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Prospettiva 2 – Le dinamiche del doppio
Prospettiva 2 – un progetto di Mario Martone e Fabrizio Arcuri, che affronterà quest’anno le dinamiche del doppio, raggruppando i più importanti nomi di prosa, danza e performance della scena contemporanea – inaugura con un appuntamento d’eccezione. Jan Fabre – dopo il clamoroso successo di Orgy of Tolerance che ha chiuso la prima edizione di Prospettiva – aprirà il festival con Another Sleepy Dusty Delta Day, assolo di danza creato insieme a Ivana Jozic e interpretato da Artemis Stavridi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Prospettiva 2 - un progetto di Mario Martone e Fabrizio Arcuri, che affronterà quest’anno le dinamiche del doppio, raggruppando i più importanti nomi di prosa, danza e performance della scena contemporanea - inaugura con un appuntamento d’eccezione.
Venerdì 15 ottobre 2010, alle ore 21.00, al Teatro Carignano (piazza Carignano, 6) l’eclettico maestro dell’arte contemporanea Jan Fabre - dopo il clamoroso successo di Orgy of Tolerance che ha chiuso la prima edizione di Prospettiva - aprirà il festival con Another Sleepy Dusty Delta Day, assolo di danza creato insieme a Ivana Jozic e interpretato da Artemis Stavridi.
A completare il programma di Prospettiva di venerdì 15 ottobre tre spettacoli del Festival Incanti, Rassegna Internazionale di Teatro di Figura, in scena tutti alla Cavallerizza Reale - Manica Corta (via Verdi, 9): alle ore 20.00, È bello vivere liberi! per la regia e l’interpretazione di Marta Cuscunà; alle ore 22.00, nel Foyer, in prima assoluta, Chat noir a 9 code di e con Cora Demaria e Rosa Mogliasso (spettacolo adatto ad un pubblico adulto); alle ore 22.30, The Vertigo of Sheep scritto, realizzato e rappresentato da Andrew Kim & Kathy Bradley.
Festival PROSPETTIVA 2: gli spettacoli in programma venerdì 15 ottobre 2010
Teatro Carignano
15 ottobre 2010 | ore 21.00 | Durata 1h
[Spettacolo con soprattitoli in italiano]
ANOTHER SLEEPY DUSTY DELTA DAY
testo, scenografia e regia Jan Fabre
con Artemis Stavridi
(creato nel 2008 con Ivana Jozic)
coreografia Jan Fabre, Ivana Jozic
drammaturgia Miet Martens
compositore Tom Tiest
Troubleyn/Jan Fabre (Antwerp, Belgio) in coproduzione con Festival d’Avignon (Francia), Philadelphia Live Arts Festival (Stati Uniti), Napoli Teatro Festival Italia, Zagreb Youth Theatre & Theatre Festival (Croazia) con il sostegno della Comunità Fiamminga e della Città d’Anvers
Spettacolo di inaugurazione di PROSPETTIVA 2 - Le dinamiche del doppio
Creato nel 2008 dal poliedrico e prolifico regista ed artista belga Jan Fabre e dalla danzatrice croata Ivana Jozic, Another Sleepy Dusty Delta Day, ha da poco ripreso il proprio tour attraverso l’Europa (Russia, Francia, Germania, Polonia, Grecia), con la nuova e talentuosa interprete Artemis Stavridi. Lo spettacolo è una coreografia per danzatrice ed il titolo riporta al leggendario blues di Bobby Gentry del 1967, Ode to Billy Joe, una ballata dalle tinte quasi gotiche che fa da colonna sonora a tutto lo spettacolo. Una storia emozionante di morte e violenza, di amore e di vita, di abbandono e di solitudine, incorniciata da una scena simile ad un’installazione, con trenini sul pavimento, uccellini in gabbia appesi al soffitto e i resti di uno scavo profondo nell’animo della ragazza, innamorata e abbandonata.
Festival Incanti | Fuori abbonamento
Cavallerizza Reale - Manica Corta
15 ottobre 2010 | ore 20.00 | Durata 1h
È BELLO VIVERE LIBERI!
ideazione, drammaturgia, regia e interpretazione Marta Cuscunà
costruzione degli oggetti di scena Belinda De Vito
luci e audio Marco Rogante
disegno luci Claudio Parrino
Marta Cuscunà (Italia)/Co-produzione Operaestate Festival Veneto
Cura e promozione Centrale Fies/Premio Scenario per Ustica 2009
Lo spettacolo si ispira alla biografia di Ondina Peteani scritta dalla storica Anna Di Giannantonio. Ondina, a soli 17 anni, si accende di un irrefrenabile bisogno di libertà e si scopre incapace di restare a guardare, cosciente e determinata ad agire per cambiare il proprio Paese.
Festival Incanti | Fuori abbonamento
Cavallerizza Reale - Manica Corta (Foyer)
15 e 17 ottobre 2010 | ore 22.00 | Durata 20’ | Prima assoluta
[Spettacolo adatto ad un pubblico adulto]
CHAT NOIR A 9 CODE
di e con Cora Demaria e Rosa Mogliasso
Controluce Teatro d’Ombre (Italia)
Microspettacolo della Compagnia Controluce per un piccolo gruppo di spettatori. Le ombre accarezzano l’eros con ironia, coniugando burlesque e cabaret primo Novecento. Controluce, nata nel 1994, è ideatrice del festival Incanti di cui cura direzione artistica e organizzazione.
Festival Incanti | Fuori abbonamento
Cavallerizza Reale - Manica Corta
15 ottobre 2010 | ore 22.30 | Durata 1h 5'
THE VERTIGO OF SHEEP
scritto, realizzato e rappresentato da Andrew Kim & Kathy Bradley
Compagnia Thingumajig (Gran Bretagna/Corea)
Un benintenzionato ma inaffidabile clown tenta di spiegare il Libro della Genesi. Attraverso pupazzi, oggetti, teatro fisico e musica dal vivo, Thingumajig Theatre crea un mondo dove oggetti profani diventano sacri e il sacro diventa esilarante.
PROSPETTIVA 2 - LE DINAMICHE DEL DOPPIO
Torino, 15 ottobre - 14 novembre 2010
Un progetto di Mario Martone e Fabrizio Arcuri
Il Festival è organizzato dalla Fondazione del Teatro Stabile di Torino
in collaborazione con Torinodanza, Festival Incanti, Sistema Teatro Torino e Provincia, Club to Club, Musica 90, Share Festival
Cultural partner Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
con la mostra Exhibition/Exhibition
Media partner RAI Radio 3
con il sostegno di Fondiaria SAI
Il progetto “Fatzer geht über die Alpen. Eine theatrale Erprobung”(Fatzer attraversa le Alpi. Una sperimentazione teatrale) è prodotto dalla Fondazione del Teatro Stabile di Torino e dalla Volksbühne-am-Rosa-Luxemburg-Platz di Berlino, in collaborazione con il Goethe-Institut Turin e con il supporto del Fonds Wanderlust del Kulturstiftung des Bundes.
Teatro Carignano | 15 ottobre 2010 | ore 21.00 | Durata 1 h
ANOTHER SLEEPY DUSTY DELTA DAY
testo, scenografia e regia Jan Fabre
con Artemis Stavridi
(creato nel 2008 con Ivana Jozic)
coreografia Jan Fabre, Ivana Jozic
drammaturgia Miet Martens
compositore Tom Tiest
Troubleyn/Jan Fabre (Antwerp, Belgio) in coproduzione con Festival d’Avignon (Francia),
Philadelphia Live Arts Festival (Stati Uniti), Napoli Teatro Festival Italia, Zagreb Youth Theatre
& Theatre Festival (Croazia) con il sostegno della Comunità Fiamminga e della Città d’Anvers
Creato nel 2008 dall’eclettico e prolifico regista ed artista belga Jan Fabre e dalla danzatrice croata Ivana Jozic, Another Sleepy Dusty Delta Day, ha da poco ripreso il proprio tour attraverso l’Europa (Russia, Francia, Germania, Polonia, Grecia), con la nuova e talentuosa interprete Artemis Stavridi. Lo spettacolo è una coreografia per danzatrice ed il titolo riporta al leggendario blues di Bobby Gentry del 1967, Ode to Billy Joe, una ballata dalle tinte quasi gotiche che fa da colonna sonora a tutto lo spettacolo. Una storia emozionante di morte e violenza, di amore e di vita, di abbandono e di solitudine, incorniciata da una scena simile ad un’installazione, con trenini sul pavimento, uccellini in gabbia appesi al soffitto e i resti di uno scavo profondo nell’animo della ragazza, innamorata e abbandonata.
Spettacolo con soprattitoli in italiano
Festival Incanti - Fuori abbonamento
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 15 ottobre 2010 | ore 20.00 | Durata 1h
È BELLO VIVERE LIBERI!
ideazione, drammaturgia, regia e interpretazione Marta Cuscunà
costruzione degli oggetti di scena Belinda De Vito
luci e audio Marco Rogante
disegno luci Claudio Parrino
Marta Cuscunà (Italia)/Co-produzione Operaestate Festival Veneto
Cura e promozione Centrale Fies/Premio Scenario per Ustica 2009
Lo spettacolo si ispira alla biografia di Ondina Peteani scritta dalla storica Anna Di Giannantonio. Ondina, a soli 17 anni, si accende di un irrefrenabile bisogno di libertà e si scopre incapace di restare a guardare, cosciente e determinata ad agire per cambiare il proprio Paese.
Festival Incanti - Fuori abbonamento
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 15 ottobre 2010 | ore 22.30 | Durata 1h 5'
THE VERTIGO OF SHEEP
scritto, realizzato e rappresentato da Andrew Kim & Kathy Bradley
Compagnia Thingumajig (Gran Bretagna/Corea)
Un benintenzionato ma inaffidabile clown tenta di spiegare il Libro della Genesi. Attraverso pupazzi, oggetti, teatro fisico e musica dal vivo, Thingumajig Theatre crea un mondo dove oggetti profani diventano sacri e il sacro diventa esilarante.
Teatro Gobetti
16 ottobre 2010 | ore 21.00 | Durata 1 h 10’ | Prima nazionale
17 ottobre 2010 | ore 20.00
LA VOIX HUMAINE
di Jean Cocteau
traduzione Halina Reijn, Peter van Kraaij
drammaturgia Peter van Kraaij
con Halina Reijn
regia Ivo van Hove
scene e luci Jan Versweyveld
Toneelgroep Amsterdam (Olanda)
Ivo van Hove, direttore del Toneelgroep Amsterdam, è probabilmente uno dei più grandi talenti della scena europea contemporanea. Ben noto negli Stati Uniti, dove ha conquisto un Obie Award per le sue regie Off-Broadway, in Australia, Canada ed Asia, Van Hove arriva per la prima volta in Italia con un’emozionante versione de La voce umana di Jean Cocteau. Questo monologo, forse uno dei più toccanti mai scritti per un’interprete femminile, dipana lo strazio del sentimento affidandolo ad una lunga telefonata. La parola, vera protagonista in scena, si srotola tra frasi mozze, silenzi interlocutori, riuscendo a restituire al pubblico anche la voce all’altro capo dell’apparecchio. Van Hove ne propone una versione raffinata, perfettamente in equilibrio tra un morboso voyeurismo ed un coinvolgimento palpitante, esaltando appieno il talento di Halina Reijn, la celebrata attrice olandese, nota al grande pubblico per film come Black Book di Paul Verhoeven, Hotel Paraiso di Paula van der Oest e Operazione Valchiria di Bryan Singer.
Spettacolo con soprattitoli in italiano
Festival Incanti - Fuori abbonamento
Cavallerizza Reale, Manica Corta (Foyer) | 15 e 17 ottobre 2010 | ore 22.00 | Durata 20’ | Prima assoluta
CHAT NOIR A 9 CODE
di e con Cora Demaria e Rosa Mogliasso
Controluce Teatro d’Ombre (Italia)
Microspettacolo della Compagnia Controluce per piccolo gruppo di spettatori. Le ombre accarezzano l’eros con ironia, coniugando bourlesque e cabaret primo Novecento. Controluce, nata nel 1994 è ideatrice del festival Incanti di cui cura direzione artistica e organizzazione.
Spettacolo adatto ad un pubblico adulto
Festival Incanti - Fuori abbonamento
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 16 ottobre 2010 | ore 20.00 | Durata 50’ | Prima italiana
17 ottobre 2010 | ore 16.00
SAGIMUSUME (OTOME BUNRAKU)
Masaya Kiritake (Giappone)
Una fanciulla con un abito da sposa giapponese e un ombrello in mano, incarna un airone bianco che sullo sfondo innevato narra le sue pene d’amore attraverso la danza.
Otome-bunraku è una variante del Bunraku (arte tradizionalmente maschile), in cui ogni pupazzo è animato da una sola donna e la narrazione si sviluppa attraverso il canto e la musica.
Festival Incanti - Fuori abbonamento
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 17 ottobre 2010 | ore 22.30 | Durata 1 h
TIERRA PREÑADA
con Joan Baixas e Francisca Rodrigo
Joan Baixas (Spagna)
Polvere, acqua, fango. La terra è sempre gravida e pronta a dare la vita. Un viaggio dentro piccole storie che creano immagini, uno spettacolo di pittura e musica dal vivo. Joan Baixas dipinge sopra un grande schermo illuminato. Le immagini appaiono e si cancellano insieme alla musica di Francisca Rodrigo.
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 19 ottobre 2010 | ore 19.30 | Durata 1 h e 30’ | Prima nazionale
20 ottobre 2010 | ore 21.30
A LIFE IN THREE ACTS
scritto da Bette Bourne e Mark Ravenhill
con Bette Bourne
regia Mark Ravenhill
London Artists Projects Production (Gran Bretagna)
Vincitore del premio Fringe al Festival di Edimburgo e del premio Herald Archangel, A Life in Three Acts è la storia di Bette Bourne, famoso performer e figura chiave del movimento di liberazione gay del dopoguerra. Vivo ed esaltante, il lavoro è l’adattamento di alcune conversazioni private tra Bourne e il drammaturgo Mark Ravenhill. Presentato come monologo da Bourne, il racconto segue la sua infanzia nel dopoguerra, la vita nella “Comune” di drag a Notting Hill negli anni Settanta, il suo ruolo seminale nella nascita del Gay Liberation Front in Gran Bretagna, della compagnia teatrale gay BLOOLIPS famosa in tutto il mondo e molto altro ancora. La performance è eccezionalmente onesta, emozionante, spiritosa ed è una commovente celebrazione dell’emancipazione.
Spettacolo con soprattitoli in italiano
Teatro Carignano | 19 ottobre 2010 | ore 21.00 | Durata 1 h e 15’ | Prima nazionale
MUERTE Y REENCARNACIÓN EN UN COW BOY
uno spettacolo di Rodrigo García
con Juan Loriente, Juan Navarro, Marina Hoisnard
luci Carlos Marqueríe
Teatro Nacional de Bretaña - La Carnicería Madrid (Spagna)
Il primo spettacolo che Rodrigo García porta a Prospettiva affronta, scarnificandoli e demistificandoli, i temi dell’annichilimento e della morte del mondo occidentale. Con Muerte y reencarnación en un cow boy si comincia a godere dell’inizio della fine, si attraversa il mondo della pubblicità, infiltrata in tutti gli spazi della nostra esistenza e ormai sostituita alla politica e ai nostri governi. Si decade nel baratro di una crisi di valori e coscienze, cullati nell’ovatta del nostro assenso, tragico e grottesco al tempo stesso. Protagonisti dello spettacolo sono due cow boy solitari, a loro sarà affidato il compito di colpire la nostra società in molti dei suoi aspetti più significativi: dall’agiatezza alla noia esistenziale, dalle false risate infelici fino all’ipocrisia borghese delle nostre relazioni di coppia.
Spettacolo con soprattitoli in italiano
Teatro Gobetti | 20 ottobre 2010 | ore 20.00 | Durata 1 h 10’
IL RITORNO DI HULA DOLL
da un’idea di Nicola Danesi de Luca e Iacopo Fulgi
con Nicola Danesi de Luca, Iacopo Fulgi, Enzo Palazzoni
musiche originali di Enzo Palazzoni
Tony Clifton Circus
Tony Clifton Circus presenta Hula Doll, uno spettacolo di comicità estrema o meglio di estremismo comico, in bilico tra il nonsense e la performance provocatoria. In scena due clowns acidi, un musicista, un traduttore e un mucchio di oggetti si abbandonano alle loro fantasie ludiche non meno che al loro istinto nero. Ne viene fuori un disordinato mosaico di libertà e frustrazione, risate viscerali e pugni allo stomaco, poesia tramutata in sangue e stupidità estremizzata fino a divenire pensiero. Lo spettacolo si snoda attraverso provocazioni verbali e azioni apparentemente assurde con lo scopo di creare una situazione progressivamente sempre più disarmante e iper reale, tanto da poter indurre nel pubblico uno stato di coinvolgimento tale da fargli credere che tutto, nel teatro come nella vita, è possibile. Hula Doll è uno spettacolo di difficile catalogazione, la sua comicità vuole essere spazzatura, la sua drammaticità sfiora la pornografia intellettuale.
Teatro Gobetti | 21 ottobre 2010 | ore 20.00 | Durata 1 h
ECCE ROBOT!
Cronaca di un’invasione
uno spettacolo di e con Daniele Timpano
ispirato liberamente all’opera di Go Nagai
disegno luci e voce narrante Marco Fumarola
musiche originali Natale Romolo
registrazioni, montaggio audio e missaggio Lorenzo Letizia, Marzio Venuti Mazzi
amnesiA vivacE
in collaborazione con Armunia Festival Costa degli Etruschi / Consorzio Ubusettete
Probabilmente solo Daniele Timpano poteva ricostruire in uno spettacolo l’invasione dei cartoni animati giapponesi nelle televisioni pubbliche e private italiane: 350 serie che dal 1978 al 1990 hanno imperversato senza rivali sui nostri teleschermi. Un viaggio storico e catodico, che culmina inevitabilmente in un omaggio al capofila del genere eroico-spaziale, Mazinga Z, per l’occasione ri-doppiato e mimato dall’attore romano, che ha così modo di dare sfogo alla sua esilarante fisicità. Rappresentante indiscutibile della “Goldrake Generation”, Timpano sceglie di parlare di sé attraverso l’idolo della propria infanzia, lasciando però che accanto alle impresi roboanti dei robot di Go Nagai si affaccino anche le immagini dell’Italia delle stragi nere e rosse, del rapimento Moro e dell’avanzare inarrestabile di quella telecrazia che oggi domina il nostro Paese.
Cavallerizza Reale, Maneggio | 21 ottobre 2010 | ore 21.30 | Durata 2 h | Prima nazionale
VERSUS
ideazione e regia Rodrigo García
con Patricia Álvarez, Rubén Escamilla, Juan Loriente, Nuria Lloansi, Isabel Ojeda, David Pino, Daniel Romero, Víctor Vallejo, Ike Wahl
luci Carlos Marqueríe
suono Marc Romagosa
costumi Belén Montoliu
video Ramón Diago
musiche David Pino y.tape
Societad Estatal de Conmemoraciones Culturales (SECC) (Spagna)
con la partecipazione di Laboral Teatro, Gobierno del Principado de Asturias
La descrizione più efficace per descrivere i testi del regista argentino Rodrigo García è che “esplodono come bombe”. Regista iconoclasta, videomaker e performer, García ha da tempo raggiunto una fama internazionale, che lo ha portato ad esibirsi in tutto il mondo e a conquistare nel 2009 il Europe Theatre Prize nella categoria Nuove Realtà Teatrali. I suoi spettacoli, realizzati con la compagnia Carnicería Teatro, consolidano di volta in volta un linguaggio teatrale sorprendente, dove i corpi costruiscono/demoliscono i nuovi rituali del quotidiano. Versus, presentato durante l’ultimo Festival d'Automne di Parigi, si apre su di un palcoscenico dove troneggia una pila di libri a pezzi e dove uno schermo sputa fuori immagini casuali, anticipando quella sorta di flusso di coscienza che attraverserà l’intero spettacolo: si inizia parlando di pizza e calcio e si finirà per trattare gli aspetti più tragici della Storia, attaccando tutte le ossessioni contemporanee, dalla presenza schiacciante di immagini alla massificazione dei corpi, per arrivare fino alla consunzione dei simboli di massa.
Spettacolo con soprattitoli in italiano
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 22 - 23 ottobre 2010 | ore 19.30 | Durata 2 h
DON CHISCIOTTE
drammaturgia Federico Bellini
con Massimo Bellini e Stefano Laguni
regia Antonio Latella
disegno luci Giorgio Cervesi Ripa
realizzazione scene Clelio Alfinito
realizzazione costumi Cinzia Virguti
Nuovo Teatro Nuovo
Una sala d’attesa, due passeggeri che attendono, si nascondono, hanno la certezza di essere spiati. In un luogo di passaggio per definizione, i due si ascoltano, si sostengono: sono il doppio che popola la letteratura e il teatro. Il capolavoro di Miguel de Cervantes, pubblicato a inizio Seicento, fotografa una realtà in crisi, dove gli intellettuali sono incapaci di fronteggiare un periodo storico dominato dal tramonto degli ideali e dal materialismo. Il cavaliere errante, vittima dell’idealismo e della follia, si è ritagliato un ruolo archetipico nella cultura mondiale e il cammino di Don Chisciotte e del suo scudiero Sancho Panza diventa il viaggio, che è anche il tentativo di conoscenza, dei due attori. In questo spettacolo scritto da Federico Bellini e diretto da Antonio Latella, «il grande libro di Cervantes è utilizzato come pre-testo per raccontare una storia che assume valenze intime, un percorso in cui gli attori saranno chiamati a dare il loro contributo testuale, muovendosi tra l’improvvisazione del vero e l’artificio delle parole già scritte, ripercorrendo la dialettica che sostanzia l’intero progetto».
Cavallerizza Reale, Maneggio | 23 ottobre 2010 | ore 18.00 e 21.30 | Durata 2 h | Prima nazionale
KAÏROS, SISIFI E ZOMBI
testi Peru C. Sabán, Oskar Gómez Mata
regia e concezione Oskar Gómez Mata
con la collaborazione di Esperanza López
con Maria Danalet, Oskar Gómez Mata, Michèle Gurtner, Esperanza López,
Olga Onrubia, Valerio Scamuffa
Compagnie L’Alakran (Svizzera) / La Comédie de Genève - Centre dramatique
L’Espace Malraux - Scène nationale de Chambéry et de la Savoie con l’appoggio di Pro Helvetia
Fondazione Svizzera per la Cultura
La compagnia ginevrina L’Alakran è senza dubbio una delle più interessanti realtà della scena elvetica contemporanea. Composta da un eterogeneo gruppo di artisti di varia nazionalità, ha preso parte negli ultimi anni a moltissimi festival internazionali, ottenendo ogni volta ampi riconoscimenti da parte del pubblico e della critica. A Torino l’ensemble porta per la prima volta in Italia, e in italiano, Kaïros, sisifi e zombi, una piéce divertente e funanbolica, che riesce a miscelare insieme i ritmi e i modi di una fiera di paese, di un’improvvisazione circense, di una dissertazione fisica sul concetto di tempo e di un’indagine esistenziale, invitando il pubblico a svolgere un ruolo concreto nella riflessione che attraversa lo spettacolo.
Museo di Scienze Naturali | 23 ottobre 2010 | ore 20.00 | Durata 50’
24 ottobre 2010 | ore 18.00
SUL CONCETTO DI VOLTO NEL FIGLIO DI DIO
ideazione e regia Romeo Castellucci
musica originale Scott Gibbons
con Dario Boldrini, Gianni Plazzi, Vito Matera, Sergio Scarlatella
La Produzione del progetto J è sostenuta da:
Theater der Welt 2010 / deSingel international arts campus (Antwerp) / Théâtre Nationale de Bretagne (Rennes) / The National Theatre (Oslo Norway) / Barbican London and SPILL Festival of Performance / Chekhov International Theatre Festival (Moscow) Holland Festival (Amsterdam) / GREC 2011 Festival de Barcelona / Festival d’Avignon / International Theatre Festival DIALOG Wroclav (Poland) / BITEF (Belgrade International Theatre Festival) / spielzeit’europa I Berliner Festspiele / Théâtre de la Ville (Paris) /
Romaeuropa Festival / Theatre festival SPIELART München (Spielmotor München e.V.) / Le-Maillon, Théâtre de Strasbourg (Scène Européenne) / Socìetas Raffaello Sanzio.
In collaborazione con Centrale Fies (Dro). L’attività generale della Socìetas Raffaello Sanzio è sostenuta dalle seguenti Istituzioni italiane: Ministero per i Beni e le Attività Culturali / Regione Emilia Romagna / Comune di Cesena.
Con questo lavoro il celebrato regista romagnolo Romeo Castellucci non intende indagare questioni religiose o morali. Come ha scritto in occasione del debutto della prima fase produttiva di Sul concetto di volto nel Figlio di Dio. Vol. I avvenuto a Essen nel luglio 2010 per Theater der Welt: «La rappresentazione vuole essere il primo mattone di quella che sarà la rappresentazione sul concetto di volto di Gesù dal titolo J. Questo è l’inizio. Voglio incontrare Gesù nella sua lunghissima assenza. Il volto di Gesù non c’è. Posso guardare i dipinti e le statue, conosco più di mille pittori del passato che hanno speso metà del loro tempo a riprodurre l’ineffabile, quasi invisibile, smorfia di rammarico che affiorava sulle sue labbra. E ora? Lui ora non c’è. Quello che più di tutto si fa largo, in me, è il volere. È mettere insieme il volere e il volto di Gesù: io voglio stare di fronte al volto di Gesù, là dove ciò che più mi stupisce è la prima parte della frase: io voglio».
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 24 ottobre 2010 | ore 19.30 | Durata 55’
MY ARM
di Tim Crouch
con Matteo Angius, Emiliano Duncan Barbieri
regia Fabrizio Arcuri
video Lorenzo Letizia
Accademia degli Artefatti
in collaborazione con IED - Roma / British Council, Trend - nuove frontiere del Teatro Britannico /
Santarcangelo - International Festival of the Arts / Festival Teatri delle Mura di Padova /
Armunia - Castiglioncello / Officina culturale - Regione Lazio
L’Accademia degli Artefatti lavora da tempo sui meccanismi della comunicazione, dove vero e falso si incontrano e dove l’immagine della realtà si costruisce e si deforma. Terreno di incontro, luoghi privilegiati per l’indagine teatrale sono stati nel tempo i testi di Sarah Kane, Luigi Pirandello, Peter Handke ed ora Tim Crouch. Con My Arm e An Oak Tree si costruisce il progetto Ab - uso, due sperimentazioni e anche due esercizi di potere espressi attraverso il linguaggio, declinati secondo la corrosiva scrittura dell’attore e drammaturgo inglese. My Arm è il primo testo scritto da Crouch. Un trentenne alla perenne ricerca di sfide con se stesso, o di attestazioni del proprio esistere, si espone e si racconta, con il braccio sinistro piegato sulla testa, una posizione innaturale che lo ha ridotto a una protuberanza incancrenita. In scena, un musicista e un doppio proiettato sullo schermo assistono a storie improbabili, che il protagonista racconta a partire da alcuni oggetti presi a prestito dagli spettatori.
Teatro Carignano | 24 ottobre 2010 | ore 21.00 | Durata 1 h
RUMORE DI ACQUE
ideazione Marco Martinelli, Ermanna Montanari
con Alessandro Renda
testo e regia Marco Martinelli
musiche originali eseguite dal vivo Fratelli Mancuso
spazio, luci, costumi Ermanna Montanari, Enrico Isola
Ravenna Festival, Teatro delle Albe-Ravenna Teatro
“Circuito del Mito” della Regione Siciliana / Sensi Contemporanei
Rumore di acque è un folgorante racconto teatrale, carico di una travolgente immediatezza corrosiva. Lo spettacolo, scaturito dall’esperienza personale di Marco Martinelli a Mazara del Vallo, dove ha messo in scena con cinquanta adolescenti tunisini e dieci siciliani lo spettacolo Cercatori di tracce, e da una lunga ed approfondita riflessione su una delle nostre tragedie contemporanee, quella dei disperati africani in fuga da un regime o in cerca di un lavoro che a bordo di barche malandate e abbandonate da scafisti senza scrupoli vanno alla deriva e affondano. Ad accogliere questi naufraghi Martinelli immagina un’isola fantasma, governata da un crudele Ministero dell’Inferno, signore di una politica di accoglimenti che riduce a numeri i drammi e le tragedie personali. Marco Martinelli, Ermanna Montanari ed Alessandro Renda, con questo monologo dallo humour nero, accompagnato dalla musica eseguita dal vivo dai Fratelli Mancuso, concludono il proprio trittico Ravenna-Mazara 2010, che con due pièce teatrali ed un film, offre un affresco articolato della complessità etnica che attraversa il paese siciliano, emblema di frontiera e punto di partenza per un affresco sull’oggi.
Cavallerizza Reale, Maneggio | 25 ottobre 2010 | ore 20.30 | Durata 2 h | Prima nazionale
26 ottobre 2010 | ore 19.00
BEST BEFORE
creato da Helgard Haug, Stefan Kaegi (Rimini Protokoll)
drammaturgia Tim Carlson
con Duff Armour, Arjan Dhupia, James Foy, Ellen Schultz, Ron Samworth
game design Brady Marks
video design Candelario Andrade
scene Andreas Kahre
suono Stefan Smulovitz
luci John Webber
character animation Carl Emil Carlsen, John Warner
game programming Dan Coburn
gaming project coordination e sound operation Sean Arden
Rimini Protokoll (Canada - Germania)
commissionato da PuSh International Performing Arts Festival
in coproduzione con Goethe-Institut / Brighton Festival / Hebbel - Theater Berlin GmbH / Luminato – Toronto Festival of Arts and Creativity / PuSh International Performing Arts Festival / Rimini Apparat / The Cultch / La Bâtie - Festival de Genève con il supporto di Arts Partners in Creative Development and the Federal Republic of Germany
Best Before è senza dubbio uno degli spettacoli di maggior successo dell’ultima stagione teatrale. Dopo il debutto in febbraio al PuSh Festival di Vancouver, in occasione delle Olimpiadi della Cultura, è stato ospitato ed applaudito nelle più importanti rassegne internazionali, dal Theatertreffen di Berlino al Luminato di Toronto. La compagnia tedesca, ben nota per le sue produzioni a metà tra lo spettacolo e l’indagine sociale, questa volta si cimenta con i videogiochi multi-player, portando la vita reale sul palcoscenico con modalità mai utilizzate, mettendo al centro della scena proprio lo spettatore e le sue scelte. Con un “controller di gioco” in mano, il pubblico muoverà un avatar all’interno del videogioco Bestland, interagendo con un gruppo di esperti sul palco: un artista elettronico, un game tester e un politico, che commenteranno l’evoluzione o la regressione della scena in base alle decisioni personali, sociali e politiche prese dalla popolazione che prenderà parte al gioco.
Spettacolo con soprattitoli in italiano
Museo di Scienze Naturali | 26 ottobre 2010 | ore 19.30 | Durata 33’
LA CONQUISTA DELL’INUTILE - PERFORMANCE
concept visual & performativo Loredana Putignani
con Youssef Tayamoun
estratti da Performance dell’Oriente & Occidente 1998-2009 PassPortBlu / Miseria /
Disubbidienze / Esili / Immersioni / Baraka
performers Al AjirJ Aziz - Gevrie Memeti - Loredana Putignani - Youssef Tayamoun
editing Youssef Tayamoun
Compagnia 3MondoTeatro
promosso da Festa del TeatroMilano2009 / Comune Milano Settore Spettacolo / Teatro Litta /
Mediterraneo 40 / Festival Internazionale de La Biennale di Venezia
Schegge visive di un lavoro performativo vissuto con l’altro da noi, in anni in cui in Italia il rapporto tra migranti e cultura dell’Occidente era ancora in uno stato sommerso. Gli atti performativi ricomposti in una trilogia di sequenze vengono riattivati dalla presenza del performer Tuareg, che mette in campo una dimensione sperimentata nel silenzio, nel digiuno e nello Zhikir, fuori da logiche rappresentative. Loredana Putignani ha lavorato con Eduardo De Filippo, Living Theatre, Antonio Neiwiller, Mario Martone, Leo De Berardinis. Docente all’Accademia di Brera e all’Accademia Albertina di Torino, il suo percorso artistico si snoda tra teatro e arti visive, performance, video e installazioni.
Teatro Carignano | 26 ottobre 2010 | ore 21.30 | Durata 40’
THE END
Anteprima
di Valeria Raimondi e Enrico Castellani
con Valeria Raimondi, Enrico Castellani, Ilaria Dalle Donne, Luca Scotton
scene Babilonia Teatri
luci e audio Babilonia Teatri/Luca Scotton
costumi Babilonia Teatri/Franca Piccoli
Babilonia Teatri / CRT Centro di Ricerca per il Teatro
col sostegno di Operaestate Festival Veneto e Santarcangelo 40
Babilonia Teatri è una delle giovani realtà che negli ultimi anni si è maggiormente distinta sulla scena nazionale, soprattutto per la propria originale ricerca drammaturgica. Vincitori del premio Scenario nel 2007 con Made in Italy, già visto sul palco del Teatro Gobetti durante la prima edizione di Prospettiva, i Babilonia Teatri hanno conquistato nel 2010 anche il Premio Speciale Ubu ed il Premio Vertigine. Oggi la compagnia ravennate approda per la prima volta sul palco del Teatro Carignano con un’anteprima del loro nuovo lavoro: un’indagine sulla morte e sulla fuga da essa, sul mito dell’eterna giovinezza e sulle contraddizioni con cui questi temi controversi vengono trattati.
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 27 ottobre 2010 | ore 21.30 | Durata 45’
28 ottobre 2010 | ore 20.00
PINK, ME & THE ROSES
creazione collettiva Codice Ivan
con Anna Destefanis, Leonardo Mazzi, Benno Steinegger
scene, luci, costumi Codice Ivan
Premio Scenario 2009
Codice Ivan / Centrale Fies
Codice Ivan offre agli spettatori non solo una pièce, un prodotto finale confezionato e pronto per essere consumato, ma anche il processo stesso di realizzazione dello spettacolo, lasciando che, dinanzi agli occhi stupiti del pubblico, si dipanino i problemi connessi alla creazione artistica. Il meccanismo della costruzione teatrale è esibito e svelato: gli attori parlano in playback con le loro vere voci, voci preregistrate che risalgono ai momenti in cui lo spettacolo veniva concepito e che assolvono il compito di rendere partecipe lo spettatore dei processi creativi. Così, in chiave metateatrale, i Codice Ivan salgono sul palco e dilaniano l’ormai rabberciata quarta parete. Premio Scenario 2009, Pink, Me & The Roses è una riflessione «sul perché tutti i nostri tentativi di dialogo sembrino destinati all'insuccesso e sul perché sia proprio il linguaggio a segnarne il fallimento». Ma il punto d'approdo non vuole essere pessimistico; al contrario si ricerca una possibilità di essere onesti, parlando direttamente, da uomo a uomo, tentando un superamento, in verità impossibile, delle convenzioni del teatro.
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 27 ottobre 2010 | a seguire | Durata 10’
28 ottobre 2010 | a seguire
GMGS_10MINUTESPLEASE!
creazione collettiva Codice Ivan
di e con Anna Destefanis, Leonardo Mazzi, Benno Steinegger
Codice Ivan / Centrale Fies / FAF / Contemporanea Prato
in collaborazione con la Fondazione del Teatro Stabile di Torino / Prospettiva 2
Il progetto GIVE ME MONEY, GIVE ME SEX (GMGS) nasce dal bisogno di confrontarsi con un concetto, un motore del fare quotidiano e con la sua spesso ossessiva ricerca: la felicità. Ognuno è portato a lottare per raggiungerla senza però capire né dove né come andare. L’unica certezza è l’(auto)cacciata da un mondo perfetto, e la consapevolezza che ogni azione “umana” produce più danni che vantaggi. E allora ci chiediamo: come dobbiamo vivere? GMGS_10MINUTESPLEASE! è un’ulteriore tappa di questo percorso o meglio un nuovo punto di partenza che nasce a seguito di tre precedenti studi. Non si tratta di un lavoro concluso, ma di un vero e proprio trailer di dieci minuti, appositamente studiato per Prospettiva 2: un montaggio di immagini, suggestioni, concetti, bisogni e domande presentato al pubblico in una performance, sì autosufficiente, ma anche proiettata verso uno prossimo sviluppo...
Teatro Carignano | 28 ottobre 2010 | ore 21.30 | Durata 1 h 30’
AMLETO
da William Shakespeare
adattamento e regia Maria Grazia Cipriani
scene e costumi Graziano Gregori
suono Hubert Westkemper
luci Angelo Linzalata
con Gabriele Gallinari, Elsa Bossi, Giacomo Vezzani, Nicolò Belliti, Giacomo Pecchia,
Carlo Gambaro, Andrea Jonathan Bertolai
Teatro Del Carretto
Lavorare oggi su Amleto è inevitabilmente una sfida che mette necessariamente a confronto con un testo fondamentale per la cultura occidentale e con le infinite varianti del suo allestimento. Il Teatro Del Carretto di Lucca, una delle compagnie italiane più apprezzate all’estero, realizza uno spettacolo nella prospettiva del protagonista, leggendolo come un diario, in un gioco autistico a senso unico. Pensiero e azione si rincorrono e il principe di Danimarca crea la storia e anima i personaggi, rendendoli invincibili o distruggendoli a suo piacimento. La riscrittura di Maria Grazia Cipriani dell’opera shakespeariana dà vita così ad uno spettacolo sanguigno ed eccessivo, in equilibrio tra uno sporco melodramma ed un ardente linguaggio contemporaneo, mettendo in evidenza, o infrangendo, ogni convenzione teatrale e sovrapponendo moti tragici a momenti di comicità che lasciano l’interpretazione psicanalitica e quella politica visibili solo in trasparenza e mettono in luce il dramma dell’uomo, solo con i propri fantasmi e con il dubbio sul proprio essere o non essere.
Teatro Gobetti | 29 ottobre 2010 | ore 20.00 | Durata 1 h 10’ | Prima assoluta
NOOSFERA - LUCIGNOLO
di e con Roberto Latini
musiche originali Gianluca Misiti
libero fortebraccio teatro
Dal personaggio immaginario descritto da Collodi nelle avventure del suo Pinocchio e attraverso l’esplorazione della scrittura che diventa scenica, lo spettacolo di Roberto Latini si s-compone intorno alla riflessione sulla rappresentabilità dei testi e sui processi per la rappresentazione.
LUCIGNOLO è il primo movimento di un programma intitolato NOOSFERA, parola che sintetizza e definisce la sfera del pensiero umano.
«Penso al Pinocchio di Collodi - scrive Roberto Latini - come a un piccolo manuale dell’italianità. Lucignolo è una delle figure più interessanti. La sua relazione col protagonista, la sua funzione-chiave all’interno della vicenda, mi sembrano addirittura meno importanti del desiderio che Lucignolo ha di andarsene. Andare via, ancora prima di una destinazione, ancora prima di un qualsiasi “Paese dei Balocchi”, corrisponde a tanto diffuso sentire. La ricerca di un futuro diverso, fatalmente prima di un futuro migliore, è quanto muove questo personaggio. Senza riferimenti ad alcuna metafora educativa, senza le comodità delle principali letture, Lucignolo è capace della ricchezza di tante sfumature, che danno nuova luce a quanto sembra essere invece fatalmente il suo destino. È il figlio di un malessere che non si accontenta della sola aspirazione, non si consola, agisce, inseguendo la certezza di un miraggio e paga il conto del proprio sogno. Viva Lucignolo!, ho pensato, e la sua sfacciata ignoranza, piuttosto che il perbenismo desolante di questa cultura».
Torinodanza Festival 2010
Cavallerizza Reale, Maneggio | 29 - 30 ottobre 2010 | ore 20.30 | Durata 1h e 15’ | Prima nazionale
les ballets C de la B (Belgio)
PRIMERO ERSCHT
coreografia Lisi Estaras
danzato e creato da Bérengère Bodin, Benny Claessens, Samuel Lefeuvre,
Lisi Estaras / Vania Rovisco, Nicolas Vladyslav
musica Yom
drammaturgia Bart Van den Eynde
scenografia Wim Van de Cappelle
luci Kurt Lefevre
suono Sam Serruys
costumi Dorine Demuynck
direzione di produzione e tournée Mimi van de Put
coproduzione Théâtre National de Chaillot (Parigi), Torinodanza Festival, Grand Théâtre de Luxembourg, Göteborgs Dance & Teater Festival, Théâtre les Tanneurs (Bruxelles), con il sostegno delle autorità fiamminghe, della città di Gand, della Provincia delle Fiandre-Orientali
les ballets C de la B è Ambasciatore Culturale dell’Unesco-IHE, Institute for Water Education
In memoriam Alberto Roisman
«Ognuno di noi può rintracciare facilmente nella propria vita una “prima volta” - scrive Bart Van den Eynde -. La prima volta che abbiamo guidato, la prima volta che qualcuno ci ha mentito, la prima volta in cui siamo stati baciati. Sono momenti che portiamo con noi consciamente o inconsciamente e che confrontiamo con le nostre esperienze quotidiane. E quando lo facciamo, spesso il presente acquista una certa desolazione: nulla infatti corrisponde all’intensità e alla luminosità della prima esperienza […]. L’infanzia è un luogo, è un ricordo inventato fatto da immagini che non tramonteranno mai così come da episodi alterati dal tempo e continuamente riscritti... Si tratta di un riflesso di sopravvivenza: dimenticare il male e ricordare il bene». Le ballets C de la B porta in scena Primero. Lisi Estaras e cinque performer rivivono il luogo delle “prime volte” sulle note della musica Klezmer, cara ai ricordi e alle origini della Estaras, appositamente composte dal clarinettista Yom. Sulla scena un prato verde e mobili antichi di legno scuro per ricreare l’immagine di un parco giochi o più precisamente di «un soggiorno di ricordi».
Torinodanza Festival 2010
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 29 - 30 ottobre 2010 | ore 22.00 | Durata 25’ | Prima assoluta
Sara Marasso
SOLUZIONE PARZIALE A PROBLEMA TRANSITORIO
ideazione, coreografia, danza Sara Marasso
musica originale Gianluca Porcu
disegno luci Marco Burgher
in coproduzione con Torinodanza Festival / Interplay International Dance Festival
con il supporto di T.P.E. Fondazione Teatro Piemonte Europa / N.E.C. Núcleo de Experimentação Coreográfica
Torinodanza ogni anno offre uno spazio e un supporto a coreografi emergenti del territorio piemontese. Dopo Ambra Senatore nel 2009, l’edizione 2010 ospita Sara Marasso. Soluzione parziale a problema transitorio è un assolo di danza contemporanea che nasce da una ricerca sulle braccia come motore del movimento e guida alla composizione coreografica. Sara Marasso, coreografa e danzatrice, si forma con Anna Sagna, Monica Francia, Giorgio Rossi. All’Universitè Paris VIII ottiene un diploma post-laurea presso il dipartimento danza; alla danza contemporanea affianca contact, improvvisazione e yoga.
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 31 ottobre 2010 | ore 17.00 - 18.30 - 20.00 | Durata 1 h e 15’
AN OAK TREE
di Tim Crouch
(si alternano nelle repliche) Matteo Angius, Gabriele Benedetti, Pieraldo Girotto
e ad ogni replica un attore ignaro del copione - Valerio Binasco, Valentina Cervi, Valter Malosti
regia Fabrizio Arcuri
Accademia degli Artefatti
in collaborazione con IED - Roma / British Council, Trend - nuove frontiere del Teatro Britannico /
Santarcangelo - International Festival of the Arts / Festival Teatri delle Mura di Padova / Armunia - Castiglioncello /Officina culturale - Regione Lazio
Secondo testo di Tim Crouch messo in scena da Accademia degli Artefatti, secondo tassello del dittico Ab -uso, An Oak Tree porta nel titolo l’immagine della quercia, albero solido e longevo, simbolo fin dall’antichità di forza, dignità, virilità, perseveranza, ma anche albero feticcio, emblema di una natura che assiste impotente alla violenza umana. In scena, un ipnotizzatore, un professionista dell’illusione, un uomo abituato a gestire finzione e credulità. La storia che racconta sfuma rapidamente dalla commedia alla tragedia, amplificata dalla reazione che si instaura in scena tra il protagonista-imbonitore e una spalla costretta ad una interazione alla cieca. Partita teatrale a due, mai uguale a se stessa, questa pièce spinge il gioco dell’abuso linguistico alle estreme conseguenze. Ogni sera diverso, lo spettacolo mescola provocatoriamente realtà e finzione, canovaccio e reazioni imprevedibili, “buttando in scena” un attore ignaro del copione, che dovrà interpretare la parte e reagire alle sollecitazioni del testo, in una continua metamorfosi della vita nell’arte e viceversa. Un abuso, insomma.
Teatro Gobetti | 31 ottobre 2010 | ore 21.30
spettacolo in collaborazione con Musica 90
PASSACAGLIA ALTA
di Lelli e Masotti (ideazione, fotografie e video originali)
con Giovanni Sollima (musiche e violoncello), Chiara Rosenthal (coreografia e danza), Simona Tosco (danza), Gianluca Lo Presti (video e controllo live), Franco Sepe (voce e testi originali), Alessandro Bosetti (partitura sonora del testo), Gaetano Leonardi (regia del suono), Luigina Bouvet, Valeria Longo,
Renato Sibille, Clelia Paccon (voce testi in patois).
Presentato in anteprima con grande successo durante la rassegna Assedio 2010 al Forte di Exilles, Passacaglia Alta è uno spettacolo che a partire dall'opera fotografica di Silvia Lelli e Roberto Masotti, il cui lavoro sul forte e i suoi dintorni è il punto di partenza dell'intero progetto, si fonda sull'interazione tra danza e musica coinvolgendo anche la letteratura. Passacaglia Alta può essere definito come un percorso multilinguistico crossmediale al quale partecipano la danza con la coreografia di Chiara Rosenthal, la musica di Giovanni Sollima, violoncellista italiano che da anni svolge con successo la sua attività sulla scena internazionale, la poesia di Franco Sepe, ispirata direttamente ad Exilles, affiancata dalle voci raccolte tra la gente del posto da Alessandro Bosetti e la fotografia e il video di Lelli e Masotti.
Teatro Carignano | 1 novembre 2010 | ore 19.30 | Durata 4 h
[H] L_DOPA
drammaturgia di gruppo a cura di Antonio Latella e Linda Dalisi
con Alexandre Aflalo, Jean-François Bourinet, Paula Diogo, Estelle Franco, Julián Fuentes Reta,
Natalia Hernandez Arévalo, Dominique Pattuelli, Luís Godinho, Valentina Gristina,
Daniela Labbé Cabrera, Emiliano Masala, Martim Pedroso, Daniele Pilli, Ana Portolés
regia Antonio Latella
scene e costumi Fabio Sonnino
musiche Franco Visioli
disegno luci Giorgio Cervesi Ripa
trainer e movimenti scenici Francesco Manetti
coreografie di gruppo Alexandre Aflalo, Antonio Latella, Francesco Manetti, Daniele Pilli
Nuovo Teatro Nuovo con la partecipazione di DeVIR-CAPa Centro de Artes Performativas do Algarve
Riappropriarsi del valore del teatro come antidoto al male di vivere, come luogo dove la malattia si espone non al ludibrio, ma alla comprensione, alla condivisione: [H] L_Dopa. Il teatro si offre come atto che restituisce dignità all’esistenza e alla sua fine, libera dalla paura e offre un aiuto, ma non una soluzione. Lo spettacolo, tratto dai resoconti del neurologo Oliver Sacks, in una partitura drammaturgica di gruppo adattata da Antonio Latella con Linda Dalisi, è il risultato di un laboratorio che si è svolto in diversi paesi europei, e che coinvolge attori di nazionalità diverse. L_Dopa è la sostanza che viene somministrata da Sacks ai pazienti affetti da encefalite letargica per destarli dal “sonno”, per riportarli alla normalità. La struttura narrativa drammaturgica, divisa in tre quadri (i parenti, la malattia e il sogno) indaga su quel mondo fantastico che si trova tra sonno e risveglio e sulle metamorfosi che questo tempo induce nei personaggi.
Cavallerizza Reale, Maneggio | 1 novembre 2010 | ore 21.00 | Durata 1 h 30’
MACADAMIA NUT BRITTLE
di ricci/forte
con Anna Gualdo, Fabio Gomiero, Andrea Pizzalis, Giuseppe Sartori
regia Stefano Ricci
movimenti scenici Marco Angelilli
style concept Simone Valsecchi
benvenuti produzione
in collaborazione con Garofano Verde - Festival Internazionale Castel dei Mondi
Spettacolo adatto ad un pubblico adulto
Il gioco dell’identità in divenire, del cambiamento, degli appetiti sessuali sempre più manifesti e dell’unica precaria àncora di salvezza in un’infanzia che precipita verso la necessità della crescita, sono i temi di Macadamia Nut Brittle, ispirato fortemente all’immaginario dei romanzi dell’americano Dennis Cooper. Ad essere protagonisti sono tre adolescenti, divoratori dell’omonimo gelato della Hägen-Dazs che da il titolo allo spettacolo, irrimediabilmente costretti a fare i conti con un processo identitario che genera in loro un senso di straniamento da un pianeta che gli scivola via sotto i piedi. ricci/forte hanno folgorato la scena italiana degli ultimi anni proponendo un teatro violento, iperperformativo, che scuote, diverte e sciocca lo spettatore, svestito dal suo normale ruolo parassitario ed invitato piuttosto a diventare coautore dello spettacolo, attraverso le proprie reazioni.
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 2 novembre 2010 | ore 20.00 | Durata 1 h
I AM THAT AM I
progetto e realizzazione Kinkaleri
con Anna De Mario
contributo teorico Lucia Amara
Kinkaleri / in collaborazione con far° Festival des arts vivants Nyon
con il supporto di Xing
Un nuovo allestimento per Kinkaleri che sceglie come materiale della propria riflessione Le serve di Genet, dando vita a I am that am I. Mantenendo vivo un rapporto deviato con il testo, Kinkaleri non porta in scena la parola scritta ma la sfrutta come motore per l’azione: «Tutti i testi adottati di volta in volta - scrive la compagnia - sono serviti per disegnare delle rocambolesche traiettorie del pensiero, che potessero condurci ad una azione, a volte ad una serie di atti che avessero come unico obiettivo una produzione di intensità […]. Anche questa volta Kinkaleri si attiene a questa sua peculiarità». Un copione non detto e nascosto nel corpo, maturato dopo due studi preliminari allo spettacolo dal titolo Io mento e Tu dici?. Da tutto questo nasce «un lavoro che fa a meno del classico immaginario dell’autore per proporre una performance ancorata su un doppio livello di rappresentazione. Una performance con la parola e il corpo, dissociate inesorabilmente ma pronte ad incrociarsi e vacillare».
Teatro Gobetti | 2 novembre 2010 | ore 21.00 | Durata 2 h
3 novembre 2010 | ore 20.00
UTOPIA
di e con Leo Bassi
Teatro Alfil (Spagna - Stati Uniti)
La parola utopia è tornata prepotentemente nel lessico politico dopo decenni di ostracismo a causa della caduta del modello ultra-economico liberale, riaprendo il dibattito sull’essenza della nostra società. Leo Bassi, clown dell’anticonformismo, performer e giullare, propone a Torino il suo ultimo lavoro per riflettere “sul possibile e l’impossibile”. «Quando debuttò Utopia, all’inizio del 2009 - scrive Leo Bassi - il Dow Jones aveva perso circa seimila punti e il sistema neoliberale stava affondando vistosamente. Saltando tutti i dogmi del libero mercato, Barack Obama si impegnava a salvare banche e imprese private con il denaro pubblico al fine di evitare un disastro economico. Questo avvenimento, imprevedibile quando iniziai a pensare al mio spettacolo, aiuta a comprendere ed apprezzare la forza degli argomenti della più ambiziosa delle mie opere Utopia, che parla del mondo dimenticato delle vere utopie progressiste del diciannovesimo secolo che, in teoria, continuano ad ispirare i partiti di sinistra odierni». In questo clima l’artista mette alla berlina la mancanza di passione da parte delle forze di sinistra in Spagna come in Europa, un mondo burocratico profondamente annoiato, l’assenza di formazione politica delle generazioni future, prive di speranza e senza direzione.
Spettacolo con soprattitoli in italiano
Cavallerizza Reale, Maneggio | 3 - 4 novembre 2010 | ore 21.30 | Durata 1 h 30’ | Prima nazionale
«“SAUVE QUI PEUT” PAS MAL COMME TITRE»
da I dramoletti di Thomas Bernhard
di e con Jolente De Keersmaeker, Sara De Roo, Damiaan De Schrijver
traduzione dal francese Claude Porcell
mise-en-place Matthias de Koning
costumi Inge Büscher
tg STAN (Belgio)
coproduttori della versione francese KVS in collaborazione con Théâtre National (Bruxelles)
Théâtre de la Bastille e Festival d’Automne (Parigi)
La carriera della compagnia fiamminga tg STAN (Jolente De Keersmaeker, Sara De Roo, Damiaan De Schrijver e Frank Vercruyssen) è lunga e ricca di successi. Il Festival d'Automne 2009 di Parigi ha dedicato all’ensemble un grande omaggio, che nel corso di un mese ha riproposto nei teatri della città tutte le maggiori produzioni della compagnia. «“Sauve qui peut” pas mal comme titre» è una di queste, il capitolo forse più affascinante della trilogia che i tg STAN hanno dedicato allo scrittore e drammaturgo austriaco Thomas Bernhard. Nei suoi “dramoletti”, atti unici, brevi farse, piccoli sketch sull’ottusità dei tedeschi, Bernhard disseziona, in drammi miniaturizzati, il difficile passato nazista dei tedeschi, come il latente fascismo della società contemporanea. Cambi di costumi al ritmo della Marcia di Radetzky, giocolerie con gli accessori, e gli oggetti di scena sono solo alcuni degli ingredienti con i quali i tg STAN riescono ad esaltare sia il senso del grottesco che quello poetico di un’opera dominata da una verve linguistica rabbiosa, brillante e incantatoria.
Spettacolo con soprattitoli in italiano
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 4 novembre 2010 | ore 20.00 | Durata 1 h
DIES IRAE_5 EPISODI INTORNO ALLA FINE DELLA SPECIE
dittico sulla specie (parte 1)
creazione collettiva Teatro Sotterraneo
con Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Matteo Ceccarelli, Claudio Cirri
scrittura Daniele Villa
costumi Lydia Sonderegger
graphic design costumi Claudio Paganini
Teatro Sotterraneo / Fies Factory One in coproduzione con Centrale Fies / Area06 / OperaEstate Festival Veneto in collaborazione con Inteatro / Scenari Danza 2.0 AMAT Regione Marche col sostegno di Teatri del Tempo Presente / ETI Ente Teatrale Italiano per le Nuove Creatività / Regione Toscana / Comune di Firenze - Assessorato alle Politiche Giovanili
Raccontare la fine della specie umana, la fine del mondo attraverso fotografie che scorrono veloci davanti ai nostri occhi. Teatro Sotterraneo propone Dies Irae - 5 episodi intorno alla fine della specie: «Il presente è un tempo storico - scrive la compagnia - . Il presente è una convenzione. Il presente è soprattutto un perimetro d’azione. Per colonizzare passato e futuro possiamo immaginare due archeologie opposte: una che dissotterri il passato e una che sotterri il presente in attesa di un dissotterramento futuro». Lo spettatore assiste a tutti i possibili crimini che l’uomo può commettere ai danni dei propri simili, in uno scenario a metà tra i racconti di Asimov e l’ambientazione di Fahrenheit 451. Uno sguardo lucido e distaccato sul graduale e silenzioso allontanamento dell’uomo da se stesso. Cinque episodi, indipendenti tra di loro ma indispensabili per comprendere il senso ultimo dello spettacolo, e annotare, come in un verbale, le voci di un’umanità che si sta sprecando.
Club to club – Fuori abbonamento
Teatro Carignano | 4 novembre 2010 | ore 21.00
PLAID & SOUTHBANK
Gamelan Players (live - debutto nazionale)
L’inaugurazione della decima edizione di Club to Club, festival internazionale di musiche e arti elettroniche che si svolgerà fino al 7 novembre a Torino e in contemporanea a Istanbul, vedrà di scena per la prima volta in assoluto in Italia e in data unica per il nostro Paese, il concerto che affiancherà agli alchimisti elettronici Plaid - duo inglese che è tra i più importanti e longevi progetti della scena elettronica internazionale, con all’attivo collaborazioni e remix per artisti quali Bjork e i Portishead - un’orchestra di 12 percussionisti Giavanesi, the Southbank Gamelan Players. Il Gamelan ha da sempre influenzato la musica occidentale, elettronica e non, da Debussy a Satie e Cage, da Aphex Twin a Kode9, ma i due generi non hanno mai condiviso lo stesso palco prima d’ora.
Club to club – Fuori abbonamento
Teatro Carignano | 5 novembre 2010 | ore 21.00
THE HYPERDUB EVENING
Kode9 suona musiche di Burial (debutto europeo)
Kode9 (live – unica data italiana)
Darkstar (live)
Kode9 è artista, dj e fondatore dell’influente etichetta Hyperdub, capofila del suono dubstep.Oltre ad aver firmato alcuni dei momenti chiave di questo genere notturno e suburbano, attraverso la Hyperdub il produttore scozzese (al secolo Steve Goodman, autore del saggio Sonic Warfare) ha disegnato nuove traiettorie sonore, riassunte nella recente doppia compilation 5: Five Years Of Hyperdub, e messo in evidenza alcuni dei migliori talenti della scena musicale contemporanea tra cui il fuoriclasse Burial, personaggio misterioso e restio ai palcoscenici, del quale eseguirà brani inediti, oltre a presentare un set live incentrato sul proprio repertorio. A completare il programma della serata, il concerto dei Darkstar, il duo formato da James Young e Aiden Whalley e che recentemente ha aggiunto un terzo elemento, il cantante James Buttery, in occasione della pubblicazione dell’attesissimo album di debutto North.
Teatro Gobetti | 5 novembre 2010 | ore 20.00 | Durata 50’
DON GIOVANNI DI W. A. MOZART
Ein Musikalischer Spass zu Don Giovanni
un progetto di Giovanni Guerrieri, Giulia Solano e Giulia Gallo
con Arianna Benvenuti, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Maria Pacelli, Matteo Pizzanelli,
Federico Polacci, Giulia Solano
I Sacchi di Sabbia / Compagnia Sandro Lombardi
in collaborazione con Teatro Sant’Andrea di Pisa / La Città del Teatro
Armunia Festival Costa degli Etruschi / Teatro del Giglio
con il sostegno della Regione Toscana
La compagnia Sacchi di Sabbia, già vincitrice del Premio Ubu nel 2008, è nota per la sua capacità di fondere insieme l’approfondimento stilistico-formale del teatro di ricerca con la tradizione della commedia dell’arte, attingendo indifferentemente e con la stessa disinvoltura dal teatro classico e da forme artistiche e espressive “minori”, contaminando stili e generi. Il campo di “gioco” della compagnia per questo nuovo spettacolo è niente meno che il Don Giovanni di Mozart. Protagonista della scena è un’orchestrina che, spinta da un’irrefrenabile voglia di inseguire “il bello”, si incaponisce nel voler eseguire la nota opera mozartiana, realizzando un buffo concerto per “boccacce e rumorini”, che tuttavia riesce ad indagare la natura dei materiali sonori di cui è composta una melodia.
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 5 novembre 2010 | ore 21.30 | Durata 1 h
L’ORIGINE DELLA SPECIE
dittico sulla specie (parte 2)
creazione collettiva Teatro Sotterraneo
scrittura e traduzione Daniele Villa
con Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Claudio Cirri
luci Roberto Cafaggini
costumi Lydia Sonderegger
suono Francesco Canavese
animazione video Marco Smacchia
realizzazione maschera Francesco Givone e Crea Fx
Teatro Metastasio Stabile della Toscana / Teatro Sotterraneo
col sostegno di Centrale Fies / Fies Factory One e Regione Toscana
«Non potresti assistere al Big Bang senza morire. Non potresti osservare una supernova né esplorare il brodo primordiale senza morire. Nel continuum spaziotemporale le condizioni della tua nascita coincidono con quelle della tua morte»: Teatro Sotterraneo converte L’origine della specie di darwiniana memoria in uno spettacolo creativo e ritmato, facendo leva su canali tipici delle nuove generazioni il videogame, la t-shirt, e il video. Dal Big Bang fino alla nascita dell’uomo, Adamo ed Eva compresi, nella tipica recitazione a cui ha abituato il pubblico, tre attori giocano a interpretare una scimmia, Charles Darwin e altri innumerevoli personaggi. «Non ci resta che colonizzare il futuro - scrive la compagnia -. Scienza e immaginazione. Adattamento continuo ai mutamenti dell’habitat. Potevi nascere nei secoli della peste. Potevi non essere nato. Potevi nascere fra mille anni. Potresti rinascere Panda. L’estinzione è collettiva. L’origine è individuale, dominio della probabilità, dell’unico e irripetibile. Ognuno ha il suo orologio biologico, ognuno scorre col proprio tempo. Amen».
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 6 novembre 2010 | ore 19.00 | Durata 1 h
UN FINALE PER SAM
di e con Pierpaolo Congiu e Antonio Villella
CRAB
spettacolo segnalato RIgenerazione 2010
con il sostegno di Sistema Teatro Torino e Provincia/Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte
La compagnia torinese CRAB, segnalata durante l’ultima edizione di RIgenerazione 2010, con questo spettacolo ha deciso di riprendere e reinventare Beckett, indagando i meccanismi della ripetizione nell’essere umano, la sua incapacità di uscire, di evadere, proprio come suggeriscono i personaggi di Finale di partita del drammaturgo irlandese. La rilettura di CRAB immagina, infatti, una possibile evoluzione di Hamm e Clov - protagonisti del dramma beckettiano - al tempo di oggi. Se nel dramma originale nulla si muoveva per non morire né cambiare, nell’evoluzione di Congiu e Villella si cerca di trovare un senso alla propria esistenza, giocando sul confine tra scena e realtà.
Teatro Carignano (palcoscenico) | 6 novembre 2010 | ore 20.00 | Durata 1 h e 15’ | Prima assoluta
IO REGNO - THE SHOW
drammaturgia e regia Michele Guaraldo
con Maria Augusta Balla, Luca Busnengo, Michele Guaraldo, Valentina Volpatto
musiche Enrico De Palmas
coreografie Paola Raho, Cecilia Bozzolini
luci Marco Ferrero
Officina per la scena
con il contributo di Regione Piemonte / con il sostegno del Sistema Teatro Torino
Officina per la scena, l’ensemble torinese che da ormai dieci anni opera sul territorio, debutta a Prospettiva con uno spettacolo che è frutto della rielaborazione del testo di Albert Camus, Stato d’assedio. Le parole dell’autore francese furono infatti profetiche: la schiavitù che si abbraccia attraverso il sorriso, l’intrattenimento, l’ammiccamento, la volgarità, il patinato, il successo, il sesso e la promessa di tutto ciò. Il processo di omologazione, la peste moderna, viaggia rapidamente, e si diffonde come il contagio medioevale livellando la quotidianità, imponendo all’individuo bisogni, necessità ed aspettative, affossando la lucidità critica. E come nelle fiere di paese, tutti sono chiamati a vincere il premio più ambito: la libertà di omologarsi. Io regno - The Show affronta queste tematiche e conduce lo spettatore in una dimensione ambigua tra realtà e finzione, dove musica e danza accompagnano il lavoro degli attori, ricreando la spettacolarità degli show di varietà.
Cavallerizza Reale, Maneggio | 6 novembre 2010 | ore 21.30 | Durata 50’
ALCUNI GIORNI SONO MIGLIORI DI ALTRI
fantasmi da Romeo e Giulietta
progetto e realizzazione Kinkaleri
con Giulio Nesi, Filippo Serra
Kinkaleri / in coproduzione con Contemporanea08 Festival
Santarcangelo Festival 38° / in collaborazione con Teatro Metastasio Stabile della Toscana /
Teatro Comunale di Ferrara / Xing
Kinkaleri affronta un classico shakespeariano con la libertà e il furore necessari per poter accogliere, ad un certo punto della vita, una voglia di esistenza oltre ogni limite. Alcuni giorni sono migliori di altri. Fantasmi da Romeo e Giulietta rappresenta una svolta per la compagnia che, con questo spettacolo, sceglie di sbarazzarsi di una identità in qualche misura esaurita. «Kinkaleri ha sentito l’esigenza di intraprendere una nuova fase creativa in relazione con una struttura drammaturgica complessa. Il confronto con un classico della tragedia shakespeariana che ha originato una miriade di interpretazioni, letture e visioni; una storia con ispirazioni in ogni campo, da quello figurativo a quello musicale, dalla narrativa al cinema e nella tradizione coreografica. Il lavoro si compone attraverso l’eccessiva presenza di due figure sceniche elementari interpretate da due performer; una sorta di ossessione che sopravvive a tutto e ritorna sempre, qualcosa o qualcuno che non si può dimenticare, impossibile tuttavia da riconoscere chiaramente».
Teatro Gobetti | 7 novembre 2010 | ore 20.00 | Durata 1 h | Prima assoluta
DON’T GO OUT MRS BROWN
di e con Chiara Vallini
e con Nina Madù e le Reliquie Commestibili
sonorizzazione e musiche originali Fabio Viana
oggetti di scena Marco De Luca
disegno luci Dario Gargiulo
partecipazione vocale di Alessandro Curino, Alessandra Dell’Atti, Marco Monfredini
Associazione Culturale I vicini di Peppino
con il contributo di Regione Piemonte / con il sostegno del Sistema Teatro Torino e
dell'Associazione Culturale T.i.R. Teatro in Rivolta
I Vicini di Peppino sono una compagnia torinese che unisce velleità pop alla ricerca gestuale e vocale, dando vita ad una sorta di originale espressionismo interculturale (nel senso più ampio del termine). Nata nel 2004, la compagnia presenta a Prospettiva uno spettacolo che affronta il tema della paura, entrando nell’intimo di una persona qualsiasi, nella sua casa, dove vive una donna ipnotizzata dalla televisione, sua unica compagna, perdendo ogni contatto col mondo reale. Don’t go out Mrs Brown, mantenendo alto il tasso di divertimento ed ironia, indaga il confine sempre più sottile tra realtà reale e realtà mediatica, mettendo in evidenza l’enorme potere esercitato dai mezzi di comunicazione sulla percezione dell’opinione pubblica e facendo emergere la sovrapposizione tra notizia e libero pensiero.
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 7 novembre 2010 | ore 21.30 | Durata 55’
WOOF!
un melòpunk
scritto e interpretato da Paolo Faroni
regia Emanuele Crotti
Blusclint
Spettacolo segnalato RIgenerazione 2010
con il sostegno di Sistema Teatro Torino e Provincia/ Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte
La compagnia piemontese Blusclint è stata tra i protagonisti dell’ultima edizione di RIgenerazione 2010. Nato in seno ad una comunità di recupero, questo duo artistico, deciso a “non ammainare la bandiera dell’immaginazione per paura della follia”, presenta a Prospettiva il monologo melòpunk Woof!. Una vicenda di amore e morte nei colori e nelle forme di uno sgangherato cartone animato mescolato ai ritagli di una vecchia pellicola noir: un ispettore sfortunato che indaga su una serie di violenti omicidi, il disagio della periferia urbana ed un ragazzo che aspetta, instancabile, sotto la finestra della donna che ama, armato di una mazza da baseball. Aspetta che la sua amata esca e lo raggiunga. Sono il “Lupo” e la “Pecorella”, amanti legati da un gioco di seduzione, condannati a inseguirsi senza capire chi è la preda e chi il cacciatore.
Torinodanza Festival 2010
Fonderie Limone Moncalieri | 9 - 10 novembre 2010 | ore 20.30 | Durata 1h 30’ | Prima nazionale
les ballets C de la B (Belgio)
OUT OF CONTEXT - FOR PINA
ideazione e messa in scena Alain Platel
danzato e creato da Elie Tass, Emile Josse, Hyo Seung Ye, Kaori Ito, Mathieu Desseigne Ravel, Mélanie Lomoff, Romeu Runa, Rosalba Torres Guerrero, Ross Mc Cormack
in coproduzione con Théâtre de la Ville (Parigi) / Torinodanza Festival / Le Grand Théâtre de Luxembourg / Sadler’s Wells (Londra) / Stadsschouwburg Groningen / Tanzkongress 2009-Kulturstiftung des Bundes / Kaaitheater (Bruxelles) / Wiener Festwochen
con il sostegno delle Autorità Fiamminghe, della Città di Gand, della Provincia delle Fiandre-Orientali
les ballets C de la B è Ambasciatore Culturale dell’Unesco - IHE, Institute for Water Education
Con questo nuovo lavoro Alain Platel riparte alla ricerca della bellezza nascosta nella difficoltà, nel dolore, nella dis/abilità. Spasmi, convulsioni, tic disseminano la coreografia. Scrive la drammaturga Hildegard De Vuyst: «Out of Context si colloca in uno spazio mentale, un tuffo nei meandri dell’esistenza, alla ricerca delle radici dell’infanzia e della preistoria. Di qualcosa che si trova nell’uomo e nell’animale, una sorta di armonia che supera la dualità tra bello e brutto, bene e male, tu ed io, individuo e comunità. Out of Context è una sorta di rituale, di raccolta nel corso della quale ci si lancia all’inseguimento di un’essenza introvabile. Nel frattempo si vive non ciò che si cerca, ma di cui ne vale la pena». Les ballets C de la B è la compagnia creata nel 1984 dal danzatore e coreografo Alain Platel. Fin dalla fondazione ha assunto la struttura di una piattaforma di lavoro che riunisce più coreografi: oltre a Platel, infatti, figurano Christine De Smedt e Koen Augustijnen, cui si aggiungono Hans Van den Broeck e Sidi Larbi Cherkaoui. Si associano all’ensemble giovani artisti di talento, attivi in diverse discipline, che contribuiscono con le proprie specifiche esperienze al processo di creazione drammatica.
Torinodanza Festival 2010
Fonderie Limone Moncalieri | 12 - 13 novembre 2010 | ore 20.30 | Durata 1h 50’ | Prima nazionale
les ballets C de la B (Belgio)
GARDENIA
messa in scena Alain Platel, Frank Van Laecke
basato su di un'idea di Vanessa Van Durme
creato e rappresentato da Vanessa Van Durme, Griet Debacker, Timur Magomedgadzjeyev,
Andrea De Laet, Richard ‘Tootsie’ Dierick, Danilo Povolo, Gerrit Becker,
Dirk Van Vaerenbergh, Rudy Suwyns
musica Steven Prengels
scenografia Paul Gallis
costumi Marie ‘costume’ Lauwers
luci Kurt Lefevre
suono Sam Serruys
direzione di produzione Valerie Desmet
responsabile di tournée Merel Vercoutere
coproduzione NTGent, La rose des vents, Torinodanza Festival, Biennale de la danse de Lyon, Tanz im August, Théâtre National de Chaillot, Brighton festival, Centro Cultural Vila Flor Guimarães, La Bâtie-Festival de Genève, Festival d’Avignon
con il sostegno delle autorità fiamminghe, della città di Gand, della Provincia delle Fiandre-Orientali
les ballets C de la B è Ambasciatore Culturale dell’Unesco-IHE, Institute for Water Education
Alain Platel e les ballets C de la B presentano nell’ambito di Torinodanza Festival e Prospettiva anche il nuovo lavoro di Platel, dal titolo Gardenia. «C’è un’attrice, Vanessa Van Durme - dichiara Platel - che conoscevo come artista di cabaret a Gant. Faceva teatro popolare. È un transessuale, uno dei primi a Gant. Adesso ha sessant’anni. Un giorno è venuta da me per chiedermi se potevamo lavorare insieme, con lei e le sue amiche, tutte persone di 60-70 anni, transessuali o travestiti che negli anni ’70 lavoravano nei cabaret». Ecco il punto di partenza del nuovo progetto di Platel nel quale troviamo più che mai mescolati riso
e pianto, dolore e divertimento.
Cavallerizza Reale, Maneggio | 14 novembre 2010 | ore 20.30 | Durata 1 h | Prima assoluta
COTRONE OFFICINE SINTETICHE PRODUCTION
con Alessandro Lombardo, Ettore Scarpa
regia Marcel.lì Antunez Roca
assistente alla regia Vanessa Vozzo
Il Mutamento Zona Castalia (Italia) / Panspermia S.L. (Spagna) / Virtual Reality & Multi Media Park (ASA Lab) / CIRMA Centro Interdipartimentale di Ricerca su Multimedia e Audiovisivo (Italia) / Servi di scena opus rt (Italia) / Festival Temporada Alta (Spagna)
con il contributo di Regione Piemonte / con il sostegno del Sistema Teatro Torino
con la collaborazione della Fondazione del Circuito Teatrale del Piemonte
in collaborazione con Politecnico di Torino - Corso di Laurea in Ingengeria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione /Laboratorio Multimediale “Guido Quazza”
Manifesto dello spettacolo: fabbricare desideri, immagini, pensieri. Nei Giganti della montagna di Luigi Pirandello, dramma arcaico dove gli elementi della vita si trasfigurano nel ritmo teatrale delle visioni, i protagonisti si chiedono dove sia la verità. Ed è il mago Cotrone a rispondere loro: «È nella magia del teatro». Perché il mago è un illusionista, conosce il potere della narrazione e la sua evoluzione contemporanea tiene conto del «nuovo scenario di mutazione tecnologica, alimentato dalla realtà aumentata e dalla narrazione interattiva»: sono le parole di Marcel.lì Antùnez Roca, fondatore della Fura dels Baus e ideatore della Sistematurgia, un metodo di lavoro basato sulla drammaturgia interattiva. Cotrone fonde generi differenti (teatro, danza, musica, arti visive, fumetto) e linguaggi ad alta densità tecnologica, in un’unica forma. Un software messo a punto per questo progetto permetterà la gestione e l’interazione dei dispositivi/robot, dell’illuminazione, delle immagini, della musica e dei suoni.
Castello di Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea | 14 novembre 2010 | ore 21.30 | Durata 1 h |
Prima assoluta | Fuori abbonamento
CITYRAMA
Big Art Group (Stati Uniti)
in collaborazione con RIgenerazione 2010
con il sostegno del Sistema Teatro Torino e Provincia
Torna a Prospettiva, per il secondo anno consecutivo, l’ensemble newyorkese Big Art Group. Dopo il successo ottenuto alla Cavallerizza Reale lo scorso novembre con SOS, la compagnia porta in scena Cityrama. Per la preparazione di questo spettacolo il Big Art Group ha organizzato un workshop a Torino, nel maggio 2010. Oltre a proporre strumenti per comprendere e interpretare la poetica del gruppo il laboratorio ha avuto come obiettivo quello di coinvolgere direttamente i protagonisti nella preparazione e nell’allestimento del nuovo spettacolo. Fondato nel 1999, il Big Art Group utilizza il linguaggio dei media miscelandolo alla performance fino a creare una nuova forma teatrale, trasgressiva, stimolante e fortemente sovraccarica di input. Sin dalla sua nascita, ha subito ottenuto un riconoscimento nazionale e internazionale attraverso alcune importanti produzioni, tra cui la trilogia Real Time Film, Shelf Life, Flikcer, House of No More, SOS e la reality-based theatre series The People.
Per gli orari della performance consultare prospettiva.teatrostabiletorino.it
PROSPETTIVA EXTRA
TORINO/BERLINO
Una collaborazione Internazionale Teatro Stabile Torino-Volksbühne
FATZER GEHT ÜBER DIE ALPEN. Eine theatrale Erprobung
FATZER ATTRAVERSA LE ALPI. Una sperimentazione teatrale
A partire dallo scorso gennaio la Fondazione del Teatro Stabile di Torino e la Volksbühne am-Rosa Luxemburg-Platz di Berlino sono gemellate per un progetto biennale, finanziato dal Wanderlust Fund della Kulturstiftung des Bundes. Questa importante partnership internazionale è nata in seno al festival d’autunno Prospettiva09 ed è stata resa possibile grazie al sostegno offerto dal Goethe-Institut di Torino, che in questi mesi ha collaborato strettamente con le due istituzioni, svolgendo un’indispensabile ed efficace attività di organizzazione e mediazione. Nel corso dei prossimi due anni il progetto si articolerà, tra Torino e Berlino, in un lungo elenco di attività congiunte, che spazieranno dagli approfondimenti teorici sulla drammaturgia contemporanea allo scambio di personale tecnico ed amministrativo tra le due strutture, offrendo inoltre nuove occasioni di approfondimento per gli studenti della Scuola per Attori della Fondazione, e coronando l’intera iniziativa con uno speciale progetto coproduttivo, che andrà in scena nelle due città nell’autunno del 2011, coinvolgendo artisti italiani e tedeschi. Il titolo scelto è il Fatzer Fragment di Bertolt Brecht, il testo incompiuto più famoso del grande drammaturgo tedesco, conosciuto in Italia grazie al montaggio che Heiner Müller fece delle oltre cinquecento pagine di appunti e di bozze lasciate da Brecht.
Calendario attività
Autunno 2010 / Tre giorni di incontri, letture e approfondimenti dedicati a Brecht e al Fatzer
Primavera 2011 / Collaborazione organizzativa e workshop a Berlino per gli allievi della Scuola per Attori
Estate 2011 / Prime prove dello spettacolo a Berlino
Autunno 2011 / Debutto dello spettacolo a Torino
Inverno 2012 / Debutto dello spettacolo a Berlino
Torinodanza Festival 2010
les ballets C de la B
laB.
Laboratorio di formazione professionale - les ballets C de la B
docenti danzatori Juliana Neves, Quan Bui Ngoc
Les ballets C de la B sarà a Torino dal 29 ottobre al 13 novembre 2010 per presentare tre spettacoli e una serie di attività collaterali. A partire dal 18 ottobre la compagnia curerà per tre settimane un grande atelier di formazione che darà vita ad un esito di laboratorio presentato sia a Torino che a Milano, grazie alla collaborazione con la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi. Una breve performance sarà inserita nello spettacolo di Alain Platel Out of context - for Pina, in scena il 9 e 10 novembre. La compagnia infine terrà incontri presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti, l’Università degli Studi di Torino e la Casa Circondariale “Lorusso Cotugno”.
Sala Colonne, Teatro Gobetti, Via Rossini 8 | Dal 16 ottobre al 7 novembre
IL VOLTO, LA MASCHERA
Il teatro nel manifesto artistico polacco
mostra organizzata da Ognisko Polskie w Turynie – Comunità Polacca di Torino,
con il sostegno del Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano
a cura di Giulia Randone e Armando Buonaiuto
Amleto, Ubu Re, Zio Vanja, Sei personaggi in cerca d’autore, Finale di partita… Non c’è grande opera della storia del teatro che non sia stata interpretata dall’irrequieta creatività della scuola grafica polacca, movimento artistico capace di spaziare con disinvoltura tra tecniche pittoriche e soluzioni digitali, immagini di forte immediatezza e interpretazioni raffinate. Se la tradizione del manifesto d’autore ha conosciuto l’apice negli anni in cui in Polonia la morsa del regime comunista si faceva più stretta, con l’avvento della democrazia tale spinta creativa non si è esaurita, ma ha continuato a produrre opere che catturano lo sguardo del passante distratto come dell’appassionato d’arte. Ed è forse questa la principale peculiarità del manifesto polacco: opporsi all’immaginario globalizzato che riduce le forme di grafica applicata a semplice medium promozionale e testimoniare come, anche in tempi di sovraesposizione pubblicitaria, le creazioni d’autore non passino inosservate. Non solo carta stampata, dunque, ma oggetti artistici a pieno titolo. E a volte, veri e propri “ritratti”. Le trentacinque opere che compongono l’esposizione Il Volto, la Maschera evidenziano infatti come il poster polacco intrattenga un rapporto molto speciale con la fisionomia umana, quasi che la superficie del manifesto offra un palco su cui allestire una bizzarra galleria di visi: talvolta dalle fattezze estrosamente antropomorfe, talvolta occultati all’interno di simboli perturbanti, talvolta rivelatori di enigmatiche passioni e inclinazioni morali. Così, i volti e le maschere diventano portavoce degli stessi interrogativi dell’opera teatrale che accompagnano, suoi complici nell’esplorare visioni e contraddizioni del cuore umano.
NOTTE
progetto nomade e continuum drammaturgico di Carlo Quartucci e Carla Tatò
di e da Kounellis, Beckett, Paolini, Borges, Paladino, Christiansen, Kleist, Fuchs,
Weiner, Buren…
in collaborazione con il Dams-Crut dell’Università degli studi di Torino
assistente Gianmarco Mecozzi
Carlo Quartucci e Carla Tatò cominciano il viaggio di Notte Cavallerizza Reale: «Camerini elisabettiani, stanze e retrobottega del teatro contemporaneo. Dopo il prologo a Prospettiva09, all’improvviso nello spazio irrompono: Pezzi d’occasione. Apparizioni sceniche, presenze e assenze attoriali, dal cuore nascosto del «quartiere teatrale» dello Stabile agli spazi di arte e teatro della città». Notte è quelle arterie mobili e ramificate di approdo torinese 2011 del progetto sull’edificio scenico, da sud a nord dell’Italia e dell’Europa, da Roma a Berlino, a Vienna, da Sidney a Torino, a Napoli, a Palermo…
Venerdì 15 ottobre 2010, alle ore 21.00, al Teatro Carignano (piazza Carignano, 6) l’eclettico maestro dell’arte contemporanea Jan Fabre - dopo il clamoroso successo di Orgy of Tolerance che ha chiuso la prima edizione di Prospettiva - aprirà il festival con Another Sleepy Dusty Delta Day, assolo di danza creato insieme a Ivana Jozic e interpretato da Artemis Stavridi.
A completare il programma di Prospettiva di venerdì 15 ottobre tre spettacoli del Festival Incanti, Rassegna Internazionale di Teatro di Figura, in scena tutti alla Cavallerizza Reale - Manica Corta (via Verdi, 9): alle ore 20.00, È bello vivere liberi! per la regia e l’interpretazione di Marta Cuscunà; alle ore 22.00, nel Foyer, in prima assoluta, Chat noir a 9 code di e con Cora Demaria e Rosa Mogliasso (spettacolo adatto ad un pubblico adulto); alle ore 22.30, The Vertigo of Sheep scritto, realizzato e rappresentato da Andrew Kim & Kathy Bradley.
Festival PROSPETTIVA 2: gli spettacoli in programma venerdì 15 ottobre 2010
Teatro Carignano
15 ottobre 2010 | ore 21.00 | Durata 1h
[Spettacolo con soprattitoli in italiano]
ANOTHER SLEEPY DUSTY DELTA DAY
testo, scenografia e regia Jan Fabre
con Artemis Stavridi
(creato nel 2008 con Ivana Jozic)
coreografia Jan Fabre, Ivana Jozic
drammaturgia Miet Martens
compositore Tom Tiest
Troubleyn/Jan Fabre (Antwerp, Belgio) in coproduzione con Festival d’Avignon (Francia), Philadelphia Live Arts Festival (Stati Uniti), Napoli Teatro Festival Italia, Zagreb Youth Theatre & Theatre Festival (Croazia) con il sostegno della Comunità Fiamminga e della Città d’Anvers
Spettacolo di inaugurazione di PROSPETTIVA 2 - Le dinamiche del doppio
Creato nel 2008 dal poliedrico e prolifico regista ed artista belga Jan Fabre e dalla danzatrice croata Ivana Jozic, Another Sleepy Dusty Delta Day, ha da poco ripreso il proprio tour attraverso l’Europa (Russia, Francia, Germania, Polonia, Grecia), con la nuova e talentuosa interprete Artemis Stavridi. Lo spettacolo è una coreografia per danzatrice ed il titolo riporta al leggendario blues di Bobby Gentry del 1967, Ode to Billy Joe, una ballata dalle tinte quasi gotiche che fa da colonna sonora a tutto lo spettacolo. Una storia emozionante di morte e violenza, di amore e di vita, di abbandono e di solitudine, incorniciata da una scena simile ad un’installazione, con trenini sul pavimento, uccellini in gabbia appesi al soffitto e i resti di uno scavo profondo nell’animo della ragazza, innamorata e abbandonata.
Festival Incanti | Fuori abbonamento
Cavallerizza Reale - Manica Corta
15 ottobre 2010 | ore 20.00 | Durata 1h
È BELLO VIVERE LIBERI!
ideazione, drammaturgia, regia e interpretazione Marta Cuscunà
costruzione degli oggetti di scena Belinda De Vito
luci e audio Marco Rogante
disegno luci Claudio Parrino
Marta Cuscunà (Italia)/Co-produzione Operaestate Festival Veneto
Cura e promozione Centrale Fies/Premio Scenario per Ustica 2009
Lo spettacolo si ispira alla biografia di Ondina Peteani scritta dalla storica Anna Di Giannantonio. Ondina, a soli 17 anni, si accende di un irrefrenabile bisogno di libertà e si scopre incapace di restare a guardare, cosciente e determinata ad agire per cambiare il proprio Paese.
Festival Incanti | Fuori abbonamento
Cavallerizza Reale - Manica Corta (Foyer)
15 e 17 ottobre 2010 | ore 22.00 | Durata 20’ | Prima assoluta
[Spettacolo adatto ad un pubblico adulto]
CHAT NOIR A 9 CODE
di e con Cora Demaria e Rosa Mogliasso
Controluce Teatro d’Ombre (Italia)
Microspettacolo della Compagnia Controluce per un piccolo gruppo di spettatori. Le ombre accarezzano l’eros con ironia, coniugando burlesque e cabaret primo Novecento. Controluce, nata nel 1994, è ideatrice del festival Incanti di cui cura direzione artistica e organizzazione.
Festival Incanti | Fuori abbonamento
Cavallerizza Reale - Manica Corta
15 ottobre 2010 | ore 22.30 | Durata 1h 5'
THE VERTIGO OF SHEEP
scritto, realizzato e rappresentato da Andrew Kim & Kathy Bradley
Compagnia Thingumajig (Gran Bretagna/Corea)
Un benintenzionato ma inaffidabile clown tenta di spiegare il Libro della Genesi. Attraverso pupazzi, oggetti, teatro fisico e musica dal vivo, Thingumajig Theatre crea un mondo dove oggetti profani diventano sacri e il sacro diventa esilarante.
PROSPETTIVA 2 - LE DINAMICHE DEL DOPPIO
Torino, 15 ottobre - 14 novembre 2010
Un progetto di Mario Martone e Fabrizio Arcuri
Il Festival è organizzato dalla Fondazione del Teatro Stabile di Torino
in collaborazione con Torinodanza, Festival Incanti, Sistema Teatro Torino e Provincia, Club to Club, Musica 90, Share Festival
Cultural partner Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
con la mostra Exhibition/Exhibition
Media partner RAI Radio 3
con il sostegno di Fondiaria SAI
Il progetto “Fatzer geht über die Alpen. Eine theatrale Erprobung”(Fatzer attraversa le Alpi. Una sperimentazione teatrale) è prodotto dalla Fondazione del Teatro Stabile di Torino e dalla Volksbühne-am-Rosa-Luxemburg-Platz di Berlino, in collaborazione con il Goethe-Institut Turin e con il supporto del Fonds Wanderlust del Kulturstiftung des Bundes.
Teatro Carignano | 15 ottobre 2010 | ore 21.00 | Durata 1 h
ANOTHER SLEEPY DUSTY DELTA DAY
testo, scenografia e regia Jan Fabre
con Artemis Stavridi
(creato nel 2008 con Ivana Jozic)
coreografia Jan Fabre, Ivana Jozic
drammaturgia Miet Martens
compositore Tom Tiest
Troubleyn/Jan Fabre (Antwerp, Belgio) in coproduzione con Festival d’Avignon (Francia),
Philadelphia Live Arts Festival (Stati Uniti), Napoli Teatro Festival Italia, Zagreb Youth Theatre
& Theatre Festival (Croazia) con il sostegno della Comunità Fiamminga e della Città d’Anvers
Creato nel 2008 dall’eclettico e prolifico regista ed artista belga Jan Fabre e dalla danzatrice croata Ivana Jozic, Another Sleepy Dusty Delta Day, ha da poco ripreso il proprio tour attraverso l’Europa (Russia, Francia, Germania, Polonia, Grecia), con la nuova e talentuosa interprete Artemis Stavridi. Lo spettacolo è una coreografia per danzatrice ed il titolo riporta al leggendario blues di Bobby Gentry del 1967, Ode to Billy Joe, una ballata dalle tinte quasi gotiche che fa da colonna sonora a tutto lo spettacolo. Una storia emozionante di morte e violenza, di amore e di vita, di abbandono e di solitudine, incorniciata da una scena simile ad un’installazione, con trenini sul pavimento, uccellini in gabbia appesi al soffitto e i resti di uno scavo profondo nell’animo della ragazza, innamorata e abbandonata.
Spettacolo con soprattitoli in italiano
Festival Incanti - Fuori abbonamento
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 15 ottobre 2010 | ore 20.00 | Durata 1h
È BELLO VIVERE LIBERI!
ideazione, drammaturgia, regia e interpretazione Marta Cuscunà
costruzione degli oggetti di scena Belinda De Vito
luci e audio Marco Rogante
disegno luci Claudio Parrino
Marta Cuscunà (Italia)/Co-produzione Operaestate Festival Veneto
Cura e promozione Centrale Fies/Premio Scenario per Ustica 2009
Lo spettacolo si ispira alla biografia di Ondina Peteani scritta dalla storica Anna Di Giannantonio. Ondina, a soli 17 anni, si accende di un irrefrenabile bisogno di libertà e si scopre incapace di restare a guardare, cosciente e determinata ad agire per cambiare il proprio Paese.
Festival Incanti - Fuori abbonamento
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 15 ottobre 2010 | ore 22.30 | Durata 1h 5'
THE VERTIGO OF SHEEP
scritto, realizzato e rappresentato da Andrew Kim & Kathy Bradley
Compagnia Thingumajig (Gran Bretagna/Corea)
Un benintenzionato ma inaffidabile clown tenta di spiegare il Libro della Genesi. Attraverso pupazzi, oggetti, teatro fisico e musica dal vivo, Thingumajig Theatre crea un mondo dove oggetti profani diventano sacri e il sacro diventa esilarante.
Teatro Gobetti
16 ottobre 2010 | ore 21.00 | Durata 1 h 10’ | Prima nazionale
17 ottobre 2010 | ore 20.00
LA VOIX HUMAINE
di Jean Cocteau
traduzione Halina Reijn, Peter van Kraaij
drammaturgia Peter van Kraaij
con Halina Reijn
regia Ivo van Hove
scene e luci Jan Versweyveld
Toneelgroep Amsterdam (Olanda)
Ivo van Hove, direttore del Toneelgroep Amsterdam, è probabilmente uno dei più grandi talenti della scena europea contemporanea. Ben noto negli Stati Uniti, dove ha conquisto un Obie Award per le sue regie Off-Broadway, in Australia, Canada ed Asia, Van Hove arriva per la prima volta in Italia con un’emozionante versione de La voce umana di Jean Cocteau. Questo monologo, forse uno dei più toccanti mai scritti per un’interprete femminile, dipana lo strazio del sentimento affidandolo ad una lunga telefonata. La parola, vera protagonista in scena, si srotola tra frasi mozze, silenzi interlocutori, riuscendo a restituire al pubblico anche la voce all’altro capo dell’apparecchio. Van Hove ne propone una versione raffinata, perfettamente in equilibrio tra un morboso voyeurismo ed un coinvolgimento palpitante, esaltando appieno il talento di Halina Reijn, la celebrata attrice olandese, nota al grande pubblico per film come Black Book di Paul Verhoeven, Hotel Paraiso di Paula van der Oest e Operazione Valchiria di Bryan Singer.
Spettacolo con soprattitoli in italiano
Festival Incanti - Fuori abbonamento
Cavallerizza Reale, Manica Corta (Foyer) | 15 e 17 ottobre 2010 | ore 22.00 | Durata 20’ | Prima assoluta
CHAT NOIR A 9 CODE
di e con Cora Demaria e Rosa Mogliasso
Controluce Teatro d’Ombre (Italia)
Microspettacolo della Compagnia Controluce per piccolo gruppo di spettatori. Le ombre accarezzano l’eros con ironia, coniugando bourlesque e cabaret primo Novecento. Controluce, nata nel 1994 è ideatrice del festival Incanti di cui cura direzione artistica e organizzazione.
Spettacolo adatto ad un pubblico adulto
Festival Incanti - Fuori abbonamento
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 16 ottobre 2010 | ore 20.00 | Durata 50’ | Prima italiana
17 ottobre 2010 | ore 16.00
SAGIMUSUME (OTOME BUNRAKU)
Masaya Kiritake (Giappone)
Una fanciulla con un abito da sposa giapponese e un ombrello in mano, incarna un airone bianco che sullo sfondo innevato narra le sue pene d’amore attraverso la danza.
Otome-bunraku è una variante del Bunraku (arte tradizionalmente maschile), in cui ogni pupazzo è animato da una sola donna e la narrazione si sviluppa attraverso il canto e la musica.
Festival Incanti - Fuori abbonamento
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 17 ottobre 2010 | ore 22.30 | Durata 1 h
TIERRA PREÑADA
con Joan Baixas e Francisca Rodrigo
Joan Baixas (Spagna)
Polvere, acqua, fango. La terra è sempre gravida e pronta a dare la vita. Un viaggio dentro piccole storie che creano immagini, uno spettacolo di pittura e musica dal vivo. Joan Baixas dipinge sopra un grande schermo illuminato. Le immagini appaiono e si cancellano insieme alla musica di Francisca Rodrigo.
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 19 ottobre 2010 | ore 19.30 | Durata 1 h e 30’ | Prima nazionale
20 ottobre 2010 | ore 21.30
A LIFE IN THREE ACTS
scritto da Bette Bourne e Mark Ravenhill
con Bette Bourne
regia Mark Ravenhill
London Artists Projects Production (Gran Bretagna)
Vincitore del premio Fringe al Festival di Edimburgo e del premio Herald Archangel, A Life in Three Acts è la storia di Bette Bourne, famoso performer e figura chiave del movimento di liberazione gay del dopoguerra. Vivo ed esaltante, il lavoro è l’adattamento di alcune conversazioni private tra Bourne e il drammaturgo Mark Ravenhill. Presentato come monologo da Bourne, il racconto segue la sua infanzia nel dopoguerra, la vita nella “Comune” di drag a Notting Hill negli anni Settanta, il suo ruolo seminale nella nascita del Gay Liberation Front in Gran Bretagna, della compagnia teatrale gay BLOOLIPS famosa in tutto il mondo e molto altro ancora. La performance è eccezionalmente onesta, emozionante, spiritosa ed è una commovente celebrazione dell’emancipazione.
Spettacolo con soprattitoli in italiano
Teatro Carignano | 19 ottobre 2010 | ore 21.00 | Durata 1 h e 15’ | Prima nazionale
MUERTE Y REENCARNACIÓN EN UN COW BOY
uno spettacolo di Rodrigo García
con Juan Loriente, Juan Navarro, Marina Hoisnard
luci Carlos Marqueríe
Teatro Nacional de Bretaña - La Carnicería Madrid (Spagna)
Il primo spettacolo che Rodrigo García porta a Prospettiva affronta, scarnificandoli e demistificandoli, i temi dell’annichilimento e della morte del mondo occidentale. Con Muerte y reencarnación en un cow boy si comincia a godere dell’inizio della fine, si attraversa il mondo della pubblicità, infiltrata in tutti gli spazi della nostra esistenza e ormai sostituita alla politica e ai nostri governi. Si decade nel baratro di una crisi di valori e coscienze, cullati nell’ovatta del nostro assenso, tragico e grottesco al tempo stesso. Protagonisti dello spettacolo sono due cow boy solitari, a loro sarà affidato il compito di colpire la nostra società in molti dei suoi aspetti più significativi: dall’agiatezza alla noia esistenziale, dalle false risate infelici fino all’ipocrisia borghese delle nostre relazioni di coppia.
Spettacolo con soprattitoli in italiano
Teatro Gobetti | 20 ottobre 2010 | ore 20.00 | Durata 1 h 10’
IL RITORNO DI HULA DOLL
da un’idea di Nicola Danesi de Luca e Iacopo Fulgi
con Nicola Danesi de Luca, Iacopo Fulgi, Enzo Palazzoni
musiche originali di Enzo Palazzoni
Tony Clifton Circus
Tony Clifton Circus presenta Hula Doll, uno spettacolo di comicità estrema o meglio di estremismo comico, in bilico tra il nonsense e la performance provocatoria. In scena due clowns acidi, un musicista, un traduttore e un mucchio di oggetti si abbandonano alle loro fantasie ludiche non meno che al loro istinto nero. Ne viene fuori un disordinato mosaico di libertà e frustrazione, risate viscerali e pugni allo stomaco, poesia tramutata in sangue e stupidità estremizzata fino a divenire pensiero. Lo spettacolo si snoda attraverso provocazioni verbali e azioni apparentemente assurde con lo scopo di creare una situazione progressivamente sempre più disarmante e iper reale, tanto da poter indurre nel pubblico uno stato di coinvolgimento tale da fargli credere che tutto, nel teatro come nella vita, è possibile. Hula Doll è uno spettacolo di difficile catalogazione, la sua comicità vuole essere spazzatura, la sua drammaticità sfiora la pornografia intellettuale.
Teatro Gobetti | 21 ottobre 2010 | ore 20.00 | Durata 1 h
ECCE ROBOT!
Cronaca di un’invasione
uno spettacolo di e con Daniele Timpano
ispirato liberamente all’opera di Go Nagai
disegno luci e voce narrante Marco Fumarola
musiche originali Natale Romolo
registrazioni, montaggio audio e missaggio Lorenzo Letizia, Marzio Venuti Mazzi
amnesiA vivacE
in collaborazione con Armunia Festival Costa degli Etruschi / Consorzio Ubusettete
Probabilmente solo Daniele Timpano poteva ricostruire in uno spettacolo l’invasione dei cartoni animati giapponesi nelle televisioni pubbliche e private italiane: 350 serie che dal 1978 al 1990 hanno imperversato senza rivali sui nostri teleschermi. Un viaggio storico e catodico, che culmina inevitabilmente in un omaggio al capofila del genere eroico-spaziale, Mazinga Z, per l’occasione ri-doppiato e mimato dall’attore romano, che ha così modo di dare sfogo alla sua esilarante fisicità. Rappresentante indiscutibile della “Goldrake Generation”, Timpano sceglie di parlare di sé attraverso l’idolo della propria infanzia, lasciando però che accanto alle impresi roboanti dei robot di Go Nagai si affaccino anche le immagini dell’Italia delle stragi nere e rosse, del rapimento Moro e dell’avanzare inarrestabile di quella telecrazia che oggi domina il nostro Paese.
Cavallerizza Reale, Maneggio | 21 ottobre 2010 | ore 21.30 | Durata 2 h | Prima nazionale
VERSUS
ideazione e regia Rodrigo García
con Patricia Álvarez, Rubén Escamilla, Juan Loriente, Nuria Lloansi, Isabel Ojeda, David Pino, Daniel Romero, Víctor Vallejo, Ike Wahl
luci Carlos Marqueríe
suono Marc Romagosa
costumi Belén Montoliu
video Ramón Diago
musiche David Pino y.tape
Societad Estatal de Conmemoraciones Culturales (SECC) (Spagna)
con la partecipazione di Laboral Teatro, Gobierno del Principado de Asturias
La descrizione più efficace per descrivere i testi del regista argentino Rodrigo García è che “esplodono come bombe”. Regista iconoclasta, videomaker e performer, García ha da tempo raggiunto una fama internazionale, che lo ha portato ad esibirsi in tutto il mondo e a conquistare nel 2009 il Europe Theatre Prize nella categoria Nuove Realtà Teatrali. I suoi spettacoli, realizzati con la compagnia Carnicería Teatro, consolidano di volta in volta un linguaggio teatrale sorprendente, dove i corpi costruiscono/demoliscono i nuovi rituali del quotidiano. Versus, presentato durante l’ultimo Festival d'Automne di Parigi, si apre su di un palcoscenico dove troneggia una pila di libri a pezzi e dove uno schermo sputa fuori immagini casuali, anticipando quella sorta di flusso di coscienza che attraverserà l’intero spettacolo: si inizia parlando di pizza e calcio e si finirà per trattare gli aspetti più tragici della Storia, attaccando tutte le ossessioni contemporanee, dalla presenza schiacciante di immagini alla massificazione dei corpi, per arrivare fino alla consunzione dei simboli di massa.
Spettacolo con soprattitoli in italiano
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 22 - 23 ottobre 2010 | ore 19.30 | Durata 2 h
DON CHISCIOTTE
drammaturgia Federico Bellini
con Massimo Bellini e Stefano Laguni
regia Antonio Latella
disegno luci Giorgio Cervesi Ripa
realizzazione scene Clelio Alfinito
realizzazione costumi Cinzia Virguti
Nuovo Teatro Nuovo
Una sala d’attesa, due passeggeri che attendono, si nascondono, hanno la certezza di essere spiati. In un luogo di passaggio per definizione, i due si ascoltano, si sostengono: sono il doppio che popola la letteratura e il teatro. Il capolavoro di Miguel de Cervantes, pubblicato a inizio Seicento, fotografa una realtà in crisi, dove gli intellettuali sono incapaci di fronteggiare un periodo storico dominato dal tramonto degli ideali e dal materialismo. Il cavaliere errante, vittima dell’idealismo e della follia, si è ritagliato un ruolo archetipico nella cultura mondiale e il cammino di Don Chisciotte e del suo scudiero Sancho Panza diventa il viaggio, che è anche il tentativo di conoscenza, dei due attori. In questo spettacolo scritto da Federico Bellini e diretto da Antonio Latella, «il grande libro di Cervantes è utilizzato come pre-testo per raccontare una storia che assume valenze intime, un percorso in cui gli attori saranno chiamati a dare il loro contributo testuale, muovendosi tra l’improvvisazione del vero e l’artificio delle parole già scritte, ripercorrendo la dialettica che sostanzia l’intero progetto».
Cavallerizza Reale, Maneggio | 23 ottobre 2010 | ore 18.00 e 21.30 | Durata 2 h | Prima nazionale
KAÏROS, SISIFI E ZOMBI
testi Peru C. Sabán, Oskar Gómez Mata
regia e concezione Oskar Gómez Mata
con la collaborazione di Esperanza López
con Maria Danalet, Oskar Gómez Mata, Michèle Gurtner, Esperanza López,
Olga Onrubia, Valerio Scamuffa
Compagnie L’Alakran (Svizzera) / La Comédie de Genève - Centre dramatique
L’Espace Malraux - Scène nationale de Chambéry et de la Savoie con l’appoggio di Pro Helvetia
Fondazione Svizzera per la Cultura
La compagnia ginevrina L’Alakran è senza dubbio una delle più interessanti realtà della scena elvetica contemporanea. Composta da un eterogeneo gruppo di artisti di varia nazionalità, ha preso parte negli ultimi anni a moltissimi festival internazionali, ottenendo ogni volta ampi riconoscimenti da parte del pubblico e della critica. A Torino l’ensemble porta per la prima volta in Italia, e in italiano, Kaïros, sisifi e zombi, una piéce divertente e funanbolica, che riesce a miscelare insieme i ritmi e i modi di una fiera di paese, di un’improvvisazione circense, di una dissertazione fisica sul concetto di tempo e di un’indagine esistenziale, invitando il pubblico a svolgere un ruolo concreto nella riflessione che attraversa lo spettacolo.
Museo di Scienze Naturali | 23 ottobre 2010 | ore 20.00 | Durata 50’
24 ottobre 2010 | ore 18.00
SUL CONCETTO DI VOLTO NEL FIGLIO DI DIO
ideazione e regia Romeo Castellucci
musica originale Scott Gibbons
con Dario Boldrini, Gianni Plazzi, Vito Matera, Sergio Scarlatella
La Produzione del progetto J è sostenuta da:
Theater der Welt 2010 / deSingel international arts campus (Antwerp) / Théâtre Nationale de Bretagne (Rennes) / The National Theatre (Oslo Norway) / Barbican London and SPILL Festival of Performance / Chekhov International Theatre Festival (Moscow) Holland Festival (Amsterdam) / GREC 2011 Festival de Barcelona / Festival d’Avignon / International Theatre Festival DIALOG Wroclav (Poland) / BITEF (Belgrade International Theatre Festival) / spielzeit’europa I Berliner Festspiele / Théâtre de la Ville (Paris) /
Romaeuropa Festival / Theatre festival SPIELART München (Spielmotor München e.V.) / Le-Maillon, Théâtre de Strasbourg (Scène Européenne) / Socìetas Raffaello Sanzio.
In collaborazione con Centrale Fies (Dro). L’attività generale della Socìetas Raffaello Sanzio è sostenuta dalle seguenti Istituzioni italiane: Ministero per i Beni e le Attività Culturali / Regione Emilia Romagna / Comune di Cesena.
Con questo lavoro il celebrato regista romagnolo Romeo Castellucci non intende indagare questioni religiose o morali. Come ha scritto in occasione del debutto della prima fase produttiva di Sul concetto di volto nel Figlio di Dio. Vol. I avvenuto a Essen nel luglio 2010 per Theater der Welt: «La rappresentazione vuole essere il primo mattone di quella che sarà la rappresentazione sul concetto di volto di Gesù dal titolo J. Questo è l’inizio. Voglio incontrare Gesù nella sua lunghissima assenza. Il volto di Gesù non c’è. Posso guardare i dipinti e le statue, conosco più di mille pittori del passato che hanno speso metà del loro tempo a riprodurre l’ineffabile, quasi invisibile, smorfia di rammarico che affiorava sulle sue labbra. E ora? Lui ora non c’è. Quello che più di tutto si fa largo, in me, è il volere. È mettere insieme il volere e il volto di Gesù: io voglio stare di fronte al volto di Gesù, là dove ciò che più mi stupisce è la prima parte della frase: io voglio».
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 24 ottobre 2010 | ore 19.30 | Durata 55’
MY ARM
di Tim Crouch
con Matteo Angius, Emiliano Duncan Barbieri
regia Fabrizio Arcuri
video Lorenzo Letizia
Accademia degli Artefatti
in collaborazione con IED - Roma / British Council, Trend - nuove frontiere del Teatro Britannico /
Santarcangelo - International Festival of the Arts / Festival Teatri delle Mura di Padova /
Armunia - Castiglioncello / Officina culturale - Regione Lazio
L’Accademia degli Artefatti lavora da tempo sui meccanismi della comunicazione, dove vero e falso si incontrano e dove l’immagine della realtà si costruisce e si deforma. Terreno di incontro, luoghi privilegiati per l’indagine teatrale sono stati nel tempo i testi di Sarah Kane, Luigi Pirandello, Peter Handke ed ora Tim Crouch. Con My Arm e An Oak Tree si costruisce il progetto Ab - uso, due sperimentazioni e anche due esercizi di potere espressi attraverso il linguaggio, declinati secondo la corrosiva scrittura dell’attore e drammaturgo inglese. My Arm è il primo testo scritto da Crouch. Un trentenne alla perenne ricerca di sfide con se stesso, o di attestazioni del proprio esistere, si espone e si racconta, con il braccio sinistro piegato sulla testa, una posizione innaturale che lo ha ridotto a una protuberanza incancrenita. In scena, un musicista e un doppio proiettato sullo schermo assistono a storie improbabili, che il protagonista racconta a partire da alcuni oggetti presi a prestito dagli spettatori.
Teatro Carignano | 24 ottobre 2010 | ore 21.00 | Durata 1 h
RUMORE DI ACQUE
ideazione Marco Martinelli, Ermanna Montanari
con Alessandro Renda
testo e regia Marco Martinelli
musiche originali eseguite dal vivo Fratelli Mancuso
spazio, luci, costumi Ermanna Montanari, Enrico Isola
Ravenna Festival, Teatro delle Albe-Ravenna Teatro
“Circuito del Mito” della Regione Siciliana / Sensi Contemporanei
Rumore di acque è un folgorante racconto teatrale, carico di una travolgente immediatezza corrosiva. Lo spettacolo, scaturito dall’esperienza personale di Marco Martinelli a Mazara del Vallo, dove ha messo in scena con cinquanta adolescenti tunisini e dieci siciliani lo spettacolo Cercatori di tracce, e da una lunga ed approfondita riflessione su una delle nostre tragedie contemporanee, quella dei disperati africani in fuga da un regime o in cerca di un lavoro che a bordo di barche malandate e abbandonate da scafisti senza scrupoli vanno alla deriva e affondano. Ad accogliere questi naufraghi Martinelli immagina un’isola fantasma, governata da un crudele Ministero dell’Inferno, signore di una politica di accoglimenti che riduce a numeri i drammi e le tragedie personali. Marco Martinelli, Ermanna Montanari ed Alessandro Renda, con questo monologo dallo humour nero, accompagnato dalla musica eseguita dal vivo dai Fratelli Mancuso, concludono il proprio trittico Ravenna-Mazara 2010, che con due pièce teatrali ed un film, offre un affresco articolato della complessità etnica che attraversa il paese siciliano, emblema di frontiera e punto di partenza per un affresco sull’oggi.
Cavallerizza Reale, Maneggio | 25 ottobre 2010 | ore 20.30 | Durata 2 h | Prima nazionale
26 ottobre 2010 | ore 19.00
BEST BEFORE
creato da Helgard Haug, Stefan Kaegi (Rimini Protokoll)
drammaturgia Tim Carlson
con Duff Armour, Arjan Dhupia, James Foy, Ellen Schultz, Ron Samworth
game design Brady Marks
video design Candelario Andrade
scene Andreas Kahre
suono Stefan Smulovitz
luci John Webber
character animation Carl Emil Carlsen, John Warner
game programming Dan Coburn
gaming project coordination e sound operation Sean Arden
Rimini Protokoll (Canada - Germania)
commissionato da PuSh International Performing Arts Festival
in coproduzione con Goethe-Institut / Brighton Festival / Hebbel - Theater Berlin GmbH / Luminato – Toronto Festival of Arts and Creativity / PuSh International Performing Arts Festival / Rimini Apparat / The Cultch / La Bâtie - Festival de Genève con il supporto di Arts Partners in Creative Development and the Federal Republic of Germany
Best Before è senza dubbio uno degli spettacoli di maggior successo dell’ultima stagione teatrale. Dopo il debutto in febbraio al PuSh Festival di Vancouver, in occasione delle Olimpiadi della Cultura, è stato ospitato ed applaudito nelle più importanti rassegne internazionali, dal Theatertreffen di Berlino al Luminato di Toronto. La compagnia tedesca, ben nota per le sue produzioni a metà tra lo spettacolo e l’indagine sociale, questa volta si cimenta con i videogiochi multi-player, portando la vita reale sul palcoscenico con modalità mai utilizzate, mettendo al centro della scena proprio lo spettatore e le sue scelte. Con un “controller di gioco” in mano, il pubblico muoverà un avatar all’interno del videogioco Bestland, interagendo con un gruppo di esperti sul palco: un artista elettronico, un game tester e un politico, che commenteranno l’evoluzione o la regressione della scena in base alle decisioni personali, sociali e politiche prese dalla popolazione che prenderà parte al gioco.
Spettacolo con soprattitoli in italiano
Museo di Scienze Naturali | 26 ottobre 2010 | ore 19.30 | Durata 33’
LA CONQUISTA DELL’INUTILE - PERFORMANCE
concept visual & performativo Loredana Putignani
con Youssef Tayamoun
estratti da Performance dell’Oriente & Occidente 1998-2009 PassPortBlu / Miseria /
Disubbidienze / Esili / Immersioni / Baraka
performers Al AjirJ Aziz - Gevrie Memeti - Loredana Putignani - Youssef Tayamoun
editing Youssef Tayamoun
Compagnia 3MondoTeatro
promosso da Festa del TeatroMilano2009 / Comune Milano Settore Spettacolo / Teatro Litta /
Mediterraneo 40 / Festival Internazionale de La Biennale di Venezia
Schegge visive di un lavoro performativo vissuto con l’altro da noi, in anni in cui in Italia il rapporto tra migranti e cultura dell’Occidente era ancora in uno stato sommerso. Gli atti performativi ricomposti in una trilogia di sequenze vengono riattivati dalla presenza del performer Tuareg, che mette in campo una dimensione sperimentata nel silenzio, nel digiuno e nello Zhikir, fuori da logiche rappresentative. Loredana Putignani ha lavorato con Eduardo De Filippo, Living Theatre, Antonio Neiwiller, Mario Martone, Leo De Berardinis. Docente all’Accademia di Brera e all’Accademia Albertina di Torino, il suo percorso artistico si snoda tra teatro e arti visive, performance, video e installazioni.
Teatro Carignano | 26 ottobre 2010 | ore 21.30 | Durata 40’
THE END
Anteprima
di Valeria Raimondi e Enrico Castellani
con Valeria Raimondi, Enrico Castellani, Ilaria Dalle Donne, Luca Scotton
scene Babilonia Teatri
luci e audio Babilonia Teatri/Luca Scotton
costumi Babilonia Teatri/Franca Piccoli
Babilonia Teatri / CRT Centro di Ricerca per il Teatro
col sostegno di Operaestate Festival Veneto e Santarcangelo 40
Babilonia Teatri è una delle giovani realtà che negli ultimi anni si è maggiormente distinta sulla scena nazionale, soprattutto per la propria originale ricerca drammaturgica. Vincitori del premio Scenario nel 2007 con Made in Italy, già visto sul palco del Teatro Gobetti durante la prima edizione di Prospettiva, i Babilonia Teatri hanno conquistato nel 2010 anche il Premio Speciale Ubu ed il Premio Vertigine. Oggi la compagnia ravennate approda per la prima volta sul palco del Teatro Carignano con un’anteprima del loro nuovo lavoro: un’indagine sulla morte e sulla fuga da essa, sul mito dell’eterna giovinezza e sulle contraddizioni con cui questi temi controversi vengono trattati.
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 27 ottobre 2010 | ore 21.30 | Durata 45’
28 ottobre 2010 | ore 20.00
PINK, ME & THE ROSES
creazione collettiva Codice Ivan
con Anna Destefanis, Leonardo Mazzi, Benno Steinegger
scene, luci, costumi Codice Ivan
Premio Scenario 2009
Codice Ivan / Centrale Fies
Codice Ivan offre agli spettatori non solo una pièce, un prodotto finale confezionato e pronto per essere consumato, ma anche il processo stesso di realizzazione dello spettacolo, lasciando che, dinanzi agli occhi stupiti del pubblico, si dipanino i problemi connessi alla creazione artistica. Il meccanismo della costruzione teatrale è esibito e svelato: gli attori parlano in playback con le loro vere voci, voci preregistrate che risalgono ai momenti in cui lo spettacolo veniva concepito e che assolvono il compito di rendere partecipe lo spettatore dei processi creativi. Così, in chiave metateatrale, i Codice Ivan salgono sul palco e dilaniano l’ormai rabberciata quarta parete. Premio Scenario 2009, Pink, Me & The Roses è una riflessione «sul perché tutti i nostri tentativi di dialogo sembrino destinati all'insuccesso e sul perché sia proprio il linguaggio a segnarne il fallimento». Ma il punto d'approdo non vuole essere pessimistico; al contrario si ricerca una possibilità di essere onesti, parlando direttamente, da uomo a uomo, tentando un superamento, in verità impossibile, delle convenzioni del teatro.
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 27 ottobre 2010 | a seguire | Durata 10’
28 ottobre 2010 | a seguire
GMGS_10MINUTESPLEASE!
creazione collettiva Codice Ivan
di e con Anna Destefanis, Leonardo Mazzi, Benno Steinegger
Codice Ivan / Centrale Fies / FAF / Contemporanea Prato
in collaborazione con la Fondazione del Teatro Stabile di Torino / Prospettiva 2
Il progetto GIVE ME MONEY, GIVE ME SEX (GMGS) nasce dal bisogno di confrontarsi con un concetto, un motore del fare quotidiano e con la sua spesso ossessiva ricerca: la felicità. Ognuno è portato a lottare per raggiungerla senza però capire né dove né come andare. L’unica certezza è l’(auto)cacciata da un mondo perfetto, e la consapevolezza che ogni azione “umana” produce più danni che vantaggi. E allora ci chiediamo: come dobbiamo vivere? GMGS_10MINUTESPLEASE! è un’ulteriore tappa di questo percorso o meglio un nuovo punto di partenza che nasce a seguito di tre precedenti studi. Non si tratta di un lavoro concluso, ma di un vero e proprio trailer di dieci minuti, appositamente studiato per Prospettiva 2: un montaggio di immagini, suggestioni, concetti, bisogni e domande presentato al pubblico in una performance, sì autosufficiente, ma anche proiettata verso uno prossimo sviluppo...
Teatro Carignano | 28 ottobre 2010 | ore 21.30 | Durata 1 h 30’
AMLETO
da William Shakespeare
adattamento e regia Maria Grazia Cipriani
scene e costumi Graziano Gregori
suono Hubert Westkemper
luci Angelo Linzalata
con Gabriele Gallinari, Elsa Bossi, Giacomo Vezzani, Nicolò Belliti, Giacomo Pecchia,
Carlo Gambaro, Andrea Jonathan Bertolai
Teatro Del Carretto
Lavorare oggi su Amleto è inevitabilmente una sfida che mette necessariamente a confronto con un testo fondamentale per la cultura occidentale e con le infinite varianti del suo allestimento. Il Teatro Del Carretto di Lucca, una delle compagnie italiane più apprezzate all’estero, realizza uno spettacolo nella prospettiva del protagonista, leggendolo come un diario, in un gioco autistico a senso unico. Pensiero e azione si rincorrono e il principe di Danimarca crea la storia e anima i personaggi, rendendoli invincibili o distruggendoli a suo piacimento. La riscrittura di Maria Grazia Cipriani dell’opera shakespeariana dà vita così ad uno spettacolo sanguigno ed eccessivo, in equilibrio tra uno sporco melodramma ed un ardente linguaggio contemporaneo, mettendo in evidenza, o infrangendo, ogni convenzione teatrale e sovrapponendo moti tragici a momenti di comicità che lasciano l’interpretazione psicanalitica e quella politica visibili solo in trasparenza e mettono in luce il dramma dell’uomo, solo con i propri fantasmi e con il dubbio sul proprio essere o non essere.
Teatro Gobetti | 29 ottobre 2010 | ore 20.00 | Durata 1 h 10’ | Prima assoluta
NOOSFERA - LUCIGNOLO
di e con Roberto Latini
musiche originali Gianluca Misiti
libero fortebraccio teatro
Dal personaggio immaginario descritto da Collodi nelle avventure del suo Pinocchio e attraverso l’esplorazione della scrittura che diventa scenica, lo spettacolo di Roberto Latini si s-compone intorno alla riflessione sulla rappresentabilità dei testi e sui processi per la rappresentazione.
LUCIGNOLO è il primo movimento di un programma intitolato NOOSFERA, parola che sintetizza e definisce la sfera del pensiero umano.
«Penso al Pinocchio di Collodi - scrive Roberto Latini - come a un piccolo manuale dell’italianità. Lucignolo è una delle figure più interessanti. La sua relazione col protagonista, la sua funzione-chiave all’interno della vicenda, mi sembrano addirittura meno importanti del desiderio che Lucignolo ha di andarsene. Andare via, ancora prima di una destinazione, ancora prima di un qualsiasi “Paese dei Balocchi”, corrisponde a tanto diffuso sentire. La ricerca di un futuro diverso, fatalmente prima di un futuro migliore, è quanto muove questo personaggio. Senza riferimenti ad alcuna metafora educativa, senza le comodità delle principali letture, Lucignolo è capace della ricchezza di tante sfumature, che danno nuova luce a quanto sembra essere invece fatalmente il suo destino. È il figlio di un malessere che non si accontenta della sola aspirazione, non si consola, agisce, inseguendo la certezza di un miraggio e paga il conto del proprio sogno. Viva Lucignolo!, ho pensato, e la sua sfacciata ignoranza, piuttosto che il perbenismo desolante di questa cultura».
Torinodanza Festival 2010
Cavallerizza Reale, Maneggio | 29 - 30 ottobre 2010 | ore 20.30 | Durata 1h e 15’ | Prima nazionale
les ballets C de la B (Belgio)
PRIMERO ERSCHT
coreografia Lisi Estaras
danzato e creato da Bérengère Bodin, Benny Claessens, Samuel Lefeuvre,
Lisi Estaras / Vania Rovisco, Nicolas Vladyslav
musica Yom
drammaturgia Bart Van den Eynde
scenografia Wim Van de Cappelle
luci Kurt Lefevre
suono Sam Serruys
costumi Dorine Demuynck
direzione di produzione e tournée Mimi van de Put
coproduzione Théâtre National de Chaillot (Parigi), Torinodanza Festival, Grand Théâtre de Luxembourg, Göteborgs Dance & Teater Festival, Théâtre les Tanneurs (Bruxelles), con il sostegno delle autorità fiamminghe, della città di Gand, della Provincia delle Fiandre-Orientali
les ballets C de la B è Ambasciatore Culturale dell’Unesco-IHE, Institute for Water Education
In memoriam Alberto Roisman
«Ognuno di noi può rintracciare facilmente nella propria vita una “prima volta” - scrive Bart Van den Eynde -. La prima volta che abbiamo guidato, la prima volta che qualcuno ci ha mentito, la prima volta in cui siamo stati baciati. Sono momenti che portiamo con noi consciamente o inconsciamente e che confrontiamo con le nostre esperienze quotidiane. E quando lo facciamo, spesso il presente acquista una certa desolazione: nulla infatti corrisponde all’intensità e alla luminosità della prima esperienza […]. L’infanzia è un luogo, è un ricordo inventato fatto da immagini che non tramonteranno mai così come da episodi alterati dal tempo e continuamente riscritti... Si tratta di un riflesso di sopravvivenza: dimenticare il male e ricordare il bene». Le ballets C de la B porta in scena Primero. Lisi Estaras e cinque performer rivivono il luogo delle “prime volte” sulle note della musica Klezmer, cara ai ricordi e alle origini della Estaras, appositamente composte dal clarinettista Yom. Sulla scena un prato verde e mobili antichi di legno scuro per ricreare l’immagine di un parco giochi o più precisamente di «un soggiorno di ricordi».
Torinodanza Festival 2010
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 29 - 30 ottobre 2010 | ore 22.00 | Durata 25’ | Prima assoluta
Sara Marasso
SOLUZIONE PARZIALE A PROBLEMA TRANSITORIO
ideazione, coreografia, danza Sara Marasso
musica originale Gianluca Porcu
disegno luci Marco Burgher
in coproduzione con Torinodanza Festival / Interplay International Dance Festival
con il supporto di T.P.E. Fondazione Teatro Piemonte Europa / N.E.C. Núcleo de Experimentação Coreográfica
Torinodanza ogni anno offre uno spazio e un supporto a coreografi emergenti del territorio piemontese. Dopo Ambra Senatore nel 2009, l’edizione 2010 ospita Sara Marasso. Soluzione parziale a problema transitorio è un assolo di danza contemporanea che nasce da una ricerca sulle braccia come motore del movimento e guida alla composizione coreografica. Sara Marasso, coreografa e danzatrice, si forma con Anna Sagna, Monica Francia, Giorgio Rossi. All’Universitè Paris VIII ottiene un diploma post-laurea presso il dipartimento danza; alla danza contemporanea affianca contact, improvvisazione e yoga.
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 31 ottobre 2010 | ore 17.00 - 18.30 - 20.00 | Durata 1 h e 15’
AN OAK TREE
di Tim Crouch
(si alternano nelle repliche) Matteo Angius, Gabriele Benedetti, Pieraldo Girotto
e ad ogni replica un attore ignaro del copione - Valerio Binasco, Valentina Cervi, Valter Malosti
regia Fabrizio Arcuri
Accademia degli Artefatti
in collaborazione con IED - Roma / British Council, Trend - nuove frontiere del Teatro Britannico /
Santarcangelo - International Festival of the Arts / Festival Teatri delle Mura di Padova / Armunia - Castiglioncello /Officina culturale - Regione Lazio
Secondo testo di Tim Crouch messo in scena da Accademia degli Artefatti, secondo tassello del dittico Ab -uso, An Oak Tree porta nel titolo l’immagine della quercia, albero solido e longevo, simbolo fin dall’antichità di forza, dignità, virilità, perseveranza, ma anche albero feticcio, emblema di una natura che assiste impotente alla violenza umana. In scena, un ipnotizzatore, un professionista dell’illusione, un uomo abituato a gestire finzione e credulità. La storia che racconta sfuma rapidamente dalla commedia alla tragedia, amplificata dalla reazione che si instaura in scena tra il protagonista-imbonitore e una spalla costretta ad una interazione alla cieca. Partita teatrale a due, mai uguale a se stessa, questa pièce spinge il gioco dell’abuso linguistico alle estreme conseguenze. Ogni sera diverso, lo spettacolo mescola provocatoriamente realtà e finzione, canovaccio e reazioni imprevedibili, “buttando in scena” un attore ignaro del copione, che dovrà interpretare la parte e reagire alle sollecitazioni del testo, in una continua metamorfosi della vita nell’arte e viceversa. Un abuso, insomma.
Teatro Gobetti | 31 ottobre 2010 | ore 21.30
spettacolo in collaborazione con Musica 90
PASSACAGLIA ALTA
di Lelli e Masotti (ideazione, fotografie e video originali)
con Giovanni Sollima (musiche e violoncello), Chiara Rosenthal (coreografia e danza), Simona Tosco (danza), Gianluca Lo Presti (video e controllo live), Franco Sepe (voce e testi originali), Alessandro Bosetti (partitura sonora del testo), Gaetano Leonardi (regia del suono), Luigina Bouvet, Valeria Longo,
Renato Sibille, Clelia Paccon (voce testi in patois).
Presentato in anteprima con grande successo durante la rassegna Assedio 2010 al Forte di Exilles, Passacaglia Alta è uno spettacolo che a partire dall'opera fotografica di Silvia Lelli e Roberto Masotti, il cui lavoro sul forte e i suoi dintorni è il punto di partenza dell'intero progetto, si fonda sull'interazione tra danza e musica coinvolgendo anche la letteratura. Passacaglia Alta può essere definito come un percorso multilinguistico crossmediale al quale partecipano la danza con la coreografia di Chiara Rosenthal, la musica di Giovanni Sollima, violoncellista italiano che da anni svolge con successo la sua attività sulla scena internazionale, la poesia di Franco Sepe, ispirata direttamente ad Exilles, affiancata dalle voci raccolte tra la gente del posto da Alessandro Bosetti e la fotografia e il video di Lelli e Masotti.
Teatro Carignano | 1 novembre 2010 | ore 19.30 | Durata 4 h
[H] L_DOPA
drammaturgia di gruppo a cura di Antonio Latella e Linda Dalisi
con Alexandre Aflalo, Jean-François Bourinet, Paula Diogo, Estelle Franco, Julián Fuentes Reta,
Natalia Hernandez Arévalo, Dominique Pattuelli, Luís Godinho, Valentina Gristina,
Daniela Labbé Cabrera, Emiliano Masala, Martim Pedroso, Daniele Pilli, Ana Portolés
regia Antonio Latella
scene e costumi Fabio Sonnino
musiche Franco Visioli
disegno luci Giorgio Cervesi Ripa
trainer e movimenti scenici Francesco Manetti
coreografie di gruppo Alexandre Aflalo, Antonio Latella, Francesco Manetti, Daniele Pilli
Nuovo Teatro Nuovo con la partecipazione di DeVIR-CAPa Centro de Artes Performativas do Algarve
Riappropriarsi del valore del teatro come antidoto al male di vivere, come luogo dove la malattia si espone non al ludibrio, ma alla comprensione, alla condivisione: [H] L_Dopa. Il teatro si offre come atto che restituisce dignità all’esistenza e alla sua fine, libera dalla paura e offre un aiuto, ma non una soluzione. Lo spettacolo, tratto dai resoconti del neurologo Oliver Sacks, in una partitura drammaturgica di gruppo adattata da Antonio Latella con Linda Dalisi, è il risultato di un laboratorio che si è svolto in diversi paesi europei, e che coinvolge attori di nazionalità diverse. L_Dopa è la sostanza che viene somministrata da Sacks ai pazienti affetti da encefalite letargica per destarli dal “sonno”, per riportarli alla normalità. La struttura narrativa drammaturgica, divisa in tre quadri (i parenti, la malattia e il sogno) indaga su quel mondo fantastico che si trova tra sonno e risveglio e sulle metamorfosi che questo tempo induce nei personaggi.
Cavallerizza Reale, Maneggio | 1 novembre 2010 | ore 21.00 | Durata 1 h 30’
MACADAMIA NUT BRITTLE
di ricci/forte
con Anna Gualdo, Fabio Gomiero, Andrea Pizzalis, Giuseppe Sartori
regia Stefano Ricci
movimenti scenici Marco Angelilli
style concept Simone Valsecchi
benvenuti produzione
in collaborazione con Garofano Verde - Festival Internazionale Castel dei Mondi
Spettacolo adatto ad un pubblico adulto
Il gioco dell’identità in divenire, del cambiamento, degli appetiti sessuali sempre più manifesti e dell’unica precaria àncora di salvezza in un’infanzia che precipita verso la necessità della crescita, sono i temi di Macadamia Nut Brittle, ispirato fortemente all’immaginario dei romanzi dell’americano Dennis Cooper. Ad essere protagonisti sono tre adolescenti, divoratori dell’omonimo gelato della Hägen-Dazs che da il titolo allo spettacolo, irrimediabilmente costretti a fare i conti con un processo identitario che genera in loro un senso di straniamento da un pianeta che gli scivola via sotto i piedi. ricci/forte hanno folgorato la scena italiana degli ultimi anni proponendo un teatro violento, iperperformativo, che scuote, diverte e sciocca lo spettatore, svestito dal suo normale ruolo parassitario ed invitato piuttosto a diventare coautore dello spettacolo, attraverso le proprie reazioni.
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 2 novembre 2010 | ore 20.00 | Durata 1 h
I AM THAT AM I
progetto e realizzazione Kinkaleri
con Anna De Mario
contributo teorico Lucia Amara
Kinkaleri / in collaborazione con far° Festival des arts vivants Nyon
con il supporto di Xing
Un nuovo allestimento per Kinkaleri che sceglie come materiale della propria riflessione Le serve di Genet, dando vita a I am that am I. Mantenendo vivo un rapporto deviato con il testo, Kinkaleri non porta in scena la parola scritta ma la sfrutta come motore per l’azione: «Tutti i testi adottati di volta in volta - scrive la compagnia - sono serviti per disegnare delle rocambolesche traiettorie del pensiero, che potessero condurci ad una azione, a volte ad una serie di atti che avessero come unico obiettivo una produzione di intensità […]. Anche questa volta Kinkaleri si attiene a questa sua peculiarità». Un copione non detto e nascosto nel corpo, maturato dopo due studi preliminari allo spettacolo dal titolo Io mento e Tu dici?. Da tutto questo nasce «un lavoro che fa a meno del classico immaginario dell’autore per proporre una performance ancorata su un doppio livello di rappresentazione. Una performance con la parola e il corpo, dissociate inesorabilmente ma pronte ad incrociarsi e vacillare».
Teatro Gobetti | 2 novembre 2010 | ore 21.00 | Durata 2 h
3 novembre 2010 | ore 20.00
UTOPIA
di e con Leo Bassi
Teatro Alfil (Spagna - Stati Uniti)
La parola utopia è tornata prepotentemente nel lessico politico dopo decenni di ostracismo a causa della caduta del modello ultra-economico liberale, riaprendo il dibattito sull’essenza della nostra società. Leo Bassi, clown dell’anticonformismo, performer e giullare, propone a Torino il suo ultimo lavoro per riflettere “sul possibile e l’impossibile”. «Quando debuttò Utopia, all’inizio del 2009 - scrive Leo Bassi - il Dow Jones aveva perso circa seimila punti e il sistema neoliberale stava affondando vistosamente. Saltando tutti i dogmi del libero mercato, Barack Obama si impegnava a salvare banche e imprese private con il denaro pubblico al fine di evitare un disastro economico. Questo avvenimento, imprevedibile quando iniziai a pensare al mio spettacolo, aiuta a comprendere ed apprezzare la forza degli argomenti della più ambiziosa delle mie opere Utopia, che parla del mondo dimenticato delle vere utopie progressiste del diciannovesimo secolo che, in teoria, continuano ad ispirare i partiti di sinistra odierni». In questo clima l’artista mette alla berlina la mancanza di passione da parte delle forze di sinistra in Spagna come in Europa, un mondo burocratico profondamente annoiato, l’assenza di formazione politica delle generazioni future, prive di speranza e senza direzione.
Spettacolo con soprattitoli in italiano
Cavallerizza Reale, Maneggio | 3 - 4 novembre 2010 | ore 21.30 | Durata 1 h 30’ | Prima nazionale
«“SAUVE QUI PEUT” PAS MAL COMME TITRE»
da I dramoletti di Thomas Bernhard
di e con Jolente De Keersmaeker, Sara De Roo, Damiaan De Schrijver
traduzione dal francese Claude Porcell
mise-en-place Matthias de Koning
costumi Inge Büscher
tg STAN (Belgio)
coproduttori della versione francese KVS in collaborazione con Théâtre National (Bruxelles)
Théâtre de la Bastille e Festival d’Automne (Parigi)
La carriera della compagnia fiamminga tg STAN (Jolente De Keersmaeker, Sara De Roo, Damiaan De Schrijver e Frank Vercruyssen) è lunga e ricca di successi. Il Festival d'Automne 2009 di Parigi ha dedicato all’ensemble un grande omaggio, che nel corso di un mese ha riproposto nei teatri della città tutte le maggiori produzioni della compagnia. «“Sauve qui peut” pas mal comme titre» è una di queste, il capitolo forse più affascinante della trilogia che i tg STAN hanno dedicato allo scrittore e drammaturgo austriaco Thomas Bernhard. Nei suoi “dramoletti”, atti unici, brevi farse, piccoli sketch sull’ottusità dei tedeschi, Bernhard disseziona, in drammi miniaturizzati, il difficile passato nazista dei tedeschi, come il latente fascismo della società contemporanea. Cambi di costumi al ritmo della Marcia di Radetzky, giocolerie con gli accessori, e gli oggetti di scena sono solo alcuni degli ingredienti con i quali i tg STAN riescono ad esaltare sia il senso del grottesco che quello poetico di un’opera dominata da una verve linguistica rabbiosa, brillante e incantatoria.
Spettacolo con soprattitoli in italiano
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 4 novembre 2010 | ore 20.00 | Durata 1 h
DIES IRAE_5 EPISODI INTORNO ALLA FINE DELLA SPECIE
dittico sulla specie (parte 1)
creazione collettiva Teatro Sotterraneo
con Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Matteo Ceccarelli, Claudio Cirri
scrittura Daniele Villa
costumi Lydia Sonderegger
graphic design costumi Claudio Paganini
Teatro Sotterraneo / Fies Factory One in coproduzione con Centrale Fies / Area06 / OperaEstate Festival Veneto in collaborazione con Inteatro / Scenari Danza 2.0 AMAT Regione Marche col sostegno di Teatri del Tempo Presente / ETI Ente Teatrale Italiano per le Nuove Creatività / Regione Toscana / Comune di Firenze - Assessorato alle Politiche Giovanili
Raccontare la fine della specie umana, la fine del mondo attraverso fotografie che scorrono veloci davanti ai nostri occhi. Teatro Sotterraneo propone Dies Irae - 5 episodi intorno alla fine della specie: «Il presente è un tempo storico - scrive la compagnia - . Il presente è una convenzione. Il presente è soprattutto un perimetro d’azione. Per colonizzare passato e futuro possiamo immaginare due archeologie opposte: una che dissotterri il passato e una che sotterri il presente in attesa di un dissotterramento futuro». Lo spettatore assiste a tutti i possibili crimini che l’uomo può commettere ai danni dei propri simili, in uno scenario a metà tra i racconti di Asimov e l’ambientazione di Fahrenheit 451. Uno sguardo lucido e distaccato sul graduale e silenzioso allontanamento dell’uomo da se stesso. Cinque episodi, indipendenti tra di loro ma indispensabili per comprendere il senso ultimo dello spettacolo, e annotare, come in un verbale, le voci di un’umanità che si sta sprecando.
Club to club – Fuori abbonamento
Teatro Carignano | 4 novembre 2010 | ore 21.00
PLAID & SOUTHBANK
Gamelan Players (live - debutto nazionale)
L’inaugurazione della decima edizione di Club to Club, festival internazionale di musiche e arti elettroniche che si svolgerà fino al 7 novembre a Torino e in contemporanea a Istanbul, vedrà di scena per la prima volta in assoluto in Italia e in data unica per il nostro Paese, il concerto che affiancherà agli alchimisti elettronici Plaid - duo inglese che è tra i più importanti e longevi progetti della scena elettronica internazionale, con all’attivo collaborazioni e remix per artisti quali Bjork e i Portishead - un’orchestra di 12 percussionisti Giavanesi, the Southbank Gamelan Players. Il Gamelan ha da sempre influenzato la musica occidentale, elettronica e non, da Debussy a Satie e Cage, da Aphex Twin a Kode9, ma i due generi non hanno mai condiviso lo stesso palco prima d’ora.
Club to club – Fuori abbonamento
Teatro Carignano | 5 novembre 2010 | ore 21.00
THE HYPERDUB EVENING
Kode9 suona musiche di Burial (debutto europeo)
Kode9 (live – unica data italiana)
Darkstar (live)
Kode9 è artista, dj e fondatore dell’influente etichetta Hyperdub, capofila del suono dubstep.Oltre ad aver firmato alcuni dei momenti chiave di questo genere notturno e suburbano, attraverso la Hyperdub il produttore scozzese (al secolo Steve Goodman, autore del saggio Sonic Warfare) ha disegnato nuove traiettorie sonore, riassunte nella recente doppia compilation 5: Five Years Of Hyperdub, e messo in evidenza alcuni dei migliori talenti della scena musicale contemporanea tra cui il fuoriclasse Burial, personaggio misterioso e restio ai palcoscenici, del quale eseguirà brani inediti, oltre a presentare un set live incentrato sul proprio repertorio. A completare il programma della serata, il concerto dei Darkstar, il duo formato da James Young e Aiden Whalley e che recentemente ha aggiunto un terzo elemento, il cantante James Buttery, in occasione della pubblicazione dell’attesissimo album di debutto North.
Teatro Gobetti | 5 novembre 2010 | ore 20.00 | Durata 50’
DON GIOVANNI DI W. A. MOZART
Ein Musikalischer Spass zu Don Giovanni
un progetto di Giovanni Guerrieri, Giulia Solano e Giulia Gallo
con Arianna Benvenuti, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Maria Pacelli, Matteo Pizzanelli,
Federico Polacci, Giulia Solano
I Sacchi di Sabbia / Compagnia Sandro Lombardi
in collaborazione con Teatro Sant’Andrea di Pisa / La Città del Teatro
Armunia Festival Costa degli Etruschi / Teatro del Giglio
con il sostegno della Regione Toscana
La compagnia Sacchi di Sabbia, già vincitrice del Premio Ubu nel 2008, è nota per la sua capacità di fondere insieme l’approfondimento stilistico-formale del teatro di ricerca con la tradizione della commedia dell’arte, attingendo indifferentemente e con la stessa disinvoltura dal teatro classico e da forme artistiche e espressive “minori”, contaminando stili e generi. Il campo di “gioco” della compagnia per questo nuovo spettacolo è niente meno che il Don Giovanni di Mozart. Protagonista della scena è un’orchestrina che, spinta da un’irrefrenabile voglia di inseguire “il bello”, si incaponisce nel voler eseguire la nota opera mozartiana, realizzando un buffo concerto per “boccacce e rumorini”, che tuttavia riesce ad indagare la natura dei materiali sonori di cui è composta una melodia.
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 5 novembre 2010 | ore 21.30 | Durata 1 h
L’ORIGINE DELLA SPECIE
dittico sulla specie (parte 2)
creazione collettiva Teatro Sotterraneo
scrittura e traduzione Daniele Villa
con Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Claudio Cirri
luci Roberto Cafaggini
costumi Lydia Sonderegger
suono Francesco Canavese
animazione video Marco Smacchia
realizzazione maschera Francesco Givone e Crea Fx
Teatro Metastasio Stabile della Toscana / Teatro Sotterraneo
col sostegno di Centrale Fies / Fies Factory One e Regione Toscana
«Non potresti assistere al Big Bang senza morire. Non potresti osservare una supernova né esplorare il brodo primordiale senza morire. Nel continuum spaziotemporale le condizioni della tua nascita coincidono con quelle della tua morte»: Teatro Sotterraneo converte L’origine della specie di darwiniana memoria in uno spettacolo creativo e ritmato, facendo leva su canali tipici delle nuove generazioni il videogame, la t-shirt, e il video. Dal Big Bang fino alla nascita dell’uomo, Adamo ed Eva compresi, nella tipica recitazione a cui ha abituato il pubblico, tre attori giocano a interpretare una scimmia, Charles Darwin e altri innumerevoli personaggi. «Non ci resta che colonizzare il futuro - scrive la compagnia -. Scienza e immaginazione. Adattamento continuo ai mutamenti dell’habitat. Potevi nascere nei secoli della peste. Potevi non essere nato. Potevi nascere fra mille anni. Potresti rinascere Panda. L’estinzione è collettiva. L’origine è individuale, dominio della probabilità, dell’unico e irripetibile. Ognuno ha il suo orologio biologico, ognuno scorre col proprio tempo. Amen».
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 6 novembre 2010 | ore 19.00 | Durata 1 h
UN FINALE PER SAM
di e con Pierpaolo Congiu e Antonio Villella
CRAB
spettacolo segnalato RIgenerazione 2010
con il sostegno di Sistema Teatro Torino e Provincia/Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte
La compagnia torinese CRAB, segnalata durante l’ultima edizione di RIgenerazione 2010, con questo spettacolo ha deciso di riprendere e reinventare Beckett, indagando i meccanismi della ripetizione nell’essere umano, la sua incapacità di uscire, di evadere, proprio come suggeriscono i personaggi di Finale di partita del drammaturgo irlandese. La rilettura di CRAB immagina, infatti, una possibile evoluzione di Hamm e Clov - protagonisti del dramma beckettiano - al tempo di oggi. Se nel dramma originale nulla si muoveva per non morire né cambiare, nell’evoluzione di Congiu e Villella si cerca di trovare un senso alla propria esistenza, giocando sul confine tra scena e realtà.
Teatro Carignano (palcoscenico) | 6 novembre 2010 | ore 20.00 | Durata 1 h e 15’ | Prima assoluta
IO REGNO - THE SHOW
drammaturgia e regia Michele Guaraldo
con Maria Augusta Balla, Luca Busnengo, Michele Guaraldo, Valentina Volpatto
musiche Enrico De Palmas
coreografie Paola Raho, Cecilia Bozzolini
luci Marco Ferrero
Officina per la scena
con il contributo di Regione Piemonte / con il sostegno del Sistema Teatro Torino
Officina per la scena, l’ensemble torinese che da ormai dieci anni opera sul territorio, debutta a Prospettiva con uno spettacolo che è frutto della rielaborazione del testo di Albert Camus, Stato d’assedio. Le parole dell’autore francese furono infatti profetiche: la schiavitù che si abbraccia attraverso il sorriso, l’intrattenimento, l’ammiccamento, la volgarità, il patinato, il successo, il sesso e la promessa di tutto ciò. Il processo di omologazione, la peste moderna, viaggia rapidamente, e si diffonde come il contagio medioevale livellando la quotidianità, imponendo all’individuo bisogni, necessità ed aspettative, affossando la lucidità critica. E come nelle fiere di paese, tutti sono chiamati a vincere il premio più ambito: la libertà di omologarsi. Io regno - The Show affronta queste tematiche e conduce lo spettatore in una dimensione ambigua tra realtà e finzione, dove musica e danza accompagnano il lavoro degli attori, ricreando la spettacolarità degli show di varietà.
Cavallerizza Reale, Maneggio | 6 novembre 2010 | ore 21.30 | Durata 50’
ALCUNI GIORNI SONO MIGLIORI DI ALTRI
fantasmi da Romeo e Giulietta
progetto e realizzazione Kinkaleri
con Giulio Nesi, Filippo Serra
Kinkaleri / in coproduzione con Contemporanea08 Festival
Santarcangelo Festival 38° / in collaborazione con Teatro Metastasio Stabile della Toscana /
Teatro Comunale di Ferrara / Xing
Kinkaleri affronta un classico shakespeariano con la libertà e il furore necessari per poter accogliere, ad un certo punto della vita, una voglia di esistenza oltre ogni limite. Alcuni giorni sono migliori di altri. Fantasmi da Romeo e Giulietta rappresenta una svolta per la compagnia che, con questo spettacolo, sceglie di sbarazzarsi di una identità in qualche misura esaurita. «Kinkaleri ha sentito l’esigenza di intraprendere una nuova fase creativa in relazione con una struttura drammaturgica complessa. Il confronto con un classico della tragedia shakespeariana che ha originato una miriade di interpretazioni, letture e visioni; una storia con ispirazioni in ogni campo, da quello figurativo a quello musicale, dalla narrativa al cinema e nella tradizione coreografica. Il lavoro si compone attraverso l’eccessiva presenza di due figure sceniche elementari interpretate da due performer; una sorta di ossessione che sopravvive a tutto e ritorna sempre, qualcosa o qualcuno che non si può dimenticare, impossibile tuttavia da riconoscere chiaramente».
Teatro Gobetti | 7 novembre 2010 | ore 20.00 | Durata 1 h | Prima assoluta
DON’T GO OUT MRS BROWN
di e con Chiara Vallini
e con Nina Madù e le Reliquie Commestibili
sonorizzazione e musiche originali Fabio Viana
oggetti di scena Marco De Luca
disegno luci Dario Gargiulo
partecipazione vocale di Alessandro Curino, Alessandra Dell’Atti, Marco Monfredini
Associazione Culturale I vicini di Peppino
con il contributo di Regione Piemonte / con il sostegno del Sistema Teatro Torino e
dell'Associazione Culturale T.i.R. Teatro in Rivolta
I Vicini di Peppino sono una compagnia torinese che unisce velleità pop alla ricerca gestuale e vocale, dando vita ad una sorta di originale espressionismo interculturale (nel senso più ampio del termine). Nata nel 2004, la compagnia presenta a Prospettiva uno spettacolo che affronta il tema della paura, entrando nell’intimo di una persona qualsiasi, nella sua casa, dove vive una donna ipnotizzata dalla televisione, sua unica compagna, perdendo ogni contatto col mondo reale. Don’t go out Mrs Brown, mantenendo alto il tasso di divertimento ed ironia, indaga il confine sempre più sottile tra realtà reale e realtà mediatica, mettendo in evidenza l’enorme potere esercitato dai mezzi di comunicazione sulla percezione dell’opinione pubblica e facendo emergere la sovrapposizione tra notizia e libero pensiero.
Cavallerizza Reale, Manica Corta | 7 novembre 2010 | ore 21.30 | Durata 55’
WOOF!
un melòpunk
scritto e interpretato da Paolo Faroni
regia Emanuele Crotti
Blusclint
Spettacolo segnalato RIgenerazione 2010
con il sostegno di Sistema Teatro Torino e Provincia/ Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte
La compagnia piemontese Blusclint è stata tra i protagonisti dell’ultima edizione di RIgenerazione 2010. Nato in seno ad una comunità di recupero, questo duo artistico, deciso a “non ammainare la bandiera dell’immaginazione per paura della follia”, presenta a Prospettiva il monologo melòpunk Woof!. Una vicenda di amore e morte nei colori e nelle forme di uno sgangherato cartone animato mescolato ai ritagli di una vecchia pellicola noir: un ispettore sfortunato che indaga su una serie di violenti omicidi, il disagio della periferia urbana ed un ragazzo che aspetta, instancabile, sotto la finestra della donna che ama, armato di una mazza da baseball. Aspetta che la sua amata esca e lo raggiunga. Sono il “Lupo” e la “Pecorella”, amanti legati da un gioco di seduzione, condannati a inseguirsi senza capire chi è la preda e chi il cacciatore.
Torinodanza Festival 2010
Fonderie Limone Moncalieri | 9 - 10 novembre 2010 | ore 20.30 | Durata 1h 30’ | Prima nazionale
les ballets C de la B (Belgio)
OUT OF CONTEXT - FOR PINA
ideazione e messa in scena Alain Platel
danzato e creato da Elie Tass, Emile Josse, Hyo Seung Ye, Kaori Ito, Mathieu Desseigne Ravel, Mélanie Lomoff, Romeu Runa, Rosalba Torres Guerrero, Ross Mc Cormack
in coproduzione con Théâtre de la Ville (Parigi) / Torinodanza Festival / Le Grand Théâtre de Luxembourg / Sadler’s Wells (Londra) / Stadsschouwburg Groningen / Tanzkongress 2009-Kulturstiftung des Bundes / Kaaitheater (Bruxelles) / Wiener Festwochen
con il sostegno delle Autorità Fiamminghe, della Città di Gand, della Provincia delle Fiandre-Orientali
les ballets C de la B è Ambasciatore Culturale dell’Unesco - IHE, Institute for Water Education
Con questo nuovo lavoro Alain Platel riparte alla ricerca della bellezza nascosta nella difficoltà, nel dolore, nella dis/abilità. Spasmi, convulsioni, tic disseminano la coreografia. Scrive la drammaturga Hildegard De Vuyst: «Out of Context si colloca in uno spazio mentale, un tuffo nei meandri dell’esistenza, alla ricerca delle radici dell’infanzia e della preistoria. Di qualcosa che si trova nell’uomo e nell’animale, una sorta di armonia che supera la dualità tra bello e brutto, bene e male, tu ed io, individuo e comunità. Out of Context è una sorta di rituale, di raccolta nel corso della quale ci si lancia all’inseguimento di un’essenza introvabile. Nel frattempo si vive non ciò che si cerca, ma di cui ne vale la pena». Les ballets C de la B è la compagnia creata nel 1984 dal danzatore e coreografo Alain Platel. Fin dalla fondazione ha assunto la struttura di una piattaforma di lavoro che riunisce più coreografi: oltre a Platel, infatti, figurano Christine De Smedt e Koen Augustijnen, cui si aggiungono Hans Van den Broeck e Sidi Larbi Cherkaoui. Si associano all’ensemble giovani artisti di talento, attivi in diverse discipline, che contribuiscono con le proprie specifiche esperienze al processo di creazione drammatica.
Torinodanza Festival 2010
Fonderie Limone Moncalieri | 12 - 13 novembre 2010 | ore 20.30 | Durata 1h 50’ | Prima nazionale
les ballets C de la B (Belgio)
GARDENIA
messa in scena Alain Platel, Frank Van Laecke
basato su di un'idea di Vanessa Van Durme
creato e rappresentato da Vanessa Van Durme, Griet Debacker, Timur Magomedgadzjeyev,
Andrea De Laet, Richard ‘Tootsie’ Dierick, Danilo Povolo, Gerrit Becker,
Dirk Van Vaerenbergh, Rudy Suwyns
musica Steven Prengels
scenografia Paul Gallis
costumi Marie ‘costume’ Lauwers
luci Kurt Lefevre
suono Sam Serruys
direzione di produzione Valerie Desmet
responsabile di tournée Merel Vercoutere
coproduzione NTGent, La rose des vents, Torinodanza Festival, Biennale de la danse de Lyon, Tanz im August, Théâtre National de Chaillot, Brighton festival, Centro Cultural Vila Flor Guimarães, La Bâtie-Festival de Genève, Festival d’Avignon
con il sostegno delle autorità fiamminghe, della città di Gand, della Provincia delle Fiandre-Orientali
les ballets C de la B è Ambasciatore Culturale dell’Unesco-IHE, Institute for Water Education
Alain Platel e les ballets C de la B presentano nell’ambito di Torinodanza Festival e Prospettiva anche il nuovo lavoro di Platel, dal titolo Gardenia. «C’è un’attrice, Vanessa Van Durme - dichiara Platel - che conoscevo come artista di cabaret a Gant. Faceva teatro popolare. È un transessuale, uno dei primi a Gant. Adesso ha sessant’anni. Un giorno è venuta da me per chiedermi se potevamo lavorare insieme, con lei e le sue amiche, tutte persone di 60-70 anni, transessuali o travestiti che negli anni ’70 lavoravano nei cabaret». Ecco il punto di partenza del nuovo progetto di Platel nel quale troviamo più che mai mescolati riso
e pianto, dolore e divertimento.
Cavallerizza Reale, Maneggio | 14 novembre 2010 | ore 20.30 | Durata 1 h | Prima assoluta
COTRONE OFFICINE SINTETICHE PRODUCTION
con Alessandro Lombardo, Ettore Scarpa
regia Marcel.lì Antunez Roca
assistente alla regia Vanessa Vozzo
Il Mutamento Zona Castalia (Italia) / Panspermia S.L. (Spagna) / Virtual Reality & Multi Media Park (ASA Lab) / CIRMA Centro Interdipartimentale di Ricerca su Multimedia e Audiovisivo (Italia) / Servi di scena opus rt (Italia) / Festival Temporada Alta (Spagna)
con il contributo di Regione Piemonte / con il sostegno del Sistema Teatro Torino
con la collaborazione della Fondazione del Circuito Teatrale del Piemonte
in collaborazione con Politecnico di Torino - Corso di Laurea in Ingengeria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione /Laboratorio Multimediale “Guido Quazza”
Manifesto dello spettacolo: fabbricare desideri, immagini, pensieri. Nei Giganti della montagna di Luigi Pirandello, dramma arcaico dove gli elementi della vita si trasfigurano nel ritmo teatrale delle visioni, i protagonisti si chiedono dove sia la verità. Ed è il mago Cotrone a rispondere loro: «È nella magia del teatro». Perché il mago è un illusionista, conosce il potere della narrazione e la sua evoluzione contemporanea tiene conto del «nuovo scenario di mutazione tecnologica, alimentato dalla realtà aumentata e dalla narrazione interattiva»: sono le parole di Marcel.lì Antùnez Roca, fondatore della Fura dels Baus e ideatore della Sistematurgia, un metodo di lavoro basato sulla drammaturgia interattiva. Cotrone fonde generi differenti (teatro, danza, musica, arti visive, fumetto) e linguaggi ad alta densità tecnologica, in un’unica forma. Un software messo a punto per questo progetto permetterà la gestione e l’interazione dei dispositivi/robot, dell’illuminazione, delle immagini, della musica e dei suoni.
Castello di Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea | 14 novembre 2010 | ore 21.30 | Durata 1 h |
Prima assoluta | Fuori abbonamento
CITYRAMA
Big Art Group (Stati Uniti)
in collaborazione con RIgenerazione 2010
con il sostegno del Sistema Teatro Torino e Provincia
Torna a Prospettiva, per il secondo anno consecutivo, l’ensemble newyorkese Big Art Group. Dopo il successo ottenuto alla Cavallerizza Reale lo scorso novembre con SOS, la compagnia porta in scena Cityrama. Per la preparazione di questo spettacolo il Big Art Group ha organizzato un workshop a Torino, nel maggio 2010. Oltre a proporre strumenti per comprendere e interpretare la poetica del gruppo il laboratorio ha avuto come obiettivo quello di coinvolgere direttamente i protagonisti nella preparazione e nell’allestimento del nuovo spettacolo. Fondato nel 1999, il Big Art Group utilizza il linguaggio dei media miscelandolo alla performance fino a creare una nuova forma teatrale, trasgressiva, stimolante e fortemente sovraccarica di input. Sin dalla sua nascita, ha subito ottenuto un riconoscimento nazionale e internazionale attraverso alcune importanti produzioni, tra cui la trilogia Real Time Film, Shelf Life, Flikcer, House of No More, SOS e la reality-based theatre series The People.
Per gli orari della performance consultare prospettiva.teatrostabiletorino.it
PROSPETTIVA EXTRA
TORINO/BERLINO
Una collaborazione Internazionale Teatro Stabile Torino-Volksbühne
FATZER GEHT ÜBER DIE ALPEN. Eine theatrale Erprobung
FATZER ATTRAVERSA LE ALPI. Una sperimentazione teatrale
A partire dallo scorso gennaio la Fondazione del Teatro Stabile di Torino e la Volksbühne am-Rosa Luxemburg-Platz di Berlino sono gemellate per un progetto biennale, finanziato dal Wanderlust Fund della Kulturstiftung des Bundes. Questa importante partnership internazionale è nata in seno al festival d’autunno Prospettiva09 ed è stata resa possibile grazie al sostegno offerto dal Goethe-Institut di Torino, che in questi mesi ha collaborato strettamente con le due istituzioni, svolgendo un’indispensabile ed efficace attività di organizzazione e mediazione. Nel corso dei prossimi due anni il progetto si articolerà, tra Torino e Berlino, in un lungo elenco di attività congiunte, che spazieranno dagli approfondimenti teorici sulla drammaturgia contemporanea allo scambio di personale tecnico ed amministrativo tra le due strutture, offrendo inoltre nuove occasioni di approfondimento per gli studenti della Scuola per Attori della Fondazione, e coronando l’intera iniziativa con uno speciale progetto coproduttivo, che andrà in scena nelle due città nell’autunno del 2011, coinvolgendo artisti italiani e tedeschi. Il titolo scelto è il Fatzer Fragment di Bertolt Brecht, il testo incompiuto più famoso del grande drammaturgo tedesco, conosciuto in Italia grazie al montaggio che Heiner Müller fece delle oltre cinquecento pagine di appunti e di bozze lasciate da Brecht.
Calendario attività
Autunno 2010 / Tre giorni di incontri, letture e approfondimenti dedicati a Brecht e al Fatzer
Primavera 2011 / Collaborazione organizzativa e workshop a Berlino per gli allievi della Scuola per Attori
Estate 2011 / Prime prove dello spettacolo a Berlino
Autunno 2011 / Debutto dello spettacolo a Torino
Inverno 2012 / Debutto dello spettacolo a Berlino
Torinodanza Festival 2010
les ballets C de la B
laB.
Laboratorio di formazione professionale - les ballets C de la B
docenti danzatori Juliana Neves, Quan Bui Ngoc
Les ballets C de la B sarà a Torino dal 29 ottobre al 13 novembre 2010 per presentare tre spettacoli e una serie di attività collaterali. A partire dal 18 ottobre la compagnia curerà per tre settimane un grande atelier di formazione che darà vita ad un esito di laboratorio presentato sia a Torino che a Milano, grazie alla collaborazione con la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi. Una breve performance sarà inserita nello spettacolo di Alain Platel Out of context - for Pina, in scena il 9 e 10 novembre. La compagnia infine terrà incontri presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti, l’Università degli Studi di Torino e la Casa Circondariale “Lorusso Cotugno”.
Sala Colonne, Teatro Gobetti, Via Rossini 8 | Dal 16 ottobre al 7 novembre
IL VOLTO, LA MASCHERA
Il teatro nel manifesto artistico polacco
mostra organizzata da Ognisko Polskie w Turynie – Comunità Polacca di Torino,
con il sostegno del Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano
a cura di Giulia Randone e Armando Buonaiuto
Amleto, Ubu Re, Zio Vanja, Sei personaggi in cerca d’autore, Finale di partita… Non c’è grande opera della storia del teatro che non sia stata interpretata dall’irrequieta creatività della scuola grafica polacca, movimento artistico capace di spaziare con disinvoltura tra tecniche pittoriche e soluzioni digitali, immagini di forte immediatezza e interpretazioni raffinate. Se la tradizione del manifesto d’autore ha conosciuto l’apice negli anni in cui in Polonia la morsa del regime comunista si faceva più stretta, con l’avvento della democrazia tale spinta creativa non si è esaurita, ma ha continuato a produrre opere che catturano lo sguardo del passante distratto come dell’appassionato d’arte. Ed è forse questa la principale peculiarità del manifesto polacco: opporsi all’immaginario globalizzato che riduce le forme di grafica applicata a semplice medium promozionale e testimoniare come, anche in tempi di sovraesposizione pubblicitaria, le creazioni d’autore non passino inosservate. Non solo carta stampata, dunque, ma oggetti artistici a pieno titolo. E a volte, veri e propri “ritratti”. Le trentacinque opere che compongono l’esposizione Il Volto, la Maschera evidenziano infatti come il poster polacco intrattenga un rapporto molto speciale con la fisionomia umana, quasi che la superficie del manifesto offra un palco su cui allestire una bizzarra galleria di visi: talvolta dalle fattezze estrosamente antropomorfe, talvolta occultati all’interno di simboli perturbanti, talvolta rivelatori di enigmatiche passioni e inclinazioni morali. Così, i volti e le maschere diventano portavoce degli stessi interrogativi dell’opera teatrale che accompagnano, suoi complici nell’esplorare visioni e contraddizioni del cuore umano.
NOTTE
progetto nomade e continuum drammaturgico di Carlo Quartucci e Carla Tatò
di e da Kounellis, Beckett, Paolini, Borges, Paladino, Christiansen, Kleist, Fuchs,
Weiner, Buren…
in collaborazione con il Dams-Crut dell’Università degli studi di Torino
assistente Gianmarco Mecozzi
Carlo Quartucci e Carla Tatò cominciano il viaggio di Notte Cavallerizza Reale: «Camerini elisabettiani, stanze e retrobottega del teatro contemporaneo. Dopo il prologo a Prospettiva09, all’improvviso nello spazio irrompono: Pezzi d’occasione. Apparizioni sceniche, presenze e assenze attoriali, dal cuore nascosto del «quartiere teatrale» dello Stabile agli spazi di arte e teatro della città». Notte è quelle arterie mobili e ramificate di approdo torinese 2011 del progetto sull’edificio scenico, da sud a nord dell’Italia e dell’Europa, da Roma a Berlino, a Vienna, da Sidney a Torino, a Napoli, a Palermo…
15
ottobre 2010
Prospettiva 2 – Le dinamiche del doppio
Dal 15 ottobre al 14 novembre 2010
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
performance - happening
serata - evento
Location
TEATRO CARIGNANO
Torino, Piazza Carignano, 6, (Torino)
Torino, Piazza Carignano, 6, (Torino)
Biglietti
Biglietti: Intero € 16,00
Fino al 6 novembre 2010 presso Biglietteria Salone delle Guardie - Cavallerizza Reale, via Verdi 9 - Torino
da martedì a sabato, orario 12.00 - 19.00 - Tel. 011 5176246
Dal 9 novembre 2010 presso Biglietteria Teatro Regio - Teatro Stabile, piazza Castello 215 - Torino
da martedì a venerdì, orario 10.30 - 18.00; sabato, 10.30 - 16.00 - Tel. 011 8815241/242
Vernissage
15 Ottobre 2010, ore 21
Sito web
www.teatrostabiletorino.it
Autore
Curatore