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Protagonisti a Roma #3
Interviste parlate condotte dalla critica d’arte Gabriella Dalesio
Comunicato stampa
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La Reale Accademia di Spagna a Roma
presenta
“PROTAGONISTI A ROMA”
Interviste parlate condotte dalla critica d’arte Gabriella Dalesio
25 febbraio – 18 marzo – 25 marzo
Protagonisti a Roma vuole essere un modo di presentare ai borsisti dell’Accademia spagnola, la situazione artistica della capitale. L’obiettivo è quello di far conoscere la realtà artistica romana e italiana attraverso le dirette testimonianze di personaggi, artisti, galleristi, collezionisti, che ne hanno contrassegnato la vita e i momenti di passaggio nell’avvicendarsi di tendenze e di confronto internazionale.
Gabriella Dalesio è docente di Storia dell’Arte contemporanea all’accademia di Belle Arti di Napoli. E’ critico d’arte e pubblicista. Ha al suo attivo un’attività professionale più che ventennale in qualità di curatrice di mostre, di pubblicista avendo collaborato e collaborando per servizi d’arte con quotidiani (Paese Sera, Il Manifesto, Repubblica) e riviste di settore quali Flash Art, Segno, Titolo. Inoltre è stata corrispondente del giornale tedesco NIKE (New Kunst in Europe). Ha pubblicato numerosi saggi. Ha curato convegni d’arte e filosofia (Istituto Italiano per gli studi filosofici – Napoli 1992) e arte e scienza (Palazzo delle Esposizioni 1998). E’ in fase di ultimazione un suo saggio di storia dell’arte ed estetica contemporanea. Attualmente collabora con la Fondazione Morra di Napoli per una monografia sull’artista giapponese del movimento Gutai, Shozo Shimamoto.
25 febbraio ore 17
pino casagrande
Pino Casagrande inizia la sua attività nel mondo dell’arte come gallerista nel 1992 rilevando la galleria De Crescenzo in via Principessa Clotilde, zona ricca di tradizioni artistiche, dove inizia a proporre opere di artisti internazionali già affermati e di giovani meno conosciuti, ma certamente significativi per il percorso dell’arte concettuale. Nel 1987 aveva acquistato una villa unifamiliare del 1934, sita accanto alle Terme di Caracalla. Con l’aiuto dell’architetto Patrizio Paris la trasforma in una Casa-Collezione. Nasce Villa Pepoli quale luogo privilegiato dell’arte in cui l’inserimento delle opere all’interno della vita quotidiana del collezionista ne esalta il carattere minimale dell’arredamento. L’ arte quindi diviene viva perchè i lavori della collezione tengono conto non solo di nomi storici dell’arte contemporanea quali Sol Lewitt, Douglas Huber, Christo, ma anche della ricerca che in quegli anni si stava affermando fra le nuove generazioni, Chen Zen, Oliviero Rainaldi, Pietrosanti, le cui opere sono acquistate vendendo lavori di Fontana, Burri, Twombly, Manzoni. Nel 1995 Pino Casagrande sposta la sua attività di gallerista a San Lorenzo nell’ex Pastificio Cerere di Via degli Ausoni che in quegli anni si trasformerà in centro propulsivo dell’arte contemporanea romana con la presenza di artisti quali Nunzio, Pizzi Cannella, Bruno Ceccobelli. Nel 2008 inaugura il suo appartamento/galleria a Spoleto con una mostra personale di Piero Mottola. Recenti acquisizioni della sua collezione sono opere di Roman Opalka, Braco Dimitrijevic, James Turrel.
Naoya Takahara
Naoya Takahara e’ nato in Ehime, Giappone nel 1954. Dopo essersi laureato in discipline artistiche nel 1976 alla Tama Arts University of Tokyo, inizia a viaggiare in Europa. Si stabilisce a Roma alla fine degli anni ‘70. Principali mostre personali: 1987 Jartrakor, Roma / 1995 Janus Avivson gallery, Londra / 1996 Sala 1, Roma; Ex SNIA Viscosa, Roma / 1997 Bianca Pilat, Milano (a cura di Trevi Flash Art Museum)/ 2000 Janus Avivson gallery, Parigi / 2003 Museo Laboratorio di arte contemporanea, Roma; Erica Fiorentini, Roma / 2004 Lift Gallery, Roma / 2005 Palazzo della Corgna, Città della Pieve (con Fabio Mauri); Wunderkammern, Spello / 2008 Brecce, Roma; Color Museum, Tokyo.
Principali mostre collettive: 1987 Scultori e gallerie di Roma, Sala 1, Roma / 1991 Simultaneità, Museo di Roma Palazzo Braschi, Roma / 1992 Lunami report in 91, Lunami gallery, Tokyo; Giappone Italia giovani generazioni, Galleria nazionale d’arte moderna, Istituto Giapponese di cultura, Roma / 1993 11 Japanese artists in Europe, Atrantis middle gallery by Janus Avivson, Londra; Disgregant-Aggregante, Palazzo Racani Arroni, Spoleto / 1994 Identità e rappresentazioni cartografiche, Museo nazionale preistorico etnografico L. Pigolini, Roma; Festival dei due mondi, Galleria comunale d’Arte moderna, Spoleto / 1995 Incantesimi, Bomarzo / 1996 1º premio Trevi Flash Art Museum, Trevi (assegnazione di un premio); Under anden himmel, Triennale, Copenhagen / 1998 Lavori in corso 3, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Roma; Biennale dei parchi, natura e ambiente, Roma / 1999 Viaggiatori sulla Flaminia, Spoleto / 2000 Recenti acquisizioni, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Roma; Paesaggio dopo la battaglia, XLV mostra internazionale d’arte contemporanea, Galleria Civica d’arte contemporanea, Termoli / 2001 Le Tribu’ dell’Arte, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Roma; -7- Fazio, Karpüseeler, Micheli, Takahara, Hyunnart studio ed Equilibri Precari, Roma / 2002 Ad occhi aperti, Hyunnart studio, Roma OUSIA: spaziomateriatempo Bonoli, Palmieri, Takahara, Albornoz Palace Hotel, Spoleto / 2004 Roma Punto Uno, Tokyo, Osaka, Okinawa, Seoul.../ 2005 Viaggio in Italia, Palazzo Orsini, Bomarzo; Viaggio in Italia, Sala 1, Rom / 2006 Acquisti e Doni, Galleria Comunale d’arte Moderna, Roma.
18 marzo ore 17.00
giuliano matricardi
Giuliano Matricardi, laureato alla IULM di Milano in Scienze della comunicazione, è stato direttore dal 1987 al 1992 de Il Ponte Editrice d’arte. Dal 1993 ad oggi è direttore de Il Ponte Contemporanea ed è l’ideatore di Riparte, fiera iniziata nel 1995. Ha editato The Bridges of Art (Skira Editore, 2003) e Artisti Solitari (SilvanaEditoriale, 2009), entrambi di Achille Bonito Oliva, e Riparte - decimo anniversario (Edizioni Drago, 2004). “La galleria Il Ponte Contemporanea ha ospitato sin dal 1993 mostre che ben documentano lo scenario internazionale, e onorando il proprio nome, ha fatto da luogo di transito, scambio e contatto per artisti internazionali di diverse generazioni. Gli artisti presentati hanno sempre sfondato il muro della pratica inerte, cercando la possibilità di rappresentare il rapporto del soggetto con la storia perché il loro imperativo è stato sempre quello di non essere gli storici dell’istante. Anche il pubblico per questo è sempre stato un elemento di partecipazione attiva agli eventi e alle mostre de Il Ponte Contemporanea, in quanto costituiva il referente dell’opera, quell corpo sociale che dà carne e sostanza allo scheletro della storia…” (Achille Bonito Oliva – The Bridges of Art)
Cataloghi e libri editi da Il Galleria Il Ponte Contemporanea: Ford Beckman (1993), Pierre et Gilles (1993), Omar Ronda (1994), Atti Osceni Fatti Criminali, Galliani Silvestro (1994), Pietro Costa (1994), Maurizio Pellegrin (1994), Dino Pedriali (2005), Raimondo Galeano (1995), Cristiano Pintaldi (1995), Donald Lipski (1995), Nino Longobardi (1995), Tamilia (1996), Fabrice De Nola (1997) Matteo Basilè (1997), Balletti & Mercandelli (1997), Baron Wilhelm Von Gloeden (1998), Myriam Laplante (1998), Matthias Herrmann (1998), Marre Azzopardi (1998) Balletti & Mercandelli (1998), Jean-Jacques Ringuette (1998), Mimma Pisani (1998), Matt Marello (1999), Gianluca Cosci (1999), Francesco Impellizzeri (2000), Matthias Herrmann (2000), Franco Giordano (2000), Balletti & Mercandelli (2000), Giorgio Lupattelli (2001), Franco Cenci (2001), Myriam Laplante (2002), The Bridges of Art (2003), Riparte – decimo anniversario (2004), Oliviero Rainaldi – conversazioni (2004), Achille Bonito Oliva – Artisti Solitari, uno sguardo dal Ponte sul terzo millennio (2008).
maurizio mochetti
Maurizio Mochetti nasce nel 1940 a Roma. A partire dal 1964 l’interesse di Mochetti è orientato verso la luce intesa nella sua fisicità,come materia, senza alcun significato simbolico o mistico. Nel 1965 realizza Raggio di sole. Il raggio di sole si sposta nel tempo: é “una retta di fotoni in movimento”, come dichiarerà Mochetti in diverse interviste. Nel 1968 esordisce sul palcoscenico artistico romano con la sua prima esposizione personale a Roma, all’ormai storica Galleria “La Salita”: espone 10 progetti. Nel 1969 Mochetti vince il i premio pascali a Polignano a Mare e il premio scultura alla VI Biennale di Parigi. Nel 1970 partecipa alla sua prima Biennale di Venezia cui seguiranno quelle del 1978,1982, 1986, 1988, 1997. Sin dai primi anni ‘70 si affaccia sul panorama internazionale, esponendo allo Stedelijk Van Abbemuseum di Eindhooven in Olanda (1975), allo Stadtische Kunsthalle di Dusseldorf in Germania (1978), al Forum Kunst di Rottweil sempre in Germania (1982),al Museo Alvar Aalto in Finlandia (1985). Nel ‘76 partecipa alla Biennale di Sidney, mentre nel ‘91 é presente alla Biennale Internazionale di Nagoya in Giappone. Nel 1993 Mochetti partecipa alla mostra collettiva “Three Artistic Generations in Contemporary Italy” presso il Tel Aviv Museum of Art e nel 1998 rappresenta l’Italia alla XXIV Biennale di San Paolo del Brasile. Nel 1999 partecipa alla mostra “Arte Futura. Opere e progetti del centro per le arti contemporanee a Roma” alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.Nel 2000 tiene una mostra personale dal titolo Elica Infinita nei suggestivi ambienti del Centro Cultural del Conde Duque di Madrid. Partecipa a importanti esposizioni collettive, tra cui: Vitalità del negativo nell’arte italiana:1960/70 (Roma, 1970), Linee della ricerca artistica in Italia: 1960/1980 (Roma, 1981); Arte italiana 1960-’82 (Londra, 1982); La otra escultura (Madrid, 1990): Roma anni ’60 (Roma,1990), The Italian Metamorphosis (New York, 1994); Arte italiana: ultimi quarant’anni (Bologna, 1997); Minimalia. Da Giacomo Balla a.... (Venezia, 1997 - Roma, 1998). Nel 2003 viene dedicata a Mochetti un’ ampia mostra antologica da uno spazio museale italiano, il Palazzo Ducale di Sassuolo. E’ vincitore del concorso internazionale MAXXI 2per100 con l’opera “Linee rette di luce nell’Iperspazio curvilineo”.
25 marzo ore 18.30
luca maria patella
Non mi sono mai annoiato tanto... quanto in Africa!
arthur & luc
Luca Patella: un artista attivo sin dagli anni cinquanta, anni in cui sperimenta tecniche tradizionali e non, come l’acquaforte fotografica a colori simultanei. Difficile definire un artista che fa sue le tecniche più disparate come l’acquerello, l’incisione, la fotografia, il film... il computer. Patella ha conseguito studi scientifici (Chimica Strutturale) che lo hanno caratterizzato nel suo fare artistico: scrive saggi scientifici e fantastici (“IO SONO QUI”) e testi psicoanalitici su Duchamp e Diderot (“DEN & DUCH
disenameled”). Patella non costringe la sua arte nella semplice ricerca ed evoluzione di uno stile, di un’unica matrice “risolutiva-ripetibile”, la sua analisi procede attraverso una pluralità di mezzi e di linguaggi, che, dopo essere stati studiati e praticati in modo approfondito, vengono messi da parte in favore di una ricerca e di un apprendimento continui... (Laura D’Andria).
Patella ha esposto le sue opere e invenzioni a Roma, Torino, New York, Philadelphia, Tokio, Sao Paulo, Parigi, Londra, Liverpool, Mannhein, Dortmund, Humlebaeck, L’Aia, Bruxelles, Antwerpen, Ginevra, Berna, Vienna e partecipa a cinque edizioni della “Biennale Internazionale d’Arte di Venezia”. Le sue opere si trovano in collezioni di musei, quali: lo “Stedelijk Museum” di Amsterdam, il “MoMA” di New York, la “Bibliotèque Nationale” di Parigi, la “Polaroid Corporation” di Boston, e la “Galleria Nazionale d’Arte Moderna” di Roma. Negli anni Settanta Luca sperimenta un nuovo campo di approfondimento della conoscenza accostandosi al testo narrativo-linguistico o poetico, al testo scientifico, al saggio, lasciandoci scritti come “Io sono qui”, “Muri e alberi parlanti”, scritti che spesso interagiscono e dialettizzano con le opere. La raccolta di opere più significative del Patella si intitola “DEN & DUCH dis-enameled” (DENis Diderot & Marcel DUCHamp sverniciati); più di trecento
opere, esposte presso il “MUHKA museum” di Antwerpen nel 1990, spiegano (e “ri-velano”) il lavoro di analisi psichica che l’artista svolge, “sverniciando” l’inconscio di DUCH attraverso le sue opere e soprattutto tramite la grande invenzione linguistica duchampiana dei “ready-made”.
presenta
“PROTAGONISTI A ROMA”
Interviste parlate condotte dalla critica d’arte Gabriella Dalesio
25 febbraio – 18 marzo – 25 marzo
Protagonisti a Roma vuole essere un modo di presentare ai borsisti dell’Accademia spagnola, la situazione artistica della capitale. L’obiettivo è quello di far conoscere la realtà artistica romana e italiana attraverso le dirette testimonianze di personaggi, artisti, galleristi, collezionisti, che ne hanno contrassegnato la vita e i momenti di passaggio nell’avvicendarsi di tendenze e di confronto internazionale.
Gabriella Dalesio è docente di Storia dell’Arte contemporanea all’accademia di Belle Arti di Napoli. E’ critico d’arte e pubblicista. Ha al suo attivo un’attività professionale più che ventennale in qualità di curatrice di mostre, di pubblicista avendo collaborato e collaborando per servizi d’arte con quotidiani (Paese Sera, Il Manifesto, Repubblica) e riviste di settore quali Flash Art, Segno, Titolo. Inoltre è stata corrispondente del giornale tedesco NIKE (New Kunst in Europe). Ha pubblicato numerosi saggi. Ha curato convegni d’arte e filosofia (Istituto Italiano per gli studi filosofici – Napoli 1992) e arte e scienza (Palazzo delle Esposizioni 1998). E’ in fase di ultimazione un suo saggio di storia dell’arte ed estetica contemporanea. Attualmente collabora con la Fondazione Morra di Napoli per una monografia sull’artista giapponese del movimento Gutai, Shozo Shimamoto.
25 febbraio ore 17
pino casagrande
Pino Casagrande inizia la sua attività nel mondo dell’arte come gallerista nel 1992 rilevando la galleria De Crescenzo in via Principessa Clotilde, zona ricca di tradizioni artistiche, dove inizia a proporre opere di artisti internazionali già affermati e di giovani meno conosciuti, ma certamente significativi per il percorso dell’arte concettuale. Nel 1987 aveva acquistato una villa unifamiliare del 1934, sita accanto alle Terme di Caracalla. Con l’aiuto dell’architetto Patrizio Paris la trasforma in una Casa-Collezione. Nasce Villa Pepoli quale luogo privilegiato dell’arte in cui l’inserimento delle opere all’interno della vita quotidiana del collezionista ne esalta il carattere minimale dell’arredamento. L’ arte quindi diviene viva perchè i lavori della collezione tengono conto non solo di nomi storici dell’arte contemporanea quali Sol Lewitt, Douglas Huber, Christo, ma anche della ricerca che in quegli anni si stava affermando fra le nuove generazioni, Chen Zen, Oliviero Rainaldi, Pietrosanti, le cui opere sono acquistate vendendo lavori di Fontana, Burri, Twombly, Manzoni. Nel 1995 Pino Casagrande sposta la sua attività di gallerista a San Lorenzo nell’ex Pastificio Cerere di Via degli Ausoni che in quegli anni si trasformerà in centro propulsivo dell’arte contemporanea romana con la presenza di artisti quali Nunzio, Pizzi Cannella, Bruno Ceccobelli. Nel 2008 inaugura il suo appartamento/galleria a Spoleto con una mostra personale di Piero Mottola. Recenti acquisizioni della sua collezione sono opere di Roman Opalka, Braco Dimitrijevic, James Turrel.
Naoya Takahara
Naoya Takahara e’ nato in Ehime, Giappone nel 1954. Dopo essersi laureato in discipline artistiche nel 1976 alla Tama Arts University of Tokyo, inizia a viaggiare in Europa. Si stabilisce a Roma alla fine degli anni ‘70. Principali mostre personali: 1987 Jartrakor, Roma / 1995 Janus Avivson gallery, Londra / 1996 Sala 1, Roma; Ex SNIA Viscosa, Roma / 1997 Bianca Pilat, Milano (a cura di Trevi Flash Art Museum)/ 2000 Janus Avivson gallery, Parigi / 2003 Museo Laboratorio di arte contemporanea, Roma; Erica Fiorentini, Roma / 2004 Lift Gallery, Roma / 2005 Palazzo della Corgna, Città della Pieve (con Fabio Mauri); Wunderkammern, Spello / 2008 Brecce, Roma; Color Museum, Tokyo.
Principali mostre collettive: 1987 Scultori e gallerie di Roma, Sala 1, Roma / 1991 Simultaneità, Museo di Roma Palazzo Braschi, Roma / 1992 Lunami report in 91, Lunami gallery, Tokyo; Giappone Italia giovani generazioni, Galleria nazionale d’arte moderna, Istituto Giapponese di cultura, Roma / 1993 11 Japanese artists in Europe, Atrantis middle gallery by Janus Avivson, Londra; Disgregant-Aggregante, Palazzo Racani Arroni, Spoleto / 1994 Identità e rappresentazioni cartografiche, Museo nazionale preistorico etnografico L. Pigolini, Roma; Festival dei due mondi, Galleria comunale d’Arte moderna, Spoleto / 1995 Incantesimi, Bomarzo / 1996 1º premio Trevi Flash Art Museum, Trevi (assegnazione di un premio); Under anden himmel, Triennale, Copenhagen / 1998 Lavori in corso 3, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Roma; Biennale dei parchi, natura e ambiente, Roma / 1999 Viaggiatori sulla Flaminia, Spoleto / 2000 Recenti acquisizioni, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Roma; Paesaggio dopo la battaglia, XLV mostra internazionale d’arte contemporanea, Galleria Civica d’arte contemporanea, Termoli / 2001 Le Tribu’ dell’Arte, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Roma; -7- Fazio, Karpüseeler, Micheli, Takahara, Hyunnart studio ed Equilibri Precari, Roma / 2002 Ad occhi aperti, Hyunnart studio, Roma OUSIA: spaziomateriatempo Bonoli, Palmieri, Takahara, Albornoz Palace Hotel, Spoleto / 2004 Roma Punto Uno, Tokyo, Osaka, Okinawa, Seoul.../ 2005 Viaggio in Italia, Palazzo Orsini, Bomarzo; Viaggio in Italia, Sala 1, Rom / 2006 Acquisti e Doni, Galleria Comunale d’arte Moderna, Roma.
18 marzo ore 17.00
giuliano matricardi
Giuliano Matricardi, laureato alla IULM di Milano in Scienze della comunicazione, è stato direttore dal 1987 al 1992 de Il Ponte Editrice d’arte. Dal 1993 ad oggi è direttore de Il Ponte Contemporanea ed è l’ideatore di Riparte, fiera iniziata nel 1995. Ha editato The Bridges of Art (Skira Editore, 2003) e Artisti Solitari (SilvanaEditoriale, 2009), entrambi di Achille Bonito Oliva, e Riparte - decimo anniversario (Edizioni Drago, 2004). “La galleria Il Ponte Contemporanea ha ospitato sin dal 1993 mostre che ben documentano lo scenario internazionale, e onorando il proprio nome, ha fatto da luogo di transito, scambio e contatto per artisti internazionali di diverse generazioni. Gli artisti presentati hanno sempre sfondato il muro della pratica inerte, cercando la possibilità di rappresentare il rapporto del soggetto con la storia perché il loro imperativo è stato sempre quello di non essere gli storici dell’istante. Anche il pubblico per questo è sempre stato un elemento di partecipazione attiva agli eventi e alle mostre de Il Ponte Contemporanea, in quanto costituiva il referente dell’opera, quell corpo sociale che dà carne e sostanza allo scheletro della storia…” (Achille Bonito Oliva – The Bridges of Art)
Cataloghi e libri editi da Il Galleria Il Ponte Contemporanea: Ford Beckman (1993), Pierre et Gilles (1993), Omar Ronda (1994), Atti Osceni Fatti Criminali, Galliani Silvestro (1994), Pietro Costa (1994), Maurizio Pellegrin (1994), Dino Pedriali (2005), Raimondo Galeano (1995), Cristiano Pintaldi (1995), Donald Lipski (1995), Nino Longobardi (1995), Tamilia (1996), Fabrice De Nola (1997) Matteo Basilè (1997), Balletti & Mercandelli (1997), Baron Wilhelm Von Gloeden (1998), Myriam Laplante (1998), Matthias Herrmann (1998), Marre Azzopardi (1998) Balletti & Mercandelli (1998), Jean-Jacques Ringuette (1998), Mimma Pisani (1998), Matt Marello (1999), Gianluca Cosci (1999), Francesco Impellizzeri (2000), Matthias Herrmann (2000), Franco Giordano (2000), Balletti & Mercandelli (2000), Giorgio Lupattelli (2001), Franco Cenci (2001), Myriam Laplante (2002), The Bridges of Art (2003), Riparte – decimo anniversario (2004), Oliviero Rainaldi – conversazioni (2004), Achille Bonito Oliva – Artisti Solitari, uno sguardo dal Ponte sul terzo millennio (2008).
maurizio mochetti
Maurizio Mochetti nasce nel 1940 a Roma. A partire dal 1964 l’interesse di Mochetti è orientato verso la luce intesa nella sua fisicità,come materia, senza alcun significato simbolico o mistico. Nel 1965 realizza Raggio di sole. Il raggio di sole si sposta nel tempo: é “una retta di fotoni in movimento”, come dichiarerà Mochetti in diverse interviste. Nel 1968 esordisce sul palcoscenico artistico romano con la sua prima esposizione personale a Roma, all’ormai storica Galleria “La Salita”: espone 10 progetti. Nel 1969 Mochetti vince il i premio pascali a Polignano a Mare e il premio scultura alla VI Biennale di Parigi. Nel 1970 partecipa alla sua prima Biennale di Venezia cui seguiranno quelle del 1978,1982, 1986, 1988, 1997. Sin dai primi anni ‘70 si affaccia sul panorama internazionale, esponendo allo Stedelijk Van Abbemuseum di Eindhooven in Olanda (1975), allo Stadtische Kunsthalle di Dusseldorf in Germania (1978), al Forum Kunst di Rottweil sempre in Germania (1982),al Museo Alvar Aalto in Finlandia (1985). Nel ‘76 partecipa alla Biennale di Sidney, mentre nel ‘91 é presente alla Biennale Internazionale di Nagoya in Giappone. Nel 1993 Mochetti partecipa alla mostra collettiva “Three Artistic Generations in Contemporary Italy” presso il Tel Aviv Museum of Art e nel 1998 rappresenta l’Italia alla XXIV Biennale di San Paolo del Brasile. Nel 1999 partecipa alla mostra “Arte Futura. Opere e progetti del centro per le arti contemporanee a Roma” alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.Nel 2000 tiene una mostra personale dal titolo Elica Infinita nei suggestivi ambienti del Centro Cultural del Conde Duque di Madrid. Partecipa a importanti esposizioni collettive, tra cui: Vitalità del negativo nell’arte italiana:1960/70 (Roma, 1970), Linee della ricerca artistica in Italia: 1960/1980 (Roma, 1981); Arte italiana 1960-’82 (Londra, 1982); La otra escultura (Madrid, 1990): Roma anni ’60 (Roma,1990), The Italian Metamorphosis (New York, 1994); Arte italiana: ultimi quarant’anni (Bologna, 1997); Minimalia. Da Giacomo Balla a.... (Venezia, 1997 - Roma, 1998). Nel 2003 viene dedicata a Mochetti un’ ampia mostra antologica da uno spazio museale italiano, il Palazzo Ducale di Sassuolo. E’ vincitore del concorso internazionale MAXXI 2per100 con l’opera “Linee rette di luce nell’Iperspazio curvilineo”.
25 marzo ore 18.30
luca maria patella
Non mi sono mai annoiato tanto... quanto in Africa!
arthur & luc
Luca Patella: un artista attivo sin dagli anni cinquanta, anni in cui sperimenta tecniche tradizionali e non, come l’acquaforte fotografica a colori simultanei. Difficile definire un artista che fa sue le tecniche più disparate come l’acquerello, l’incisione, la fotografia, il film... il computer. Patella ha conseguito studi scientifici (Chimica Strutturale) che lo hanno caratterizzato nel suo fare artistico: scrive saggi scientifici e fantastici (“IO SONO QUI”) e testi psicoanalitici su Duchamp e Diderot (“DEN & DUCH
disenameled”). Patella non costringe la sua arte nella semplice ricerca ed evoluzione di uno stile, di un’unica matrice “risolutiva-ripetibile”, la sua analisi procede attraverso una pluralità di mezzi e di linguaggi, che, dopo essere stati studiati e praticati in modo approfondito, vengono messi da parte in favore di una ricerca e di un apprendimento continui... (Laura D’Andria).
Patella ha esposto le sue opere e invenzioni a Roma, Torino, New York, Philadelphia, Tokio, Sao Paulo, Parigi, Londra, Liverpool, Mannhein, Dortmund, Humlebaeck, L’Aia, Bruxelles, Antwerpen, Ginevra, Berna, Vienna e partecipa a cinque edizioni della “Biennale Internazionale d’Arte di Venezia”. Le sue opere si trovano in collezioni di musei, quali: lo “Stedelijk Museum” di Amsterdam, il “MoMA” di New York, la “Bibliotèque Nationale” di Parigi, la “Polaroid Corporation” di Boston, e la “Galleria Nazionale d’Arte Moderna” di Roma. Negli anni Settanta Luca sperimenta un nuovo campo di approfondimento della conoscenza accostandosi al testo narrativo-linguistico o poetico, al testo scientifico, al saggio, lasciandoci scritti come “Io sono qui”, “Muri e alberi parlanti”, scritti che spesso interagiscono e dialettizzano con le opere. La raccolta di opere più significative del Patella si intitola “DEN & DUCH dis-enameled” (DENis Diderot & Marcel DUCHamp sverniciati); più di trecento
opere, esposte presso il “MUHKA museum” di Antwerpen nel 1990, spiegano (e “ri-velano”) il lavoro di analisi psichica che l’artista svolge, “sverniciando” l’inconscio di DUCH attraverso le sue opere e soprattutto tramite la grande invenzione linguistica duchampiana dei “ready-made”.
25
marzo 2010
Protagonisti a Roma #3
25 marzo 2010
incontro - conferenza
Location
REAL ACADEMIA DE ESPANA – ACCADEMIA REALE DI SPAGNA
Roma, Via Di San Pietro In Montorio, 3, (Roma)
Roma, Via Di San Pietro In Montorio, 3, (Roma)
Vernissage
25 Marzo 2010, ore 17-20
Autore
Curatore