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Pupino Samonà – E il Memoriale Italiano di Auschwitz
Il Centro d’Arte Piana dei Colli e l’Archivio Pupino Samonà (Palermo) organizzano una giornata di studio e una mostra per manifestare il loro sostegno all’opera di valorizzazione e conservazione del Memoriale Italiano di Auschwitz.
Comunicato stampa
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Il Centro d’Arte Piana dei Colli di Villa Alliata Cardillo organizza la giornata di studi e la mostra “Pupino Samonà e il Memoriale Italiano di Auschwitz”
Il Centro d'Arte Piana dei Colli e l’Archivio Pupino Samonà (Palermo) manifestano il loro sostegno all’opera di valorizzazione e conservazione del Memoriale in onore degli Italiani caduti nei campi di sterminio nazisti portata avanti dall’Accademia di Restauro di Brera e dall’Istituto bergamasco per la Storia della Resistenza e dell’età Contemporanea (ISREC).
Il Memoriale Italiano ad Auschwitz, significativa opera corale del Novecento, venne realizzato nel 1979 all’interno del Blocco 21 del campo di Auschwitz su progetto dello Studio BBPR di Milano (Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Rogers) e oggi rischia di essere distrutto o spostato, quindi decontestualizzato, perché considerato, secondo la nuova politica museale, inattuale e poco didascalico.
Pupino Samonà (Palermo 1925-2007) ha dipinto le 22 strisce ispirate al testo “Al Visitatore” di Primo Levi che, in un'ossessiva alternanza di vuoto e pieno, si avvolgono sul supporto elicoidale ideato da BBPR (la superficie dipinta è più di 600 metri quadrati). L’esito della collaborazione fra Pupino Samonà, BBPR, Primo Levi, Luigi Nono – che ha concesso l’utilizzo permanente della sua composizione “Ricorda cosa ti hanno fatto in Auschwitz”- e Nelo Risi - incaricato della regia del Memoriale - è un’opera corale di notevolissimo impatto estetico ed emotivo.
L’Archivio Pupino Samonà a Palermo conserva una serie di documenti inediti che testimoniano obiettivi ed esiti del progetto consentendo la ricostruzione della complessa collaborazione tra i diversi autori dell’opera. Inoltre, accanto ai già noti bozzetti preparatori del Memoriale (parte sono di proprietà di Jeannine Martinovic Samonà e parte dell’ANED, Associazione Nazionale Ex Deportati politici, committente dell’opera), l’Archivio conserva un inedito album di fotografie delle strisce della spirale il cui invio è attestato da una lettera dell’ANED del luglio 1979, due bozzetti preparatori a firma BBPR (sezione del Blocco 21 e prospettiva centrale) e il manifesto dell’epoca.
Per valorizzare la documentazione inedita del neo-archivio Samonà (2009) e per sostenere attivamente la lotta contro la distruzione o decontestualizzazione del Memoriale, il Centro d’Arte Piana dei Colli organizza una Mostra e una Giornata di Studi.
LA MOSTRA
La mostra “Pupino Samonà e il Memoriale Italiano di Auschwitz” è suddivisa in diversi momenti di approfondimento. Una sezione, curata dall’ISREC, prevede l’esposizione di un percorso espositivo itinerante che ha l’obiettivo di spiegare la storia del museo italiano ad Auschwitz nelle sue diverse tappe: dalle origini agli ultimi eventi che hanno visto il coinvolgimento dell’Accademia di Restauro di Brera nel significativo intervento di pulitura del Memoriale dell’estate del 2008.
Una più ampia sezione a cura di Giulia Ingarao, curatrice dell’Archivio Samonà e direttore artistico del Centro d’Arte Piana Dei Colli, ricostruisce, in particolare, il ruolo del noto pittore siciliano Pupino Samonà nella realizzazione del Memoriale Italiano ad Auschwitz - non sempre valorizzato dalla critica - , esponendo i materiali inediti conservati presso l’Archivio Samonà, i bozzetti preparatori e una selezione di opere coeve e successive al progetto Auschwitz.
“Nella sua lotta con la materia per rappresentare l’invisibile, il Memoriale di Auschwitz costituì un’importante parentesi. Una parentesi che Pupino Samonà non riusciva a chiudere – scrive Giulia Ingarao nel testo in catalogo - dato che era difficile per lui accettare che troppi avessero ignorato e continuassero ad ignorare quel monumento alla Memoria che tanto sforzo fisico ed emotivo gli era costato insieme a Belgiojoso, Levi e Risi, e a tutti coloro che con loro, avevano lottato.”
Oggi che il Memoriale rischia di essere smantellato o decontestualizzato questa mostra vuole essere un momento di riflessione e un tentativo di comprensione di questo sradicamento della memoria “La rimozione del Memoriale italiano – spiega Sandro Scarrocchia, Direttore della Scuola di Restauro dell'Accademia di Brera (testo in catalogo) - e la continuazione delle attività di riallestimento dei padiglioni storici sarebbero l’esito destoricizzante di una tale decisione, che renderebbe possibili restauri interpretativi ex post storicamente ingiustificati e, pertanto, funzionali soltanto come cosmesi di narrazioni politiche.”
Auschwitz sta diventando un luogo simbolico della coscienza europea e non solo, dunque, come spiega Elisabetta Ruffini (Istituto Bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età Contemporanea): “occupare un posto ad Auschwitz, all’interno di quelle ex-baracche del campo principale (Auschwitz I) in cui dal 1960 i vari paesi europei vanno allestendo i padiglioni nazionali, significa assicurare alla storia della deportazione italiana e alla sua memoria una visibilità e un’eco internazionali.” (testo in catalogo)
LA GIORNATA DI STUDI
La giornata di studi pensata in collaborazione con la cattedra d'arte contemporanea della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Palermo, mira alla diffusione e condivisione di un problema che a partire dal caso specifico del Memoriale Italiano ad Auschwitz, gravissimo esempio di mancanza di consapevolezza storico-artistica, spinge a riflettere sulla necessità di conservazione dell’opera d’arte contemporanea.
La giornata di studi verrà aperta dal Prof. Vincenzo Guarrasi, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, e sarà coordinata dalla Prof.ssa Eva di Stefano, docente d’Arte Contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo. Interverranno i diversi esponenti degli enti coinvolti nella recente opera di restauro e valorizzazione del Memoriale: il Prof. Sandro Scarrocchia - Direttore della Scuola di Restauro dell'Accademia di Brera - e la Dott.ssa Emanuela Nolfo – restauratrice (Accademia di Brera) e dottoranda in Progettazione Architettonica all’Università di Palermo, la Dott.ssa Elisabetta Ruffini - Storica specialista su Primo Levi - e il Dott. Matteo Cavalleri - filosofo su politiche della memoria - entrambi membri dell'ISREC, insieme al Prof. Cesare Ajroldi – coordinatore del Dottorato di Progettazione per il Restauro del Moderno dell'Università di Palermo - e il Prof. Piero Violante - noto critico musicale e docente di Storia delle dottrine politiche e Sociologia della musica all’Università di Palermo.
A chiusura della giornata di studi e prima dell’inaugurazione della mostra lettura teatrale a cura di Alberto Nicolino del testo Al visitatore di Primo Levi (dall’opuscolo Mai più edito in occasione dell’inaugurazione del Memoriale, aprile 1980).
Il Centro d'Arte Piana dei Colli e l’Archivio Pupino Samonà (Palermo) manifestano il loro sostegno all’opera di valorizzazione e conservazione del Memoriale in onore degli Italiani caduti nei campi di sterminio nazisti portata avanti dall’Accademia di Restauro di Brera e dall’Istituto bergamasco per la Storia della Resistenza e dell’età Contemporanea (ISREC).
Il Memoriale Italiano ad Auschwitz, significativa opera corale del Novecento, venne realizzato nel 1979 all’interno del Blocco 21 del campo di Auschwitz su progetto dello Studio BBPR di Milano (Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Rogers) e oggi rischia di essere distrutto o spostato, quindi decontestualizzato, perché considerato, secondo la nuova politica museale, inattuale e poco didascalico.
Pupino Samonà (Palermo 1925-2007) ha dipinto le 22 strisce ispirate al testo “Al Visitatore” di Primo Levi che, in un'ossessiva alternanza di vuoto e pieno, si avvolgono sul supporto elicoidale ideato da BBPR (la superficie dipinta è più di 600 metri quadrati). L’esito della collaborazione fra Pupino Samonà, BBPR, Primo Levi, Luigi Nono – che ha concesso l’utilizzo permanente della sua composizione “Ricorda cosa ti hanno fatto in Auschwitz”- e Nelo Risi - incaricato della regia del Memoriale - è un’opera corale di notevolissimo impatto estetico ed emotivo.
L’Archivio Pupino Samonà a Palermo conserva una serie di documenti inediti che testimoniano obiettivi ed esiti del progetto consentendo la ricostruzione della complessa collaborazione tra i diversi autori dell’opera. Inoltre, accanto ai già noti bozzetti preparatori del Memoriale (parte sono di proprietà di Jeannine Martinovic Samonà e parte dell’ANED, Associazione Nazionale Ex Deportati politici, committente dell’opera), l’Archivio conserva un inedito album di fotografie delle strisce della spirale il cui invio è attestato da una lettera dell’ANED del luglio 1979, due bozzetti preparatori a firma BBPR (sezione del Blocco 21 e prospettiva centrale) e il manifesto dell’epoca.
Per valorizzare la documentazione inedita del neo-archivio Samonà (2009) e per sostenere attivamente la lotta contro la distruzione o decontestualizzazione del Memoriale, il Centro d’Arte Piana dei Colli organizza una Mostra e una Giornata di Studi.
LA MOSTRA
La mostra “Pupino Samonà e il Memoriale Italiano di Auschwitz” è suddivisa in diversi momenti di approfondimento. Una sezione, curata dall’ISREC, prevede l’esposizione di un percorso espositivo itinerante che ha l’obiettivo di spiegare la storia del museo italiano ad Auschwitz nelle sue diverse tappe: dalle origini agli ultimi eventi che hanno visto il coinvolgimento dell’Accademia di Restauro di Brera nel significativo intervento di pulitura del Memoriale dell’estate del 2008.
Una più ampia sezione a cura di Giulia Ingarao, curatrice dell’Archivio Samonà e direttore artistico del Centro d’Arte Piana Dei Colli, ricostruisce, in particolare, il ruolo del noto pittore siciliano Pupino Samonà nella realizzazione del Memoriale Italiano ad Auschwitz - non sempre valorizzato dalla critica - , esponendo i materiali inediti conservati presso l’Archivio Samonà, i bozzetti preparatori e una selezione di opere coeve e successive al progetto Auschwitz.
“Nella sua lotta con la materia per rappresentare l’invisibile, il Memoriale di Auschwitz costituì un’importante parentesi. Una parentesi che Pupino Samonà non riusciva a chiudere – scrive Giulia Ingarao nel testo in catalogo - dato che era difficile per lui accettare che troppi avessero ignorato e continuassero ad ignorare quel monumento alla Memoria che tanto sforzo fisico ed emotivo gli era costato insieme a Belgiojoso, Levi e Risi, e a tutti coloro che con loro, avevano lottato.”
Oggi che il Memoriale rischia di essere smantellato o decontestualizzato questa mostra vuole essere un momento di riflessione e un tentativo di comprensione di questo sradicamento della memoria “La rimozione del Memoriale italiano – spiega Sandro Scarrocchia, Direttore della Scuola di Restauro dell'Accademia di Brera (testo in catalogo) - e la continuazione delle attività di riallestimento dei padiglioni storici sarebbero l’esito destoricizzante di una tale decisione, che renderebbe possibili restauri interpretativi ex post storicamente ingiustificati e, pertanto, funzionali soltanto come cosmesi di narrazioni politiche.”
Auschwitz sta diventando un luogo simbolico della coscienza europea e non solo, dunque, come spiega Elisabetta Ruffini (Istituto Bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età Contemporanea): “occupare un posto ad Auschwitz, all’interno di quelle ex-baracche del campo principale (Auschwitz I) in cui dal 1960 i vari paesi europei vanno allestendo i padiglioni nazionali, significa assicurare alla storia della deportazione italiana e alla sua memoria una visibilità e un’eco internazionali.” (testo in catalogo)
LA GIORNATA DI STUDI
La giornata di studi pensata in collaborazione con la cattedra d'arte contemporanea della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Palermo, mira alla diffusione e condivisione di un problema che a partire dal caso specifico del Memoriale Italiano ad Auschwitz, gravissimo esempio di mancanza di consapevolezza storico-artistica, spinge a riflettere sulla necessità di conservazione dell’opera d’arte contemporanea.
La giornata di studi verrà aperta dal Prof. Vincenzo Guarrasi, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, e sarà coordinata dalla Prof.ssa Eva di Stefano, docente d’Arte Contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo. Interverranno i diversi esponenti degli enti coinvolti nella recente opera di restauro e valorizzazione del Memoriale: il Prof. Sandro Scarrocchia - Direttore della Scuola di Restauro dell'Accademia di Brera - e la Dott.ssa Emanuela Nolfo – restauratrice (Accademia di Brera) e dottoranda in Progettazione Architettonica all’Università di Palermo, la Dott.ssa Elisabetta Ruffini - Storica specialista su Primo Levi - e il Dott. Matteo Cavalleri - filosofo su politiche della memoria - entrambi membri dell'ISREC, insieme al Prof. Cesare Ajroldi – coordinatore del Dottorato di Progettazione per il Restauro del Moderno dell'Università di Palermo - e il Prof. Piero Violante - noto critico musicale e docente di Storia delle dottrine politiche e Sociologia della musica all’Università di Palermo.
A chiusura della giornata di studi e prima dell’inaugurazione della mostra lettura teatrale a cura di Alberto Nicolino del testo Al visitatore di Primo Levi (dall’opuscolo Mai più edito in occasione dell’inaugurazione del Memoriale, aprile 1980).
18
febbraio 2010
Pupino Samonà – E il Memoriale Italiano di Auschwitz
Dal 18 febbraio al 20 marzo 2010
arte contemporanea
Location
VILLA ALLIATA CARDILLO – CENTRO D’ARTE PIANA DEI COLLI
Palermo, Via Faraone, 2, (Palermo)
Palermo, Via Faraone, 2, (Palermo)
Biglietti
4 euro
Orario di apertura
da mercoledì a domenica dalle 16:00 alle 20:00
Vernissage
18 Febbraio 2010, ore 19
Autore
Curatore