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Punto Linea Superficie
Questo progetto di mostra vuol mettere in luce come all’ interno dell’ arte che si svincola dalla forma pur partendo da essa, ci sia la musicalità della propia anima e l’artista come un musicista agisce sul colore o sulla linea o sulla superficie emettendo il suono della propia spiritualità.
Comunicato stampa
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"Mi sembra che l'anima viva dei colori emetesse un richiamo musicale, quando l'inflessibile volontà del pennello strappava loro una parte di vita".
Vasilij Kandinskij
L’artista Vasilij Kandinskij ( Mosca, 16 dicembre 1866 – Neuilly-sur-Seine, 13 dicembre 1944) affronta la pittura astratta attraverso tre gruppi di opere, che anche nelle loro denominazioni indicano il legame dell’arte con la musica grazie al sodalizio con Arnold Schonberg, compositore che creò nell' artista la massima apertura alla spiritualità conettendo la psicologia dei colori all' azione pittorica in senso emotivo, dando cosi vita alle sue "impressioni", "improvvisazioni" e "composizioni". Impressioni sono i quadri nei quali resta ancora visibile l’impressione diretta della natura esteriore, improvvisazioni sono quelli nati improvvisamente dall’intimo e inconsciamente, composizioni quelli alla cui costruzione partecipa il cosciente e definiti attraverso una serie di studi. Kandinskij dopo questo passaggio non ritornerà mai più alla pittura figurativa. Possiamo analizzare come ciò che sia una partenza formale dell' artista , nella presa di coscienza della musica e dell' inconscio e di quanto tutto vada oltre la tangibilità reale, lo porti a scoprire che la forma vive in altro, nel colore nella linea e nella pausa. Esso viene considerato uno dei primi grandi esponenti dell'astrattismo insieme al pittore svizzero Paul Klee, il quale dichiarava nel 1912 l'assoluta indipendenza della creazione artistica dal mondo degli oggetti. Dal 1912 al 1920 si formarono varie correnti artistiche che maggiormente si avvicinano al concetto astratto. In Francia Delaunay, Kupka, Bruce rappresentarono l'orfismo, cercando di ottenere, attraverso il solo effetto del colore steso con la massima libertà, effetti musicali e simboli onirici. Il concetto di supremazia della pura sensibilità si sviluppò in Russia col Malevic nel suprematismo (1913), dove la geometria diventa essa stessa astrazione non a caso i suoi quadri sono abitati da cerchi, quadrati, linee. La massima essenzialità nell'ingenuo affiorare di forme e di colori lo mostra il dadaismo, che vide le sue origini contemporaneamente in Svizzera, Germania, America, Francia, introdotto da Tzara, Arp, Ernst, Duchamp, Picabia. Un'arte rigorosamente applicata a principi geometrici fu rappresentata dai pittori Mondrian, Van Doesburg, i quali costituirono il gruppo De Stijl (1917-1932) che fu il primo nucleo della Bauhaus, in cui si raccolsero i componenti del neo-plasticismo volti specialmente all'architettura nello sforzo di cogliere i legami di coerenza che uniscono ad essa le varie arti in senso essenzialmente decorativo e funzionale. Per meglio determinare il valore della loro espressione e per evitare equivoci, questi artisti dichiaravano la loro arte «concreta», perché tesa alla realizzazione di nuove, più valide e attuali forme artistiche.Tornando a Kandinsky un contributo fondamentale della sua ecclettica ricerca lo troviamo nello "Spirituale Nell arte" ed in "Punto Linea e Superficie" e da qui vorrei si aprisse una discussione sull arte attuale.
Kandinsky scrive lo Spirituale nell arte intorno al 1910 proponendosi come il profeta di una nuova arte, di un’arte spirituale, espressione del mondo intangibile dell’interiorità. I primi anni del Novecento segnano l’inizio di una svolta culturale registrata da tutti i gruppi d’avanguardia europei. Kandinsky vi legge l’avvento di una nuova epoca spirituale, destinata a venire alla luce attraverso la pittura, la musica, la poesia. Con il crollo della religione e la crisi delle scienze e della morale i fondamenti della cultura occidentale sono scossi fino alle radici: è il momento in cui l’uomo contemporaneo deve volgersi a cercare le sue certezze dall’esteriorità del mondo all’interiorità della propria anima.
La capacità dell’artista di leggere tutti sintomi di una trasformazione epocale è accompagnata dalla speranza di una nuova arte. Il punto di partenza per la ricerca dell’interiorità è per Kandinsky l’affrancamento dal dato naturale: la pittura dell’epoca della spiritualità non può presentarsi più come un’imitazione della natura. Il primo segno del primato della spiritualità è espresso dalla tendenza all’antinaturalismo manifestata da tutti gli artisti del primo Novecento. Per questo motivo, secondo l’artista, la pittura deve prendere a modello l’arte più indipendente dalla natura, la più intangibile, la più capace di parlare all’interiorità perché già espressione dell’interiorità: la musica. Se la pittura vuole stabilire la sua dimora nel regno della spiritualità, essa deve cominciare a riflettere sul ”suono interiore” delle forme e dei colori. Nelle pagine dedicate alla ”metafisica del colore” Wassily Kandinsky dimostra tutta l’originalità della sua poetica. Come immerso nelle profondità di un mondo magico, l’autore ci invita ad un vero e proprio esercizio di sinestesia. La necessità di una sempre più significativa emancipazione delle forme naturali conduce l’artista lungo una nuova strada della rappresentazione: la libertà dalle apparenze perseguita da Wassily Kandinsky ha il suo esito immediato nella spiritualizzazione delle immagini. Linee, punti, superfici geometriche e contrasti cromatici segneranno l’inizio di quel contrappunto pittorico che è l’astrattismo.
Per quanto riguarda Punto Linea Superficie fu pubblicato nel 1926 presso l'editore Albert Langen di Monaco di Baviera come nono volume della collana Bauhaus Moholy- Nagy e una seconda edizione seguì nel 1928. Come Kandinsky spiegava allora nella sua prefazione, questo libro è la prosecuzione organica del suo saggio “Della Spiritualità Nell'arte” ristampato poi nel 1952. Se questo libro era nato come un appello legato a riflessioni teoriche, Punto Linea e Superficie doveva la sua esistenza all' attivita dell' artista presso l' accademia di belle arti che porto, poco dopo nel 1918, alla fondazione dell' Istituto per la Cultura Artistica. Tuttavia poco dopo abbandono la Russia, perchè le tendenze del regime nel campo culturale rendevano impossibile una libera attività artistica. Punto linea e Superficie nacque allora come compendio di una grande parte della dottrina che Kandinsky esponeva ai suoi studenti. Ogni fenomeno può essere vissuto in due diverse maniere non arbitrarie, ma legate ai fenomeni, da due loro proprietà: Esterno ed Interno. Si può osservare la strada stando dietro il vetro della finestra, oppure si apre la porta, si esce dall' isolamento, ci si immerge in questa entità, si diventa attivi e partecipi a questo pulsare della vita con tutti i propri sensi. Le altezze e i ritmi dei suoni in continuo mutamento avvolgo gli uomini, salgono turbinosamente e cadono all' improvviso paralizzati. Allo stesso modo i movimenti avvolgono gli uomini, li circondano, un gioco di tratti e di linee orizzontali, verticali, che attraverso il movimento si volgono in direzioni diverse. L'elemento tempo è in generale molto più riconoscibile nella linea che nel punto - la lunghezza è un concetto temporale - come d'altra parte, seguire una retta è temporalmente diverso dal seguire una curva, anche se le lunghezze siano le stesse, e quanto più mossa è la curva, tanto più essa si estende nel tempo. Dunque, nella linea le possibilità di uso del tempo sono molteplici. L'uso del tempo nelle linee orizzontali e in quelle verticali assume, anche a parità di lunghezza, diverse colorazioni interne. Forse si tratta, in effetti, di lunghezze diverse, e questo, in ogni caso, sarebbe psicologicamente spiegabile. Dunque, l'elemento temporale non può essere ignorato nella composizione puramente lineare e deve essere sottoposto a un esame preciso. Noi ci apriamo a questa via affascinante fondandoci sulle reazioni della nostra sensibilità, che certamente sono radicate all'origine in esperienza intuitive. Ma la sola sesibilità potrebbe anche farci deviare facilmente e errori di questo genere possono essere evitati solo con l'ausilio di un esatto lavoro analitico. Il suono del silenzio, che viene abitualmente associato col punto, è così: forte, da coprire completamente le altre proprietà, tutti i fenomeni tradizionalmente abituali sono resi muti dal loro linguaggio unilaterale. Non udiamo più la loro voce e siamo circondati dal silenzio, soccombiamo all' elemento "pratico-funzionale". Il punto geometrico è un’entità invisibile: pensato materialmente, il punto equivale a uno zero, per questo esso, appartenente anche al linguaggio e alla scrittura, significa silenzio. E’ il silenzio alla fine di una frase, la momentanea o definitiva sospensione di essa: può essere il simbolo dell’interruzione, o il ponte che lega un’affermazione ad un’altra.Visto in arte, il punto è il risultato del primo scontro tra lo strumento e la superficie materiale (carta, legno, tela, metallo…), dando vita alla superficie di fondo, superficie sulla quale si racchiude il contenuto dell’opera d’arte, attraverso uno strumento qualsiasi (matita, penna, pennello, bulino…). Le grandezze e le forme del punto variano, e con esse varia il relativo suono del punto astratto. Esteriormente, il punto può essere definito come la forma elementare minima, il punto è la forma più concisa -anche nel tempo- ma può diventare esso stesso superficie nel caso in cui, ad esempio, gli sia posta accanto una linea molto sottile sulla stessa superficie di fondo. Questo progetto di mostra vuol mettere in luce grazie all'operato degli artisti, come all' interno dell' arte che si svincola dalla forma pur partendo da essa, ci sia la musicalità della propia anima e del propio sentire e l'artista come un musicista agisce sul colore o sulla linea o sulla superficie emettendo il suono della propia spiritualità.
"La pittura è un'arte e l'arte non è l'inutile creazione di cose che svaniscono nel vuoto, ma è una forza che ha un fine, e deve servire allo sviluppo e all'affinamento dell'anima. E' un linguaggio che parla all'anima con parole proprie, di cose che per l'anima sono il pane quotidiano, e che solo così può ricevere".
"La vera opera d'arte nasce "dall'artista" in modo misterioso, enigmatico, mistico. Staccandosi da lui assume una sua personalità, e diviene un soggetto indipendente con un suo respiro spirituale e una sua vita concreta. Diventa un aspetto dell'essere"
Vasilij Kandinskij
L’artista Vasilij Kandinskij ( Mosca, 16 dicembre 1866 – Neuilly-sur-Seine, 13 dicembre 1944) affronta la pittura astratta attraverso tre gruppi di opere, che anche nelle loro denominazioni indicano il legame dell’arte con la musica grazie al sodalizio con Arnold Schonberg, compositore che creò nell' artista la massima apertura alla spiritualità conettendo la psicologia dei colori all' azione pittorica in senso emotivo, dando cosi vita alle sue "impressioni", "improvvisazioni" e "composizioni". Impressioni sono i quadri nei quali resta ancora visibile l’impressione diretta della natura esteriore, improvvisazioni sono quelli nati improvvisamente dall’intimo e inconsciamente, composizioni quelli alla cui costruzione partecipa il cosciente e definiti attraverso una serie di studi. Kandinskij dopo questo passaggio non ritornerà mai più alla pittura figurativa. Possiamo analizzare come ciò che sia una partenza formale dell' artista , nella presa di coscienza della musica e dell' inconscio e di quanto tutto vada oltre la tangibilità reale, lo porti a scoprire che la forma vive in altro, nel colore nella linea e nella pausa. Esso viene considerato uno dei primi grandi esponenti dell'astrattismo insieme al pittore svizzero Paul Klee, il quale dichiarava nel 1912 l'assoluta indipendenza della creazione artistica dal mondo degli oggetti. Dal 1912 al 1920 si formarono varie correnti artistiche che maggiormente si avvicinano al concetto astratto. In Francia Delaunay, Kupka, Bruce rappresentarono l'orfismo, cercando di ottenere, attraverso il solo effetto del colore steso con la massima libertà, effetti musicali e simboli onirici. Il concetto di supremazia della pura sensibilità si sviluppò in Russia col Malevic nel suprematismo (1913), dove la geometria diventa essa stessa astrazione non a caso i suoi quadri sono abitati da cerchi, quadrati, linee. La massima essenzialità nell'ingenuo affiorare di forme e di colori lo mostra il dadaismo, che vide le sue origini contemporaneamente in Svizzera, Germania, America, Francia, introdotto da Tzara, Arp, Ernst, Duchamp, Picabia. Un'arte rigorosamente applicata a principi geometrici fu rappresentata dai pittori Mondrian, Van Doesburg, i quali costituirono il gruppo De Stijl (1917-1932) che fu il primo nucleo della Bauhaus, in cui si raccolsero i componenti del neo-plasticismo volti specialmente all'architettura nello sforzo di cogliere i legami di coerenza che uniscono ad essa le varie arti in senso essenzialmente decorativo e funzionale. Per meglio determinare il valore della loro espressione e per evitare equivoci, questi artisti dichiaravano la loro arte «concreta», perché tesa alla realizzazione di nuove, più valide e attuali forme artistiche.Tornando a Kandinsky un contributo fondamentale della sua ecclettica ricerca lo troviamo nello "Spirituale Nell arte" ed in "Punto Linea e Superficie" e da qui vorrei si aprisse una discussione sull arte attuale.
Kandinsky scrive lo Spirituale nell arte intorno al 1910 proponendosi come il profeta di una nuova arte, di un’arte spirituale, espressione del mondo intangibile dell’interiorità. I primi anni del Novecento segnano l’inizio di una svolta culturale registrata da tutti i gruppi d’avanguardia europei. Kandinsky vi legge l’avvento di una nuova epoca spirituale, destinata a venire alla luce attraverso la pittura, la musica, la poesia. Con il crollo della religione e la crisi delle scienze e della morale i fondamenti della cultura occidentale sono scossi fino alle radici: è il momento in cui l’uomo contemporaneo deve volgersi a cercare le sue certezze dall’esteriorità del mondo all’interiorità della propria anima.
La capacità dell’artista di leggere tutti sintomi di una trasformazione epocale è accompagnata dalla speranza di una nuova arte. Il punto di partenza per la ricerca dell’interiorità è per Kandinsky l’affrancamento dal dato naturale: la pittura dell’epoca della spiritualità non può presentarsi più come un’imitazione della natura. Il primo segno del primato della spiritualità è espresso dalla tendenza all’antinaturalismo manifestata da tutti gli artisti del primo Novecento. Per questo motivo, secondo l’artista, la pittura deve prendere a modello l’arte più indipendente dalla natura, la più intangibile, la più capace di parlare all’interiorità perché già espressione dell’interiorità: la musica. Se la pittura vuole stabilire la sua dimora nel regno della spiritualità, essa deve cominciare a riflettere sul ”suono interiore” delle forme e dei colori. Nelle pagine dedicate alla ”metafisica del colore” Wassily Kandinsky dimostra tutta l’originalità della sua poetica. Come immerso nelle profondità di un mondo magico, l’autore ci invita ad un vero e proprio esercizio di sinestesia. La necessità di una sempre più significativa emancipazione delle forme naturali conduce l’artista lungo una nuova strada della rappresentazione: la libertà dalle apparenze perseguita da Wassily Kandinsky ha il suo esito immediato nella spiritualizzazione delle immagini. Linee, punti, superfici geometriche e contrasti cromatici segneranno l’inizio di quel contrappunto pittorico che è l’astrattismo.
Per quanto riguarda Punto Linea Superficie fu pubblicato nel 1926 presso l'editore Albert Langen di Monaco di Baviera come nono volume della collana Bauhaus Moholy- Nagy e una seconda edizione seguì nel 1928. Come Kandinsky spiegava allora nella sua prefazione, questo libro è la prosecuzione organica del suo saggio “Della Spiritualità Nell'arte” ristampato poi nel 1952. Se questo libro era nato come un appello legato a riflessioni teoriche, Punto Linea e Superficie doveva la sua esistenza all' attivita dell' artista presso l' accademia di belle arti che porto, poco dopo nel 1918, alla fondazione dell' Istituto per la Cultura Artistica. Tuttavia poco dopo abbandono la Russia, perchè le tendenze del regime nel campo culturale rendevano impossibile una libera attività artistica. Punto linea e Superficie nacque allora come compendio di una grande parte della dottrina che Kandinsky esponeva ai suoi studenti. Ogni fenomeno può essere vissuto in due diverse maniere non arbitrarie, ma legate ai fenomeni, da due loro proprietà: Esterno ed Interno. Si può osservare la strada stando dietro il vetro della finestra, oppure si apre la porta, si esce dall' isolamento, ci si immerge in questa entità, si diventa attivi e partecipi a questo pulsare della vita con tutti i propri sensi. Le altezze e i ritmi dei suoni in continuo mutamento avvolgo gli uomini, salgono turbinosamente e cadono all' improvviso paralizzati. Allo stesso modo i movimenti avvolgono gli uomini, li circondano, un gioco di tratti e di linee orizzontali, verticali, che attraverso il movimento si volgono in direzioni diverse. L'elemento tempo è in generale molto più riconoscibile nella linea che nel punto - la lunghezza è un concetto temporale - come d'altra parte, seguire una retta è temporalmente diverso dal seguire una curva, anche se le lunghezze siano le stesse, e quanto più mossa è la curva, tanto più essa si estende nel tempo. Dunque, nella linea le possibilità di uso del tempo sono molteplici. L'uso del tempo nelle linee orizzontali e in quelle verticali assume, anche a parità di lunghezza, diverse colorazioni interne. Forse si tratta, in effetti, di lunghezze diverse, e questo, in ogni caso, sarebbe psicologicamente spiegabile. Dunque, l'elemento temporale non può essere ignorato nella composizione puramente lineare e deve essere sottoposto a un esame preciso. Noi ci apriamo a questa via affascinante fondandoci sulle reazioni della nostra sensibilità, che certamente sono radicate all'origine in esperienza intuitive. Ma la sola sesibilità potrebbe anche farci deviare facilmente e errori di questo genere possono essere evitati solo con l'ausilio di un esatto lavoro analitico. Il suono del silenzio, che viene abitualmente associato col punto, è così: forte, da coprire completamente le altre proprietà, tutti i fenomeni tradizionalmente abituali sono resi muti dal loro linguaggio unilaterale. Non udiamo più la loro voce e siamo circondati dal silenzio, soccombiamo all' elemento "pratico-funzionale". Il punto geometrico è un’entità invisibile: pensato materialmente, il punto equivale a uno zero, per questo esso, appartenente anche al linguaggio e alla scrittura, significa silenzio. E’ il silenzio alla fine di una frase, la momentanea o definitiva sospensione di essa: può essere il simbolo dell’interruzione, o il ponte che lega un’affermazione ad un’altra.Visto in arte, il punto è il risultato del primo scontro tra lo strumento e la superficie materiale (carta, legno, tela, metallo…), dando vita alla superficie di fondo, superficie sulla quale si racchiude il contenuto dell’opera d’arte, attraverso uno strumento qualsiasi (matita, penna, pennello, bulino…). Le grandezze e le forme del punto variano, e con esse varia il relativo suono del punto astratto. Esteriormente, il punto può essere definito come la forma elementare minima, il punto è la forma più concisa -anche nel tempo- ma può diventare esso stesso superficie nel caso in cui, ad esempio, gli sia posta accanto una linea molto sottile sulla stessa superficie di fondo. Questo progetto di mostra vuol mettere in luce grazie all'operato degli artisti, come all' interno dell' arte che si svincola dalla forma pur partendo da essa, ci sia la musicalità della propia anima e del propio sentire e l'artista come un musicista agisce sul colore o sulla linea o sulla superficie emettendo il suono della propia spiritualità.
"La pittura è un'arte e l'arte non è l'inutile creazione di cose che svaniscono nel vuoto, ma è una forza che ha un fine, e deve servire allo sviluppo e all'affinamento dell'anima. E' un linguaggio che parla all'anima con parole proprie, di cose che per l'anima sono il pane quotidiano, e che solo così può ricevere".
"La vera opera d'arte nasce "dall'artista" in modo misterioso, enigmatico, mistico. Staccandosi da lui assume una sua personalità, e diviene un soggetto indipendente con un suo respiro spirituale e una sua vita concreta. Diventa un aspetto dell'essere"
22
febbraio 2020
Punto Linea Superficie
Dal 22 febbraio al 03 marzo 2020
arte contemporanea
Location
ONART GALLERY
Firenze, Via Della Pergola, 61/R, (Firenze)
Firenze, Via Della Pergola, 61/R, (Firenze)
Orario di apertura
da Mercoledì a Sabato ore 15-19
Vernissage
22 Febbraio 2020, ore 18.00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Progetto grafico
Produzione organizzazione