1976) lavora tra Roma, dov'è nato e vive, Berlino e New York. Ha partecipato alla 52° e alla 54° Biennale di Venezia ed esposto in importanti musei di tutto il mondo, tra i quali: Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo (Russia, 2017); Himalayas Art Center, Shanghai (Cina, 2017); MAXXI, Roma (Italia, 2017); Centro de Desarrollo de las Artes Visuales, Havana (Cuba, 2016).
10
aprile 2018
Project Room #7: Donato Piccolo – Imprévisible
Dal 10 aprile al 29 maggio 2018
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE ARNALDO POMODORO
Milano, Via Vigevano, 9, (Milano)
Milano, Via Vigevano, 9, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì e ogni 2° sabato del mese, 11:00 - 13:00 e 14:00 - 19:00
Vernissage
10 Aprile 2018, ore 18
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore