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Prospettive interiori, realtà esteriori
Comunicato stampa
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Prospettive interiori, realtà esteriori
Tutta la modernità si è intensamente rivolta alla
realtà interiore, come continente da scoprire, sorgente
dello slancio che deve guidare alla rinascita di un rapporto
col mondo esterno. La psicologia, l’indagine
sull’individuo, l’espressionismo e il surrealismo hanno
dato un posto d’onore all’universo intimo; la stessa
religiosità moderna si è maggiormente avvicinata alle
esigenze della persona singola, come capace di autonoma
ispirazione verso il bene. Il genio stesso, in fondo, è un
concetto che descrive il rapporto esclusivo, indecifrabile,
fra l’artista e la sua interiorità.
Che dire, allora, del suo contrario, la dimensione
esteriore, il “fuori”, ciò che in psicologia si chiama
“l’altro”? Utopie ed ideologie hanno tentato di
colonizzare la realtà partendo dalla dimensione personale
e teorica ma con scarso successo: la realtà risulta spesso
impenetrabile alle indagini troppo preordinate, anche la
scienza si trova sempre di fronte a nuovi confini da
esplorare. In arte, c’è stato un lungo oblio del
cosiddetto realismo, sia per la sua stretta vicinanza con la
pratica accademica del disegno e della tecnica sia veruna
certa impazienza verso gli aspetti accidentali del vero, che
si vorrebbe superare il favore di una concezione più
universale.
In questa esposizione si tenta questa difficile
conciliazione fra le due dimensioni, quella esigente e
appassionata dell’interiorità e quella enigmatica e
potenzialmente dispersiva del mondo circostante.
Alessandra Buccilli, Dalma Cimino, Michela Lenzi, Stefania
Panelli,Candida Scanu e Marina Santaniello offrono al
pubblico la loro soluzione, che potremmo considerare, con
paragone culinario, come una ricetta per far coesistere due
elementi fra loro inizialmente estranei: immaginiamo una
ricetta nella quale qualcosa di oleoso debba fare corpo con
un ingrediente che abbia dell’acqua. Per fare questa
emulsione – questa “metafisica maionese” bisogna
operare con accortezza (per non farla “impazzire”),
pazienza: insomma, mestiere. Le artiste in mostra hanno tale
qualità e riescono a dare forma plausibile ad una realtà
intima che è anche condivisibile e, all’opposto, ad un
realismo che non manca mai di una forte carica esistenziale
Tutta la modernità si è intensamente rivolta alla
realtà interiore, come continente da scoprire, sorgente
dello slancio che deve guidare alla rinascita di un rapporto
col mondo esterno. La psicologia, l’indagine
sull’individuo, l’espressionismo e il surrealismo hanno
dato un posto d’onore all’universo intimo; la stessa
religiosità moderna si è maggiormente avvicinata alle
esigenze della persona singola, come capace di autonoma
ispirazione verso il bene. Il genio stesso, in fondo, è un
concetto che descrive il rapporto esclusivo, indecifrabile,
fra l’artista e la sua interiorità.
Che dire, allora, del suo contrario, la dimensione
esteriore, il “fuori”, ciò che in psicologia si chiama
“l’altro”? Utopie ed ideologie hanno tentato di
colonizzare la realtà partendo dalla dimensione personale
e teorica ma con scarso successo: la realtà risulta spesso
impenetrabile alle indagini troppo preordinate, anche la
scienza si trova sempre di fronte a nuovi confini da
esplorare. In arte, c’è stato un lungo oblio del
cosiddetto realismo, sia per la sua stretta vicinanza con la
pratica accademica del disegno e della tecnica sia veruna
certa impazienza verso gli aspetti accidentali del vero, che
si vorrebbe superare il favore di una concezione più
universale.
In questa esposizione si tenta questa difficile
conciliazione fra le due dimensioni, quella esigente e
appassionata dell’interiorità e quella enigmatica e
potenzialmente dispersiva del mondo circostante.
Alessandra Buccilli, Dalma Cimino, Michela Lenzi, Stefania
Panelli,Candida Scanu e Marina Santaniello offrono al
pubblico la loro soluzione, che potremmo considerare, con
paragone culinario, come una ricetta per far coesistere due
elementi fra loro inizialmente estranei: immaginiamo una
ricetta nella quale qualcosa di oleoso debba fare corpo con
un ingrediente che abbia dell’acqua. Per fare questa
emulsione – questa “metafisica maionese” bisogna
operare con accortezza (per non farla “impazzire”),
pazienza: insomma, mestiere. Le artiste in mostra hanno tale
qualità e riescono a dare forma plausibile ad una realtà
intima che è anche condivisibile e, all’opposto, ad un
realismo che non manca mai di una forte carica esistenziale
11
gennaio 2008
Prospettive interiori, realtà esteriori
Dall'undici al 29 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
BIBLIOTECA MARCONI
Roma, Via Gerolamo Cardano, 135, (Roma)
Roma, Via Gerolamo Cardano, 135, (Roma)
Vernissage
11 Gennaio 2008, ore 17,30
Autore
Curatore