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Punto di fuga
La manifestazione proposta è una esibizione collettiva in cui artisti di diversa esperienza e provenienza si misurano con la tematica della detenzione e il desiderio di fuga
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La manifestazione proposta è una esibizione collettiva in cui artisti di diversa esperienza e provenienza si misurano con la tematica della detenzione e il desiderio di fuga.
A ogni artista è stata richiesta una propria interpretazione della libertà come meta desiderata per
liberarsi delle costrizioni e dai legacci che tendono a normalizzare ogni esistenza costringendola in
controlli che ne uniformino i comportamenti .
Lo spazio espositivo proposto è il Chiostro piccolo di Sant'Agostino in cui su un cortile si affacciano
le singole celle dove ogni artista preparerà lo spazio della propria opera.
Gli interventi sono liberi non vincolati da nessuna uniformità estetica , uniforme è la situazione
espositiva con cui interagire valorizzando e interpretando lo spazio assegnato adattandolo al proprio
modo di pensare l'arte.
La scelta del monastero deriva dalla sua valenza di ambiente di controllo e di correzione di tutti
i comportamenti disordinati che allontanano l'anima dal sacro un'analogia con l'essenza della
costruzione carceraria che controllando i comportamenti nei più piccoli dettagli dall'alimentazione
ai cicli di sonno e veglia vuole ricondurre gli internati a componenti mansueti della società.
Come in tutte le città che ne hanno o ne hanno avuto uno , il rapporto col carcere, non come
istituzione ma come luogo d'inaccessibilità remota eppure sempre incombente, diventa rapporto
con le origini come per l' ospedale, il tribunale, la tenenza dei carabinieri , il mercato etc.
Se immaginiamo una città idealmente divisa in spazi concentrici difesi ognuno incrementando
la diffi coltà d'accesso allora possiamo pensare che il carcere è il centro dell'inaccessibilità, lo
spazio dentro le cui mura si intuiscono le presenze di fantasmi, in cui è presente il genius loci che
è ipostasi di ogni sentimento d'evasione che anima ciascun singolo abitante della città. In questo
luogo condensano i vapori di questo spirito, lo Pneuma si fa sangue nel luogo geometrico di ogni
costrizione presentita dagli abitanti della città. Esso è il cortile dell'ora d'aria e il suo centro diventa
il punto di fuga della città.
Così il richiedere a degli artisti, animali sociali riottosi e restii a qualunque regola, diventa un modo
di pensare la libertà come bene da riconquistare ogni momento.
A ogni artista è stata richiesta una propria interpretazione della libertà come meta desiderata per
liberarsi delle costrizioni e dai legacci che tendono a normalizzare ogni esistenza costringendola in
controlli che ne uniformino i comportamenti .
Lo spazio espositivo proposto è il Chiostro piccolo di Sant'Agostino in cui su un cortile si affacciano
le singole celle dove ogni artista preparerà lo spazio della propria opera.
Gli interventi sono liberi non vincolati da nessuna uniformità estetica , uniforme è la situazione
espositiva con cui interagire valorizzando e interpretando lo spazio assegnato adattandolo al proprio
modo di pensare l'arte.
La scelta del monastero deriva dalla sua valenza di ambiente di controllo e di correzione di tutti
i comportamenti disordinati che allontanano l'anima dal sacro un'analogia con l'essenza della
costruzione carceraria che controllando i comportamenti nei più piccoli dettagli dall'alimentazione
ai cicli di sonno e veglia vuole ricondurre gli internati a componenti mansueti della società.
Come in tutte le città che ne hanno o ne hanno avuto uno , il rapporto col carcere, non come
istituzione ma come luogo d'inaccessibilità remota eppure sempre incombente, diventa rapporto
con le origini come per l' ospedale, il tribunale, la tenenza dei carabinieri , il mercato etc.
Se immaginiamo una città idealmente divisa in spazi concentrici difesi ognuno incrementando
la diffi coltà d'accesso allora possiamo pensare che il carcere è il centro dell'inaccessibilità, lo
spazio dentro le cui mura si intuiscono le presenze di fantasmi, in cui è presente il genius loci che
è ipostasi di ogni sentimento d'evasione che anima ciascun singolo abitante della città. In questo
luogo condensano i vapori di questo spirito, lo Pneuma si fa sangue nel luogo geometrico di ogni
costrizione presentita dagli abitanti della città. Esso è il cortile dell'ora d'aria e il suo centro diventa
il punto di fuga della città.
Così il richiedere a degli artisti, animali sociali riottosi e restii a qualunque regola, diventa un modo
di pensare la libertà come bene da riconquistare ogni momento.
08
marzo 2007
Punto di fuga
Dall'otto marzo al 09 aprile 2007
arte contemporanea
Location
COMPLESSO DI SANT’AGOSTINO
Bergamo, Via Della Fara, (Bergamo)
Bergamo, Via Della Fara, (Bergamo)
Orario di apertura
da martedì a venerdì dalle ore 10,00 alle 12,30 e dalle ore 15,30 alle 19,00; sabato e domenica dalle ore 11,00 alle 19,00
Vernissage
8 Marzo 2007, ore 18,30
Sito web
www.ferrariofreres.it
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