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Puglia un’arte di frontiera
“Puglia un’arte di frontiera”, il titolo del libro di Angelo Lippo, edito da Lepisma, diventa spunto e alibi seducente per una mostra
Comunicato stampa
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"Puglia un'arte di frontiera", il titolo del libro di Angelo Lippo, edito da Lepisma, diventa spunto e alibi seducente per una mostra nella sede dell'associazione artistico socio-culturale Raggio Verde di Lecce (via Federico D'Aragona,4).
Sarà infatti la presentazione dell'ultimo libro del poeta, scrittore, giornalista tarantino Angelo Lippo ad aprire l'omonima rassegna che vedrà in esposizione, dal 3 all'8 maggio, le opere di alcuni tra i più interessanti protagonisti dell'arte contemporanea made in Puglia: Nicola Andreace, Uccio Biondi,Renato Centonze, Carmelo Conte, Enzo De Filippis, Sandro Greco, Pietro Guida e Massimo Quarta.
Otto uomini.
Otto storie diverse, otto percorsi nel segno dell'arte per disegnare il profilo di una Puglia estremamente creativa che soffre ancora di una marginalità geografica, e perchè no anche politica, che la relega a rivestire posizioni da "retrocessione" pur avendo uomini di indiscusso valore e talento.
In un confronto generazionale nelle diverse espressività, gli artisti in mostra, ognuno con la propria produzione e la stessa vita interamente dedicata all'arte, sono un notevole esempio della vocazione artistica di questa terra considerata da sempre luogo di frontiera, passaggio obbligato dal sud al nord, ponte naturale tra oriente e occidente.
Argomenti snocciolati con freschezza narrativa e acuto spirito di osservazione da Angelo Lippo che raccoglie una selezione di articoli pubblicati su "Il Corriere del Giorno" (quotidiano con il quale collabora attualmente nella pagina culturale) e "La Gazzetta del Mezzogiorno" arricchiti da sei testi monografici. Articoli - commenta Dante Maffia nella prefazione - nei quali Angelo Lippo pone l'accento "sulle manifestazioni riguardanti in particolare la Puglia e lo fa con disappunto, con amarezza, evidenziando quali sono i problemi che hanno in qualche modo ghettizzato questa regione così ricca di fermenti che spesso, però restano tali e non trovano sviluppi adeguati".
Ad una "ricognizione" sul variegato panorama artistico contemporaneo in Puglia, si contrappongono considerazioni e riflessioni critiche in merito a manifestazioni che hanno giocato un ruolo centrale nel dibattito sullo stato della cultura artistica in Puglia (Maggio di Bari, il Premio Taranto, Premio Massafra, Expo di Bari) e ancora il divario che c'è tra una ricchissima documentazione dei cataloghi delle mostre personali e l'esigua produzione di volumi sistematici sull'attività artistica contemporanea degli ultimi cinquant'anni in Puglia, tranne che per contributi monografici di singoli artisti (Arte Contemporanea in Puglia di Franco Sossi, Arte in Profili Produttivi delle Province italiane di Ilderosa Laudisa, Arte e gruppi nel Salento di Toti Carpentieri, Materiali per una storia dell'avanguardia nel Salento di Vittorio Balsebre).
E non mancano le stilettate contro quella miopia politica degli amministratori che continuano a proporre il Sud come luogo della colonizzazione.
Il Sud va invece vissuto e interpretato come luogo di sfida e di un rilancio che può passare solo attraverso una politica culturale che riesca ad esaltare le infinite potenzialità secondo le dinamiche del confronto e del dialogo.
A Lecce, martedì 3 maggio ore 19:insieme ad Angelo Lippo per parlare di "Puglia: un'arte di frontiera" il professor Mario Schiattone dell'Università di Lecce.
Ore 20, vernissage della mostra: alla presenza degli artisti interverrà Giacinto Leone direttore Accademia di Belle Arti di Lecce. La mostra potrà essere visitata tutti i giorni (in via Federico D'Aragona) fino all'8 maggio con orario: 18/21. Ingresso libero.
E ora un breve sguardo agli artisti di "Puglia: un'arte di frontiera"
Nicola Andreace, con la sua pittura, il percorso artistico rappresenta "l'artista-artigiano nel senso etimologicamente più alto e nobile della parola. Le coordinate artistiche di Nicola Andreace hanno la loro origine nella ricerca dell'arte materica e segnica, passata poi attraverso l'espressionismo popolare, più ancora e in profondità, come tutti gli artisti della sua generazione, lo sbocco 'oltre l'informale', la Mec art, per approdare specificatamente in quel movimento esistenziale e culturale, tuttora in atto, dell'Umanesimo Tecnologico". (angelo lippo)
Originario di Ceglie Messapica, Uccio Biondi ha in Taranto, Bari e Lecce i luoghi della sua formazione. "Luoghi e tempi di un vissuto che l'artista si porta dietro con un bagaglio d'intense esperienze, di situazioni e ripercussioni ambientali, che in un modo o nell'altro lo hanno portato a tuffarsi nell'immaginario visivo contemporaneo usufruendo di quella energia propria di una etnia culturale autonoma. Biondi spazia tra esiti informali e suggestioni mediterranee, accorpando unità sulla linea di un'avventura tutta personale ' per la delicatezza degli accordi, per la sensibilità sottile degli accostamenti; anche proprio oggettuali, ma per la quantità dell'iconosfera cui Biondi si riferisce, non, come invece in Rauschenberg, metropolitana ed usurata dalla civiltà consumistica, ma paesana, contadina, ricca di significati antichi e sempre viva'(Luciano Caramel, 1994)". (angelo lippo)
Renato Centonze
"Le opere di Centonze si iscrivono in quel lunghissimo corso della storia dell'arte che sfoglia le pagine della pittura di paesaggio, dal suo dato riconoscibile alla sua trasfigurazione astratta. Il binomio musica pittura si può collocare in seno alla poetica del Romanticismo quando si sposta l'attenzione dal pittoresco al sublime, dall'oggetto alla macchia e il paesaggio diviene luogo delle risonanze in cui il soggetto corrisponde alla natura. La musica, nelle opere di Centonze, vale come invito a far parte del ritmo. Le opere possono essere anche suonate, poichè alcune, quelle che l'artista chiama pittosculture sonore, sono concepite come - strumenti - ma non è necessariamente questa caratteristica a conferir loro il suono". (...) (angela serafino)
Carmelo Conte, nato a Latiano (Brindisi) nel 1946, dai genitori, oltre che dalla propria esperienza personale, assimila tutta una cultura contadina che lo caratterizza nelle scelte di vita e come uomo e come artista. Ha iniziato l’attività nel 1976 e da allora ha preso parte a numerose manifestazioni in Italia e all’estero. Realizza diverse sculture “Premio Cervo” per la Città di Brindisi, “L’uomo e il mare” per la città di Gallipoli e il “Premio Terme di Torre Canne” di Fasano. La sua ricerca contenutistica è fortificata da un misurato uso della forma che talvolta è libera, sciolta, fluente, altre volte è stigmatizzata, contornata da linee dure ed angolate. Un intento, in definitiva, dalle ragioni complesse, condensato tutto nella volontà di suggerire una metamorfosi che consenta alla terra, alla vita, all’Uomo di librarsi in volo. (angelo lippo)
Enzo de Filippis, un protagonista della cultura grottagliese. "Nato nella cittadina figule e lì sempre operativo dal giorno della sua nascita: 10 febbraio 1935. Dunque, ben 66 anni spesi parsimoniosamente, ma senza risparmio alcuno di energie, tra gli impegni scolastici e quelli dell'attività artistica. Diplomatosi maestro d'arte nell'Istituto Statale d'Arte di Napoli nel 1954 ha insegnato disegno e materie plastiche in diversi istituti fino ad approdare come preside nell'istituto statale d'arte della sua Grottaglie. Pur concentrando in massima parte i suoi sforzi nella scuola, non trascura quella che per lui rappresenta una forte componente di vita , la produzione di oggetti in ceramica e di sculture. Ed è proprio nell'ambito di questi nuclei, che è in prima linea nella Fondazione della Mostra di Ceramica di Grottaglie nei primi anni sessanta, conseguendo proprio nel 1961 il primo premio per la scultura alla Rassegna grottagliese". (angelo lippo)
Sandro Greco di San Pietro Vernotico (Br),nato nel 1928, laureato in Farmacia all’Università di Bari ha insegnato chimica analitica negli istituti superiori.
E’ stato protagonista attivo nel dibattito artistico degli anni sessanta in Puglia, quando nel 1968, volgendosi decisamente verso la sperimentazione e le tendenze avanguardistiche, fonda con Corrado Lorenzo e Toti Carpentieri il “Centro ricerche estetiche Novoli”.
“Sandro Greco, infatti, oltre ad arricchire le sue esperienze formali, non di rado suggerite dalla cultura letteraria, prosegue le sue sperimentazioni scientifiche sui materiali, utilizzando, in special modo, per le Farfalle, colori organici, alcuni solubili in acqua e altri in alcol, ossia quelle sostanze che nelle scienze chimiche rivelano la presenza di un acido o di una base, variando in particolari colorazioni”. (Massimo Guastella)
Pietro Guida "nato a Santa Maria di Capua Vetere ma ormai manduriano d'elezione è un artista che ha attraversato il periplo dell'arte con la consapevolezza di chi conosce a fondo tutte le problematiche ad essa collegate. Guida ha saputo mirabilmente superare le famose colonne d'Ercole, simboleggiate dalle ubriacature delle avanguardie degli anni Sessanta, a cui peraltro aveva aderito con totale convinzione e radicamento, per collocarsi alla fine nel cono d'ombra di una "plasticità figurativa" erede della grande tradizione classica. Non è allora sacrilego parlare per lui della lezione di Arturo Martini, ma - com'era giusto fosse- Guida ha infuso alla materia il palpito della personale espressività, che ribalta il senso primario dell'in/forme materia in una dinamica torsione verso quelle che definirei le forme dell'anima".
(angelo lippo)
Massimo Quarta
nato a Novoli, classe 1967, Massimo Quarta ha all'attivo numerose mostre personali e collettive tra le quali menzioniamo la partecipazione all'Anteprima a Napoli della Quadriennale d'Arte 2003/2005 tenutasi a Palazzo Reale tra novembre 2003 e gennaio 2004.
Di lui scrive Antonella Marino in merito alla mostra ospitata negli spazi della Galleria Paolo Erbetta Artecontemporanea: "Nei quadri, di dimensioni variabili, la leggerezza policroma e stilizzata dei cartoons è suggerita infatti attraverso un uso sapiente dei colori acrilici, ora liquidi ed evanescenti, ora intrisi di espressività cromatica ( la stessa che impregna la retina metallica della versione "scultorea"), mentre assume una definizione quasi classica, novecentista, nei colori ad olio. Proprio il contrasto tra la tematica avveniristica e l'ancoraggio ad una manualità "antica", tra la snellezza dell'imagerie futuristica e l'attenzione "lenta" al procedimento formale, genera ulteriori scarti di interpretazione. Come se il recupero di una Pittura passata al vaglio dei linguaggi mediatici ridivenisse, per Massimo Quarta come per altri artisti suoi coetanei, uno dei mezzi privilegiati e popolari per contenere e produrre una riflessione critica sul proprio presente."
Sarà infatti la presentazione dell'ultimo libro del poeta, scrittore, giornalista tarantino Angelo Lippo ad aprire l'omonima rassegna che vedrà in esposizione, dal 3 all'8 maggio, le opere di alcuni tra i più interessanti protagonisti dell'arte contemporanea made in Puglia: Nicola Andreace, Uccio Biondi,Renato Centonze, Carmelo Conte, Enzo De Filippis, Sandro Greco, Pietro Guida e Massimo Quarta.
Otto uomini.
Otto storie diverse, otto percorsi nel segno dell'arte per disegnare il profilo di una Puglia estremamente creativa che soffre ancora di una marginalità geografica, e perchè no anche politica, che la relega a rivestire posizioni da "retrocessione" pur avendo uomini di indiscusso valore e talento.
In un confronto generazionale nelle diverse espressività, gli artisti in mostra, ognuno con la propria produzione e la stessa vita interamente dedicata all'arte, sono un notevole esempio della vocazione artistica di questa terra considerata da sempre luogo di frontiera, passaggio obbligato dal sud al nord, ponte naturale tra oriente e occidente.
Argomenti snocciolati con freschezza narrativa e acuto spirito di osservazione da Angelo Lippo che raccoglie una selezione di articoli pubblicati su "Il Corriere del Giorno" (quotidiano con il quale collabora attualmente nella pagina culturale) e "La Gazzetta del Mezzogiorno" arricchiti da sei testi monografici. Articoli - commenta Dante Maffia nella prefazione - nei quali Angelo Lippo pone l'accento "sulle manifestazioni riguardanti in particolare la Puglia e lo fa con disappunto, con amarezza, evidenziando quali sono i problemi che hanno in qualche modo ghettizzato questa regione così ricca di fermenti che spesso, però restano tali e non trovano sviluppi adeguati".
Ad una "ricognizione" sul variegato panorama artistico contemporaneo in Puglia, si contrappongono considerazioni e riflessioni critiche in merito a manifestazioni che hanno giocato un ruolo centrale nel dibattito sullo stato della cultura artistica in Puglia (Maggio di Bari, il Premio Taranto, Premio Massafra, Expo di Bari) e ancora il divario che c'è tra una ricchissima documentazione dei cataloghi delle mostre personali e l'esigua produzione di volumi sistematici sull'attività artistica contemporanea degli ultimi cinquant'anni in Puglia, tranne che per contributi monografici di singoli artisti (Arte Contemporanea in Puglia di Franco Sossi, Arte in Profili Produttivi delle Province italiane di Ilderosa Laudisa, Arte e gruppi nel Salento di Toti Carpentieri, Materiali per una storia dell'avanguardia nel Salento di Vittorio Balsebre).
E non mancano le stilettate contro quella miopia politica degli amministratori che continuano a proporre il Sud come luogo della colonizzazione.
Il Sud va invece vissuto e interpretato come luogo di sfida e di un rilancio che può passare solo attraverso una politica culturale che riesca ad esaltare le infinite potenzialità secondo le dinamiche del confronto e del dialogo.
A Lecce, martedì 3 maggio ore 19:insieme ad Angelo Lippo per parlare di "Puglia: un'arte di frontiera" il professor Mario Schiattone dell'Università di Lecce.
Ore 20, vernissage della mostra: alla presenza degli artisti interverrà Giacinto Leone direttore Accademia di Belle Arti di Lecce. La mostra potrà essere visitata tutti i giorni (in via Federico D'Aragona) fino all'8 maggio con orario: 18/21. Ingresso libero.
E ora un breve sguardo agli artisti di "Puglia: un'arte di frontiera"
Nicola Andreace, con la sua pittura, il percorso artistico rappresenta "l'artista-artigiano nel senso etimologicamente più alto e nobile della parola. Le coordinate artistiche di Nicola Andreace hanno la loro origine nella ricerca dell'arte materica e segnica, passata poi attraverso l'espressionismo popolare, più ancora e in profondità, come tutti gli artisti della sua generazione, lo sbocco 'oltre l'informale', la Mec art, per approdare specificatamente in quel movimento esistenziale e culturale, tuttora in atto, dell'Umanesimo Tecnologico". (angelo lippo)
Originario di Ceglie Messapica, Uccio Biondi ha in Taranto, Bari e Lecce i luoghi della sua formazione. "Luoghi e tempi di un vissuto che l'artista si porta dietro con un bagaglio d'intense esperienze, di situazioni e ripercussioni ambientali, che in un modo o nell'altro lo hanno portato a tuffarsi nell'immaginario visivo contemporaneo usufruendo di quella energia propria di una etnia culturale autonoma. Biondi spazia tra esiti informali e suggestioni mediterranee, accorpando unità sulla linea di un'avventura tutta personale ' per la delicatezza degli accordi, per la sensibilità sottile degli accostamenti; anche proprio oggettuali, ma per la quantità dell'iconosfera cui Biondi si riferisce, non, come invece in Rauschenberg, metropolitana ed usurata dalla civiltà consumistica, ma paesana, contadina, ricca di significati antichi e sempre viva'(Luciano Caramel, 1994)". (angelo lippo)
Renato Centonze
"Le opere di Centonze si iscrivono in quel lunghissimo corso della storia dell'arte che sfoglia le pagine della pittura di paesaggio, dal suo dato riconoscibile alla sua trasfigurazione astratta. Il binomio musica pittura si può collocare in seno alla poetica del Romanticismo quando si sposta l'attenzione dal pittoresco al sublime, dall'oggetto alla macchia e il paesaggio diviene luogo delle risonanze in cui il soggetto corrisponde alla natura. La musica, nelle opere di Centonze, vale come invito a far parte del ritmo. Le opere possono essere anche suonate, poichè alcune, quelle che l'artista chiama pittosculture sonore, sono concepite come - strumenti - ma non è necessariamente questa caratteristica a conferir loro il suono". (...) (angela serafino)
Carmelo Conte, nato a Latiano (Brindisi) nel 1946, dai genitori, oltre che dalla propria esperienza personale, assimila tutta una cultura contadina che lo caratterizza nelle scelte di vita e come uomo e come artista. Ha iniziato l’attività nel 1976 e da allora ha preso parte a numerose manifestazioni in Italia e all’estero. Realizza diverse sculture “Premio Cervo” per la Città di Brindisi, “L’uomo e il mare” per la città di Gallipoli e il “Premio Terme di Torre Canne” di Fasano. La sua ricerca contenutistica è fortificata da un misurato uso della forma che talvolta è libera, sciolta, fluente, altre volte è stigmatizzata, contornata da linee dure ed angolate. Un intento, in definitiva, dalle ragioni complesse, condensato tutto nella volontà di suggerire una metamorfosi che consenta alla terra, alla vita, all’Uomo di librarsi in volo. (angelo lippo)
Enzo de Filippis, un protagonista della cultura grottagliese. "Nato nella cittadina figule e lì sempre operativo dal giorno della sua nascita: 10 febbraio 1935. Dunque, ben 66 anni spesi parsimoniosamente, ma senza risparmio alcuno di energie, tra gli impegni scolastici e quelli dell'attività artistica. Diplomatosi maestro d'arte nell'Istituto Statale d'Arte di Napoli nel 1954 ha insegnato disegno e materie plastiche in diversi istituti fino ad approdare come preside nell'istituto statale d'arte della sua Grottaglie. Pur concentrando in massima parte i suoi sforzi nella scuola, non trascura quella che per lui rappresenta una forte componente di vita , la produzione di oggetti in ceramica e di sculture. Ed è proprio nell'ambito di questi nuclei, che è in prima linea nella Fondazione della Mostra di Ceramica di Grottaglie nei primi anni sessanta, conseguendo proprio nel 1961 il primo premio per la scultura alla Rassegna grottagliese". (angelo lippo)
Sandro Greco di San Pietro Vernotico (Br),nato nel 1928, laureato in Farmacia all’Università di Bari ha insegnato chimica analitica negli istituti superiori.
E’ stato protagonista attivo nel dibattito artistico degli anni sessanta in Puglia, quando nel 1968, volgendosi decisamente verso la sperimentazione e le tendenze avanguardistiche, fonda con Corrado Lorenzo e Toti Carpentieri il “Centro ricerche estetiche Novoli”.
“Sandro Greco, infatti, oltre ad arricchire le sue esperienze formali, non di rado suggerite dalla cultura letteraria, prosegue le sue sperimentazioni scientifiche sui materiali, utilizzando, in special modo, per le Farfalle, colori organici, alcuni solubili in acqua e altri in alcol, ossia quelle sostanze che nelle scienze chimiche rivelano la presenza di un acido o di una base, variando in particolari colorazioni”. (Massimo Guastella)
Pietro Guida "nato a Santa Maria di Capua Vetere ma ormai manduriano d'elezione è un artista che ha attraversato il periplo dell'arte con la consapevolezza di chi conosce a fondo tutte le problematiche ad essa collegate. Guida ha saputo mirabilmente superare le famose colonne d'Ercole, simboleggiate dalle ubriacature delle avanguardie degli anni Sessanta, a cui peraltro aveva aderito con totale convinzione e radicamento, per collocarsi alla fine nel cono d'ombra di una "plasticità figurativa" erede della grande tradizione classica. Non è allora sacrilego parlare per lui della lezione di Arturo Martini, ma - com'era giusto fosse- Guida ha infuso alla materia il palpito della personale espressività, che ribalta il senso primario dell'in/forme materia in una dinamica torsione verso quelle che definirei le forme dell'anima".
(angelo lippo)
Massimo Quarta
nato a Novoli, classe 1967, Massimo Quarta ha all'attivo numerose mostre personali e collettive tra le quali menzioniamo la partecipazione all'Anteprima a Napoli della Quadriennale d'Arte 2003/2005 tenutasi a Palazzo Reale tra novembre 2003 e gennaio 2004.
Di lui scrive Antonella Marino in merito alla mostra ospitata negli spazi della Galleria Paolo Erbetta Artecontemporanea: "Nei quadri, di dimensioni variabili, la leggerezza policroma e stilizzata dei cartoons è suggerita infatti attraverso un uso sapiente dei colori acrilici, ora liquidi ed evanescenti, ora intrisi di espressività cromatica ( la stessa che impregna la retina metallica della versione "scultorea"), mentre assume una definizione quasi classica, novecentista, nei colori ad olio. Proprio il contrasto tra la tematica avveniristica e l'ancoraggio ad una manualità "antica", tra la snellezza dell'imagerie futuristica e l'attenzione "lenta" al procedimento formale, genera ulteriori scarti di interpretazione. Come se il recupero di una Pittura passata al vaglio dei linguaggi mediatici ridivenisse, per Massimo Quarta come per altri artisti suoi coetanei, uno dei mezzi privilegiati e popolari per contenere e produrre una riflessione critica sul proprio presente."
03
maggio 2005
Puglia un’arte di frontiera
Dal 03 all'otto maggio 2005
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE IL RAGGIO VERDE
Lecce, Via Federico D'aragona, 14, (Lecce)
Lecce, Via Federico D'aragona, 14, (Lecce)
Orario di apertura
tutti i giorni 18-21
Vernissage
3 Maggio 2005, ore 20
Autore