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ProMemoria. Suggestioni visive tra passato e presente
Una mostra fotografica che intende provocare, con la complicità di immagini/ricordi, suggestioni visive tra passato e presente
Comunicato stampa
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“ProMemoria” non solo per ricordare, ma anche per difendere e diffondere la memoria. Con questo presupposto e con questo titolo è stata organizzata a Castelbasso una mostra fotografica che intende provocare, con la complicità di immagini/ricordi, “suggestioni visive tra passato e presente”. Pur non negando un sottinteso sentimentale, la mostra ha finalità storico/estetiche sia per il valore documentale delle fotografie sia per la ricerca del bello nei ritratti e per la seducente naïveté delle istantanee.
Raccolte tra le famiglie castelbassesi, le fotografie sono state riprodotte ed esposte nel palazzo De Sanctis e in alcuni fondachi del borgo, secondo criteri che evidenziano la fisicità del documento e le modalità di ripresa. Intento non secondario è stato anche quello di evocare la fisicità delle persone ritratte, oggi protagoniste in quella casa dei “signori” una volta da esse solo favoleggiata. Organizzate per modalità di ripresa e per temi di vita famigliare e paesana, quelle fotografie rappresentano il nucleo espositivo della mostra e l’elemento generatore di spunti per variazioni sul tema della memoria, interpretate da fotografi di fama.
Armando Di Antonio, soggiornando spesso a Castelbasso e mischiandosi ai Castelbassesi, li ha fotografati realizzando una serie di ritratti nei quali l'ombra della memoria si allunga sul presente, delicatamente raccontato dall'artista con parole colorate.
Giovanni Lattanzi ha proposto i riti della Settimana Santa abruzzesi come eco di quelli castelbassesi, in un succedersi di luci vermiglie, ombre opache e vividi bagliori: una metafora fotografica della Passione, descritta con intensità artistica arricchita dalla fede personale.
Stefano Schirato, come per dare a Castelbasso il suo contesto abruzzese, ha composto una piccola antologia di poesie fotografiche richiamate dalla memoria, nella quale le emulsioni, in risonanza con la sapienza artistica dell'autore, creano una seducente armonia di grigi e luce.
Giovanni Marocchi e Adriano Di Sante, unendo all’istinto antropologico il senso estetico e la raffinata maestria nella camera oscura, hanno colmato, con le loro immagini dei mestieri concesse dal Museo delle Genti d'Abruzzo di Pescara, una lacuna di Castelbasso che dei suoi artigiani non ha memoria fotografica.
Gianni Berengo Gardin, famoso in Italia e nel mondo e guest star della mostra, "fotoamatore di professione" per sua definizione ma ritenuto poeta del neorealismo italiano, dal suo vasto reportage sul presente ha tratto una selezione di lavori: quasi tessere di luce/non-luce che formano un mosaico-omaggio di immagini riconducibili, per le atmosfere agresti e paesane, anche al mondo castelbassese.
Raccolte tra le famiglie castelbassesi, le fotografie sono state riprodotte ed esposte nel palazzo De Sanctis e in alcuni fondachi del borgo, secondo criteri che evidenziano la fisicità del documento e le modalità di ripresa. Intento non secondario è stato anche quello di evocare la fisicità delle persone ritratte, oggi protagoniste in quella casa dei “signori” una volta da esse solo favoleggiata. Organizzate per modalità di ripresa e per temi di vita famigliare e paesana, quelle fotografie rappresentano il nucleo espositivo della mostra e l’elemento generatore di spunti per variazioni sul tema della memoria, interpretate da fotografi di fama.
Armando Di Antonio, soggiornando spesso a Castelbasso e mischiandosi ai Castelbassesi, li ha fotografati realizzando una serie di ritratti nei quali l'ombra della memoria si allunga sul presente, delicatamente raccontato dall'artista con parole colorate.
Giovanni Lattanzi ha proposto i riti della Settimana Santa abruzzesi come eco di quelli castelbassesi, in un succedersi di luci vermiglie, ombre opache e vividi bagliori: una metafora fotografica della Passione, descritta con intensità artistica arricchita dalla fede personale.
Stefano Schirato, come per dare a Castelbasso il suo contesto abruzzese, ha composto una piccola antologia di poesie fotografiche richiamate dalla memoria, nella quale le emulsioni, in risonanza con la sapienza artistica dell'autore, creano una seducente armonia di grigi e luce.
Giovanni Marocchi e Adriano Di Sante, unendo all’istinto antropologico il senso estetico e la raffinata maestria nella camera oscura, hanno colmato, con le loro immagini dei mestieri concesse dal Museo delle Genti d'Abruzzo di Pescara, una lacuna di Castelbasso che dei suoi artigiani non ha memoria fotografica.
Gianni Berengo Gardin, famoso in Italia e nel mondo e guest star della mostra, "fotoamatore di professione" per sua definizione ma ritenuto poeta del neorealismo italiano, dal suo vasto reportage sul presente ha tratto una selezione di lavori: quasi tessere di luce/non-luce che formano un mosaico-omaggio di immagini riconducibili, per le atmosfere agresti e paesane, anche al mondo castelbassese.
24
aprile 2008
ProMemoria. Suggestioni visive tra passato e presente
Dal 24 aprile al 04 maggio 2008
fotografia
Location
PALAZZO DE SANCTIS
Castelbasso, (Teramo)
Castelbasso, (Teramo)
Vernissage
24 Aprile 2008, ore 18
Sito web
www.castelbasso.it
Autore
Curatore