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Pronuncio il tuo nome nelle notti oscure
La mostra è una sorta di macro-installazione sul tema della notte come involucro di silenzio e buio dove emergono, avolte ingigantiti, i nostri conflitti, dolori e dubbi
Comunicato stampa
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La mostra è una sorta di macro-installazione sul tema della notte come involucro di silenzio e buio dove emergono, avolte ingigantiti, i nostri conflitti, dolori e dubbi. Come titolo abbiamo utilizzato un verso di Federico Garcìa Lorca,chiaramente tratto da una poesia sentimentale, ed abbiamo scelto quindi il tema dell'amore per rappresentare unadimensione umana fragile, vulnerabile, un tallone d'Achille esposto in modo ingenuo e innocente alla mano del boia. Laferita, il dolore, la delusione cieca e totale, sono rappresentati dalle macchie rosso scuro, diciamo pure rosso sangue,che Ivan Bono riversa nervosamente sulle sue tele astratte, unendole a striature nere, barriere di vuoto vertiginosodove a volte sembra di cadere quando ci si sente di aver perso tutto. E si resta soli. In quella solitudine che PeppePalermo rappresenta con un omino giallo perso in un'intera tela di un cielo scuro e in sculture dove lo stessopersonaggio osserva, scivola o si ripiega sopra strutture di ferro intricate, intrecciate, labirintiche da affrontare anchese apparentemente non c'è via d'uscita. Ovviamente molte volte il labirinto o, peggio, il vicolo cieco è solo una nostrastessa costruzione, un'immagine mentale, un' "ebbrezza della debolezza", come la definiva Milan Kundera. Il dolore ciporta a volerne provare altro e la solitudine può diventare un circolo vizioso. E' questo il senso dell'opera di AntonioLarsimont, una scultura dedicata in senso lato alla follia, dove una figura umana seduta sopra il globo lascia il restodell'umanità abbandonata e schiacciata al di sotto. Arreso alla propria mancanza di forza, abbattuto, e senza neanchela voglia di rialzarsi, l'essere umano è metaforicamente nudo. E sono difatti dei nudi le opere che Paola Grossoespone, femminili e maschili, lascivamente abbandonati al sottile e forse insano piacere del soffrire per qualcuno, unaspecie di droga dal sapore amaro, ma da cui è difficile staccarsi. Una soluzione, una via di scampo, è quella del sonnoe della dimensione onirica, dove la situazione più complessa e difficile può sembrare naturale e facilmentesormontabile. Ce la descrive Luisa Delle Vedove in una micro-storia sotto forma di trittico. Nella prima operatroviamo un blu fitto, dove una pupilla di luce quasi si perde. Nella seconda, delle figure umane ondeggiano disperse,caotiche e confuse in una quarta dimensione di colori acidi. E, infine, nella terza opera, c'è una ricongiunzione di duesilhouette su sfondo chiaro, aperto. Ma fuori dal sogno, nella vita reale, alla fine della notte, quale sarà la decisionefinale? Arrendersi alla debolezza o ricercare, anche se controvoglia, con fatica e senza troppa convinzione, una forzainteriore che pure sappiamo di avere, ripiegata in qualche tasca della nostra esistenza? Ognuno può scegliere il propriodel doppio finale proposto da Bruno Bruno, in due tele di paesaggi notturni. La prima rappresenta una serata chiaradove troneggia una luna enorme a forma di palloncino, simbolo di un'infantilità ritrovata, della voglia di ripartire dazero. La seconda è l'immagine di un faro irretito da un'enorme ragnatela e colpito dai fulmini. Uscendo dalla galleria lospettatore può scegliere in quale dei due scenari saltare dentro, un pò alla Mary Poppins, decidendo di credere inun'umanità che può rialzarsi o dandola vinta al senso di sconfitta che a volte ci benda
19
aprile 2008
Pronuncio il tuo nome nelle notti oscure
Dal 19 aprile al 02 maggio 2008
arte contemporanea
Location
TREVISI ACCADEMIE
Treviso, Via Inferiore, 35/a, (Treviso)
Treviso, Via Inferiore, 35/a, (Treviso)
Orario di apertura
da martedì a venerdì dalle 16 alle 20, sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 20
Vernissage
19 Aprile 2008, ore 18.30
Autore
Curatore