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Puck! Show
Saranno esposte tavole originali a fumetti, copertine, videoinstallazioni, omaggi per celebrare il quasi decennale delle pubblicazioni indipendenti “PUCK!” e “The Artist”. Oltre 100 autori di fumetti coinvolti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 21 gennaio 2010 la rivista di fumetti “PUCK!”, precedentemente conosciuta come “The Artist”, ricostruisce il suo, quasi decennale, percorso artistico ed editoriale alla Don Gallery a Milano.
La mostra sarà divisa in 3 sezioni tra loro collegate: la performance live di Hunt Emerson e l’esposizione dei suoi disegni originali; gli omaggi e le interpretazioni di Puck realizzate da diversi artisti e cartoonist di fama mondiale ed infine una selezione di tavole originali, copertine e disegni inediti.
Ospite internazionale dell’evento il cartoonist inglese Hunt Emerson, assiduo frequentatore della rivista dal 2004 e una delle firme più originali della corrente europea degli Underground Comix. Hunt Emerson classe1952 (Newcastle), è artisticamente attivo fin dai primi anni ’70, creatore di mondi paradossali e di una innumerevole serie di personaggi comici, ha dichiarato di ispirarsi a George Harriman, Gilbert Shelton, l’illustratore per bambini Leo Baxendale, John Tenniel, Jasper Johns, Heironymus Bosch e Jacovitti.
È autore della serie antimilitarista “Thunderdogs”, della comic strip muta “Citymouth”, delle surreali avventure a sfondo jazz di “Max Zillion & Alto Ego”, dell’epopea eroticomica di “Firkin the Cat”, nonché di innumerevoli riadattamenti a fumetti di classici della letteratura, da “L’Amante di Lady Chatterley” a “L’ultima notte di Casanova”.
Le sue opere sono state pubblicate in Europa e negli Stati Uniti.
- La storia ed i collaboratori della rivista
“PUCK!- la rivista delle bassezze gratuite”, già nota con il nome di “The Artist”, è una rivista di fumetti autoprodotta, attiva dal 2001, creata dal disegnatore Ivan Manuppelli con l’aiuto degli amici Emanuele Fossati e Igor Mangano (ora sostituito da Marco Falatti).
Scrive il giornalista Sergio Nazzaro, dalla rivista Mega: “La nona arte di The Artist diventa sfogo intelligente contro le idiozie della società e dei suoi ruoli. Non disconosce vergogna e scava nell'assurdo. Un fumetto che non si inchina a nessun perbenismo, a nessuna valutazione d'opportunità, ma si inchina al lettore spiazzandolo (...) Devoti a lezioni quali quelle di Cannibale e Frigidaire, ne riconoscono la paternità aggiornandola ai tempi che vivono (...) Il fumetto riportato alla sua essenza di guerriglia divertente delle idee, che sobilla sarcastico e non si fa ricattare da alcun tipo di mercato."
Caratteristica peculiare di questa pubblicazione è la sua grande eterogeneità, sia di stili che di autori. Si spazia da fumettisti semisconosciuti a grandi nomi del panorama italiano ed internazionale. In alcuni casi le storie sono disegnate a più mani, affidando ogni pagina ad un autore differente, o facendo realizzare la stessa da più disegnatori, fondendo stili, a volte molto diversi tra loro, di artisti che spesso non si sono mai neppure incontrati.
Da una recensione di Leonardo Lamanna su INK: “ Per gli amanti delle riviste cosiddette “underground” ecco un titolo piuttosto interessante, che nasce dagli sforzi di un gruppo di creativi e coraggiosi personaggi, i quali bellamente se ne fregano di quelle che sono le preferenze (alquanto aride e unidirezionali) del mercato attuale e pubblicano ciò che vogliono, come vogliono: per come la vedo io, il risultato è molto positivo.”
Sulle pagine di “PUCK!” e “The Artist” hanno scritto e disegnato autori della vecchia scuola umoristica (Osvaldo Cavandoli, Bruno Bozzetto, Gino Gavioli, Luigi Corteggi, Carlo Peroni), storiche firme dell’editoria indipendente (Max Capa, Matteo Guarnaccia, Giancarlo Mattia) e le più importanti firme internazionali di Underground Comix (Foolbert Sturgeon, Robert Armstrong, Hunt Emerson, Bill Griffith, gli Air Pirates, Pat Moriarity, John Pound, Aleksandar Zograf, Mike Diana, Gilbert Shelton, Jay Kinney).
Parte fondamentale di queste pubblicazioni è il contributo costante della nuova generazione di cartoonist italiani: Paolo Bacilieri, Sergio Ponchione, Maurizio Rosenzweig, Alberto Ponticelli, Akab, Federico Sfascia, Giuseppe Palumbo, Squaz, Stefano Zattera, Massimo Semerano, Roberto Mangosi, Giuliano Aloisi, Piero Tonin, Fernando Caretta, Maurizio Ercole, Danilo Loizedda, Tino Adamo e gli stessi fondatori della rivista Manuppelli (sotto lo pseudonimo di Hurricane Ivan), Mangano e Fossati.
Diversi artisti non direttamente legati al mondo del fumetto, inoltre, hanno contribuito fin dai primi numeri alla continua evoluzione della rivista: il cantastorie siciliano Franco Trincale, l’artista di strada Filippo Auti, il burattinaio argentino Adrian Bandirali e per il futuro sono previste nuove rubriche curate da Vincenzo Sparagna (il fondatore di Frigidaire e Cannibale), l’attivista Silvano Falatti e Gerry Bruno (il leader dei “Brutos”).
Scrive Dario Morgante, direttore della casa editrice Purple Press: “ The Artist si pone come trait d’union tra l’underground storico e quello contemporaneo, affiancando fumetti inediti del passato a quelli realizzati dalle nuove generazioni che a quelli si rifanno. Non quindi un discorso nostalgico (…), ma un’analisi e un approfondimento su quelle produzioni e quegli autori come punto di partenza per una nuova evoluzione dei temi e degli stili.”
Nel 2009 “The Artist” cambia nome e diventa "PUCK!". La presentazione ufficiale della nuova rivista, con doppia copertina dipinta da Sergio Ponchione, è avvenuta il 7 marzo 2009 a Bilbolbul, il Festival Internazionale del Fumetto di Bologna. Il primo numero ha come pezzo forte un’unica storia a fumetti disegnata da 30 autori italiani riuniti per la prima volta in un unico progetto editoriale : un fumetto dedicato a Osvaldo Cavandoli (prezioso collaboratore della rivista fino alla sua scomparsa) e alla sua celebre Linea.
L’arte di Puck
di Vincenzo Sparagna, direttore di Frigidaire
Puck, ex The Artist, è una rivista-gruppo del tutto singolare. In primo luogo perché si presenta in perfetta controtendenza rispetto alla frammentazione individualistica dell’immaginario fumettistico. Non è cioè un luogo per esibizioni autocompiaciute, come accade a molta parte del presunto underground attuale, ma un vero centro di ricerca che si proietta oltre se stesso, agisce, inventa, ironizza guardando alla società e al mondo, praticando un umile omaggio al passato che è la sua migliore e più radicale negazione.
Il suo animatore principale, Ivan Manuppelli, in arte Hurricane, è un giovane di talento i cui disegni e le cui storie sono a mezza strada tra Jacovitti e Robert Crumb, ma senza alcuna smania imitativa, poiché utilizza questi riferimenti con la stessa libertà con cui, oltre trenta anni fa, Stefano Tamburini utilizzava il riferimento ai dadaisti del primo Cannibale anni ’20.
In lui, come in tutte le produzioni di Puck, il passato è lo strumento, il trucco illusorio per una proiezione potente verso il futuro, un esperimento di comunicazione così innovativo che ha bisogno di mascherarsi da nostalgia, insomma un perfetto replay ironico post-moderno.
Puck non cerca l’assoluto, non si illude di produrre il mitico “nuovo”, anzi sottolinea nelle sue storie, nei suoi servizi, nei suoi riferimenti “classici” una vocazione ironica, beffarda, manipola finte/vere citazioni per abbagliare senza accecare, nella consapevolezza di operare fuori di ogni linea prevedibile, che vuol dire coscienza di tutti i passati, che oggi sono tanti “presenti” da ritrovare.
Ho sentito molti lamentare di queste opere “puck” il loro gusto underground, la loro nostalgia degli anni ’60 e ’70, ma queste critiche sono il frutto di un sottile equivoco, indotto dagli stessi autori con perfida malizia, poiché è proprio nel riferimento esplicito e perfino clamoroso a quei “modelli” che Puck cerca un disegno che superi l’underground trasformandolo in ironica parentela, in citazione finta.
L’universo contemporaneo è fatto di frammenti che si accoppiano, si scontrano, si mescolano e Puck lavora appunto coscientemente in questa pattumiera estetica, come quei ragazzi di Korogocho che cercano gli oggetti che possono ancora servirgli tra le montagne di rifiuti delle discariche a cielo aperto di Nairobi.
Siamo di fronte a una estetica del riciclo povero, senza clamori tecnologici, quasi si fosse dei neonaif, eppure lontani da ogni sterile ingenuità. Ci si serve così liberamente del fumetto, del video, dei film, della musica, dell’animazione pupazzata, dei vecchi comici di strada, dei clown da baraccone di paese, dei cantastorie come di mattoni per una casa molto carina, senza soffitto, senza cucina…
Dopo anni di solitudine inventiva, di deserti attraversati da noi di Frigidaire senza neppure sapere se avremmo trovato mai una nuova oasi, Puck mi appare allora come un accampamento tuareg tra le dune, un essere vivente imprevisto su un pianeta arido che si pensava disabitato.
Come c’è acqua sotto la superficie della Luna, così c’è almeno Puck sotto lo strato secco che è l’immaginario contemporaneo. Si tratta certo di far salire i fiumi profondi in superficie, ma Hurricane e i suoi sembrano lucidamente decisi a scalare le caverne , a non lasciarsi incantare lungo la via dallo specchio dei blog, che va attraversato di slancio per scoprire ancora una volta lo stupefacente universo di Alice, inesistente ma reale, capovolto eppur dritto.
La mostra sarà divisa in 3 sezioni tra loro collegate: la performance live di Hunt Emerson e l’esposizione dei suoi disegni originali; gli omaggi e le interpretazioni di Puck realizzate da diversi artisti e cartoonist di fama mondiale ed infine una selezione di tavole originali, copertine e disegni inediti.
Ospite internazionale dell’evento il cartoonist inglese Hunt Emerson, assiduo frequentatore della rivista dal 2004 e una delle firme più originali della corrente europea degli Underground Comix. Hunt Emerson classe1952 (Newcastle), è artisticamente attivo fin dai primi anni ’70, creatore di mondi paradossali e di una innumerevole serie di personaggi comici, ha dichiarato di ispirarsi a George Harriman, Gilbert Shelton, l’illustratore per bambini Leo Baxendale, John Tenniel, Jasper Johns, Heironymus Bosch e Jacovitti.
È autore della serie antimilitarista “Thunderdogs”, della comic strip muta “Citymouth”, delle surreali avventure a sfondo jazz di “Max Zillion & Alto Ego”, dell’epopea eroticomica di “Firkin the Cat”, nonché di innumerevoli riadattamenti a fumetti di classici della letteratura, da “L’Amante di Lady Chatterley” a “L’ultima notte di Casanova”.
Le sue opere sono state pubblicate in Europa e negli Stati Uniti.
- La storia ed i collaboratori della rivista
“PUCK!- la rivista delle bassezze gratuite”, già nota con il nome di “The Artist”, è una rivista di fumetti autoprodotta, attiva dal 2001, creata dal disegnatore Ivan Manuppelli con l’aiuto degli amici Emanuele Fossati e Igor Mangano (ora sostituito da Marco Falatti).
Scrive il giornalista Sergio Nazzaro, dalla rivista Mega: “La nona arte di The Artist diventa sfogo intelligente contro le idiozie della società e dei suoi ruoli. Non disconosce vergogna e scava nell'assurdo. Un fumetto che non si inchina a nessun perbenismo, a nessuna valutazione d'opportunità, ma si inchina al lettore spiazzandolo (...) Devoti a lezioni quali quelle di Cannibale e Frigidaire, ne riconoscono la paternità aggiornandola ai tempi che vivono (...) Il fumetto riportato alla sua essenza di guerriglia divertente delle idee, che sobilla sarcastico e non si fa ricattare da alcun tipo di mercato."
Caratteristica peculiare di questa pubblicazione è la sua grande eterogeneità, sia di stili che di autori. Si spazia da fumettisti semisconosciuti a grandi nomi del panorama italiano ed internazionale. In alcuni casi le storie sono disegnate a più mani, affidando ogni pagina ad un autore differente, o facendo realizzare la stessa da più disegnatori, fondendo stili, a volte molto diversi tra loro, di artisti che spesso non si sono mai neppure incontrati.
Da una recensione di Leonardo Lamanna su INK: “ Per gli amanti delle riviste cosiddette “underground” ecco un titolo piuttosto interessante, che nasce dagli sforzi di un gruppo di creativi e coraggiosi personaggi, i quali bellamente se ne fregano di quelle che sono le preferenze (alquanto aride e unidirezionali) del mercato attuale e pubblicano ciò che vogliono, come vogliono: per come la vedo io, il risultato è molto positivo.”
Sulle pagine di “PUCK!” e “The Artist” hanno scritto e disegnato autori della vecchia scuola umoristica (Osvaldo Cavandoli, Bruno Bozzetto, Gino Gavioli, Luigi Corteggi, Carlo Peroni), storiche firme dell’editoria indipendente (Max Capa, Matteo Guarnaccia, Giancarlo Mattia) e le più importanti firme internazionali di Underground Comix (Foolbert Sturgeon, Robert Armstrong, Hunt Emerson, Bill Griffith, gli Air Pirates, Pat Moriarity, John Pound, Aleksandar Zograf, Mike Diana, Gilbert Shelton, Jay Kinney).
Parte fondamentale di queste pubblicazioni è il contributo costante della nuova generazione di cartoonist italiani: Paolo Bacilieri, Sergio Ponchione, Maurizio Rosenzweig, Alberto Ponticelli, Akab, Federico Sfascia, Giuseppe Palumbo, Squaz, Stefano Zattera, Massimo Semerano, Roberto Mangosi, Giuliano Aloisi, Piero Tonin, Fernando Caretta, Maurizio Ercole, Danilo Loizedda, Tino Adamo e gli stessi fondatori della rivista Manuppelli (sotto lo pseudonimo di Hurricane Ivan), Mangano e Fossati.
Diversi artisti non direttamente legati al mondo del fumetto, inoltre, hanno contribuito fin dai primi numeri alla continua evoluzione della rivista: il cantastorie siciliano Franco Trincale, l’artista di strada Filippo Auti, il burattinaio argentino Adrian Bandirali e per il futuro sono previste nuove rubriche curate da Vincenzo Sparagna (il fondatore di Frigidaire e Cannibale), l’attivista Silvano Falatti e Gerry Bruno (il leader dei “Brutos”).
Scrive Dario Morgante, direttore della casa editrice Purple Press: “ The Artist si pone come trait d’union tra l’underground storico e quello contemporaneo, affiancando fumetti inediti del passato a quelli realizzati dalle nuove generazioni che a quelli si rifanno. Non quindi un discorso nostalgico (…), ma un’analisi e un approfondimento su quelle produzioni e quegli autori come punto di partenza per una nuova evoluzione dei temi e degli stili.”
Nel 2009 “The Artist” cambia nome e diventa "PUCK!". La presentazione ufficiale della nuova rivista, con doppia copertina dipinta da Sergio Ponchione, è avvenuta il 7 marzo 2009 a Bilbolbul, il Festival Internazionale del Fumetto di Bologna. Il primo numero ha come pezzo forte un’unica storia a fumetti disegnata da 30 autori italiani riuniti per la prima volta in un unico progetto editoriale : un fumetto dedicato a Osvaldo Cavandoli (prezioso collaboratore della rivista fino alla sua scomparsa) e alla sua celebre Linea.
L’arte di Puck
di Vincenzo Sparagna, direttore di Frigidaire
Puck, ex The Artist, è una rivista-gruppo del tutto singolare. In primo luogo perché si presenta in perfetta controtendenza rispetto alla frammentazione individualistica dell’immaginario fumettistico. Non è cioè un luogo per esibizioni autocompiaciute, come accade a molta parte del presunto underground attuale, ma un vero centro di ricerca che si proietta oltre se stesso, agisce, inventa, ironizza guardando alla società e al mondo, praticando un umile omaggio al passato che è la sua migliore e più radicale negazione.
Il suo animatore principale, Ivan Manuppelli, in arte Hurricane, è un giovane di talento i cui disegni e le cui storie sono a mezza strada tra Jacovitti e Robert Crumb, ma senza alcuna smania imitativa, poiché utilizza questi riferimenti con la stessa libertà con cui, oltre trenta anni fa, Stefano Tamburini utilizzava il riferimento ai dadaisti del primo Cannibale anni ’20.
In lui, come in tutte le produzioni di Puck, il passato è lo strumento, il trucco illusorio per una proiezione potente verso il futuro, un esperimento di comunicazione così innovativo che ha bisogno di mascherarsi da nostalgia, insomma un perfetto replay ironico post-moderno.
Puck non cerca l’assoluto, non si illude di produrre il mitico “nuovo”, anzi sottolinea nelle sue storie, nei suoi servizi, nei suoi riferimenti “classici” una vocazione ironica, beffarda, manipola finte/vere citazioni per abbagliare senza accecare, nella consapevolezza di operare fuori di ogni linea prevedibile, che vuol dire coscienza di tutti i passati, che oggi sono tanti “presenti” da ritrovare.
Ho sentito molti lamentare di queste opere “puck” il loro gusto underground, la loro nostalgia degli anni ’60 e ’70, ma queste critiche sono il frutto di un sottile equivoco, indotto dagli stessi autori con perfida malizia, poiché è proprio nel riferimento esplicito e perfino clamoroso a quei “modelli” che Puck cerca un disegno che superi l’underground trasformandolo in ironica parentela, in citazione finta.
L’universo contemporaneo è fatto di frammenti che si accoppiano, si scontrano, si mescolano e Puck lavora appunto coscientemente in questa pattumiera estetica, come quei ragazzi di Korogocho che cercano gli oggetti che possono ancora servirgli tra le montagne di rifiuti delle discariche a cielo aperto di Nairobi.
Siamo di fronte a una estetica del riciclo povero, senza clamori tecnologici, quasi si fosse dei neonaif, eppure lontani da ogni sterile ingenuità. Ci si serve così liberamente del fumetto, del video, dei film, della musica, dell’animazione pupazzata, dei vecchi comici di strada, dei clown da baraccone di paese, dei cantastorie come di mattoni per una casa molto carina, senza soffitto, senza cucina…
Dopo anni di solitudine inventiva, di deserti attraversati da noi di Frigidaire senza neppure sapere se avremmo trovato mai una nuova oasi, Puck mi appare allora come un accampamento tuareg tra le dune, un essere vivente imprevisto su un pianeta arido che si pensava disabitato.
Come c’è acqua sotto la superficie della Luna, così c’è almeno Puck sotto lo strato secco che è l’immaginario contemporaneo. Si tratta certo di far salire i fiumi profondi in superficie, ma Hurricane e i suoi sembrano lucidamente decisi a scalare le caverne , a non lasciarsi incantare lungo la via dallo specchio dei blog, che va attraversato di slancio per scoprire ancora una volta lo stupefacente universo di Alice, inesistente ma reale, capovolto eppur dritto.
21
gennaio 2010
Puck! Show
Dal 21 gennaio al 06 marzo 2010
arte contemporanea
performance - happening
disegno e grafica
performance - happening
disegno e grafica
Location
THE DON GALLERY – VIA COLA MONTANO
Milano, Via Cola Montano, 15, (Milano)
Milano, Via Cola Montano, 15, (Milano)
Orario di apertura
dalle 11,30 alle 18,30. Sabato e domenica solo su appuntamento.
Vernissage
21 Gennaio 2010, ore 18-22
Sito web
www.hurricaneivan.blogspot.com
Ufficio stampa
ELENA BARI - NEWRELEASE
Autore